Prociv: Far ripartire la sanità ottimizzando organizzazione vaccinale anti-covid in Calabria

Far ripartire il sistema sanitario in Calabria attraverso l’ottimizzazione dell’organizzazione vaccinale anti-covid. È quanto è emerso dal confronto tra la struttura commissariale alla Sanità regionale, la Protezione Civile Calabria, i rappresentanti delle Asp e delle Aziende Ospedaliere, che sono concordi sulla necessità di puntare e rafforzare gli hub vaccinali nevralgici, a partire da lunedì 8 novembre.

Ciò è emerso a seguito di alcune valutazioni, quali l’aver, ormai, vaccinato l’81% della popolazione calabrese vaccinabile; il bisogno di reintegrare il personale sanitario nel proprio abituale posto di lavoro per migliorare la cura degli assistiti; l’importanza di razionalizzare la spesa pubblica; la necessità di ripristinare la destinazione d’uso di alcuni edifici e, quindi, tornare a vivere, ad esempio, palazzetti dello sport e palestre trasformati in questi mesi in punti vaccinali, che vuol significare anche riprendere le piacevoli abitudini sociali che il Covid ha congelato per un lungo periodo.

Per arrivare a questo risultato, è necessario, dunque, ottimizzare gli hub vaccinali «chiudendo quelli che stanno registrando pochissime somministrazioni da diverse settimane – si legge in una nota della Prociv – non giustificando, quindi, l’impiego eccessivo di risorse, soprattutto umane – e rafforzando quelli nevralgici, a partire da lunedì 8 novembre. Le strutture ospedaliere, invece, continueranno ad effettuare le vaccinazioni per i propri assisti ma non più per l’utenza esterna».

«Dieci giorni di tempo, quindi – continua la nota – per poter effettuare una riorganizzazione ottimale che non impatterà sulla regolare somministrazione delle terze dosi».

L’elenco dettagliato degli hub vaccinali che rimarranno aperti e saranno rafforzati verrà essere noto all’inizio della prossima settimana. (rcz)

Maltempo, allerta meteo in Calabria anche domani scuole chiuse in diversi comuni

Anche per la giornata di domani, martedì 26 ottobre, c’è l’allerta meteo rossa nella parte meridionale della Calabria e sul versante ionico centro-basso, mentre allerta arancione per la zona dell’alto Ionio e per quelle del vibonese e del lametino e per i comuni dell’alto Tirreno cosentino.

È quanto ha reso noto la Prociv regionale, portando, così, a una proroga della chiusura delle scuole in alcuni Comuni. Nello specifico, a Catanzaro il sindaco Sergio Abramo ha firmato una nuova ordinanza che dispone la chiusura di tutti gli istituti scolastici di ogni ordine e grado – compresi i servizi educativi per l’infanzia e per la scuola dell’infanzia pubblici e privati, asili nido pubblici e privati e ludoteche, attività scolastiche ed extrascolastiche – e degli impianti sportivi della città.

Oltre a Catanzaro, nella Provincia chiuse le scuole di Soverato, Marcellinara, San Vito, Montepaone, Girifalco, Cerva, Borgia, Sersale, Tiriolo, Gasperina, Chiaravalle Centrale, Taverna, Magisano, Albi, Zagarise, San Pietro a Maida, Andali, Fossato Serralta, Torre di Ruggiero, Pentone, Vallefiorita, Squillace, Amaroni, Stalettí, Cropani, Sellia Marina, Botricello, Caraffa, Gimigliano, Amato Miglierina, Settingiano.

Nella Provincia di Reggio Calabria, rimarranno chiuse le scuole di Reggio Calabria, Locri, Caulonia, Siderno, Ardore, Bagnara, Brancaleone, San Lorenzo, Melito Porto Salvo, Taurianova, San Roberto, Gioia Tauro, Cinquefrondi, Motta San Giovanni, Montebello Ionico, Careri, Bagaladi, Melicucco, Molochio, Palmi, Polistena, Rosarno, Campo Calabro, Roccella Ionica.

Nel Vibonese, restano chiuse le scuole di Joppolo, Nardodipace, San Calogero, Fabrizia e Soriano.

Nella Provincia di Crotone, dove non sono state riscontrate problematiche nel bollettino della Prociv delle ore 14, sono stati attivati quattro Centri Operativo Comunale, ossia a Crotone, Strongoli, Santa Severina e Cutro. Nella Provincia di Cosenza, attivi tre Coc: Acri, Bisignano e Bocchigliero. (rrm)

Prociv: Attiva prenotazione per dosi “addizionali” e “booster”

La Protezione Civile regionale ha reso noto che è possibile prenotarsi per ricevere le dosi addizionalibooster nell’ambito della campagna vaccinale anticovid-19 a questo link.

Dose addizionale
Per dose addizionale si intende una dose aggiuntiva di vaccino a completamento del ciclo vaccinale primario, somministrata al fine di raggiungere un adeguato livello di risposta immunitaria.
Al riguardo, le attuali evidenze sui vaccini anti COVID-19 in soggetti sottoposti a trapianto di organo solido o con marcata compromissione della risposta immunitaria per cause legate alla patologia di base o a trattamenti farmacologici e che abbiano già completato il ciclo vaccinale primario, mostrano un significativo beneficio, in termini di risposta immunitaria, a seguito della somministrazione di una dose aggiuntiva di vaccino. In particolare sono incluse le seguenti condizioni (che potranno essere aggiornate sulla base di evidenze disponibili):
– trapianto di organo solido in terapia immunosoppressiva;
– trapianto di cellule staminali ematopoietiche (entro 2 anni dal trapianto o in terapia immunosoppressiva per malattia del trapianto contro l’ospite cronica);
– attesa di trapianto d’organo;
– terapie a base di cellule T esprimenti un Recettore Chimerico Antigenico (cellule CAR-T);
– patologia oncologica o onco-ematologica in trattamento con farmaci immunosoppressivi, mielosoppressivi o a meno di 6 mesi dalla sospensione delle cure;
– immunodeficienze primitive (es. sindrome di DiGeorge, sindrome di Wiskott-Aldrich, immunodeficienza comune variabile etc.);
– immunodeficienze secondarie a trattamento farmacologico (es: terapia corticosteroidea ad alto dosaggio protratta nel tempo, farmaci immunosoppressori, farmaci biologici con rilevante impatto sulla funzionalità del sistema immunitario etc.);
– dialisi e insufficienza renale cronica grave;
– pregressa splenectomia;
– sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS) con conta dei linfociti T CD4+< 200cellule/μl o sulla base di giudizio clinico.

Sulla base delle indicazioni fornite in precedenza, tali soggetti dovrebbero aver già ricevuto due dosi di vaccino a m-RNA; comunque, indipendentemente dal vaccino utilizzato per il ciclo primario (Comirnaty, Spikevax, Vaxzevria, Janssen), considerate le indicazioni fornite dalla commissione tecnico scientifica di AIFA (che tengono conto delle attuali informazioni in ambito regolatorio relative alle dosi aggiuntive), è possibile utilizzare come dose addizionale uno qualsiasi dei due vaccini a m-RNA autorizzati in Italia: Comirnaty di BioNTech/Pfizer nei soggetti di età ≥ 12 anni e Spikevax di Moderna nei soggetti di età ≥ 18 anni.
La dose addizionale va somministrata dopo almeno 28 giorni dall’ultima dose.

Dose “booster”
Per dose “booster”, in questo contesto, si intende una dose di richiamo dopo il completamento del ciclo vaccinale primario, a distanza di un determinato intervallo temporale, somministrata al fine di mantenere nel tempo o ripristinare un adeguato livello di risposta immunitaria, in particolare in popolazioni connotate da un alto rischio, per condizioni di fragilità che si associano allo sviluppo di malattia grave, o addirittura fatale, o per esposizione professionale.
La dose “booster” va somministrata dopo almeno sei mesi dall’ultima dose.

Al momento, la somministrazione di dosi “booster” di vaccino anti SARS-CoV-2/COVID-19 è prevista per le seguenti categorie:

– soggetti di età ≥ 80;
– personale e ospiti dei presidi residenziali per anziani.
In un momento successivo, una dose booster potrà essere altresì offerta agli esercenti le professioni sanitarie e operatori di interesse sanitario che svolgono le loro attività nelle strutture sanitarie, sociosanitarie e socio-assistenziali, pubbliche e private, nelle farmacie, parafarmacie e negli studi professionali, a partire dai soggetti di età ≥60 anni o con patologia concomitante tale da renderli vulnerabili a forme di COVID-19 grave o con elevato livello di esposizione all’infezione.
Indipendentemente dal vaccino utilizzato per il ciclo primario (Comirnaty, Spikevax, Vaxzevria, Janssen), considerate le indicazioni fornite dalla commissione tecnico scientifica di AIFA, sarà per ora possibile utilizzare come dose “booster” uno qualsiasi dei due vaccini a m-RNA autorizzati in Italia (Comirnaty di BioNTech/Pfizer e Spikevax di Moderna).

In linea con quanto evidenziato dal CTS, la strategia di somministrazione di una dose “booster” potrà includere anche i soggetti con elevata fragilità motivata da patologie concomitanti/pre-esistenti, previo parere delle agenzie regolatorie.
La strategia di offerta vaccinale a favore di ulteriori gruppi target o della popolazione generale verrà invece decisa sulla base dell’acquisizione di nuove evidenze scientifiche e dell’andamento epidemiologico. (rcz)

 

La Prociv è intervenuta nelle zone più colpite dal maltempo

La Protezione civile regionale, guidata da Fortunato Varone, è intervenuta nelle zone maggiormente interessate dagli eventi idrogeologici che nelle ultime ore hanno interessato la Calabria e, in particolar modo, la provincia di Cosenza.

«Nello specifico, per quanto riguarda l’esondazione del fiume Crati – ha riferito la Prociv – l’Unità operativa di Cosenza, già dalla scorsa notte, è intervenuta nel comune di Corigliano Rossano, in località Ministalla, dove sono state sgomberate alcune famiglie. In località Foggia, invece, sono stati eseguiti, attivando anche l’associazione di volontariato Misericordia Trebisacce, i lavori di ripristino dell’argine del Crati con una torre faro necessaria per illuminare la zona. Hanno fornito assistenza anche le associazioni di volontariato “Gabbiano”, “Gera” e “Procivarci Savuto”, nonché alcuni tecnici del Comune di Corigliano».

«Per quanto riguarda poi la frana di Rota Greca, dove una colata di fango ha investito diverse costruzioni – è scritto ancora nella nota – la Protezione civile regionale è stata impegnata fin dalle prime ore del mattino di oggi per rimuovere detriti e fango all’interno delle abitazioni colpite. Anche in questo caso, hanno supportato le azioni della Prociv alcune associazioni di volontariato: “Demetra di San Lucido”, “Procivarci Savuto di Grimaldi” e “Gruppo comunale di San Vincenzo la Costa”, fornendo assistenza alla popolazione evacuata, quantificata in circa 40 unità. In questo caso, è stata impiegata anche una squadra di Calabria verde. Le operazioni sono state coordinate dal responsabile della sede di Cosenza della Protezione civile regionale, Gaetano Rizzuto, e dal Dip Ivan Abbruzzino. Nel pomeriggio è stata attivata la ricognizione tramite drone al fine di ottenere riprese aeree dall’alto e maggiori informazioni di dettaglio circa l’area interessata dal fenomeno dinamico di versante».

«Nel comune di Lattarico – ha spiegato la Prociv – è stato effettuato inoltre un sopralluogo in località Piretto, nel corso del quale è stato riscontrato che il versante interessato è arrivato al limite della saturazione idrica. Il torrente a valle, infatti, ha esercitato un’azione di erosione aumentandone la tensione e causando, così, il cedimento del versante, già oggetto di movimenti in passato, poi stabilizzatisi nel tempo».

«Anche il comune di Montalto Uffugo – è scritto ancora – è stato oggetto di sopralluogo congiunto da parte del Responsabile dell’unità operativa di Cosenza della Protezione civile regionale, Gaetano Rizzuto, dell’assessore alla Protezione civile del Comune di Montalto Uffugo, Silvio Ranieri, e del responsabile dell’Ufficio protezione civile comunale, Mirko Taranto. Qui ha destato preoccupazione il crollo parziale, dovuto a erosione, dell’argine del fiume Crati, nella Località Coretto».

«Sono vicino alle popolazioni colpite e a tutti coloro che sono stati costretti ad abbandonare le proprie case. La casa – ha dichiarato il presidente f.f. della Regione, Nino Spirlì – è il luogo santo di ogni famiglia e allontanarsene, con il terrore nell’animo e con il rischio di non poterci più ritornare, è forse uno dei più grandi dolori che si possano provare. Mi auguro che tutte le zone colpite possano essere messe in sicurezza al più presto. Sento di ringraziare gli uomini della Protezione civile regionale per il prezioso lavoro che fanno, sempre animati da un forte senso di umanità che li spinge ad affrontare grandi rischi pur di salvare non solo vite umane, ma anche le cose che appartengono ai calabresi».