Salvatore Bullotta, la cultura ha arricchito la Regione

Salvatore Bullotta è stato per quattro anni e quattro mesi il collaboratore della Giunta Oliverio per le politiche regionali. Il nuovo corso della prossima consiliatura vedrà, probabilmente, interrompere questa preziosa collaborazione, svolta anche in condizioni difficili, ma sempre con competenza e soprattutto passione. La Calabria ha un debito di riconoscenza nei suoi confornti.

Il suo addio (arrivederci?) alla Regione Calabria lo ha affidato a Facebook. «Grazie – ha scritto Bullotta sulla sua pagine fb – agli assessori con cui ho avuto il privilegio e il piacere di lavorare: Antonio Viscomi dal 2015 al 2018 e Maria Francesca Giorgia Chiari #Corigliano dal 2018 al 2020. Due personalità da cui ho appresso molte molte cose. Grazie a tutto il personale del Dipartimento Istruzione e Attività Culturali della Regione, del Dipartimento Turismo, ai dirigenti, ai colleghi di Presidenza, della Vicepresidenza, degli Assessorati e di tutti gli uffici regionali con cui mi sono interfacciato, e così anche i vigilanti e i tecnici. Grazie per la pazienza che avete avuto con me e per quanto mi avete insegnato.
Un grazie lo devo anche alla mia famiglia, agli amici, ai miei affetti per le tante assenze e disattenzioni e per la loro comprensione».

«Gratitudine profonda – dice ancora Bullotta – la devo ai calabresi e alle calabresi, a tutte le innumerevoli persone, organizzatori culturali del territorio, amministratori locali, insegnanti, docenti universitari, studenti di ogni ordine e grado, lavoratori del mondo dello spettacolo, ricercatori e studiosi, scrittori ed editori, personale di musei, biblioteche e archivi, archeologi e storici dell’arte, conservatori e custodi del patrimonio culturale. Tutti coloro i quali mi hanno voluto presentare questioni, mostrare potenzialità inespresse, suggerire correzioni da attuare e proporre nuove strade per rispondere meglio agli sforzi che dal basso, ogni giorno, fuori dai “palazzi” si compiono nel campo della cultura in Calabria. Non avete idea di quanta ricchezza ci sia in questa terra, non solo una ricchezza materiale di beni culturali e paesaggio a tutti nota (forse) ma anche una ricchezza fatta di umanità e professionalità, di idee e coraggio. Una ricchezza che merita sempre di essere considerata, frequentata, interpellata, compresa, “valorizzata”. Ho cercato di contribuire affinché ciò avvenisse. Molto è stato fatto, moltissimo, tanto si poteva fare meglio, tantissimo si dovrà ancora fare».
Bullotta augura buon lavoro ai nuovi inquilini di Palazzo Campanella e di Germaneto: «Penso che innanzitutto per meglio rispondere a queste esigenze la pubblica amministrazione vada rafforzata, non è tutto marcio, non è tutto irrimediabilmente compromesso. C’è tanta buona volontà che va intercettata e non umiliata. In un Paese come il nostro che si regge sul sistema pubblico è assurdo che i nostri uffici si spoglino di personale e non avvenga un ricambio generazionale e un sano passaggio di saperi e competenze. È già molto tardi. Spero si faccia qualcosa in fretta». (rrm)

(L’immagine è di Alessandro Tarantino, tratta dalla pagina di Salvatore Bullotta)