L’artista calabrese Mauro Russo espone a Roma

di ROSARIO SPROVIERI“Infiniti mondi” è la nuova mostra d’arte del pittore Mauro Russo, le sue opere d’arte saranno esposte da Sabato 14 a sabato 21 Dicembre, presso la Galleria Gregorio VII nell’omonima via, al civico 274 a Roma.

Per tutto il periodo si potrà far visita alla mostra dal martedì al sabato, la mattina a partire dalle 10 sino alle ore 13 e, nel pomeriggio dalle 16 alle 19. Domenica e lunedì la Galleria resterà chiusa.

Il momento del vernissage è fissato alle ore 17.30 di sabato 14 dicembre, alla presenza di una madrina speciale che è Adriana Russo, attrice figlia del maestro Mario che era stato allievo dell’Accademia delle Belle Arti di Napoli, poi vissuto anche a Trastevere, la serata per la presentazione delle opere pittoriche sarà condotta dalla giornalista, curatrice d’arte Elena Conti.

– Una mostra è sempre un impegno particolare, per ogni artista, come sarà questa nuova esperienza romana?

«Beh a dire il vero, io espongo permanentemente alla galleria Gregorio VII, questa volta è una mia personale, diciamo un impegno più oneroso per il quale ho cercato di realizzare una serie di quadri importanti».

– Mauro Russo qualche settimana addietro hai donato un Cristo Monumentale alla chiesa della tua cittadina, come hanno accolto te e la tua grande opera pittorica?

«È stata una cerimonia toccante, alla presenza delle autorità civili e religiose, c’era la mia gente e il sindaco di Limbadi Leo Mercuri, tutti per accogliere il mio “Cristo” sulla Croce, opera di quasi due metri di altezza. È stata indubbiamente una delle giornate più intense della mia vita. Adesso l’opera è nella cappella della fonte Battesimale della nostra Chiesa di San Pantaleone, per il fervore e la religiosità del popolo di Limbadi».

– Che cosa racconti attraverso la pittura?

«“Infiniti Mondi” è il riassunto del mio lungo viaggio sulle strade dell’universo dell’arte della modernità. La mia è un’arte che rifugge dal disordine e dalla confusione di quella moltitudine di persone che fanno arte inscenando paesaggi astratti, inesplicabili e poco empatici. Io ho scelto di agire con cura, con ordine, ho voluto dare un senso comprensibile e intenso ad ognuna delle mie opere, al di fuori delle mode e delle correnti che oggi sembrano avere la meglio. Alla maniera di Franco Gentilini, a volte, sento – a pelle di essere davvero – “sopravvissuto ad un incendio”, per questo mio modo di continuare a credere e a proporre in prevalenza un figurativo, con un dosato, gioioso, impiego di colori che, danno un senso a quel sentire che alimenta la mia anima.

Sai, io mi sento vicino a un ramo d’ulivo, all’oro del limone e delle ginestre, all’azzurro che s’inargenta fra i flutti del nostro mare. Dipingere è stato sempre forte in me: la pittura fa parte della mia vita, è il mio mondo privato, dove trovo gli stimoli della vita, continuamente…

Devo dire che sono anche legato a quell’astratto che è figlio di una idea, frutto dell’esperienza, cammino di un pittore, sintesi di pensiero intenso e ricco. L’astratto per me è un po’ come la musica jazz, musica più misteriosa, meno orecchiabile, ma figli di musicisti esperti che ben conoscono la musica, le chiavi del pentagramma, le armonie e le dissonanze; così è per la composizione pittorica: al di là della linea e al di là della forma, informale sì ma solo se si conosce e si riconosce ogni forma».

– Cosa presenti alla Galleria Gregorio VII,  cosa mette meglio a fuoco la tua personalità artistica?

«Oltre trentacinque opere, quasi un’antologica che va a riprendere i paesaggi, le nature morte, le figure tutti i miei passaggi tonali, tutta la ricchezza del mio modo di comporre per pittura. Opere “vissute” e intense che facilitano il ritrovare quel senso del bello che, oggi sembra un po’ in ombra. Riscoprire il turbinio degli azzurri e i piccoli dettagli a cui l’anima s’aggrappa, sono questi i miei giri di chiavi. Pittura che è filosofia, religione, pathos e vibrazioni, non solo né semplicemente un modo di fare. Da tempo io prendo tutto dagli alberi, dalla terra dal mare, dai venti e dalle acque del mediterraneo. Cerco le luci, che  penso sia poi l’elemento  più importante nei miei dipinti. Prendo dalle rifrangenze del sole, bellezza, colori, brillantezze e luminosità, che dipingo con i colori che sento vicini al mio cuore»

– Cosa ti aspetti?

«Non mi aspetto alcunché dal mondo esterno, non mi faccio più illusioni. Vorrei richiamare alla memoria un aneddoto di costume della mia terra, sai quando ai tavolini del bar assistevo alle infinite sfide  d’incalliti conoscitori del tressette, ricordo che quando uno dei contendenti constatava di non avere più chances, imprecava e poi volava le carte all’aria, si alzava di scatto e, se ne andava! Beh io, pur stanco, deluso, confuso a volte anche amareggiato per questo momento dell’arte, voglio continuare, da stakanovista, a tirare una linea, a dar forma a una visione improvvisa, a rubare la luce da un lampo, così rinasco ogni volta ,e ogni volta mi sento in sintonia con Dio, con la natura, le cose e il resto del mondo!».

– Come nascono i suoi quadri?

«Credo di essere un grande osservatore del mondo che mi circonda, dell’ambiente, ne traggo stimoli infiniti, ispirazioni che diventano poesia eloquente attraverso li colori che illuminano le mie visioni».

– In genere, che cosa cerca di suscitare in chi osserva i suoi quadri?

«Mi auguro solo che ogni dipinto riesca a emozionare chi lo guarda».

– E per te stesso, che emozioni suscitano le tue opere?

«Un profondo appagamento, la pienezza, una sensazione di benessere che, arrivano al culmine dello sforzo e del sudore vero. Perché come ho già detto: per me, dipingere è un’esigenza interiore che è lo sbocco del magma di cui è carica la mia anima». (rs)

A Roma s’inaugura la mostra personale di Natino Chirico

Domani, alla Galleria Strati d’Arte di Roma, s’inaugura Miti ed eroi, la mostra personale di Natino Chirico a cura di Gina Ingrassia.

L’esposizione, visitabile fino al 31 maggio, è realizzata grazie al sostegno di Mavi Srl, prevede la presentazione di una ventina di opere che rivelano al pubblico l’immaginario figurativo dell’artista. In mostra, accanto al repertorio iconografico storico, sono presenti due opere inedite, che saranno svelate al pubblico in occasione del vernissage.

«Un potente intreccio tra passato e presente, tra miti ed eroi, dà vita a un affascinante viaggio senza tempo e confini. Siamo nell’universo di forme e colori del Maestro Natino Chirico che nella mostra romana, presentata negli spazi espositivi della Strati d’Arte Gallery, affida al pubblico i suoi personaggi mitici e mitologici, eroi di un tempo lontano eppure attuali, figure eterne che animano il suo immaginario visivo storico», scrive la curatrice Gina Ingrassia.

L’arte classica, l’Italia e le sue eccellenze, il Mediterraneo, la Calabria, il Cinema sono qui rappresentati dal suo universo iconografico che si compone di tuffatori, draghi, satiri e animali, tornano qui i Charlie Chaplin, Anna Magnani, Federico Fellini e, accanto a essi, un omaggio speciale a Audrey Hepburn che ci ammalia attraverso ventotto ritratti su tela.

In mostra il suo dirompente universo di temi, forme e colori la sorprendente varietà di tecniche e materiali su cui il Maestro Chirico sperimenta.

Pittore, disegnatore, scultore, incisore, nella sua mostra romana presenta carte, tele, tavole e metacrilati in cui il colore, in tutte le sue sfumature di rossi, verdi, gialli, ocra, oro, grigi e blu, restituisce l’essenza di un uomo e un artista instancabile, insofferente a etichette, vincoli e sodalizi, che ha vocato la sua vita alla pittura, in una continua ricerca e sperimentazione sempre mutevole. (rrm)

Cittanova alla manifestazione “Roma Città Libera”

Il Comune di Cittanova sarà presente alla manifestazione Roma Città Libera, organizzata e promossa da Libera contro le Mafie in collaborazione con Avviso Pubblico e con il patrocinio del Comune di Roma.

La Città Gentile, dunque, parteciperà alla manifestazione organizzata in occasione della 29esima Giornata della Memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie con il suo Gonfalone e una delegazione composta dal sindaco Francesco Cosentino, dal vicesindaco Antonino Fera e da alcuni dipendenti dell’Ente.

«Abbiamo aderito con entusiasmo ed orgoglio alla proposta formulata dall’Associazione antimafia “Libera” per tramite del suo Presidente don Luigi Ciotti – ha dichiarato il sindaco Francesco Cosentino – riguardante un gemellaggio tra i Comuni di Cittanova e Roma Capitale nel nome di Teresa Talotta Gullace e dei consolidati e condivisi valori di giustizia, libertà e democrazia».

«In tal senso, presenteremo a Roma un dossier articolato sul tema – ha aggiunto –. La Giunta ha già approvato la proposta di gemellaggio con la Capitale. Sarebbe un riconoscimento straordinario per Cittanova, per l’intera Calabria, e per le donne italiane impegnate quotidianamente nella personale o collettiva resistenza all’ingiustizia, alla diseguaglianza e al sopruso».

La partecipazione all’evento di Roma è, dunque, fondamentale dell’Amministrazione per ribadire il sostegno all’azione quotidiana e capillare di Libera nell’intero Paese e, contestualmente, il ruolo degli Enti Locali nella battaglia culturale e sociale per la legalità e la giustizia.
L’appuntamento romano sarà per gli amministratori, inoltre, l’occasione per discutere la proposta formulata da don Luigi Ciotti in merito al gemellaggio tra Cittanova e Roma nell’8o° anniversario della morte di Teresa Talotta Gullace, donna e madre cittanovese barbaramente uccisa per mano nazista. (rrm)

Giovedì a Roma l’incontro su “Mediterraneo e nuove sfide: Storia, cultura e sviluppo”

Giovedì 28 marzo, a Roma, nella Sala della Promoteca del Campidoglio, è in programma l’incontro sul tema Mediterraneo e nuove sfide, organizzato dalla Fondazione Cre (Calabria Roma Europa), dal Consolato Onorario del Regno del Marocco in Calabria e da Roma Capitale.

L’incontro sarà moderato dal giornalista dott. Santo Strati, direttore del quotidiano Calabria.Live. I saluti istituzionali saranno affidati al Federico Rocca per Roma Capitale e al dott. Rocco Genua per la fondazione Cre.

Introdurrà l’avv. Domenico Naccari, console Onorario del Regno del Marocco per la Regione Calabria. Interverranno il dott. Gennaro Sangiuliano, ministro della Cultura, Edmondo Cirielli, viceministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Wanda Ferro, Sottosegretario di Stato al Ministero dell’ Interno, Nicola Procaccini, Europarlamentare; Youssef Balla, ambasciatore del regno del Marocco in Italia, il dott. Abdellah Redouane, segretario Generale del Centro Islamico Culturale d’Italia, il dott. Alfredo Carmine Cestari, presidente della Camera di Commercio ItalAfrica Centrale, l’Ammiraglio Andrea Agostinelli, presidente Autorità Portuale Mari Tirreno Meridionale e Ionico, Giacomo Saccomanno, presidente Accademia Calabra, il dott. Dominique Carducci Polsella, Consulente Aziendale, l’ing. Francesco Terlizzi, imprenditore.

Con i suoi 2,5 milioni di km2 e 46000 km di coste, il Mar Mediterraneo, il “mare in mezzo alle terre”, Rappresenta solo lo 0.67% delle superfici oceaniche, un piccolo puntino nel pianeta terra che ha da sempre un’immensa forza di attrazione per tanti e differenti interessi e universi culturali.

Furono i greci, per primi, a considerare “loro” quello che chiamavano “mare interno”, oltre il quale era “l’Oceano”, ossia un grande mare esterno, in quelle zone in pratica ignote. Giulio Cesare, impegnato nella costruzione del dominio romano, parlò per primo nel “De Bello Gallico”, di Mare Nostrum: fu davvero mare nostrum, allora. E tale rimase per secoli. Un mare controllato dalla potenza di Roma a sottolineare l’estensione delle loro conquiste. Ma il discorso sul Mediterraneo non si può circoscrivere alla cultura greco romana, questo mare va inteso come esplorazione, come sinonimo di scoperta, conoscenza dell’altro, mare come ibridazione e quindi ricchezza. 

Il Mediterraneo possiede un patrimonio storico, culturale e economico, scaturito dalla sostanziale e pressoché continua contaminazione di tutti i paesi, che si affacciano sulle sue coste: Italia, Grecia, Albania, Algeria, Bosnia ed Erzegovina, Croazia, Egitto, Francia, Israele, Libano, Libia, Malta, Marocco, Monaco, Montenegro, Palestina,Siria, Slovenia, Spagna,Tunisia,Turchia. Mediterraneità ieri e oggi è opportunità di congiungimento fra molteplici diversità oltre che, purtroppo, di scontri militari e bellici. Un interscambio continuo, non di rado crudelmente feroce, che è da sempre così, come ci raccontano la letteratura, i miti, i simboli atavici. (rrm)

Cittanova ricorda Teresa Talotta Gullace, una delle figure più significative della Resistenza italiana

Il Comune di Cittanova ha ricordato Teresa Talotta Gullace, donna e madre cittanovese barbaramente uccisa a Roma per mano nazista il 3 marzo del 1944 e che «continua ad essere un monito sempre attuale per la nostra società: dietro ogni donna c’è una Resistenza quotidiana che merita di essere combattuta per un futuro migliore».

A 80 anni dalla sua morte, l’Amministrazione comunale ha voluto omaggiare una «delle figure più significative e luminose della Resistenza italiana», una «testimone straordinaria di un passaggio epocale per l’intero Paese che, suo malgrado, ha saputo incarnare quello scatto d’amore e dignità che caratterizzò gli italiani in un momento storico doloroso e difficile. Il sacrificio di Teresa Talotta Gullace è rimasto monito prezioso e impegnativo intatto nel tempo, capace di attraversare i decenni, i tanti cambiamenti sociali, culturali ed economici dell’Italia repubblicana, senza perdere mai il suo patrimonio di valori altissimi e condivisi».

Il 3 marzo 1944 Teresa Talotta Gullace venne uccisa da un colpo di pistola davanti una Caserma di via Giulio Cesare, a Roma. Da subito, quel delitto divenne un simbolo potente della Resistenza al nazifascismo. Il regista Roberto Rossellini prese spunto dalla vicenda per dar vita al personaggio della “Sora Pina”, interpretata da Anna Magnani nel film “Roma città aperta”. Nel 1977 il Presidente della Repubblica, Giovanni Leone, la insignì della Medaglia d’oro al merito civile.

L’Amministrazione Comunale di Cittanova ha dato continuità a numerosi percorsi mirati alla riscoperta e alla valorizzazione di questa donna straordinaria. E insieme alle commemorazioni annuali ha promosso studi, convegni, campagne di sensibilizzazione nelle scuole e, a memoria perenne, la realizzazione di un monumento di incredibile bellezza e dal fortissimo impatto emotivo che oggi impreziosisce la Villa Comunale “Carlo Ruggiero”.

Tracce di un impegno che, proprio a partire dall’eredità lasciata da Teresa Talotta Gullace, intende proseguire con forza su altri fronti prioritari della nostra attualità. Perché, oggi come ieri, le donne continuano a pagare un tributo altissimo sull’altare della Storia. Le battaglie per l’uguaglianza, le violenze di genere, le sofferenze sui tanti teatri di guerra che divampano ai confini dell’Europa, in Medioriente e in Africa, le difficoltà diffuse nell’emancipazione culturale.

Ma non è solo Cittanova ad aver celebrato la sua concittadina: A Roma, è stata ricordata a Viale Giulio Cesare, dove è stata collocata la targa di marmo a lei dedicata e, domani, martedì 5 marzo, sarà commemorata al Liceo Scientidico “Teresa Gullace Talotta” di Roma.

A Reggio, il Circolo Culturale Guglielmo Calarco, assieme al Circolo del Cinema Cesare Zavattini, ha organizzato nella sua sede l’incontro Roma città aperta e il ricordo di Teresa Gullace(rrm)

Alla Camera presentato libro “I Rapporti tra Cina e Francia” del lametino Antonello Torchia

Si è parlato tanto di Calabria ieri alla Camera dei Deputati in occasione del lancio ufficiale del libro del giornalista lametino Antonello Torchia sui I rapporti tra Cina e Francia dal 1949 alla fine del bipolarismo (Santelli Editore), saggio di politica internazionale che analizza i rapporti tra Cina e Francia, dalla nascita della Repubblica Popolare Cinese, avvenuta nel 1949, alla fine del bipolarismo. 

Un saggio – ha spiegato l’on. Domenico Furgiuele, vice capo gruppo Lega Salvini Premier e Segretario della Commissione Trasporti e Telecomunicazioni – che chiama in causa prepotentemente l’Europa e il ruolo degli Stati Europei sullo scacchiere internazionale, e che in un’ottica generale di cooperazione e di collaborazione pacifica potrebbe produrre effetti positivi a cascata sull’economia del Sud del Paese, e quindi della Calabria. 

Per il parlamentare della Lega – che ha di fatto tenuto a battesimo questo libro – solo un’Europa più forte e più radicata sui territori potrà assicurare al sud lo sviluppo necessario per la crescita futura e la storia dei rapporti diplomatici ed economici tra Francia e Cina sono per tutto il mondo moderno un esempio da ricordare, da conoscere e semmai da approfondire. 

Non a caso alla cerimonia che si è tenuta a Montecitorio, insieme ad una folta delegazione di politici ed analisti internazionali, c’era anche una delegazione ufficiale della Repubblica Popolare Cinese guidata da Huang Ruikai, Capo dell’Ufficio degli Affari Politici dell’ambasciata cinese in Italia.

A moderare il dibattito è stato il giornalista Pino Nano che in apertura del dibattito ha letto un messaggio ufficiale dello storico Saverio Di bella, in passato anche Senatore della Repubblica, ed in cui l’illustre accademico sottolinea come in questo saggio del giornalista Antonello Torchia ci siano «Storie importanti diverse, significative ed esemplari, e che costituiscono un patrimonio di esperienze e di valori per tutta l’umanità». Ma non a caso forse, il passaggio dal bipolarismo al multipolarismo è in questo libro oggetto di analisi attraverso un’intervista che l’Autore realizza allo stesso storico Saverio Di Bella con «Cina e Francia destinate a ricoprire, nel nuovo assetto mondiale, un ruolo significativo nel panorama politico internazionale». 

La cerimonia si è conclusa con un appello corale dei presenti contro ogni forma di violenza, contro ogni manifestazione di guerra, in favore invece della pace «come scelta strategica – sottolinea il prof. Saverio Di bella di tutti coloro i quali hanno il compito di governare i vari Paesi del mondo». (rrm)

A Roma la prima mostra dedicata a Rino Gaetano

S’inaugura venerdì, al Museo di Roma in Trastevere, Rino Gaetano, la prima mostra dedicata all’indimenticato cantautore calabrese Rino Gaetano.

L’esposizione, a cura di Alessandro Nicosia e Alessandro Gaetano e visitabile fino al 28 aprile, è organizzata e realizzata da Cor – Creare organizzare, realizzare, con il supporto organizzativo di Zètema Progetto Cultura e promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali.

Si tratta di una mostra inedita nata da una ricerca di materiali, molti dei quali esposti per la prima volta, che ne documentano l’intero cammino artistico e arricchita da ‘tante rarità’ di assoluto valore, concesse per l’occasione da Anna Gaetano, sorella di Rino: documenti, foto, cimeli artistici, la raccolta dei dischi, video, strumenti musicali, oggetti, abiti di scena come l’accappatoio indossato durante il Festivalbar all’Arena di Verona e la giacca in pelle utilizzata a Sanremo, manifesti, la collezione di cappelli. Nel corso dell’evento sarà possibile assistere alle performance live di Alessandro Gaetano che eseguirà alcuni dei brani dello zio, che permetteranno ai visitatori di scoprire e vivere la forza della sua musica.

La mostra sarà corredata da un prestigioso catalogo edito da Gangemi che contiene storia, immagini e anche un lungo elenco di straordinarie testimonianze che aiutano a comprendere tutte le sfaccettature di un uomo considerato uno dei cantastorie di culto della nostra storia. ν

Libritalia edizioni dei calabresi Enrico Buonanno e Simona Toma protagonisti a Più Libri più Liberi

di PINO CINQUEGRANALa Fiera Nazionale della piccola e media editoria ha chiuso ieri a Roma con oltre 200mila visitatori, quest’anno anche numerosi stranieri con l’interesse verso un sapere spesso considerato a margine ma che dal quale attinge lo studioso più accreditato, il mondo accademico, la grande ricerca. 

Più Libri più liberi lo slogan scelto per l’edizione 2023 che dal 6 dicembre al 10 presso il padiglione “la nuvola” di Roma ha visto presenti 518 espositori con oltre 600 eventi che hanno dato spessore a questo grande evento ogni giorno ripreso dal mondo mediatico romano ma che i social del mondo intero hanno seguito con molta attenzione anche perché autori e testi hanno raccontato in diretta storie multiple di scienza, poesia, storia, antropologia, narrativa e tutta una comunicazione che da linfa vitale in un momento in cui si è sempre più presi da un mondo fluido che si sofferma per attimi, limita lo stesso spirito del conoscere per sapere, amare, percepire nei tempi che permetto di rendere vivo e vitale quanto presentato in volumi preziosi per impaginazione e grafica, per copertine e pagine avoriate di contenuti che sanno accompagnare magicamente il lettore in più mondi oggi contaminati da atteggiamenti di comportamentalità silenti rispetto al rumore delle parole dei libri che fanno riflettere, soffermare, prendere distanze o condividere.

In tutto questo c’è una Calabria con numerosi testi promossi dall’Editore Libritalia Enrico Buonanno e Simona Toma che con l’amico editore calabrese Laruffa  raccontano di un successo fuori dalle aspettative. La giovane casa editrice di Vibo Valentia ha saputo imporsi presentando al grande pubblico la storia della grande emigrazione Il Sogno Americano, secondo nuove letture sociali, storiche e antropologiche con immagini che diventano documento essenziale delle vicende narrate.

La Stessa città di Vibo Valentia, l’antica Monteleone normanna è pregna di riscoperte nuove che permettono di meglio comprendere fatti e storie del Mediterraneo quel lago arabo in cui si sono incrociate le culture d’oriente e di occidente. Uno Stand che Simona Toma ha coordinato anche con lo staff della segreteria editoriale in termini di interviste ai protagonisti dei libri, un gruppo di giornalisti di Libritalia che hanno saputo dare lo giusto spirito per meglio comprende opera e autore. Una grande avventura insomma, una grande esperienza sotto il periodo natalizio che carica il grande appuntamento con la magia delle luci che danno maggiore chiarore a quelle pagine che incarnano la vita umana. (pc)

L’Avis Calabria a Roma per l’udienza del Papa

C’era anche l’Avis Calabria, rappresentata dal presidente Franco Rizzuti, dal vicepresidente Antonino Posterino, il vicepresidente vicario, Nicodemo Napoli e il segretario Katiuscia Mastroianni, all’udienza del Papa a Roma.

Oltre a loro, il presidente nazionale dell’Avis, Gianpietro Briola e 150 volontari avisini provenienti da tutta Italia.

«La donazione di sangue ha un valore etico, è un gesto che aiuta a salvare tante vite umane»: sono le parole che Papa Francesco ha dichiarato in Piazza San Pietro davanti a migliaia di fedeli, ringraziando l’Avis per lo straordinario lavoro realizzato sul territorio.

«È stato un momento molto emozionante – ha affermato il presidente regionale Rizzuti –, Papa Francesco è una personalità carismatica e ascoltare dalla sua voce quella che rappresenta la mission dell’Avis ha avuto un effetto dirompente e molto impattante. Facciamo nostre le parole pronunciate dal Pontefice “costruiamo ponti e non muri” e proseguiamo con ancora più amore e vigore il nostro percorso di volontariato». (rrm)

Al Senato si presenta “Protagonisti del tempo d’arte” della cosentina Angiolina Marchese

Domani mattina, nella sala Caduti di Nassirya del Senato, alle 12, sarà presentata la raccolta Protagonisti del tempo d’arte a cura di Angiolina Marchese.

L’evento è stato organizzato su iniziativa della senatrice Tilde Minasi. L’evento sarà presieduto da personalità importanti del campo culturale, artistico e politico, e   sarà un’occasione per approfondire una consistente parte  dello stato di salute dell’arte contemporanea in Italia, delle sue modalità di diffusione e dell’impatto socioculturale che le diverse forme d’arte hanno nella nostra epoca, degli aspetti innovativi riguardo i nuovi linguaggi che si scontreranno con le migliori tradizioni pittoriche che ci hanno caratterizzato, soprattutto con l’Intelligenza Artificiale.

L’amore per l’arte è l’amore per una missione di cura e promozione degli artisti. In ciò si può riassumere il percorso e l’attività di Angiolina Marchese, artista e curatrice d’arte, originaria di Diamante, la città dei murales, sita in provincia di Cosenza.

Angiolina Marchese ha iniziato sperimentando la vocazione per un linguaggio interiore, basato sui sentimenti profondi. Un modo di rappresentare la bellezza che trasferisce odiernamente nella sua opera di curatrice, promotrice e divulgatrice.  Iniziando anni fa s’è mossa da uno stile informale via via verso un’attenta stratificazione di momenti che ne hanno connotato sempre più il percorso verso una espressione emotiva e complessa. Ha conosciuto importanti artisti sin dalle prime partecipazioni a diverse mostre, potendo cosi far tesoro di determinati confronti.

Ed è con tali credenziali che Angiolina Marchese si presenta odiernamente  al pubblico  con le sue idee, che sono orientate alla bellezza in tutte le forme che l’arte può assumere. “Protagonisti del Tempo d’Arte” risponde da un lato alla necessità di attraversare le diverse manifestazioni artistiche del nostro tempo, rendendo cosi la complessità spaziale e dinamica della creatività; infatti si spazia dalle arti visive, quali pittura, fotografia e scultura, all’arte letteraria: prosa narrativa, poesia, prosa saggistica; dall’altro risponde all’esigenza di un confronto aperto tra i giovani artisti e quelli ormai esperti.

Va aggiunto che si offre una vetrina mediatica importante a tutti gli artisti partecipanti, di modo che la loro arte sia promossa e valorizzata coniugando la esigenza diffusiva con la qualità della stessa locomotiva della diffusione. Come affermato da Angiolina Marchese: «Protagonisti del Tempo d’Arte rappresenta un testamento artistico unico nel suo genere».

«Con la terza edizione di Protagonisti del Tempo d’Arte  – ha concluso – abbiamo voluto valorizzare al meglio gli autori di Artglobal sia con un’accurata attenzione alla biografia che con un’impostazione contenutistica e di forma molto puntuale per la parte critica, cosi come con la casa editrice abbiamo lavorato su un determinato standard di qualità». (rrm)