Nucera (La Calabria che Vogliamo): La Calabria esporta eccellenze, serve inversione di tendenza

Giuseppe Nucera, leader del movimento La Calabria che vogliamo, a seguito della nomina di Roberto Sergio ad amministratore delegato della Rai, ha ribadito come «la Calabria, per l’ennesima volta, dimostra di avere professionisti di livello eccelso, sia in campo pubblico che privato, manager capaci, Ceo apprezzati in tutta Italia e nel mondo».

«Paradossalmente, è proprio in Calabria che queste figure faticano ad emergere – ha aggiunto – una evidente contraddizione che affonda le sue radici nelle incomprensibili scelte compiute da chi deve decidere e assegnare i posti di comando».

«Troppo spesso servi della politica romana – ha evidenziato amareggiato l’ex presidente di Confindustria Rc – siamo costretti a subire ‘l’invasione’ di manager e dirigenti che provengono da altre regioni d’Italia, che nulla conoscono della Calabria e che certamente non possono avere lo stesso attaccamento e passione di chi è nato in questa terra».

«Non è un discorso di campanilismo – ha proseguito – ma di far esaltare le eccellenze e le professionalità che la Calabria può vantare, al contrario di chi (non sempre, ma con preoccupante frequenza) arriva nella nostra regione non per competenze e capacità, ma per i buoni rapporti con i salotti romani. Nel rinnovare i complimenti e augurare buon lavoro al nuovo Ad Rai,  esprimo la speranza che presto si possa realizzare un’inversione di tendenza, che riportino il merito e l’appartenenza alla nostra terra al centro delle decisioni relativamente ai posti di vertice da assegnare».

«La reputazione e la promozione della Calabria – ha concluso – passano anche da queste scelte, dalla volontà di cambiare rotta rispetto alle cattive abitudini e lavorare con l’unico intento di rilanciare la nostra terra». (rrm)

  

È calabrese Roberto Sergio, il nuovo amministratore delegato Rai

di PINO NANOHa origini calabresi Roberto Sergio, la sua famiglia viene da Cosenza, l’uomo designato dal Consiglio dei ministri, e che lunedì mattina sarà nominato amministratore delegato dal consiglio di amministrazione della Rai.

Ai vertici di “mamma Rai” arriva dunque da lunedì mattina un volto e un nome noto del mondo della comunicazione italiana. Il suo curriculum è da “primo della classe”, un protagonista vero della storia stessa di Radio Rai.

La sua storia professionale è tutta qui. Storico Direttore di Radio Rai, Consigliere di Amministrazione del Tavolo Editori Radio, di Per – Player Editori Radio, di Rai Com e membro della Commissione Radio Crtv (Confindustria Radio Televisioni), Roberto Sergio è nato a Roma nel 1960. Famiglia di origini calabresi, cosentine, una Laurea in Scienze politiche e Scienze delle Comunicazioni. Manager esperto di telecomunicazioni, inizia il proprio percorso professionale nel 1985 presso la Sogei – Società Generale d’Informatica SpA. Nel 1997 passa in Lottomatica Italia Servizi (gruppo LIS SpA), dove assume, in quattro anni di attività, la responsabilità di diversi settori: Relazioni Esterne e Rapporti Istituzionali; Comunicazione e Pubblicità; Sviluppo Business; Marketing e Comunicazione; Direzione Commerciale.

Tra il 2001 e il 2003 è prima direttore Comunicazione e Immagine e poi Vice Direttore Generale di Lottomatica SpA (oggi IGT). Nel 2002 e per due anni è anche Presidente del Consiglio di Amministrazione dell’Azienda.Nel 2004 è chiamato in Rai come direttore dell’area Nuovi Media, incarico che svolge fino al 2007, quando è designato Presidente di Sipra (poi Rai Pubblicità). In questi anni ricopre anche l’incarico di consigliere di amministrazione di Rai Net, Rai Click e Rai Sat. Nel settembre 2012 assume il ruolo di presidente di Rai Way.

Ad aprile 2015 riceve la responsabilità della Vice Direzione della Radio. Da luglio dello stesso anno ha anche la responsabilità di seguire i rapporti con le consociate del gruppo Rai, con la qualifica di Direttore. Da dicembre 2016 gli viene affidata la responsabilità ad interim della Direzione Radio. Nel giugno 2017 viene nominato Direttore della Direzione Radio. Da luglio 2019 è Consigliere di Amministrazione di PER – Player Editori Radio. Da giugno 2020 infine è Consigliere di Amministrazione di Rai Com.

Vecchio amico personale di Pier Ferdinando Casini, storicamente ritenuto di area centrista ma forte di un gradimento bipartisan, Roberto Sergio ha fatto sua la sfida della visual radio e della completa digitalizzazione degli studi, dei sistemi e dei processi produttivi. Obiettivo dichiarato: intercettare i giovanissimi, quei 15-24enni che fanno gola a tutti gli editori, più che mai di fronte all’invecchiamento dei target tradizionali. Altra prateria da attraversare, il mondo dei podcast, di cui ha allargato l’offerta anche a temi di economia, finanza, società. 

Una volta insediato Roberto Sergio procederà alla nomina, come direttore generale con deleghe operative, di Giampaolo Rossi, eletto nel cda di Viale Mazzini nel 2018 in quota Fratelli d’Italia, molto vicino a Giorgia Meloni. 

Anche il suo un compito non facile, chiamato a misurarsi con le mille polemiche interne all’Azienda e con una tecnologia sempre più avanzata e che in futuro sarà dominata e condizionata dall’Intelligenza Artificiale. Il suo compito precipuo – dicono già oggi a Viale Mazzini – sarà quello di «garantire la pluralità delle narrazioni, il racconto della nostra nazione nelle sue diverse forme di espressione, garantendo il principio fondamentale della libertà», così  come ha spiegato lo stesso Giampaolo Rossi di recente agli Stati generali della cultura nazionale.

L’unica egemonia da garantire, ha sottolineato in quella occasione il nuovo Direttore Generale della Rai, «è quella della libertà culturale» e la Rai “è il perno del sistema culturale del nostro Paese». E per «liberare la cultura da tutte le sue deformazioni e imposizioni» servono «coraggio, una visione e non aver paura degli immaginari».

Il primo compito, per altro delicatissimo e complesso, che i due dovranno ora affrontare insieme sarà la definizione dei nuovi palinsesti della prossima stagione, che saranno presentati agli sponsor a luglio, e varare in tempi rapidi una tornata di nomine che coinvolgerà direzioni di genere e testate. Anche qui si fanno già i primi nomi del direttori di Reti e di Telegiornali, ma è ancora troppo presto per non incorrere nel rischio di favorire qualcuno e “bruciare” altri. Questo significa che ne parleremo a tempo dovuto. (pn)