Chiuso con successo il ciclo di seminari sui Rischi Naturali della Regione Calabria

Si è concluso, con successo, il primo ciclo di seminari dedicati ai rischi naturali voluti dall’assessore regionale all’Istruzione, Sandra Savaglio, curati e coordinati dal professore Pasquale Versace, docente di Ingegneria idraulica e fondatore, insieme all’ingegnere Vincenza Calabrò, dell’infrastruttura regionale di ricerca Sila 2 (Sistema integrato di laboratori per l’ambiente in Calabria 2).

Durante i sette incontri, che hanno coinvolto 37 relatori, tra scienziati, ricercatori, medici, ospiti provenienti da diversi ordini professionali ed enti regionali e nazionali, hanno affrontato molti temi relativi alle problematiche ambientali. Si è parlato di depurazione delle acque, di frane, alluvioni, inquinamento e correlate ricadute sulla salute delle persone, biodiversità e ed ecosistemi.

La parola chiave dei seminari è stata “sfide”: un termine che mette in evidenza la volontà di superare i problemi del territorio evidenziati già nel titolo di questo primo ciclo, “Calabria, Terra fragile”.

«Il seminario conclusivo, dedicato al monitoraggio come misura sistematica delle problematiche e la percezione del rischio nella società – ha spiegato l’assessorato – ha registrato e confermato il grande successo di tutti gli eventi precedenti».

Dalle relazioni e dal dibattito sono emerse tante proposte e idee per raccogliere le sfide utili a migliorare le condizioni naturali e antropiche della Calabria.

«Tra i vari esempi – sottolinea l’assessorato – il professore Andrea Bloise ha mostrato «una preoccupante panoramica dei tetti di Crotone ancora coperti di Eternit. Ma anche esperienze positive con lo studio di una struttura scolastica del 1976 che, come evidenziato dalla professoressa Serena Artesa, ha superato tutti i test di sicurezza sismica, e si tratta sicuramente di una notizia incoraggiante».

«Interessanti – si afferma ancora – le prospettive positive sui rifiuti illustrate dal professore Massimo Migliore, secondo cui la Calabria avrebbe margini di miglioramento con la possibilità di arrivare, alla produzione di un terzo di energia necessaria per le famiglie attraverso un ciclo virtuoso che usa i rifiuti organici e arriva al biometano».

«Da rilevare – prosegue l’Assessorato – le interessanti considerazioni del sociologo dell’Unical, professore Walter Greco, che ha mostrato una preoccupante sfiducia della gente nei confronti delle scienze, e della crescente popolarità di soluzioni ai problemi fornite da pseudo-scienziati che ricordano gli stregoni medievali».

«La presentazione finale – è la conclusione – è stata affidata alla chairwoman dell’evento, la professoressa Rosanna De Rosa, che ha sintetizzato, in una slide, tutti i rischi che corriamo, come conseguenza della violenza fatta dalle persone alla fragile terra in cui viviamo».

«Si potrebbe iniziare facendo rete anche tra i partecipanti a questi seminari creando un rapporto tra istituzioni: Regione, Università, amministratori locali e mondo della ricerca. Sono convinta –  ha dichiarato l’assessore Savaglio – che la Regione debba chiedere il supporto del mondo scientifico per affrontare, insieme a tecnici e addetti ai lavori, i problemi che affliggono il nostro territorio».

«È necessario – ha ribadito – diffondere conoscenza per far raggiungere consapevolezza alla più ampia platea di persone possibile. Abbiamo visto quali sono le enormi possibilità delle infrastrutture di ricerca in tema di rischio idrogeologico e salvaguardia dell’ambientale. Non bisogna dimenticare che sono a disposizione della società». (rcz)

Rischi naturali, prosegue il ciclo di seminari “Una terra fragile”

Un tesoro da salvare:erosione costiera e inquinamento marino è stato il titolo del secondo incontro del ciclo di seminari dal titolo Una terra fragile, voluti dall’assessore regionale all’Istruzione, Sandra Savaglio, e organizzati dal prof. Lino Versace in collaborazione con l’infrastruttura regionale Sila.

Il secondo incontro, infatti, ha coinvolto oltre 200 persone che hanno ascoltato molteplici interventi finalizzati ad affrontare la tematica da un punto di vista scientifico e di governo del territorio. La gestione integrata dei sedimenti, l’analisi dell’eutrofizzazione dei mari calabresi, l’utilizzo di specifici indicatori biologici, il monitoraggio dei fondali marini attraverso l’uso di sistemi robotici e sensori acustici sono stati gli argomenti principali del webinar.

Tra gli interventi interessanti, quello della biologa marina Silvia Mazzuca, che ha raccontato delle proprietà di una pianta marina endemica, chiamata posidonia, la cui presenza nel Mediterraneo, molto ridotta negli ultimi decenni a causa dell’inquinamento, è una indicazione dello stato di salute delle acque marine e della costa. La giornata è stata arricchita dalla presenza di Ilaria Fasce, dirigente settore Ecosistema costiero e acque della Regione Liguria, e di una rappresentanza di Arpacal e di molti comuni costieri.

Tra questi, il sindaco di Cirò Marina, Sergio Ferrari, e il sindaco di Cetraro, Ermanno Cennamo, che hanno testimoniato come il territorio richieda interventi finalizzati a mitigare gli effetti dell’erosione costiera.

Nelle conclusioni, il professor Lino Versace ha sottolineato il ruolo potenziale di “Sila” come valido aiuto a supporto delle amministrazioni locali che si trovano giornalmente ad affrontare interventi in tema di mitigazione e contenimento dei rischi ambientali.

Il prossimo appuntamento affronterà il delicato tema della depurazione delle acque reflue. Un’opportunità di supporto a disposizione di tutti gli amministratori e i tecnici calabresi. (rcz)