di ROBERTO MAZZUCA – Si continua ad apprendere notizie riguardanti accordi circa l’applicazione di istituti contrattuali che risultano essere materia di competenza della delegazione trattante. Si viene altresì informati di iniziative sulla gestione del personale e/o di servizi anch’essi materia di confronto sindacale.
Non esiste informazione, invece, con chi vengono sottoscritti tali accordi e, addirittura, la scrivente non ha mai ricevuto nessuna informazione preventiva o convocazione riguardo i punti segnalati in premessa. Si fa riferimento in particolare ad un accordo sul riconoscimento del tempo di vestizione sottoscritto tra l’Azienda e, probabilmente, sigle sindacali non identificabili, in virtù delle mancate convocazioni di cui si è trattato in premessa.
Ogni accordo a favore del personale, viene accolto favorevolmente dalla scrivente che impronta la propria linea sindacale volta alla crescita e al benessere dei lavoratori; questo però non significa che si è disposti a rinunciare al ruolo che viene riconosciuto dalla Costituzione e che i padri costituenti hanno pensato di assegnare a chi rappresenta i lavoratori. Non si vuole assolutamente dubitare della buona fede di chi gestisce ed amministra l’Azienda, ma in alcuni momenti e come se essa scegliesse in modo arbitrario e convenevole le sigle sindacali con cui interloquire.
Fatta questa necessaria segnalazione, si intende sottolineare che la mancata convocazione di una sigla sindacale non può essere tollerata: si fa riferimento, oltre ai punti già evidenziati, alla mancata convocazione su una richiesta della scrivente trasmessa in data 19 Ottobre 2023, finalizzata ad ottenere delucidazioni in merito alla gestione del personale, in particolare ai criteri di mobilità dello stesso all’interno dell’Azienda e più in generale capire chi è deputato a tale gestione. Inoltre non passa inosservato che i provvedimenti esecutivi vengono sottoscritti in modo altalenante dai vari dirigenti dell’Azienda, in alcuni casi dal Direttore generale.
La scrivente vorrebbe discutere sull’organizzazione del Ser-D, in particolare della struttura di Cosenza che si differenzia da tutti gli altri presidi presenti all’interno del territorio di competenza dell’Asp di Cosenza.
Anche su questa materia, su precisa richiesta a firma del Segretario Regionale del Nursind, non v’è stato riscontro. Sarebbe importante capire chi convoca le varie riunioni e come mai la scrivente non viene informata e convocata. Sarebbe interessante capire per quale motivo non vi è alcuna convocazione, né tantomeno risposta, alle molteplici segnalazioni riguardanti problematiche di tipo organico e organizzativo in merito al servizio emergenza urgenza – 118 ed anche per le carenze ed i disservizi sui Presidi di Cariati/Rossano/Cosenza (Si vedano le note Protocollate fino ad oggi). Sarebbe proficuo capire il perché non venga bandito il concorso per direttore delle professioni sanitarie.
Si apprende di una comunicazione del Direttore Sanitario Aziendale che lamenta la mancanza di medici, addirittura scopriamo che non è stata prevista la messa in quiescenza dei medici laureati negli anni ottanta, viene normale chiedersi se esiste un confronto tra chi gestisce le Aziende, la Regione e le Università. Si continua ad attendere i medici cubani e i medici specialisti che le università non riescono a formare, carenti al tal punto che neanche Cuba è in grado di soddisfarne la richiesta.
Queste gravi disattenzioni sono da considerarsi inaccettabili e che, da questo momento in poi, non verranno più tollerate. Si precisa che le mancate convocazioni, su richiesta delle sigle sindacali, sono perseguite ai sensi dell’art. 28 della legge 300 del 1970.
Si reclama con forza il diritto di avere corrette relazioni sindacali che allo stato sono assolutamente assenti, riteniamo che ci siano già le condizioni per rivendicare il rispetto dello Statuto dei lavoratori, perciò non mancheremo nelle prossime ore di darne formale comunicazione. (rm)
(Roberto Mazzuca è segretario territoriale Nursind Cosenza)