L’OPINIONE / Fulvio Scarpino: Revenge Porn, la violenza digitale che annienta la dignità delle donne

di FULVIO SCARPINONel silenzio assordante che accompagna le peggiori forme di violenza, si nasconde una realtà che spezza vite, annienta anime e distrugge la dignità: il revenge porn . Dietro questa espressione, che sembra asettica nella sua freddezza anglofona, si cela una tragedia che ha radici profonde nella nostra cultura. Si tratta della diffusione non consensuale di immagini o video intimi, una pratica che tradisce la fiducia e si trasforma in un’arma capace di devastare, quasi sempre, le donne.

Questa forma di violenza non lascia lividi visibili, ma imprime ferite profonde nell’anima. È insidiosa, amplificata dalla rapidità e dall’anonimato della rete, ed è per questo ancora più difficile da combattere. Non è solo vendetta, ma affermazione di un potere malsano, un modo per ridurre l’altra persona a un oggetto da umiliare, giudicare, annientare.

Dietro ogni immagine diffusa senza consenso c’è una storia di fiducia tradita. C’è una donna che ha vissuto l’intimità come spazio sicuro, per poi vederla trasformarsi in una prigione di vergogna e dolore. Le conseguenze sono devastanti: vite professionali e personali distrutte, isolamento sociale, ansie paralizzanti. E nei casi più estremi, il peso insostenibile della vergogna e del giudizio può portare al suicidio.

In Italia, il revenge porn è stato riconosciuto come reato grazie all’introduzione dell’articolo 612-ter del Codice Penale, un passo importante che però non basta. La vera battaglia è culturale, ed è una battaglia che riguarda gli uomini, perché i carnefici, nella maggior parte dei casi, siamo noi uomini.

Dobbiamo educare noi stessi e le generazioni future. Educare i nostri figli, affinché crescano con il rispetto profondo per l’intimità e il consenso altrui. Educare gli uomini tutti, i compagni, i fidanzatini e soprattutto gli “ex” perché comprendano che l’amore non ha nulla a che fare con il controllo, la vendetta o la prevaricazione. Dobbiamo spezzare la catena di una cultura che, troppo spesso, giustifica o minimizza queste violenze, trasformandole in spettacolo o banalizzandole come “errori di gioventù”.

Non possiamo limitarci a colpevolizzare la rete o le piattaforme digitali, sebbene queste debbano assumere un ruolo attivo nella prevenzione e nella rimozione di contenuti illeciti. La responsabilità è collettiva e personale: il cambiamento inizia nelle famiglie, nelle scuole, nei luoghi di lavoro. Inizia con l’impegno di ciascuno di noi a non ignorare, a non tollerare, a non restare in silenzio.

Il Revenge Porn è il simbolo di un fallimento sociale. Non è solo una violazione del corpo, ma un’offesa alla dignità umana, una dimostrazione di come il potere possa essere esercitato nel modo più vile. Eppure, c’è spazio per sperare, se iniziamo a guardare questa tragedia con la giusta prospettiva: non come un problema delle donne, ma come una responsabilità degli uomini e dell’intera società.

Oggi, nella Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, rendiamo omaggio a chi ha subito questa ingiustizia. Non come numeri, ma come persone. Celebriamo il coraggio di chi ha trovato la forza di denunciare, di resistere, di combattere. E impegniamoci, una volta per tutte, a costruire un mondo in cui nessuna donna deve più temere di vedere la propria intimità trasformata in un’arma contro di lei.

Perché la dignità, il rispetto e il consenso non sono solo valori. Sono ciò che ci rende umani. (fs)

[Fulvio Scarpino è vice coordinatore nazionale die Corecom e presidente del Corecom Calabria]

 

Protocollo tra Corecom Calabria e Garante per la protezione dei dati personali contro cyberbullismo e revenge porn

Prevenire e contrastare i fenomeni del cyberbullismo e del revenge porn. È questa la base dell’importante protocollo d’intesa firmato tra Fulvio Scarpino, presidente del Corecom Calabria e il Garante per la Protezione dei dati personaliPasquale Stanzione.

Il Co.Re.Com Calabria è il secondo Comitato in Italia – dopo quello del Piemonte – ad aver sottoscritto questo importante protocollo con cui i due soggetti istituzionali concordano, in particolare: l’elaborazione di forme di cooperazione comune attraverso l’organizzazione di iniziative pubbliche che coinvolgano esperti, cittadini ed istituzioni attraverso corsi, convegni, incontri e momenti di confronto sui temi della protezione dei dati personali e sui fenomeni del cyberbullismo e del revenge porn e sulle più efficienti metodologie di prevenzione e di contrasto.

«C’è da ricordare – si legge in una nota – che in occasione della seduta del 22 dicembre 2022 del Consiglio regionale della Calabria, è stata varata una modifica legislativa, che ha, tra l’altro, comportato un ampliamento di funzioni del Co.ReCom: con riferimento al fenomeno del cyberbullismo e del corretto uso del web, è stata attribuita al Co.Re.Com. la funzione di rivestire il ruolo di Osservatorio, chiamato “Media e minori”, per incentivare l’uso corretto e responsabile delle tecnologie e dei nuovi mezzi di comunicazione digitale, con particolare attenzione ai minori. Ed, inoltre la funzione di promuovere e realizzare iniziative di studio, prevenzione e contrasto al fenomeno del cyberbullismo e di tutela della reputazione e della identità digitale in rete».

Tra gli altri impegni assunti nel protocollo firmato con il Garante: la predisposizione e diffusione di materiale divulgativo, attinente alle tematiche del Protocollo, che diano un contributo sull’uso corretto e responsabile delle tecnologie e dei nuovi mezzi di comunicazione digitale con riguardo al trattamento dei dati personali; la redazione e divulgazione di linee guida, vademecum, articoli, pubblicazioni scientifiche e la promozione di best practices con l’intento di diffondere la cultura della legalità, dell’uso consapevole delle nuove tecnologie, della navigazione sicura, della protezione dei dati personali e del contrasto ai fenomeni del cyberbullismo e del revenge porn.

Inoltre: l’organizzazione di attività di ricerca, finalizzata ad individuare le problematiche attinenti alla protezione dei minori riguardo al trattamento dei propri dati personali ed ai fenomeni del cyberbullismo e del revenge porn e a predisporre adeguati strumenti di intervento tempestivo ed, infine, la pianificazione di incontri periodici volti ad uno scambio di informazioni e di esperienze.

Il Co.Re.Com Calabria in particolare, si impegna a: veicolare verso il sito del Garante le eventuali segnalazioni o reclami ad esso pervenute e di inserire, nei propri corsi di educazione digitale nelle scuole calabresi, un apposito modulo riguardante i temi del trattamento dei dati personali dei minori, con specifico riferimento al consenso al trattamento dei propri dati personali in relazione all’offerta diretta di servizi della società dell’informazione e alla tutela dei minori nella rete; ma anche divulgare, anche mediante la propria rete territoriale, materiale ed iniziative del Garante inerenti alle attività indicate nel Protocollo.

Il protocollo sottoscritto da Co.Re.Com e Garante ha durata triennale a decorrere dalla sottoscrizione e potrà essere prorogato per ulteriori tre anni. (rrc)