Il format calabrese “Radici” di FI modello per le altre regionali

Radici, l’iniziativa ideata e messa in atto dalla Segreteria regionale della Calabria di Forza Italia per “ramificare” il partito e favorirne la diffusione capillare sul territorio, è stato adottato dal Consiglio nazionale come format di partito.

«Grazie all’ottimo lavoro della squadra di Forza Italia in Calabria e assieme al presidente della Regione Roberto Occhiuto, Radici è diventato un modello nazionale per tutto il nostro partito, da applicare in ogni regione”, ha detto Francesco Cannizzaro, deputato di Forza Italia e segretario regionale della Calabria, presentando il progetto al Consiglio Nazionale del partito insieme a Francesco Battistoni, deputato e responsabile dell’Organizzazione azzurra. 

«Oggi in Calabria – ha proseguito Cannizzaro – presenteremo centinaia di nuove adesioni, raccolte grazie a questa iniziativa. Da novembre abbiamo dato spazio alle loro istanze, e molti amministratori hanno aderito a Forza Italia. Questo format funziona, è stato votato dal consiglio nazionale azzurro e fortemente voluto dal nostro Segretario Nazionale».

«È una felice intuizione – ha concluso – sono molto contento ed orgoglioso che sia stato preso a modello dal partito nazionale, un partito è che sempre più in crescita grazie al lavoro di tutti i dirigenti, ma sopratutto alla straordinaria leadership di Antonio Tajani». (rrm)

REGGIO – Ecco “Radici”, l’iniziativa itinerante di FI

Si chiama “Radici” l’iniziativa itinerante ideata dal Coordinamento regionale di Forza Italia, per dare voce a tutti i territori delle province calabresi, andando a toccare ogni area della regione.

Nel corso della conferenza stampa, avvenuta al T-Hotel di Lamezia, sono intervenuti i cinque segretari provinciali di Forza Italia, Giovanni Arruzzolo (RC), Michele Comito (VV), Gianluca Gallo (CS), Marco Polimeni (CZ), Sergio Torromino (KR); i tre vicesegretari regionali: Pierluigi Caputo, Sergio Ferrari, Emanuele Ionà; il Segretario regionale, On. Francesco Cannizzaro.

In un mese esatto ben 20 tappe (4 per ciascuna provincia): inizia il 16 novembre, si chiude il 16 dicembre. Si parte da Rosarno sabato 16 novembre, per poi proseguire il 18 a Mileto e, nello stesso giorno, a Paola. Il 22 novembre Radici arriverà a Melito Porto Salvo, mentre il 23 a Siderno. Martedì 26 novembre a Montalto Uffuco, il 30 a San Mango d’Aquino e a Botricello. Il 2 dicembre l’iniziativa fa tappa a Soriano Calabro, il 7 dicembre a Morano Calabro, il 9 a Nicotera. Il 13 dicembre “Radici” parte alle 10.30 a Cirò Marina, per poi proseguire alle 16.30 a Cotronei e chiudersi, alle 18, a Corigliano Rossano. Il 14 dicembre Isola Capo Rizzuto e Crotone, il 15 dicembre Gambarie d’Aspromonte e Lamezia. Chiude il “viaggio” la tappa a Pizzo e a San Floro. (rrc)

Radici, il concorso del Ministero dell’agricoltura che celebra gli alberi monumentali d’Italia

C’è tempo fino al 21 settembre per partecipare a Radici, il concorso del Ministero dell’agricoltura della sovranità alimentare e delle foreste che celebra gli alberi monumentali d’Italia.

Oggetto del concorso sono gli Alberi monumentali d’Italia (Ami) presenti nell’Elenco nazionale, redatto ai sensi della legge n. 10/2013 e del decreto attuativo 23 ottobre 2014, e consultabile sul sito del Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, alla pagina https://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/11257

Obiettivo del concorso è quello di sensibilizzare al rispetto e alla valorizzazione del patrimonio forestale italiano attraverso la conoscenza e l’affezione che si sviluppa nei confronti dei suoi esemplari più significativi, distribuiti su tutto il territorio nazionale ed espressione della ricchezza di biodiversità che lo caratterizza.

In occasione della Giornata internazionale delle foreste 2024, che si celebra il 21 Marzo di ogni anno, il Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste – ex Direzione generale dell’economia montana e delle foreste, invita i cittadini ad arricchire, con memorie personali, la nostra storia comune racchiusa nelle radici dei patriarchi verdi.

I partecipanti al concorso potranno inviare un breve testo (massimo 1000 battute) che descriva l’albero monumentale scelto, le particolarità botaniche e le peculiarità che lo rendono unico; un testo che metta soprattutto in risalto, attraverso storie, leggende, curiosità e aneddoti, la relazione che intercorre tra l’albero, il luogo e la comunità in cui è radicato.

Il testo dovrà essere accompagnato da una fotografia orizzontale dell’albero che ne esalti gli elementi di pregio e che mostri l’esemplare nel suo insieme.

La partecipazione è aperta a tutti. Ogni concorrente potrà partecipare inviando il testo relativo ad uno o più alberi monumentali: ogni invio dovrà essere fatto, separatamente, per singolo albero.

Il testo, accompagnato dalla fotografia, dovrà essere inviato al Masaf entro il 21 Settembre 2024, all’indirizzo didattica.forestale@masaf.gov.it e p.c. didattica.forestale@gmail.com.

Fotografia e testo dovranno contenere il codice univoco dell’albero e il nome dell’autore del contributo. La fotografia, in particolare, dovrà essere nominata secondo la seguente struttura: codice identificativo albero_ CognomeNome del partecipante.

Il 21 novembre, in occasione della ricorrenza della Giornata nazionale degli Alberi, verranno pubblicati sul sito Masaf nella sezione “Alberi monumentali”, i tredici contributi giudicati più significativi, valutati sulla base di un giudizio complessivo tra testo e fotografia; questi lavori andranno a comporre il “Calendario Alberi monumentali d’Italia 2025” che sarà liberamente scaricabile sul sito del Ministero da fine 2024.

Tutti i testi e le fotografie ritenuti meritevoli andranno, inoltre, ad arricchire la banca dati nazionale dell’Elenco alberi monumentali d’Italia e il suo catalogo online, patrimonio della collettività che la Direzione generale dell’economia montana e delle foreste del Masaf cura e aggiorna. (rrm)

Il Comites di NY protagonista all’incontro dedicato alla riscoperta delle proprie radici

di ALESSANDRO CROCCOIl Com.It.Es di New York è stato protagonista di un altro incontro all’insegna della cultura italiana e della riscoperta delle proprie radici. Nella sala del Calandra Italian American Institute è stato, presentato il libro Scoprirsi Italiani – I viaggi delle radici in Italia, scritto a più mani da Marina Gabrieli, Riccardo Giumelli, Delfina Licata e Giuseppe Sommario, quest’ultimo ospite della serata.

Un volume che nasce da uno studio approfondito e dallesperienza diretta degli autori con il mondo dellemigrazione, vista con gli occhi di chi parte di chi resta, in una commistione di più fattori che alimentano quel legame indissolubile con lItalia e propri territori. Una ricerca approfondita e corale condotta da AsSud e sostenuta dalla Direzione Generale per gli Italiani all’Estero e le Politiche Migratorie del Maeciu, dove si analizza nei dettagli e attraverso un approccio multidisciplinare il fenomeno dei viaggi delle radici” e da cui prende forma il cosiddetto Turismo di ritorno” e sul quale il governo italiano sta puntando molto, dedicandogli una risorsa cospicua dei fondi del Piano Nazionale di ripresa e Resilienza.

Da molti definito anche ‘Turismo delle Radice’ o ‘delle origini’ è caratterizzato, così come messo in evidenza durante la partecipata discussione, da quel viaggio a ritroso nel tempo che si ritrova proprio nei luoghi dorigine, nei piccoli paesi, nei Centri storici, nei borghi abbandonati, dove però rimane indelebile la traccia e la storia della diaspora. È il “viaggio” è quello che definisce meglio, come sottolineato dall’autore Giuseppe Sommario, ciò che è stato oggetto di studio dei diversi autori, e che parte da un’interiorità che si manifesta e si ritrova nelle identità dei luoghi e quindi delle proprie radici, e che parte dalla riscoperta della lingua, dei dialetti, dei termini poetici e della memoria, menzionato dal professore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e coordinatore del progetto di ricerca Sommario.

Una lettura interessante, dunque, che riesce a mettere insieme dati statistici, analizza il fenomeno in maniera scientifica, esalta e demonizza allo stesso tempo ma che senza dubbio ha una chiave di lettura nuova che aiuta a muoversi in un contesto, quello dellemigrazione, vecchio ma rinnovato, con quella una nuova mobilità che va interpretata diversamente e a cui va dato il giusto valore e soprattutto la giusta voce. Tutti aspetti messi in evidenza dai vari relatori che hanno contribuito alla discussione, presenti oltre, al padrone di casa, Anthony Julian Tamburri, Riccardo Cursi del Consolato Generale di New York, Silvana Mangione, vicesegretaria generale del CGIE e moderati dalla giornalista Rosa Coppola.

Non posso che complimentarmi e ringraziare, come presidente del Comites e promotore dell’iniziativa, gli stimati relatori e i tanti che hanno partecipato e reso la serata emozionante e coinvolgente. Il messaggio che abbiamo voluto lanciare è lo stesso che si ritrova nel titolo del libro: Scoprirsi italiani”, attraverso proprio la conoscenza, la scoperta ma anche la valorizzazione dellidentità, della storia, della cultura, della lingua, di quel Made in Italyconosciuto e riconosciuto in tutto il mondo. Ed è anche un invito, il mio, a lavorare e a promuovere la nostra italianità attraverso proprio il racconto, dove il passato si ritrova nel presente e scrive, in un passaggio di testimone alle nuove generazioni, il futuro di entrambi i Paesi, quello dal quale si è partiti e quello che ci ha accolti. (ac)

[Alessandro Crocco è presidente del Comites New York]