RENDE (CS) – Protocollo d’intesa con Anglat contro le barriere architettoniche

Un importante protocollo d’intesa è stato siglato tra il Comune di Rende, guidato dal sindaco Marcello Manna e l’Associazione Nazionale Guida Legislazione Andicappati Trasporti – sezione Cosenza, per promuovere di concerto iniziative volte alla sensibilizzazione sul tema delle disabilità, della autonomia e mobilità delle persone con deficit motori nel rispetto dei principi costituzionali e in linea con la convenzione ONU del 2006 ratificata dall’Italia con la legge n.18/2009 e della normativa vigente.

«Un accordo – ha detto il primo cittadino – raggiunto grazie all’impegno sinergico della III Commissione consiliare Ambiente e territorio, presieduto dalla consigliera Concetta Brogno e dell’assessorato alle politiche sociali. Migliorare la qualità della persona con disabilità significa garantire loro una migliore accessibilità e fruibilità dei luoghi e degli spazi e, insieme, elevare i livelli di cittadinanza attiva, di coesione e protezione sociale, favorendo la cultura della partecipazione e la non esclusione dal contesto sociale e le pari opportunità».

«L’Anglat – ha spiegato Brogno – svolge da anni nell’area urbana attività di promozione sociale a favore del mondo della disabilità, offrendo una specifica competenza e professionalità in materia di mobilità pubblica e privata, turismo accessibile, formazione per la corretta interpretazione ed applicazione della normativa. Per questo abbiamo inteso così avviare un percorso per elaborare, programmare e attuare, in modo organico, interventi ed azioni in materia di rilevazione dei livelli di accessibilità della nostra città, mediante l’individuazione e abbattimento delle barriere architettoniche».

«Siamo lieti e pronti – ha affermato Maurizio Simone, vicepresidente nazionale Sud Anglat e presidente della Sezione Territoriale di Cosenza – per proseguire il percorso intrapreso con l’amministrazione comunale di Rende attraverso la sottoscrizione di questo protocollo d’intesa che riteniamo sia uno strumento fondamentale per costruire, in sinergia un percorso che renda la nostra città accessibile alle persone di disabilità, in un’ottica di pari opportunità, di fruibilità degli spazi urbani, garantendo così una mobilità autonoma e sostenibile e accessibile. In tal senso l’Anglat è impegnata da oltre quarant’anni proprio su tali tematiche che sono le fondamenta di una città inclusiva per tutti. Al Comune di Rende, al sindaco Manna, all’assessore Artese e alla Presidente della Commissione Ambiente e Territorio Brogno, vanno i nostri ringraziamenti per aver recepito al meglio le nostre istanze, segno  di sensibilità, responsabilità e rispetto del bene e benessere comune».

«Favorire la cultura dell’inclusione delle persone con disabilità – ha detto l’assessore Artese – con l’obiettivo di progettare e realizzare la Città Accessibile diffondendo, al contempo, la cultura della non discriminazione, dell’autonomia e dell’amministrazione condivisa delle persone con disabilità, attraverso il coinvolgimento diretto dei soggetti interessati, delle loro famiglie e delle associazioni che le rappresentano abbattendo così quelle barriere  che non sono solo fisiche, ma spesso sono anche mentali». (rcs)

RENDE (CS) – Incontro tra Ato Cosenza e Conai per il piano preliminare d’ambito

Il presidente dell’Ato – Ambito Territoriale Ottimale di Cosenza, Marcello Manna, ha incontrato il Conai – Consorzio nazionale Imballaggi per discutere del piano preliminare d’ambito che coinvolge i centocinquanta comuni delle sei Aro, le aree di raccolta ottimali per l’organizzazione del servizio di raccolta dei rifiuti.

Il presidente Manna ha sottolineato come: «per avviare tale processo, sia fondamentale avere un quadro completo attraverso i dati che dovranno fornire tutte le municipalità coinvolte. Attivare iniziative rivolte all’attuazione delle politiche di gestione integrata dei rifiuti urbani e assimilati, significa garantire continuità e implementazione di un servizio così essenziale».
«L’ambito territoriale ottimale di Cosenza – ha aggiunto – ha avviato con il Conai una collaborazione sinergica già da tre anni risultando di grande supporto nello studio di fattibilità. Insieme stiamo costruendo un percorso finalizzato alla discussione nell’assemblea d’ambito del piano definitivo una volta che il documento preliminare sarà condiviso dalle altre municipalità. Riteniamo infatti che questo debba essere un iter condiviso da tutti i sindaci dell’Ato».
Dopo la trasmissione da parte dell’ufficio di presidenza del piano preliminare ai comuni d’ambito: «si attiveranno su tutto il territorio – ha concluso Manna – riunioni operative per ognuna delle sei aree. È necessaria, in questa fase, la massima condivisione, lo scambio di informazioni, per fugare ogni dubbio e passaggio atto a concretizzare il piano d’ambito definitivo. Per questo ribadiamo e sollecitiamo la massima collaborazione da parte degli enti coinvolti: garantire un servizio primario significa uscire finalmente dall’impasse che da troppo tempo attanaglia i nostri territori». (rcs)

RENDE (CS) – Pubblicato avviso per realizzare Centro contro le discriminazioni

L’Amministrazione comunale di Rende, guidata dal sindaco Marcello Manna, ha pubblicato l’avviso pubblico relativo alla selezione di progetti per la costituzione di un centro contro le discriminazioni motivate da orientamento sessuale e identità di genere.

L’importo complessivo destinato alla realizzazione del progetto sarà di 111.000.00 euro e ogni progetto – si legge nell’avviso disponibile anche online sul sito del comune al link https://www.comune.rende.cs.it/albo-online/?action=visatto&id=16464 – dovrà prevedere assistenza legale, sanitaria, psicologica, forme di in/formazione, consulenza e orientamento per l’inserimento socio-lavorativo, con accompagnamento e sostegno a percorsi di formazione specialistici, finalizzati ad avviare percorsi di vita autonoma.

«Vista la legge 13 ottobre 2020, n. 126 che prevede la realizzazione in tutto il territorio nazionale di centri contro le discriminazioni, la nostra amministrazione, da sempre attenta al tema, ha espresso la volontà di partecipare all’avviso pubblico, facendo propri gli obiettivi già enunciati dal Dipartimento per le Pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri», ha spiegato il sindaco Manna che ha aggiunto: «Rende è città delle pari opportunità e lo dimostrano le buone pratiche messe in atto durante questi anni, coinvolgiamo gli studenti dei licei in percorsi volti a favorire processi di autodeterminazione, della promozione della cultura della non-violenza e della partecipazione paritetica insieme all’Università della Calabria e a chi quotidianamente si occupa di queste tematiche. Il comune di Rende è partner da diversi anni della Rete Nazionale Ready e tale progetto si inserisce, pertanto, all’interno di un percorso già da tempo intrapreso».

«Garantire alle vittime di violenza adeguata assistenza legale, sanitaria, psicologica – ha dichiarato l’assessore alle Pari Opportunità, Lisa Sorrentino – riteniamo sia compito doveroso da parte delle istituzioni. La nostra amministrazione intende, per questo, presentare al Dipartimento Po apposita proposta progettuale per istituire un Centro contro le discriminazioni motivate dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere dedicato a soggetti vittime di discriminazione o violenza o che si trovino in condizioni di vulnerabilità legata all’orientamento sessuale e all’identità di genere. Un centro che sia in grado di fornire una tutela concreta alle persone LGBT vittime di violenza fondata sull’orientamento sessuale e alle vittime di violenza familiare o comunque in stato di vulnerabilità, con il preciso obiettivo di realizzare specifici progetti per il loro inserimento socio/lavorativo. Il centro si avvarrà della rete dei competenti servizi pubblici con un approccio integrato atto a garantire il riconoscimento delle diverse dimensioni della violenza o della discriminazione subita sotto il profilo relazionale, fisico, psicologico, sessuale, sociale, culturale ed economico». (rcs)

Cosenza capitale dell’Intelligenza Artificiale: intervista al Rettore Nicola Leone

di SANTO STRATI – C’è una singolare coincidenza nella straordinaria carriera del Rettore dell’Università della Calabria, Nicola Leone, una delle riconosciute autorità mondiali nel campo dell’Intelligenza artificiale. Nel 1999 vince il concorso come professore ordinario all’Università di Torino, ma il forte legame per la sua terra di origine e la voglia di dare un personale contributo al territorio calabrese lo spingono a tornare in Calabria. È quella stessa Torino oggi insidia a Cosenza il ruolo di sede italiana per l’Intelligenza Artificiale. Ma è un discorso che faremo in altra occasione. Oggi parliamo di un’Università che ha compiuto da poco i 50 anni dalla sua istituzione e ha lanciato un’idea della Calabria diversa dai soliti stereotipi: competenza, talento, capacità di eccellere. 

Sono queste le caratteristiche che l’Unical ha saputo valorizzare per conquistare il meritato ruolo di Ateneo che sfiora l’eccellenza e che nel campo tecnologico fa invidia a blasonate Università d’oltreoceano. Non a caso, la NTT Data, un colosso dell’informatica mondiale ha scelto Cosenza come sede da affiancare a Milano e Napoli. 

Non a caso, vengono dal Giappone, dagli Usa, da tutto il mondo, “in pellegrinaggio” dal prof. Nicola Leone per cercare di capire e carpire le sue conoscenze e le sue competenze, eccezionali, nel campo dell’Ai, l’intelligenza artificiale che oggi ha sempre più un ruolo determinante nella nostra realtà quotidiana.

– Prof. Leone, esiste un modello Unical? Quali sono le caratteristiche che rendono preziosa la sua Università?

«La specificità del nostro Ateneo discende dalla volontà dei suoi fondatori di collegare strettamente, già nel progetto iniziale, ciò che abitualmente definiamo la prima, la seconda e la terza missione dell’Università, cioè didattica, ricerca e promozione del territorio. A differenza della maggior parte delle altre università, l’Unical è stata pensata, fin dal lavoro del primo rettore Andreatta, per interagire con l’ambiente circostante e per favorirne lo sviluppo. 

L’Università della Calabria è nata quale elemento centrale di un progetto politico che l’aveva individuata come risorsa strategica per uno sviluppo del Mezzogiorno, capace di integrare le vocazioni dei territori con una formazione aperta alle sfide internazionali, presupposto indispensabile per una nuova classe dirigente. Dopo mezzo secolo (il prossimo anno accademico sarà il cinquantesimo) l’Unical è molto cambiata, è progressivamente cresciuta con il suo, spesso critico, territorio, offrendo da un lato opportunità di occupazione e trasferimento tecnologico, dall’altro spazi di confronto, condivisione e cultura. 

L’impatto della nostra Università sulla società e sul territorio è stato ed è rilevante, non solo per ciò che concerne le attività svolte, le infrastrutture e i soggetti coinvolti, ma soprattutto per la portata culturale ed educativa». 

– L’Unical sta diventando sempre di più un Ateneo vicino all’eccellenza. Quali sono gli scogli ancora da superare e quali gli obiettivi da raggiungere?

«Tanto è stato fatto, ma la strada da percorrere resta ancora tortuosa, specie se si considera la situazione socio-politica della Calabria. Con coraggio, dobbiamo contrapporci al rischio di un’ulteriore marginalizzazione della nostra regione rilanciando e rivendicando il ruolo culturale e sociale del nostro Ateneo. 

L’Unical si sta proponendo sempre più come un modello integrato per lo sviluppo sostenibile del territorio, in cui ricerca, innovazione, formazione e responsabilità sociale concorrono alla competitività e al miglioramento della qualità della vita e dell’ambiente. 

– Ha pensato ad aprire ai giovani calabresi, di terza e quarta generazione, che vivono fuori della Calabria e potrebbero frequentare l’Unical, per decidere, poi, di fare il percorso inverso dei propri avi: ritornare in Calabria per mettere a frutto capacità, talento e competenze? 

«Il mondo oggi cambia a ritmi vertiginosi e richiede competenze sempre nuove. La nostra sfida è quella di dotare i nostri studenti di strumenti adeguati per interpretare questi mutamenti e per vivere da protagonisti un futuro tanto affascinante quanto complesso. 

Occorre perseguire, specialmente nel contesto calabrese, la vocazione all’inclusione per consentire ai nostri giovani un’esperienza di alta formazione universitaria. La nostra missione è favorirne la crescita, insegnar loro ad apprendere in modo dinamico e continuo; la nostra ambizione è quella di formare cittadini responsabili, in grado di affrontare le sfide di ogni giorno, capaci di migliorare le loro vite e il mondo in cui vivranno.

Uno dei miei obiettivi è quello di puntare su profili di alto livello scientifico, evitando la provincializzazione attraverso un’ampia apertura dell’università, nazionale e internazionale. Questo potrebbe segnare proprio un percorso inverso dei cosiddetti “cervelli di ritorno”. 

Io stesso ho seguito questo tragitto, tornando dopo sei anni da Vienna dove ero professore di ruolo al Politecnico. Ma lo ha fatto di recente anche Paolo Zimmaro, ingegnere geotecnico calabrese che ha deciso di lasciare la University of California di Los Angeles per tornare qui in Unical presso il Dipartimento di Ingegneria ambientale. 

Penso anche alla formazione dei giovani figli di calabresi, che potrebbero venire a studiare qui: la nostra offerta formativa è di qualità e al passo con i tempi, frutto di un grande lavoro di riforma organica dell’offerta didattica». 

– Quindi l’Unical presenta una nuova offerta formativa?

«Sì, la governance dell’ateneo e i Dipartimenti, proprio quest’anno, hanno rinnovato i percorsi di studio dopo aver compiuto un’accurata analisi dell’offerta esistente e della sua attrattività rispetto alla domanda che arriva dal territorio e agli scenari occupazionali. Invito a visitare il portale dell’Unical per avere informazioni sull’ampio ventaglio di corsi di studio triennali e magistrali: 

www.unical.it/portale/didattica/

Tra le novità di quest’anno ci sarà anche il corso di Medicina e tecnologie digitali, interateneo con l’università Magna Graecia, che consentirà di conseguire anche un secondo titolo in Ingegneria informatica, curriculum bioinformatico. Infine, è in corso anche una profonda revisione dei bienni magistrali con la riorganizzazione di alcuni corsi esistenti e l’aumento delle lauree internazionali, di cui ben 12 erogate interamente in lingua inglese.

Inoltre, grazie alle nostre residenze in Campus e alle numerose borse di studio a copertura totale, tanti giovani calabresi di ogni estrazione sociale, ma anche studenti di altre regioni e di paesi stranieri, trovano qui un’università che si distingue certamente per la qualità della ricerca e della didattica, ma che è anche in grado di garantire quella accoglienza che è sempre stata un nostro tratto distintivo, riconosciuto ai calabresi in tutto il mondo. (s)

RENDE (CS) – Il Comune approva progetto per rendere parchi Robinson e Nicolas Green un’unica area verde

Il Comune di Rende, guidato dal sindaco Marcello Manna, ha approvato progetto fattibilità tecnica ed economica della Rete Ecologica dell’Area Urbana che unirà Parco Robinson e Nicolas Green in un’unica area verde.

«Come primo intervento strategico – ha detto il primo cittadino – tra quelli previsti, ha quello di costituire una grande area verde che ripensi e valorizzi gli spazi all’aperto in un’ottica di sostenibilità ambientale e sociale. L’area del Robinson diventerà così il parco inclusivo più grande d’Europa».

Grazie all’intervento inserito nell’Agenda Urbana, «il parco Robinson – ha illustrato il sindaco Manna – sarà riqualificato a più livelli con parcheggi riservati a persone con disabilità, la realizzazione di percorsi pedonali attrezzati, la riqualificazione ed integrazione dell’area giochi, la realizzazione di due percorsi sensoriali (odori e colori), la ristrutturazione dei servizi igienici, l’ampliamento ed il ripristino dell’impianto di illuminazione, anche con sistema innovativo e d’avanguardia delle luci fortemente attrattivo. Inoltre la realizzazione dell’impianto di videosorveglianza e la realizzazione di una rampa di collegamento con l’ex-ponte ferroviario garantiranno sicurezza e accesso alle aree verdi».
Il collegamento tra i due Parchi Urbani, garantito attraverso la rifunzionalizzazione dell’ex ponte ferroviario in percorso ciclopedonale di cucitura dei due parchi, aumenterà la funzione dell’area verde inclusiva per prevenire e combattere fenomeni di esclusione sociale.
«Attraverso gli interventi di riqualificazione – ha proseguito Manna – ed attraverso il collegamento tra i due parchi, si determinerà pertanto  un significativo miglioramento della qualità funzionale ed estetica delle aree verdi esistenti l’eliminazione delle aree degradate,  una maggiore fruibilità degli spazi e un nuovo punto di collegamento ecosostenibile, esclusivamente pedonale e ciclabile, tra le città di Cosenza e Rende. Valorizzare i Parchi come spazi della rete ecologica urbana nei quali vivere a diretto contatto con la  natura e promuovere la cultura della tutela della biodiversità e, insieme, quali luoghi di promozione e di crescita dei rapporti tra gli attori sociali, culturali  ed economici, favorendo dal basso la partecipazione democratica dei cittadini significa sostenere politiche volte alla tolleranza e all’inclusione, significa sperimentare per la gestione dei Parchi Urbani modelli di gestione innovativi che prevedano la  partecipazione diretta dei cittadini, delle istituzioni scolastiche, dell’associazionismo, del volontariato e delle imprese, con la partecipazione diretta della comunità».
L’assessore alle politiche sociali, Annamaria Artese, ha poi sottolineato come «puntare sul sociale, sviluppare pratiche e progettazioni per l’inclusione attraverso una partecipazione condivisa e capace di creare reti tra istituzioni, terzo settore e associazioni. Crediamo che l’assistenzialismo debba dare spazio a una nuova visione di welfare e di servizi intesi come bene comune dell’intera comunità».
In tale ambito si svilupperà all’interno del polmone verde rendese anche il Parco dei Nonni, «esempio di buone pratiche e frutto della collaborazione tra il nostro ente e l’associazione La Terra di Piero»
Anche l’ex chiesa di Viale dei Giardini sarà riqualificato attraverso Agenda Urbana: «sarà realizzato un Centro dedicato al supporto delle persone affette da disturbi dello spettro autistico. Scopo del progetto è quello di realizzare, a Rende, un centro di ricerca e di trattamento di eccellenza sull’autismo. Ciò – ha proseguito l’assessore Artese – consentirà di offrire servizi terapeutici a bambini residenti nel territorio calabrese e in regioni adiacenti che abbiano ricevuto una diagnosi di disturbo dello spettro autistico o di altri disturbi pervasivi dello sviluppo, ma soprattutto garantirà anche l’inclusione della famiglia, resa possibile attraverso percorsi di formazione e attività di osservazione-partecipazione-tirocinio riguardo alle terapie svolte. Il progetto sarà realizzato in collaborazione fra il Comune di Rende, e le associazioni di volontariato impegnate in tale ambito». (rcs)

RENDE (CS) – Presentato il Distretto del Cibo

È stato presentato il Distretto del Cibo di Rende, che vuole essere un volano per lo sviluppo locale e al cui accordo hanno aderito 16 sindaci delle Serre.

Dal municipio dell’oltre Campagnano, passando per Cosenza, Castrolibero, Castiglione Cosentino, San Pietro in Guarano, San Vincenzo La Costa, Mendicino, San Fili, Carolei, Cerisano, Domanico, Marano Principato, Dipignano, Zumpano e Marano Marchesato, è partita la proposta di costruire un sistema locale sostenibile del cibo nell’area delle serre cosentine.
«Un’opportunità che implicherebbe per il nostro territorio la costruzione di una rete alimentare locale e sostenibile» ha affermato il sindaco Marcello Manna, aggiungendo che: «soprattutto in questo determinato periodo storico, in cui serve concretezza per ripartire, la promozione di interventi integrati e di supporto allo sviluppo sostenibile significa valorizzare le nostre risorse e meglio sostenere l’economia».
Il primo cittadino ha poi sottolineato come: «il nostro è un progetto politico che vede non nelle appartenenze, ma nella forza dell’azione comune un approccio che potrà essere da guida anche per altri territori. Il gap di questi anni, reso ancora più aspro dalla pandemia, deve essere superato attraverso la costruzione di percorsi sinergici che possono portare i nostri comuni a divenire attrattori di crescita».
«Un maggiore sostegno – ha concluso – allo sviluppo rurale integrato e alla promozione di pratiche agricole a basso impatto ambientale che tenga conto delle specificità e dei bisogni dei contesti di riferimento significa sviluppo delle filiere corte e sostegno all’agricoltura locale, aumento dell’occupazione, valorizzazione delle identità». (rcs)

BUON COMPLEANNO UNICAL, 50 ANNI OGGI
DA COSENZA, UN MODELLO DI ECCELLENZA

di FRANCO BARTUCCI – Il 16 aprile 1971 il presidente della Repubblica, Giuseppe Saragat, firmava il decreto che assegnava a Cosenza il diritto di avere nella sua area territoriale la prima università statale calabrese, dopo che il Consiglio dei Ministri, presieduto dall’on. Emilio Colombo, nella seduta del 16 febbraio 1971, con sottosegretario alla Presidenza del Consiglio l’on. Dario Antoniozzi, ne aveva approvato  lo schema  progettuale e la bozza del decreto presidenziale, prendendo atto  della indicazione favorevole che veniva data dal CIPE (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica) nella seduta del  3 luglio 1970.

L’Università della Calabria è entrata oggi, con questi atti ed azioni governative di cui sopra, nel suo cinquantesimo anniversario della nascita, che a breve, seguendo le date di quell’anno, la vedrà ripercorrere altri importanti momenti, per fare memoria alle nuove generazioni,  in quanto costituiscono l’inizio di un percorso storico che man mano andrà a crescere, come la data del  dal 28 aprile 1971, in cui il Ministro della Pubblica Istruzione, on. Riccardo Misasi, nominerà, con relativi atti ministeriali, il Comitato Tecnico Amministrativo e i Comitati Ordinatori delle quattro Facoltà: Ingegneria, Scienze Economiche e Sociali, Scienze Matematiche Fisiche e Naturali, Lettere e Filosofia.

Non si conosce ancora cosa sarà fatto all’interno dell’Università per commemorare questo importante anniversario che si concluderà nel 2022 con il cinquantesimo anniversario del primo anno accademico 1972/1973, che vide le prime seicento  matricole invadere la città di Cosenza con tanto entusiasmo, partecipazione e speranze.

Intanto è il caso di ricordare il Presidente della Repubblica, Giuseppe Saragat, che nel firmare il Decreto certamente avrà pensato a quanto promise il 17 aprile 1966 ai cittadini di Rende, in occasione di una sua visita istituzionale invitato dal Sindaco, on. Francesco Principe, avendo al suo seguito anche l’on. Sandro Pertini.

Nel suo discorso affrontò il tema relativo all’ istituzione di una Università in Calabria e disse: «Quando noi potremo dire che l’intelligenza si forma in Calabria più numerosa di quanto non si formi oggi; che non emigra più tutta, o quasi tutta, ma può essere valorizzata nelle città calabresi; che dalla sua valorizzazione derivano iniziative nel campo economico e in quello civile a beneficio della regione, allora potremo anche dire di essere riusciti negli intenti che oggi ci proponiamo». E ancora sull’ università in Calabria una migliore puntualizzazione: «Per la Calabria, ne dovrebbe derivare non solo e non tanto, a breve termine, un beneficio diretto di valorizzazione economica, ma anche e soprattutto, a più lungo termine, un beneficio diretto di promozione civile. Comunque sia, è contro lo spreco delle risorse umane della Calabria che dobbiamo lottare con tutti i mezzi. Molto dipende dallo Stato e molto, naturalmente, dipende dai calabresi, dalle classi dirigenti che la Calabria sarà in grado di esprimere, dalla interpretazione che queste classi dirigenti sapranno dare delle esigenze di sviluppo della regione, dal modo che sapranno trovare di far valere queste esigenze sul piano nazionale, dalle iniziative che qualificheranno l’azione di ceti differenziati, animatori di una sempre più articolata realtà sociale, plasmata dalla pratica della democrazia, anche e soprattutto in regioni che fino a ieri sono state tenute nell’immobilità, fra il vecchio che era duro a morire e il nuovo che stentava a nascere».

Il nome del Presidente Saragat sarà successivamente legato alla legge 12 marzo 1968 n. 442 istitutiva dell’Università della Calabria, che porta la sua firma, su approvazione, sia della Camera che del Senato, a seguito della presentazione del testo da parte dal Governo, presieduto dall’on. Aldo Moro. Il testo di legge, che verrà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 103 del 22 aprile 1968, porta inoltre la firma, oltre ai presidenti Saragat e Moro, quelle dei Ministri: Gui, Pieraccini, Colombo, Pastore e Giacomo Mancini, che insieme ad Antonio Guarasci, presidente della Provincia di Cosenza, ed altri furono legati in un rapporto stretto di collaborazione per disegnare per la Calabria un progetto di una Università  innovativa in campo nazionale.

Il Decreto del Presidente Saragat che stabiliva la nascita dell’Università degli Studi della Calabria nella zona del cosentino veniva ampiamente pubblicizzato dagli organi di stampa locali e nazionali con dei titoli molto impegnativi: «L’Ateneo calabrese a Nord di Cosenza. L’Istituto dovrà servire da modello non solo all’Italia ma a tutta l’Europa. La parola ai tecnici» (Il Mattino); «L’Ateneo dovrà essere un modello non solo in Italia ma in tutta Europa». (Il Tempo). Bastano questi due titoli per focalizzare bene le attese di quei giorni e al Rettore, prof. Nicola Leone, per prepararsi a celebrare degnamente questo evento del cinquantesimo anniversario della nascita dell’Università della Calabra, per saper leggere ed analizzare il passato e predisporsi ad affrontare il futuro in sicurezza, fortificati dalla conoscenza delle radici di partenza, nelle quali si possono trovare nuovi stimoli e traguardi di crescita e sviluppo. (fba)

Catanzaro e Rende candidate a Città Europee dello Sport 2023

Catanzaro e Rende sono, ufficialmente, candidate a diventare Città Europee dello Sport 2023. L’ufficialità è avvenuta nella sede del Coni, a Roma, alla presenza del presidente Giovanni Malagò, dell’assessore allo Sport del Comune di Catanzaro, Domenico Cavallaro, del sindaco di Rende, Marcello Manna, della senatrice di Italia VivaSilvia Vono e di Gian Francesco Lupatelli, presidente Msp Coni.

«Il rilancio della Regione Calabria parte dalla valorizzazione delle persone e la candidatura di Catanzaro e Rende come città europee dello Sport è un segnale importante per tutto il Sud» ha dichiarato con soddisfazione la senatrice Vono, aggiungendo che «le opportunità che si aprono con una progettualità di lungo termine sono infinite per la Calabria che deve investire sulle qualità e peculiarità del meraviglioso territorio».

«L’aria pulita, il polmone verde e il mare cristallino – ha aggiunto – devono necessariamente essere affiancati da azioni concrete per offrire opportunità diverse. Ringrazio i sindaci Sergio Abramo e Marcello Manna, che sono intervenuti assieme agli assessori competenti, per la disponibilità a creare una rete di progetti che possa portare sviluppo e innovazione e maggiore coinvolgimento dei giovani attraverso le mille sfaccettature dello sport».

In copertina, da sinistra: Domenico Cavallaro (ass. sport comune Catanzaro) – Giovanni Malagò (Presidente CONI) – Sen. Silvia Vono – Gian Francesco Lupatelli (Presidente MSP Coni) – Marcello Manna (sindaco di Rende).

Innova Rende: Spazi aperti e Consorzio dei ristoratori e bar per rilanciare il settore

Promuovere la nascita di un consorzio dei ristoratori e dei bar cittadini e mettere a disposizione tutti gli spazi aperti ( parchi, piazze e altri spazi pubblici) per rilanciare il settore della ristorazione, gravemente in crisi. È questa la ricetta che propone Innova Rende per un settore che ha subito gravi perdite durante la pandemia.

«Una realtà come Rende – si legge in una nota – piuttosto che impegnare i lavori del Consiglio Comunale su alcune tematiche non prioritarie, dovrebbe attuare un’incisiva e tempestiva programmazione della macchina amministrativa per aiutare concretamente l’intera comunità. Nelle prossime settimane, con la campagna vaccinale che entrerà nel vivo, così come prospettato dal governo Draghi, ci sarà un “ritorno alla vita”, una nuova fase in cui gli spazi saranno una risorsa imprescindibile. Uno dei settori cittadini che maggiormente ha pagato il prezzo della crisi è quello ristorativo e ricreativo, molte attività hanno chiuso o hanno subito enormi perdite, con tutto quello che ne consegue in termini occupazionali e sociali».

«Siamo convinti – continua la nota – che l’amministrazione comunale debba farsi trovare pronta a sostenere queste attività, promuovendo la nascita di un consorzio dei ristoratori e dei bar cittadini, una best practice tra pubblico e privato, che ha avuto positivi riscontri in numerose cittadine del centro e del nord Italia, al quale allo stesso tempo dovranno essere messi a disposizione parchi, piazze e altri spazi pubblici, spesso poco sfruttati e dei quali la Città ha un’enorme disponibilità grazie alla sua struttura urbanistica».

«Pensiamo, nel concreto – prosegue ancora la nota – al parco Robinson, al parco Giorcelli ed ai parchi fluviali, a Piazza Matteotti, a Piazza degli Eroi, Piazza Unità d’Italia, Piazza Lourdes di Roges ed a via Rossini, luoghi della Città che in un rapporto di reciproca utilità verrebbero gestiti al meglio attraverso le misure del distanziamento sociale e del contingentamento degli spazi, così da evitare i pericolosi assembramenti tipici della movida incontrollata».

«La nascita di un tale realtà – ha spiegato Innova Rende – potrebbe rappresentare non solo una soluzione temporanea, ma un’importante progetto per il futuro, seguendo l’esempio dei Food Market, che promuova piatti e prodotti enogastronomici locali, favorendo, in tal modo, lo sviluppo di quel turismo esperienziale e sostenibile di cui da tempo si parla come volano per il riscatto economico calabrese. Con il consorzio avremmo una produzione mirata da parte di ciascun membro, con riduzione dei costi e aumento dell’efficacia della produzione, grazie ad esso verrebbe garantito il mantenimento dei livelli occupazionali dei dipendenti con la prospettiva di  aumentarli nell’ambito del service e della sicurezza, salvaguardando le attività più piccole attraverso un sistema virtuoso di mutuo soccorso che garantisca a tutti il mantenimento delle proprie “utenze” a prescindere dalla ricettività delle attività di origine».

«Inoltre – continua ancora la nota – attraverso una collaborazione virtuosa tra commercianti ed ente comunale, si potrebbero programmare eventi tematici e ricorrenti. Siamo convinti che per rendere realizzabile tutto ciò, sia imprescindibile una forte volontà e capacità amministrava».

«Proprio per questo – ha concluso Innova Rende – esortiamo il governo cittadino a prendere in seria considerazione la nostra proposta ma soprattutto a fare presto». (rcs)

RENDE (CS) – I vincitori del Premio Letterario “Un libro amico per l’inverno”

Sono stati resi noti i vincitori della decima edizione del Premio Letterario Nazionale “Un libro amico per l’inverno, indetto e organizzato dall’Associazione culturale GueCi, con i patrocini Città di Rende, Istituto Italiano di Cultura di Napoli, Cisat (Centro Italiano Studi Arte-Terapia),  Liups (Libero Istituto Universitario Per Stranieri “Francesco De Sanctis”).

La giuria, che ha valutato 722 opere edite di narrativa e poesia, era divisa nelle sezioni Poesia editaSezione narrativa edita. La giuria sezione poesia edita, presieduta da Stefano Marchesotti, era composta dalla dott.ssa Daniela Cecchini (critico letterario-giornalista-poetessa), dott.ssa Lucilla Trapazzo (poetessa-attrice-regista teatrale), Marinella Cossu (poetessa). La giuria della sezione narrativa edita, invece, era presieduta da Marco Marra e composta dalla dott.ssa Mariateresa Buccieri ( poetessa) prof.re Alberto Linardi (giornalista-scrittore), prof.ssa Stella Misasi ( scrittrice),  dott.ssa Nicoletta Toselli (conduttrice radiofonica),  prof.re Natale Vulcano (scrittore-poeta).

I vincitori, dunque, sono Narrativa edita, sul podio: Rossocolore di Mariassunta Veneziano (Ensemble), Il coraggio delle emozioni di Gianluca Ciuffardi e Tommaso Perissi (Meltemi Linee) e Scirocco e Zagara di Antonino Genovese (Fratelli Frilli Editori).

A seguire: Premio Speciale Giuria Critica a Il venditore di ghiaccio di Marcello Loprencipe (Campi di Carta); Premio Speciale Giuria Lettori a La donna del pittore di Anna Hurkmans (Ibiskos Ulivieri); Premio Speciale della Presidenza a Una brava ragazza di Renato Ameruso (Fondazione Mario Luzi Editore); Premio Speciale Presidente di Giuria a Cazzamala di Maria Bochicchio (Albatros).

Premio Speciale miglior Raccolta di racconti a Cuore a chilometro zero di Ezio Riccardo Epifani (Edizioni Il Viandante); Premio Speciale miglior Storia sulla violenza di genere a Le confessioni di una concubina di Roberta Mezzabarba (La Caravella Editrice); Premio Speciale miglior Opera autobiografica a L’uomo dal cuore bambino di Silvia Piccollo ( Ultima Spiaggia); Premio Speciale miglior Opera di testimonianza e denuncia a L’altro Casalese di Paolo Miggiano (Di Girolamo).


Premio Speciale miglior Opera di memoria storica a Il quadro di Norma di Giuseppina Mellace (EdiCusano); Premio Speciale miglior giallo storico a Perugia 1522 peste dal cielo  di Mario Cardinali (Morlacchi Editore); Premio Speciale Autori Stranieri  a Io sono una famiglia-il gabbiano di Liz Chester Brown (L. C. Brown). 

Medaglia al Merito Narrativo sono state conferite a:
Donne-Madonne di Gianpaola Costabile ( Edizioni Scientifiche Italiane); Il vento avrebbe detto di Sì di Armando Pirolli ( La Ruota Edizioni); Puntaspilli e abiti di carta di Patrizia Vittoria Rossi ( Edizioni CdA); Sogno d’Africa di Maria Teresa Casu (Le Lune); La verità nascosta nell’anima di Maria Provini (Edizioni Fiorino).

Finalisti con encomio: Le indemoniate di Maria Primerano (Tullio Pironti Editore); Hodex-Codice Rosso di Fabio Pietrosanti (KDP); Il Peccato di Pietro Speranza ( Leone Editore); Racconti fuggiaschi di Piero della Porta (Oligo); Blackout di Roberto Leonardi (Leone Editore); Miti e Misteri della Liguria di Dario Rigliaco (Editoriale Programma);
Avrà gli occhi come il mare di Antonella La Rosa (Pellegrini Editore).

Per la Sezione Poesia edita: Primo classificato Requiem dal buio e dal frastuono di Alessandro Izzi ( Giovane Holden Edizioni) e a seguire sul podio La filosofia del sole di Michela Zanarella (Ensemble),  La geometria dei girasoli di Pietro Catalano ( Edizioni dell’Istituto Italiano di Cultura di Napoli).

Anche in questa sezione sono stati conferiti dei Premi Speciali che seguono i vincitori del podio: per la Critica:Le note dell’anima di Marco Galvagni (Transeuropa); Premio Speciale Presidente di Giuria a Screziature della porcellana di Angelo Santangelo (Le farfalle).

Premio Speciale alla Memoria a Arsenica di Davide Bergamin (ArgentoDorato Edizioni); Premio Speciale Poeti affermati a Il quieto di vivere di Maurizio Calderoni (Meteora), a Come un bruco assetato di cielo di Marco Baiotto ( Macabor).

Si aggiudicano la Medaglia al Merito Poetico: Libellula di Mirta Bertic’ (Cicorivolta Edizioni), Il sonno dell’insonnia di Giacomo Giannone (Leonida Edizioni), Tra i versi la vita di Laura Donato (Pubblisfera Edizioni), Perle di rugiada di Velia Aiello ( Edzioni OR.ME), Polvere di stelle di Adriana Nisticò (Aletti Editore), Venti Mediterranei di Paolo Ventrice e Istanze poetiche di Alessia Guerriero e Paolo Miggiani (Terra Somnia Editore). (rcs)