di PINO NANO – «Oggi posso dire chi è il vincitore del Premio alla Carriera, che quest’anno per la prima volta nella storia del Premio Sila è una vincitrice: la poetessa Vivian Lamarque, già Premio Strega Poesia 2023 con ‘L’amore da vecchia’. Vivian Lamarque – ha aggiunto – non ha bisogno certo di presentazioni e incarna i valori, la missione e l’immagine che noi vogliamo dare del Premio Sila, della Calabria e del nostro Paese».
Il Presidente della Fondazione Premio Sila, Enzo Paolini, è al settimo cielo. Ma ha ragione da vendere, la famosa poetessa e scrittrice milanese sarà infatti a Cosenza il 22 giugno per ritirare il suo “Premio Sila alla Carriera” e con l’occasione terrà anche una lectio magistralis.
«Un’occasione da non perdere – sottolinea l’avvocato Paolini – che certamente riuscirà a far vibrare gli animi dei presenti esattamente come riesce a fare da oltre mezzo secolo con le sue poesie, ma anche con le sue fiabe originali per ragazzi e con le traduzioni delle grandi fiabe classiche. Abbracciando una platea sterminata di appassionati. Con quel suo stile delicato e toccante capace semplicemente di coinvolgere tutti».
La Fondazione Premio Sila affida alle agenzie di stampa una nota ufficiale per spiegare al grande pubblico della manifestazione calabrese il vero significato di questo Premio alla Carriera.
«Le vicende personali di Vivian Lemarque hanno contribuito in maniera preponderante alla sua sensibile e originale produzione poetica. Data in adozione a nove mesi, perché figlia illegittima, i temi dell’abbandono, dell’adozione, della ricerca delle origini, oltre a quelli dell’amore per i bambini e dell’amore adulto, della famiglia, dell’amicizia e del lutto ne hanno connotato il percorso letterario. La semplicità di stile è una delle caratteristiche molto apprezzate e nella sua carriera ha ricevuto diversi riconoscimenti. Da quello del suo primo libro di poesie “Teresino” che si aggiudicò il Premio Viareggio Opera Prima nel 1981, fino agli ultimi due, la prima edizione del Premio Strega Poesia con la raccolta “L’amore da vecchia” e il nostro Premio Sila ’49 alla Carriera».
Sarà una grande festa per il mondo culturale italiano, e il Premio Sila si riconferma anche quest’anno punta di diamante di una selezione di autori, scrittori, saggisti, poeti, narratori che sono punto di riferimento nazionale e non solo. Su questo fronte l’avvocato Enzo Paolini non si smentisce neanche questa volta, ma l’uomo tradizionalmente da quando guida le sorti della Fondazione cerca soltanto il meglio del meglio.
«Respirare la contemporaneità della vita con un’artista di grandissimo spessore è un privilegio unico. E grazie al Premio alla Carriera – dice l’illustre penalista cosentino – potremo vivere la grandezza assoluta di Vivian Lamarque».
La motivazione del Premio alla Carriera a Vivian Lamarque l’ha scritta personalmente con le sue mani uno dei giurati,Valerio Magrelli: «L’ultima raccolta di versi pubblicata da Vivian Lamarque si intitola “L’amore da vecchia”. Ma già la sua prima, uscita oltre 40 anni fa, trattava un tema analogo, ossia l’amore da giovane. Tutto questo a riprova di quanto possa essere costante la presenza di una musa in una tra le maggiori poetesse della sua generazione…».
Ma è stata annunciata anche la “Cinquina dei Premi 2024”, ovvero i cinque libri finalisti da cui la giuria sceglierà il vincitore dell’edizione 2024. Lo hanno fatto insieme la direttrice del Premio Sila, Gemma Cestari, e il presidente della Fondazione Premio Sila, l’avvocato Enzo Paolini in una conferenza stampa seguitissima.
Eccoli, dunque, i cinque finalisti in ordine d’autore, rigorosamente alfabetico: “Un paese felice” (Mondadori) di Carmine Abate, “Grande meraviglia” (Einaudi) di Viola Ardone, “Jazz Cafè” (La nave di Teseo) di Raffaele Simone, “Una minima infelicità” (Neri Pozza) di Carmen Verde e “L’imperatore delle nuvole” (Neri Pozza) di Pierpaolo Vettori.
L’autore del manifesto di questa dodicesima edizione, con l’opera intitolata Del libro… l’oro – ha poi aggiungo Enzo Paolini – sarà il maestro Gianni Dessì, artista famoso del mondo dell’arte contemporanea.
Enzo Paolini è un fiume in piena, e i toni con cui racconta questa nuova edizione del Premio Sila sono i toni con cui lui ha sempre vissuto, pieni di energia e di entusiasmo per la vita.
«Innanzitutto, voglio testimoniare –aggiunge – la soddisfazione di prendere atto che la formula individuata e sperimentata in questi anni ha reso il Premio Sila ’49 penetrante nel contesto cittadino, perché il Comitato dei lettori, che ringrazio, è stato decisivo per la selezione della Cinquina, con un tasso di partecipazione di voto e di qualità notevolissimi. Ciò ha messo la giuria in condizioni di scegliere il vincitore in una rosa di qualità. Man mano è cresciuta la partecipazione e di questo dobbiamo ringraziare i librai di Cosenza che sono una categoria indispensabile per il nutrimento di cui abbiamo bisogno».
Un grazie speciale Enzo Paolini lo ha dedicato al sindaco della città di Cosenza Franz Caruso, che «stituzionalmente ci accompagna sempre con grande disponibilità in tutte le nostre manifestazioni, in tutti gli aspetti della nostra organizzazione».
La cerimonia finale del Sila.
«Si terrà il 21 e il 22 giugno a Cosenza – ha annunciato Gemma Cestari – poi, il 23 giugno ci sposteremo nella sede della Fondazione di Camigliatello Silano. Stiamo lavorando agli ultimi dettagli e, a breve, diffonderemo notizie più precise».
Insomma, Cosenza almeno per due giorni ridiventa capitale del mondo dei libri. (pn)