La Marcia mondiale della Pace fa tappa a Riace

di MARIO MURDOLO – È stata scelta Riace tra le tantissime tappe della  terza marcia mondiale della pace. È stato il sindaco ed europarlamentare Mimmo Lucano a fare gli onori di casa, ospitando illustri personaggi politici, della cultura e delle istituzioni. Molto emozionato ma, nello stesso tempo, felice e orgoglioso di questo privilegio dopo avere ascoltato i preziosi e e importanti interventi dei graditi ed esperti ospiti, come lui impegnati nel sociale e nelle battaglie per i diritti umani è stato invitato a prendere la parola dal noto giornalista della Rai Pietro Melia, moderatore dell’evento, nonché affettuoso amico di Mimmo.

La manifestazione è stata arricchita e resa molto interessante dai validi e concreti contributi di Luigi Manconi, già parlamentare, Mario Oliverio, ex presidente della Regione Calabria, Domenico Cersosimo, docente universitario, Vito Teti, antropologo, docente universitario, e dalla giovane e coraggiosa Maysoon Majidi, attivista curda-iraniana .

Ovviamente hanno tutti riconfermato la giustezza e la nobile e lodevole azione solidale portata avanti con grande impegno e determinazione da Mimmo Lucano ed espresso la loro vicinanza e stima e sostegno in merito. Molto commovente, interessante ed applaudito il discorso della giovane Maysoon Majidi, perseguitata e accusata ingiustamente di scafismo, che è ospite gradita di Riace e che pochi giorni fa ha avuto conferita la cittadinanza onoraria di questa cittadina da parte del sindaco Lucano, alla presenza, tra gli altri, dell’ex presidente della camera Boldrini. Lei, nonostante la sua giovane età con le sue parole ha dimostrato una invidiabile maturità e ottima conoscenza degli annosi e terribili problemi che danneggiano , distruggono, e abbrutiscono il nostro pianeta quali le guerre, le discriminazioni razziali, il semitismo, il terrorismo, le persecuzioni e la distruzione della natura. Della sua tormentata vita e del suo coraggioso attivismo parlerò in un successivo scritto.

Lucano, a conclusione dell’interessante e indimenticabile incontro, ha voluto fare una breve cronistoria della sua esperienza “Riace, paese dell’accoglienza”. «Non ho  mai pensato di fare di Riace un centro collinare e interno, ma l’idea geniale mi è stata suggerita improvvisamente assistendo ad uno dei primi sbarchi di profughi sulle nostre coste. Stavo pensando prima alla fine che avrebbe fatto il mio piccolo paese quando il continuo ed inarrestabile spopolamento dovuto all’emigrazione e alla mancanza di lavoro, le sue case disabitate e abbandonate, le scuole chiuse per mancanza di bambini e tutte le altre amare conseguenze in tutti i settori della vita sociale. Queste seppure tristi riflessioni mi portarono a ricevere un barlume di genio e che mi illuminò e mi fece intuire che, quella dell’accoglienza, poteva essere un duplice vantaggio. Primo, di dare a me una grande gratificazione e gioia perché accogliendo profughi fuggiti dalle guerre, dalla fame e dalle sofferenze  realizzavo i miei ideali di benefattore e altruista e secondo ciò mi consentiva di ripopolare Riace, riaprire l’asilo e le scuole, utilizzare le case abbandonata dopo averle messe a nuovo, creare attività lavorative, ravvivare la vita sociale del paese e abituare le persone a convivere con simili di etnie e usi e costumi diversi».

«E così è stato, fino a quando non sono stato considerato un pericolo contagioso essendo subito diventato famoso con incontri continui in Italie e all’estero, molte comparizioni e interviste nelle televisioni, visite di importanti personalità politiche, culturali del cinema e dello spettacolo nonché di singoli cittadini e allora l’intervento della magistratura. E sono stati anni terribili e duri con processi, arresti domiciliari divieto di soggiorno a Riace perché bisogna va bloccare un processo innovativo e unico del genere  considerando l’accoglienza un reato e non un atto umanitario».

Giustamente la vicenda giudiziaria si è conclusa con l’assoluzione e così ora Lucano, più deciso e convinto di prima anche se deve ricominciare daccapo. E questo nuovo inizio è imbellito da una commovente e bellissima vicenda che Mimmo ci ha voluto raccontare. Ebbene, in una stazione un poliziotto si trova davanti ad una scena pietosa e triste. Su una panchina stavano dormendo una donna con dei bambini coperti con dei cartoni. Quando si svegliano trovano l’agente che dopo aver dialogato un po’ con loro gli porge un foglio con la scritta Riace. I casi della vita. da questo si deduce che anche il poliziotto sapeva che Riace è il paese dell’accoglienza e, così, questa bella famiglia si trova a vivere tranquillamente e decentemente nel paese di Mimmo Lucano. (mm)

Il corto “Riace, Mediterraneo” vince il Reggio Film Fest

È Riace, Mediterraneo, il corto sulla storia di Mimmo Lucano ad aver vinto come miglior cortometraggio “Premio Rhegion” al Reggio Film Fest, chiusosi con la proclamazione e premiazione dei vincitori del concorso per cortometraggi “Millennial Movie”.

La kermesse, con la direzione artistica di Antonio Flamini, è stata realizzata grazie al sostegno di Fondazione Calabria Film CommissionCittà Metropolitana di Reggio Calabria e Ministero della Cultura, e si conferma, ancora una volta, contenitore di cultura e riflessioni, aiutate dalla forza del cinema e che, grazie al cinema, riescono a proiettarsi ben oltre il grande schermo.

Il film, di Damiano Bedini, ripercorre, trasformando le immagini in cartoon e in 18 minuti intensi e commoventi, la storia del Sindaco ed europarlamentare, dal racconto, visivamente potente e diretto, del “modello Riace”, simbolo di accoglienza e integrazione, alle sorti giudiziarie di Lucano che, in occasione della proiezione del corto, era presente al Festival.

Invitato sul palco dalla conduttrice Vicky Catalano e dal direttore artistico del Festival, Antonio Flamini, Lucano ha ringraziato «chi mi ha voluto accompagnare in questo viaggio verso l’utopia», ha detto visibilmente emozionato e commosso, per poi soffermarsi brevemente sulla sua vicenda recente: «Gli eventi si sono susseguiti e io sono tornato a essere sindaco Riace», ha aggiunto, raccogliendo un caloroso applauso.

«Il messaggio nel mio immaginario è questo – ha spiegato – io ho voluto raccontare che esiste un’alternativa ai lager libici, alle deportazioni in Albania, alla disumanità. Ho avuto questo ruolo solo perché mi sono trovato sindaco al momento di quel primo sbarco di migranti. È come se gli eventi mi avessero travolto, ma i veri protagonisti sono il senso di accoglienza e la solidarietà che caratterizzano i villaggi dove le case non hanno chiavi e il concetto di proprietà e di egoismo si annullano. E c’è la sensibilità, di fronte a persone in difficoltà, di non girarsi dall’altra parte. È questo il messaggio essenziale per contrastare la chiusura delle coscienze», dice ancora, sottolineando che l’apertura verso laltro non è solo un atto di umanità, ma rappresenta anche una possibilità di sopravvivenza per i piccoli centri, che altrimenti rischiano di scomparire».

Lucano, poi, si è soffermato sulle parole di Wim Wenders, che a Riace girò un film particolarmente toccante, rimanendo incantato e dicendo, successivamente, «La vera utopia non lho vista nella caduta del muro di Berlino, ma in quello che è successo in un piccolo villaggio della Calabria chiamato Riace», e così Riace è stato proiettato nel mondo.

E sono proprio altre parole di Wenders a chiudere il corto, che include interviste e interventi di personaggi come Don Ciotti e Roberto Saviano.

«Condannare Mimmo Lucano a 13 anni di carcere è tanto scandaloso quanto assurdo. È un grande pacificatore, umanitario e coraggioso. Puoi anche imprigionare tutte le persone di buona volontà, comprese quelle che predicano la compassione e la fraternità. Ora sono pronto a vedere Papa Francesco in manette, non sarebbe meno ridicolo o farsesco», la frase del regista tedesco impressa sui titoli di coda.

 

«Wenders mi ha dato speranza e voglia di continuare a lottare», dice ancora il sindaco, annunciando con orgoglio che lo porterà con sé al Parlamento Europeo, affinchè «tutti gli europarlamentari e il mondo intero sappiano che esiste unalternativa alle deportazioni, agli accordi con i cosiddetti Paesi terzi, ai lager libici e alle stragi come quelle di Cutro o Roccella Ionica. E questa alternativa si chiama umanità».

A Riace s’inaugura la Sala digitale espositiva sui Bronzi

Domani pomeriggio, nell’area della stazione ferroviaria di Riace, sarà inaugurata la sala digitale espositiva sui Bronzi. i tratta del primo museo innovativo e moderno realizzato a Riace, nei luoghi antistanti le acque del ritrovamento dei Bronzi.

L’evento sarà ripreso in alcuni momenti dal programma di Rai1 “Unomattina”.

L’opera, finanziata al Comune dal settore Cultura della Regione Calabria nell’ambito delle celebrazioni del 50esimo anniversario del ritrovamento dei Bronzi, si presenta alla Comunità scientifica anche come prossima sede di un importante Centro studi che ospiterà annualmente eventi congressuali, anche per fare il punto sulle ricerche archeologiche in corso dedicate ai Bronzi.

A seguire si terrà un incontro culturale pubblico nel corso del quale, dopo i saluti della vicepresidente con delega alla cultura, Giusi Princi, e del sindaco di Riace, Antonio Trifoli, interverranno esperti e professori di chiara fama internazionale che stanno seguendo le indagini archeologiche sui fondali del mare di Riace. Nell’occasione dell’evento illustreranno all’opinione pubblica l’evoluzione e gli sviluppi delle ricerche scientifiche.

Dopo Maria Mallemace, segretaria regionale del Ministero della cultura per la Calabria, interverranno Luigi Fozzati, direttore del Nucleo di archeologia umida subacquea dell’Italia, Maurizio Paoletti, presidente del sistema museale dell’Unical, Eligio Daniele Castrizio, professore all’università degli studi di Messina-dipartimento di civiltà antiche e moderne, Pietro Melia, giornalista.

L’iniziativa sarà moderata dal giornalista Paolo Di Giannantonio.

Il talk scientifico divulgativo sarà intervallato dalle letture teatrali dedicate ai Bronzi di Riace dell’attore Giancarlo Giannini e dai brani musicali della soprano Maria Pia Piscitelli, accompagnata dell’orchestra filarmonica del Maestro Filippo Arlia.

Prima dell’inaugurazione della Sala digitale, Giancarlo Giannini, visiterà il Museo archeologico nazionale di Reggio Calabria, accompagnato dalla vicepresidente della Regione Calabria  e dal direttore del Museo Fabrizio Sudano, e si intratterrà con i giornalisti per un punto stampa previsto per le 15. (rrc)

Da Riace un messaggio all’Italia e all’Europa

La Cgil Calabria abbraccia e ribadisce il suo sostegno a Mimmo Lucano, ex sindaco di Riace. E proprio a Riace avviene questo incontro, luogo secondo cui, per la Cgil, «le politiche di accoglienza debbano riprendere e che questo sia il luogo dal quale fare partire un importante messaggio al Paese e all’Europa!».

«Crediamo nell’accoglienza – continua la nota del sindacato – nell’inclusione e nell’integrazione. La Calabria ha bisogno del “modello Riace” e di politiche che possano accogliere i popoli creando le condizioni per un reinsediamento dei borghi!».

«Per queste ragioni – conclude la nota – dal modello Riace e con Mimmo Lucano può partire la conferenza regionale sull’immigrazione ed una legge regionale sulle politiche di accoglienza».

«Abbiamo incontrato Mimmo Lucano a Riace. È motivato a riprendere un cammino di speranza e noi lo siamo con lui», ha detto Angelo Sposato, segretario generale di Cgil Calabria.

«Vorremmo, come Cgil Calabria – ha spiegato – insieme alle associazioni, svolgere una conferenza regionale sull’immigrazione per parlare di pace e accoglienza, di lotta allo sfruttamento e lavoro».

«Un filo di pace che mette insieme la Calabria solidale, quella di Roccella Jonica che accoglie con il cuore e quella che integra come Riace, Camini, Acquaformosa – ha concluso –.

Una Calabria che possa rilanciare i borghi e le aree interne». (rrc)

Ritrovamenti archeologici a Riace, la Soprintendenza è cauta

I reperti rinvenuti a Riace Marina, che qualcuno già attribuisce al contesto di provenienza dei Bronzi di Riace, sono finiti nel mirino delle autorità competenti.

La Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Reggio Calabria e Vibo Valentia «è molto attiva nel campo della tutela archeologica subacquea e monitora costantemente i fondali di relativa competenza grazie al lavoro del proprio funzionario archeologo subacqueo. Soprattutto durante i mesi estivi, raccoglie numerose segnalazioni di appassionati e di professionisti che si immergono nei mari calabresi e notano la presenza di reperti o individuano strane anomalie», fa sapere in una lunga nota in cui vengono ricostruiti i fatti degli ultimi giorni e in cui vengono annunciate le prossime mosse da compiere per le altre verifiche.

È compito della Soprintendenza, in costante collaborazione con i carabinieri del Nucleo Tutela patrimonio culturale di Cosenza e del Nucleo subacquei di Messina, riscontrare ognuna delle segnalazioni pervenute e agire di conseguenza con le attività di tutela e conservazione più idonee per la salvaguardia di contesti e reperti di interesse archeologico.

La Soprintendenza inizia a raccontare i fatti: «Una di queste segnalazioni è pervenuta al Soprintendente Fabrizio Sudano in data 2 agosto 2023, tramite denuncia di rinvenimento fortuito di reperti archeologici avvenuto sui fondali antistanti la frazione marina di Riace (Rc). La mattina del 3 agosto 2023, un funzionario archeologo della soprintendenza, supportato dai carabinieri del Nucleo Tutela patrimonio culturale di Cosenza, ha provveduto a recuperare i reperti dall’abitazione dello scopritore, per un totale di 9 manufatti di interesse archeologico, trasferendoli presso i depositi del Museo archeologico di Medma-Rosarno dove, successivamente, sono stati periziati dal funzionario archeologo responsabile per il settore subacqueo».

«La Soprintendenza Abap di Rc-Vv – è scritto ancora nella nota – prende atto della conferenza stampa svoltasi sabato 21 ottobre 2023 a Riace e informa che sta procedendo alle verifiche tecniche, agli approfondimenti del caso e al sopralluogo necessari a rispondere alle domande e ai dubbi sulla provenienza e sul contesto di rinvenimento dei reperti in questione. Infatti, in totale accordo con i carabinieri del Nucleo Tutela patrimonio culturale di Cosenza e del Nucleo subacquei di Messina, sono stati presi contatti diretti con un laboratorio universitario di primissimo livello specializzato per le analisi chimico-fisiche delle componenti materiche dei reperti ed eventuali alterazioni ed è stato programmato il sopralluogo istituzionale sui fondali di Riace».

Continua la ricostruzione dei fatti: «A quest’ultimo è stato invitato a partecipare lo scopritore anche al fine di indicare il punto esatto del rinvenimento, in considerazione del fatto che, nel verbale di consegna dei reperti, redatto il 3 agosto, lo stesso ha dichiarato di aver trovato il primo reperto a una distanza di circa 120-150 metri dalla battigia e gli altri manufatti alla distanza di circa 6-7 m dal primo rinvenimento, senza ulteriori indicazioni di orientamento. A seguito della mancata disponibilità a partecipare al sopralluogo da parte dello scopritore, lo stesso ha fornito, in data 10 ottobre 2023, le coordinate del luogo di rinvenimento, che ha dichiarato di aver acquisito qualche giorno dopo, nonché la batimetria».

Di conseguenza – continua il documento diffuso dalla Soprintendenza – «nei prossimi giorni avrà luogo, sulle coordinate fornite dallo scopritore, il sopralluogo istituzionale condotto dal funzionario archeologo subacqueo della Soprintendenza Abap di Rc-Vv con il supporto tecnico operativo del Nucleo carabinieri subacquei di Messina e il presenziamento dei Carabinieri del Nucleo Tutela patrimonio culturale di Cosenza».

«Questa attività – conclude la nota – è volta alla verifica dei fondali con prelievo di campioni dei sedimenti marini ai fini delle successive analisi comparative per cercare di chiarire, nel più breve tempo possibile, tutti gli interrogativi legati a questo rinvenimento. In attesa dell’esito del sopralluogo, dopo il quale sarà diramato un nuovo comunicato stampa, si ritiene improprio e prematuro attribuire uno o più dei reperti rinvenuti l’1 agosto al contesto di provenienza dei Bronzi di Riace. Si coglie l’occasione per sottolineare l’importanza, in caso di rinvenimento fortuito, come disposto dal Codice dei Beni culturali e del paesaggio (art. 90 del d.lgs 42/2004), di lasciare le cose mobili e immobili nelle condizioni e nel luogo in cui sono state rinvenute dandone denuncia entro le 24 ore. In caso di cose mobili delle quali non si possa altrimenti assicurare la custodia, lo scopritore ha facoltà di rimuoverle per meglio garantirne la sicurezza e la conservazione sino alla visita dell’autorità competente. Per quanto attiene i beni culturali provenienti da ambiente marino, si esorta a dare immediata comunicazione del rinvenimento ai fini di una pronta presa in custodia degli stessi per una corretta conservazione». (rrc)

Caffè Mauro crea una limited edition dedicata alle località iconiche della Calabria

Dal 1949 Caffè Mauro racconta con le sue miscele la passione e la lunga tradizione fatta di esperienza, impegno e qualità del caffè. L’arte di creare blend unici, così come il quieto ritmo della tostatura lenta e l’autenticità dei sapori mediterranei, esprimono da generazioni l’identità dell’azienda, rendendo le sue miscele dal carattere avvolgente, intenso e deciso. Per promuovere le profonde radici calabresi e l’amore per il caffè, Caffè Mauro ha ideato un’edizione limitata di caffè in cialde compostabili ispirata ad alcune località simbolo della Regione: la gamma, disponibile da settembre e abbinata al concorso “Vinci la Calabria”, dedica le quattro miscele alle città di Diamante, Tropea, Riace e Scilla, testimonianza del legame tra Caffè Mauro e il territorio d’appartenenza con il quale l’azienda ha sempre sviluppato un fecondo rapporto.

I nuovi packaging, da 18 e 50 cialde, compongono una linea totalmente sostenibile, con cialde compostabili e l’involucro esterno che può essere riciclato nella carta: distribuiti nei supermercati e sull’e-commerce caffemauro.com fino a fine dicembre 2023, celebrano la bellezza della Calabria da nord a sud, rendendo omaggio a rinomate località costiere del versante ionico e tirrenico.

La miscela Forte prende il nome di Diamante, il rinomato borgo della Riviera dei Cedri noto per le sue ampie spiagge e i murales che colorano i vicoli e le piazze del centro storico.

A Tropea, meta simbolo del turismo italiano e internazionale in Calabria, è dedicata la miscela Deca, un caffè senza caffeina dal sapore avvolgente, caratterizzato da una punta di acidità in perfetta armonia con il suo retrogusto fruttato.

Riace, località marina che deve la sua fama anche al ritrovamento degli omonimi bronzi, capolavori di epoca ellenistica, darà il nome alla linea di cialde Intenso, per chi desidera un caffè cremoso dal gusto ricco e vigoroso, connotato da note di cioccolato amaro e da un retrogusto marcato e persistente.

Infine a Scilla, pittoresco borgo di pescatori che deve il suo nome all’omerica leggenda di Scilla e Cariddi, Caffè Mauro ha pensato di intitolare la miscela Cremoso, un caffè dal gusto pieno e corposo che unisce una leggera acidità a un profumo armonico, che risalta le note di tabacco.

La limited edition di Caffè Mauro sarà abbinata al concorso a premi “Vinci la Calabria”, che dal 1/09/2023 al 31/12/2023 mette in palio una macchina per caffè in cialde alla settimana e un super premio finale di 4 weekend, per 2 persone, in una delle località scelte da Caffè Mauro per questa iniziativa. La partecipazione al concorso è legata all’acquisto di una confezione di caffè in cialde e la registrazione dello scontrino di acquisto.

Maggiori informazioni sono disponibili al sito vincilacalabria.caffemauro.com. (rrc)

L’Accademia di Belle Arti di Reggio dona una scultura di bronzo al Comune di Riace

L’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria, diretto da Piero Sacchetti, ha donato al sindaco di Riace, Antonio Trimboli, un’opera in bronzo realizzata dallo scultore Pietro Colloca, docente di tecniche di fonderia presso  l’AbaRC. 

La consegna è avvenuta nel corso dell’evento Qui ed Ora Murales nei secoli dei secoli – I Bronzi di Riace attraverso l’arte, progetto finanziato dalla Regione Calabria Dipartimento Istruzione Formazione e Pari Opportunità – Settore Cultura che ha visto la presentazione dei murales realizzati nel comune di Riace, bellissime opere a firma di Andrea Buglisi, Camilla Falsini, Igor Palminteri. All’evento hanno preso parte le autorità politiche, religiose, civili e la  vice Presidente della Regione Calabria Giusi Princi che ha fortemente sostenuto il progetto, ha più volte ribadito «l’importanza di queste iniziative culturali, indispensabili per la crescita della nostra società, la funzione della cultura del bello e il valore dell’arte come motore per lo sviluppo del territorio».

Ad impreziosire la serata, le letture della Magna Grecia a cura dell’attrice Teresa Timpano, la musica soave dell’Orchestra Teatro Cilea diretta dal maestro Alessandro Tirotta e la voce del soprano Maria Francesca Mazzara incantevole nelle arie più famosi di Giuseppe Verdi. Presenti all’evento condotto magistralmente da Luigi Grandinetti, uno dei tre artisti, Igor Palminteri che ha realizzato il murales e il professor Marcello Francolini, storico e critico d’arte, docente presso l’AbaRC che si è soffermato sull’arte contemporanea e la street art. 

«Il murales ha solitamente un doppio obiettivo: riqualificare un’area urbana e sensibilizzare la comunità sui temi della sostenibilità ambientale e sociale –  ha dichiarato il direttore Sacchetti –. L’opera realizzata dall’artista Palminteri, ha un linguaggio visivo immediato e concreto e mette in risalto il valore dell’arte che quando va nelle strade diventa accessibile a tutti. L’inclusione crea comunità». (rrc)

A Riace al via la Scuola Estiva di Astronomia

Prende il via oggi, a Riace, la 28esima edizione della Scuola Estiva di Astronomia, dedicata alla progettazione di percorsi formativi per le scuole secondarie di II grado, che si svolgerà nella cittadina jonica fino al 27 luglio.

La Scuola, organizzata dal Ministero dell’Istruzione e del Merito (Mim) – Dipartimento per il Sistema Educativo di Istruzione e Formazione – Direzione generale per gli ordinamenti scolastici, la valutazione e l’internazionalizzazione del Sistema Nazionale di Istruzione, con la Società Astronomica Italiana (SAIt), in sinergia con la Città Metropolitana di Reggio Calabria, e in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), quest’anno sarà dedicata a Italo Calvino, nel centenario della sua nascita, ed avrà per tema “La scienza del possibile: Calvino ed il superamento delle due culture”.

«L’obiettivo della Scuola – ha spiegato la responsabile scientifica del Planetarium Pythagoras – non vuole essere una celebrazione dello scrittore Calvino, bensì una sollecitazione rivolta al mondo della scuola per ripercorrere il suo lavoro, uno tra i più celebri tra quelli italiani del secondo Novecento, cogliendo solo alcuni dei riferimenti scientifici presenti nei suoi scritti».

Il tema trattato, in un confronto tra letterati e scienziati, ripropone dunque l’idea centrale dell’opera di Italo Calvino: una letteratura intesa come azione conoscitiva, capace di fare da ponte connettivo tra i vari saperi unificati sotto il comune modello del descrivere, di una “filosofia naturale” legata alla vita e all’esperienza in cui le teorie scientifiche sono una possibilità narrativa, preziose alleate per andare oltre la letteratura.

Quanto programmato all’interno della Scuola è in linea con il profilo culturale previsto dalle indicazioni nazionali e la finalità sottesa è quella di riflettere insieme ai docenti sui cambiamenti da apportare ai modi di insegnare e di apprendere definendo la scala dei descrittori di riferimento tenendo conto degli ambiti riferiti alla storicizzazione, alla attualizzazione ed alla multidisciplinarietà. Multidisciplinarietà come esigenza del superamento di un sapere ancorato alla specificità di una singola disciplina, scenario prevalente per ogni attività didattica soprattutto se riferita alla scuola secondaria di secondo grado.

Gli auguri di buon lavoro ai docenti che si apprestano ad avviare la scuola sono giunti dal Consigliere delegato alla cultura Filippo Quartuccio.

«La scuola estiva di astronomia è ormai diventata per noi una straordinaria tradizione, un appuntamento fisso della nostra estate che costituisce uno spunto di grande livello scientifico, capace di accendere i riflettori sul nostro territorio che consente a tante persone, provenienti da tutta Italia, di visitarlo e di scoprirlo. Sono certo che anche quest’anno la scuola estiva lascerà il segno in tutti i suoi partecipanti, che quando torneranno nelle loro città e nelle loro scuole non potranno che raccontare il meglio possibile del nostro territorio».

Una lettera di plauso è pervenuta anche dal Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, che non potrà partecipare all’evento per motivi istituzionali. «Ritengo lodevole tale iniziativa, che si contraddistingue per l’alto valore educativo del tema scelto per quest’anno. In quest’ottica – ha affermato – la Scuola di Alta formazione costituisce una grande spinta propulsiva per i percorsi didattici a contenuto storico-scientifico, che promuovono la crescita delle potenzialità e dei talenti delle nuove generazioni e, pertanto, dell’intera comunità».

Il Ministero sarà rappresentato nell’occasione dalla Professoressa Anna Brancaccio della Direzione generale per gli ordinamenti scolastici e per la valutazione del sistema nazionale di istruzione. Per la Regione Calabria sarà invece presente la Vicepresidente Giusy Princi, mentre per la Società Astronomica Italia il Presidente Roberto Buonanno. A fare gli onori di casa il sindaco di Riace Antonio Trifoli.

Nel frattempo proseguono le attività estive programmate dal Planetarium Pythagoras nel cartellone Stelle d’Estate, realizzato in collaborazione con la Città Metropolitana di Reggio Calabria. Nei giorni scorsi al Planetarium è andata in scena l’iniziativa “A caccia di Mercurio e occhi su Venere e Luna”, un’attività di divulgazione scientifica che ha coinvolto bambini e famiglie, invitandoli a scoprire, attraverso giochi a tema ed osservazioni, la magia delle stelle e dei pianeti. (rrc)

Bronzi-50 a Riace il Convegno di chiusura delle celebrazioni a cura di Telemia

L’evento, patrocinato dalla Presidenza del Consiglio regionale della Calabria, promosso dall’amministrazione comunale di Riace e trasmesso in diretta televisiva da TeleMia, ha visto il coinvolgimento di una delegazione delle locali istituzioni scolastiche, impegnate in un concorso culturale finalizzato alla realizzazione di un elaborato presentato ai partecipanti, alcune associazioni presenti sul territorio e una delegazione di amministratori locali. La conduttrice Maria Teresa Criniti, nell’avviare l’iniziativa, ha chiesto al Sindaco di formulare un saluto ai convenuti, circostanza nella quale si aggiunto anche un breve bilancio consuntivo delle attività svolte durante il 2022. Ai lavori hanno presenziato: il Consigliere regionale Salvatore Cirillo, in rappresentanza del Presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso; il Consigliere regionale Domenico Giannetta; il Prof. Daniele Castrizio; il Dr. Eduardo Lamberti Castronuovo; il Prof. Giuseppe Braghò e il Presidente di Jonica Holiday Maurizio Baggetta.

A margine dell’iniziativa, Calabria.Live ha intervistato il Consigliere Cirillo.

– Consigliere Cirillo, era il 10 luglio 2022 quando in un suo intervento, qui a Riace, preannunciava qualcosa di straordinario per celebrare i 50 anni del ritrovamento dei Bronzi oltre a quanto già era stato programmato. Ripartiamo da quella sua affermazione.

«Sono state realizzate numerose iniziative per celebrare il ritrovamento dei Bronzi di Riace, circostanza avvenuta per caso il 16 agosto del 1972. Come accaduto in passato, a mia memoria, dei due guerrieri si è parlato tantissimo e numerosi sono stati gli studiosi che hanno approfondito l’argomento. Tutto ciò però è avvenuto quasi sempre lontano dal territorio nel quale sono stati rinvenute le due maestose opere. Sarà quell’abitudine che ormai ha conquistato la realtà locale, motivo per il quale a casa propria non si possono ottenere glorie, oppure perché l’interesse non è stato dovutamente posizionato sull’importanza storica e artistica del ritrovamento stesso, da ampliare anche ad un fatto culturale e turistico. Sulla scorta di queste e altre circostanze analoghe, da Cittadino di questo territorio e da Consigliere regionale, ho espresso il desiderio di lavorare nel rispetto di quanto sino ad ora è stato compiuto cercando però di dare un senso dinamico all’argomento. Parlando dei Bronzi di Riace, iniziamo la narrazione dal luogo del ritrovamento, dalle persone di Riace, dal mare e dalla spiaggia e da tutta la cultura che in questo luogo può essere messa a sistema per rendere possibile anche l’attrazione di una platea di persone che ricercano queste storie e accanto ad esse vorrebbero poter conoscere da vicino una realtà che per molto tempo è stata messa da parte, forse perché essendo i Bronzi custoditi nel Museo di Reggio Calabria si avvertiva una certa “perdita” di possesso. Tutto ciò dobbiamo dimostrarlo con i fatti e con le azioni che in buona parte non è vero. I Bronzi è giusto che stiano al loro posto nel Museo nazionale di Reggio Calabria. Ma da Riace deve partire una rivendicazione culturale di origine e di appartenenza a quell’area della Magna Grecia che ha diffuso cultura e sapere in Italia e nel Mondo. A luglio ho espresso un desiderio. Dopo qualche giorno quel desiderio l’ho illustrato al Presidente del Consiglio regionale, che saluto e ringrazio per la sua fiducia e per la sua amicizia, ricevendo immediatamente una straordinaria disponibilità nel realizzare questa iniziativa. Il Sindaco Trifoli è stato felicissimo di quanto illustrato e oggi, grazie alla professionalità dei relatori e della vostra emittente televisiva, immortaliamo un momento che vorrei definire storico perché finalmente, dal territorio partono risposte culturali importantissimi che saranno veicolate in tutto il mondo».

– Il turismo, la cultura, lo sviluppo socioeconomico per la nostra Calabria potranno un giorno essere il valore aggiunto per la nostra terra?

«La mia non è una memoria storica molto ampia. Ho soltanto 28 anni. Sul passato potrei dire poco. Vorrei però soffermarmi sul presente e sul futuro. Il presente, insieme al Presidente Occhiuto, alla sua Giunta e a tutta la maggioranza, è un continuo sviluppo di attività che ci vedono ora dopo ora e giorno dopo giorno impegnati a recuperare il tempo perduto e guadagnare opportunità future. Per fare ciò vi sono alcune priorità da affrontare e poi c’è una straordinaria programmazione da mettere a sistema. La sanità, naturalmente, è la madre di tutte le priorità.  Da qualche giorno i medici giunti da Cuba hanno preso servizio negli ospedali calabresi. Sono arrivati anche all’ospedale di Locri. Un anno addietro, al cospetto dell’emergenza sanitaria per la quale si era costretti a ricorrere all’impiego di medici pagati a gettone orario, impiegando immense quantità di soldi, chi avrebbe osato immaginare una fase transitoria e funzionale come quella messa a sistema dal Presidente Occhiuto che, tra l’altro, è riuscito a ottenere dal Governo anche la nomina a Commissario straordinario della Sanità Calabrese, lasciata per 11 anni in mano a gestioni Commissariali che nella loro visione, per sanare il debito bisognava tagliare i servizi? Vi sono poi altri temi importanti quali l’ambiente, i trasporti, lo sviluppo economico. Non dirò il dato, ma riporto semplicemente l’esempio: la balneabilità dei nostri mari, la scorsa estate, è stata oggetto di immense lamentele come in passato oppure abbiamo avuto migliori riscontri qualitativi? Gli incendi che in passato massacravano le nostre montagne, nel corso dell’ultima estate, che è stata forse tra le più calde degli ultimi cento anni, che bilancio ha avuto? Per quanto riguarda i trasporti e lo sviluppo economico: i finanziamenti ottenuti per la 106, per l’aereoporto di Reggio Calabria, per l’ammodernamento della rete ferroviaria sono o non sono un dato dal quale partire per poter iniziare ad avere maggiore fiducia nel futuro? Nello specifico, per l’ambito del turismo, si lavorerà per concorrere a un miglioramento dei servizi perché dobbiamo iniziare a comprendere chi sono i nostri competitor e cosa offrono. Noi possiamo partire dall’aria, dal mare e dalla montagna. In questi tre indicatori, siamo o non siamo più avanti di tanti altri paesi?

«Vi sono poi da superare quei limiti atavici che spesso molti imprenditori del settore non sono portati a considerare indispensabili: mi riferisco alla formazione e alla qualità. Se tutto ciò al momento viene visto come un costo, vorrei sperare che in futuro tutto ciò diventi un investimento capace di far quintuplicare le prenotazioni e le permanenze nel nostro territorio, provando ad immaginare una stagione che inizi ad aprile e si concluda a novembre, contrariamente alle attuali stagioni che durano circa 15-20 giorni ad agosto. Per raggiungere questi obiettivi bisogna sapersi mettere in gioco. Occorre vedere le istituzioni come alleati e non come avversari. Occorre dialogare con le scuole presenti sul territorio e dove possibile ingaggiare studenti e studentesse per far loro vivere esperienze di lavoro e non circostanze che le convincano a fare le valigie e andare via perché dopo un mese di lavoro portano a casa 700-800 euro.

È una grande scommessa culturale prima che politica. Per questo motivo, il vostro lavoro è funzionale al mio.

Vista la qualità dei contenuti affrontati questa sera, cosa chiede all’Amministrazione comunale di Riace?

«Il Sindaco Trifoli e la sua amministrazione possono vantarsi di essere custodi di un tesoro. Occorre però che la bellezza di questo tesoro sia veicolata il più possibile e nel miglior modo possibile. Penso principalmente all’entusiasmo e alla fantasia dei giovani. Occorre coinvolgere le scuole e con esse il territorio. I Bronzi di Riace sono un patrimonio dell’umanità che hanno portato il nome di un Comune della costiera Jonica in tutto il mondo. Occorre costruire un marchio, su quel marchio far volare la bellezza dei sogni che moltissimi nostri cittadini, spesso, hanno anche timore di raccontare per paura di svegliarsi da un incubo oppure per essere additati come pazzi. Come ho già detto in passato e come ripeto quotidianamente, il mio agire politico è principalmente svolto sul territorio. In tale circostanza mi è possibile conoscere e vivere il territorio ponendomi accanto agli amministratori e vicino ai Cittadini apprendendo e conoscendo da vicino quelle dinamiche e quelle problematiche riportate poi nelle sedi istituzionali per essere affrontate. Per migliorare la nostra realtà dovremmo smetterla di farci la guerra per poi rimanere tutti al buio. La cultura e il sapere, nelle vignette, da sempre sono state rappresentate come una lampadina accesa. Anche noi dovremo accedere la luce della ragione e lavorare, nel rispetto delle proprie appartenenze politiche e ideologiche, ad un progetto che possa essere valido per i prossimi 50-70 anni. La ragione al nostro operato saranno i posteri a fornircela e non la vanità del momento».   (rrc)

Riace: nella Locride un campeggio di impegno e formazione

L’associazione Spostiamo Mari e Monti, in collaborazione con Volere la luna ODV, organizza dal 2020 un campeggio, rivolto a giovani partecipanti, diffuso nel tempo e nello spazio, per unire idealmente due confini: quello delineato dal mare sulla costa di Riace e quello sui sentieri di montagna tra Val di Susa e Francia.

Quest’anno il campeggio a Riace è inserito nel progetto “L’Agenda in Viaggio. Per le persone. Per il pianeta. Senza confini” nell’ambito delle azioni del progetto europeo Mindchangers, realizzato in partenariato con la città di Nichelino (Torino), Volere la luna ODV e CisvSolidarietà Torino.

Un campeggio di formazione, partecipazione e impegno civile sui temi dell’accoglienza e dell’integrazione, ma anche del rispetto per l’ambiente, del ripopolamento dei borghi attraverso il recupero di case, botteghe e antichi mestieri, dei diritti dei lavoratori stagionali e dei braccianti agricoli, analizzando i casi del Villaggio Globale di Riace e l’esperienza di confine della Val di Susa quali esempi positivi, promotori di buone pratiche da imparare a conoscere e diffondere.

L’edizione 2022 del campeggio di impegno a Riace è iniziata il 17 agosto con un viaggio di comunità, covn 1350 chilometri da percorrere, per passare anche idealmente dalla notte all’alba su Riace, dove il progetto di accoglienza di Mimmo Lucano continua a educarci a un’accoglienza dolce.

«Ogni anno torniamo qui a Riace con tantissimi ragazzi e ragazze che, viaggiando insieme, conoscono, pensano, si confrontano, diventando una comunità che lotta per un mondo più giusto, più bello, promuovendo azioni sostenibili per le persone e per l’ambiente – ha dichiarato Sabrina Di Carlo, presidente dell’APS Spostiamo Mari e Monti – Oggi riaccendiamo il “Forno dei popoli”, inaugurato da noi lo scorso anno insieme alla Comunità Laudato Si’ nella piazza del Villaggio Globale di Riace, un luogo di cui condividiamo ideali e valori comuni. Il pane è forse l’alimento più semplice e umile, diffuso in tutto il mondo: esprime una comunità e un territorio, il forno, la farina e chi la impasta. Quello che vogliamo dire è che dall’incontro può nascere un borgo, un quartiere; possiamo essere il cambiamento necessario e riaccendere la speranza di un’umanità migliore».

Il campeggio che si conclude oggi ha avuto luogo a Caulonia Marina, dove già dal primo giorno i ragazzi e le ragazze hanno avuto occasione di confrontarsi, informarsi e crescere insieme grazie alle parole di Stefano Musolino, segretario nazionale di Magistratura Democratica, il quale ha introdotto alcuni dei temi che caratterizzano il nostro percorso: immigrazione, ma anche il rapporto tra legalità e giustizia.

«Progetti come questo sono fondamentali per comprendere, interpretare e costruire delle chiavi di lettura relativamente alla complessità dei fenomeni che stanno attualmente cambiando l’aspetto della nostra società e delle città anche in cui viviamo – ha concluso Alessandro Azzolina, assessore alla pace della città di Nichelino (Torino) – Comprendere un modello virtuoso di accoglienza fa sì che i ragazzi e le ragazze possano imparare a decostruire quella che è la narrazione dominante fatta di parole come “invasione”. Riace mostra che un modello dolce, un modello gentile di accoglienza è possibile ed è importante che anche le amministrazioni comunali prendano esempio da sindaci che ancora oggi resistono per affermare quanto una politica di accoglienza diversa sia possibile».  (rrc)