Rosanna Mazzia confermata presidente nazionale dell’Associazione Borghi Autentici d’Italia

Prestigioso incarico per Rosanna Mazzia, sindaco di Roseto Capo Spulico, che è stata confermata alla guida dell’Associazione Borghi Autentici d’Italia, per il prossimo triennio.

La rielezione è avvenuta nel corso dell’Assemblea Nazionale, tenutasi Venerdì 20 e Sabato 21 Maggio nel Borgo Autentico di Tramonti (SA), ha rieletto la presidente Mazzia e la sua nuova squadra dirigente, un gruppo di lavoro eterogeneo e rappresentativo degli oltre 270 comuni sparsi in 16 regioni italiane.

Ad affiancare la Presidente Mazzia, infatti, insieme a Romina Provenzano in rappresentanza della Calabria, ci saranno Mansueto Siuni, Rita Zaru e Claudia Pulixi dalla Sardegna, Mario Cicero dalla Sicilia, Alfonso Vespe dalla Basilicata, Ivan Stomeo, Laura Manta, Ettore Caroppo e Adriana Natale dalla Puglia, Vincenzo Savino dalla Campania, Daniela Segale dalla Liguria, Stefano Lucchini dal Friuli Venezia Giulia, Emanuele Rallo dal Lazio, e Francesca Cipolla, Gianni Bellisario, Nicola De Simone e Giuseppina Colantoni dall’Abruzzo.

«Sono particolarmente orgogliosa di poter continuare questo percorso alla guida di questa grande Associazione Nazionale – ha affermato la neo presidente Mazzia – e di poter rappresentare ai tavoli istituzionali la voce dei Borghi Autentici d’Italia, luoghi dove vivono oltre un milione di Cittadini. Come primo atto, a significare la spinta propulsiva e il carattere ancora più collegiale che dovrà avere la nostra azione nei prossimi anni, ho deciso di allargare l’ufficio di presidenza ad altri due consiglieri esperti. Insieme ai vicepresidenti, Mansueto Suini, Mario Cicero e Giuseppina Colantoni, perciò ci saranno Emanuele Rallo e Daniela Segale. Ma sarà il Consiglio Direttivo tutto a dover attivare tutte le iniziative rivolte a consolidare nel dibattito nazionale le esigenze dei Borghi, continuando contestualmente a promuovere e a valorizzare i caratteri distintivi e l’autenticità del patrimonio che questi luoghi custodiscono».

«Abbiamo davanti sfide importanti per il futuro dei nostri Borghi e per la crescita delle loro Comunità – ha concluso – come le progettualità da mettere in campo attraverso le risorse del PNRR, e sono convinta che questo gruppo, coadiuvato dalla Segreteria Tecnica Nazionale, saprà coglierle. Ringrazio davvero quanti hanno riposto in me la loro fiducia per continuare il percorso avviato nel precedente triennio e tutte le persone che mi hanno affiancato fino ad oggi. Sono sempre più convinta che il futuro dell’Italia è nei Borghi, e noi vogliamo lavorare per creare un futuro migliore per il nostro Paese». (rrm)

L’appello di Rosanna Mazzia: Non cali il silenzio sull’ospedale di Trebisacce

Il sindaco di Roseto Capo Spulico, Rosanna Mazzia, ha ribadito l’importanza che «non cali il silenzio sull’Ospedale “Guido Chidichimo” di Trebisacce.

«In merito al Piano di ammodernamento del Sistema Sanitario calabrese diffuso nella giornata di ieri – ha dichiarato il primo cittadino del Comune Ionico – la cui realizzazione dovrebbe avvenire con i fondi del Pnrr, pare che le stesse facciano riferimento esclusivamente alla Rete d’Emergenza Territoriale, da sempre deficitaria in tutta la nostra Regione. Ben venga quindi ogni intervento finalizzato al suo potenziamento».

«Discorso diverso è, invece – ha proseguito – quello relativo alla Rete Ospedaliera, nella quale rientra senza ombra di dubbio l’Ospedale “Guido Chidichimo” di Trebisacce, la cui riapertura è sempre più paragonabile alle vicende della figura mitologica di Tantalo. Per quanto il territorio della Sibaritide-Alto Ionio sia affamato e assetato di una Sanità degna di questo nome, appare destinato a vedere questo obiettivo sempre vicino, ma mai abbastanza da poterlo cogliere!».

«La preoccupazione della comunità cittadina – ha proseguito – composta dagli abitanti di 17 comuni, a cui vanno aggiunti i notevoli flussi turistici che arrivano sul territorio decuplicandone le presenze, è dovuta al fatto che il Chidichimo sembra essere uscito dalle cronache e dalle iniziative di chi è chiamato a far rispettare due sentenze del Consiglio di Stato che ne ordinano la riapertura».

«Se si sta lavorando – ha detto ancora il primo cittadino – lo si sta facendo troppo in silenzio, generando preoccupazione e una sensazione di abbandono nei cittadini».

«É assolutamente necessario – ha ribadito – da parte delle autorità costituite, e in primo luogo del dott. Andrea Urbani, Commissario ad Acta per l’esecuzione delle sentenze del Consiglio di Stato, incontrare il territorio, i sindaci, i cittadini per spiegare come si sta svolgendo e come si svolgerà il cronoprogramma relativo alla riapertura del presidio ospedaliero, perché da troppo tempo a tal proposito si tace».

«Relativamente al Piano di ammodernamento invece – ha detto Rosanna Mazzia – se da un lato non si può che accogliere con plauso il potenziamento di alcuni presidi legati all’Alto Ionio, resta il dubbio se tali potenziamenti riguardino o meno o in che modo la rete della continuità assistenziale, se c’è o meno una visione sulla forte interazione che intercorre tra Sanità e Turismo, se si è pensato a potenziare o meno il 118, rendendolo funzionale al proprio ruolo di elemento cardine che fa la differenza tra la vita e la morte nei casi di emergenza/urgenza».

«Allo stesso tempo – ha continuato – non è chiaro dove sarà posta la Centrale Operativa Territoriale che coordini nuove e consolidati funzioni legate a questa ristrutturazione. Se, come sembra, tali centrali operative sono legate esclusivamente alla zona di Corigliano-Rossano allora è chiaro che ancora una volta si rischia di perdere un’importante opportunità e si continua a imperversare nell’errore di non considerare il territorio che va da Sibari-Cassano a Rocca Imperiale tale da meritare autonomia e una gestione dedicata».

«Sarebbe, pertanto – ha concluso – fondamentale che una Centrale operativa fosse posta nella città di Trebisacce, che rappresenta una realtà idonea per l’orografia del territorio e per la sua centralità. Ci consola sapere che tale ristrutturazione non ha il marchio della immutabilità, e che ci sono ancora i margini per migliorare tale proposta. Resta certa una semplice verità: il territorio dell’Alto Ionio si sta ponendo molte domande relative alla Sanità che la Regione e lo Stato stanno disegnando per loro. È giunto il tempo di ottenere qualche risposta». (rcs)