SAN FLORO (CZ) – Presentato il progetto “Educare – Ulisse in Calabria”

Presentato, nella zona industriale di San Floro, il progetto “Educare – Ulisse in Calabria” promosso dall’associazione Fiabipark. Il progetto vuole riportare alla riscoperta del mito di Ulisse ed è stato indetto dalla Regione Calabria e finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, fortemente voluto e sostenuto dall’Arci Calabria.

Dopo i saluti della presidente dell’associazione Fiabipark Maria Carmela Bonaparte che ha illustrato al folto pubblico intervenuto il progetto, è seguita una lectio magistralis del professore Luigi Puccio di Tiriolo, che ha piacevolmente pennellato alcune interessanti e minuziose descrizioni dello sbarco dell’eroe omerico nel golfo di Lamezia, e le sue avventure nell’antica Tiriolo.

Ai saluti del sindaco Bruno Meta, presente con altri esponenti dell’amministrazione comunale di San Floro, sono seguite le presentazioni delle varie attività che a titolo gratuito saranno rivolte ai bambini e ai ragazzi tra i 6 e i 14 anni, mirati alla conoscenza del mito di Ulisse in Calabria.

Il prossimo appuntamento di avvio lavori e momento di socializzazione tra i partecipanti al progetto è previsto per la mattinata di sabato 23 marzo, a partire dalle ore 9 presso il Parco divertimenti Fiabipark sito nella zona industriale di San Floro. (rcz)

SAN FLORO (CZ) – Si presenta il progetto “Educare” Ulisse in Calabria

Domani mattina, a San Floro, al Parco Divertimenti Fiabipark, sarà presentato il progetto “Educare” Ulisse in Calabria, che vede come soggetto attuatore l’Associazione Fiabipark Aps Circolo Arci.

Il progetto, indetto dalla Regione Calabria e dal ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, è volto alla riscoperta del Mito di Ulisse in Calabria ed è rivolto ai bambini e ai ragazzi di età compresa tra 6 e 14 anni che, suddivisi in gruppi, svolgeranno una serie di attività didattiche e culturali volte alla conoscenza del Mito di Ulisse e del suo leggendario passaggio dall’Istmo di Catanzaro. (rcz)

 

Gli studenti dell’Unical ascoltano l’esperienza della Cooperativa Nido di seta

di MARIACHIARA MONACO – Il Disu Unical spalanca le porte al territorio invitando realtà industriali di successo, a dimostrazione di quanto la Calabria abbia da offrire tra storia, cultura e voglia d’impresa. È questo il significato dell’incontro intitolato Il ritorno alle antiche pratiche: facciamo seta in Calabria, organizzato nell’ambito di un ciclo di seminari di Storia economica e sociale dell’età moderna.

All’incontro hanno partecipato Katia Massara, docente di Storia Contemporanea, Giuseppe Squillace, ordinario di Storia Greca e delegato orientamento, placement e terza missione del Disu, e Giannantonio Scaglione, professore di Storia Moderna che ha avuto l’idea di far vivere ai suoi studenti un’esperienza laboratoriale, facendo loro ascoltare dal vivo il testimonial prescelto: la Cooperativa Nido di Seta di S. Floro (Cz).

Una realtà imprenditoriale molto importante, che affonda le sue radici nella storia. Infatti dal 14° al 18° secolo la città di Catanzaro è stata considerata la capitale europea della seta, un’antica tradizione che è tuttora molto sentita e che di recente ha ritrovato un forte impulso grazie a tre ragazzi: Giovanna Bagnato, insieme a Domenico Vivino e Miriam Pugliese, che dopo diverse esperienze lavorative nel nord Italia e all’estero, si sono ritrovati nel 2013 nella cittadina catanzarese.

Ed ecco qui l’idea: restare per dar vita ad un sogno apparentemente ardito, ma non troppo. I tre amici hanno proposto al Comune di recuperare e gestire 5 ettari di terreno con oltre 3.000 gelsi abbandonati e, dopo le consuete lungaggini burocratiche, finalmente nel 2014 hanno fondato la cooperativa Nido di Seta.

La cultura serica è ancora molto sentita in Calabria e quindi si trattava di riprendere e valorizzare qualcosa che già c’era, ma che era stata praticamente trascurata. Per fare questo, data la loro limitatissima conoscenza della gelsibachicoltura, i ragazzi si sono affidati alle anziane del luogo e dei borghi limitrofi, con le quali hanno avviato l’attività.

Ciò che propone Nido di Seta è un contatto diretto con il territorio, dove conoscere il gelseto e i bachi allevati, fino alla trattura della seta: nel dipanamento dei bozzoli ad esempio si può ammirare come più fili di seta, unendosi tra loro, formano un unico filo lungo oltre 2.000 metri. Senza dimenticare lo splendido museo inserito nella bellissima cornice di Castello Caracciolo, un percorso naturalistico nel cuore di una pineta, che si conclude con la degustazione di prodotti del territorio provenienti da agricoltura biologica.

«La nostra è stata una pratica di ritorno in Calabria. Miriam è cresciuta al nord, come anche io che mi sono aggiunta dopo, mentre Domenico si è laureato a Napoli, ma tutti sentivamo il fascino e la nostalgia dei racconti dei nostri nonni», ha spiegato Cristina Orso Manzonetta alla platea attenta e curiosa degli studenti raccolti in aula Alcaro: «Sabato scorso abbiamo festeggiato dieci anni dalla nascita della cooperativa. Sono stati anni di fatiche, di momenti duri, ma oggi possiamo dire di avere tanti sogni per il futuro», racconta, mentre mostra al pubblico il ciclo di vita del baco, sostenuto da oltre 3000 piante di gelso e allevato in azienda secondo le tecnologie più innovative, ma mantenendo al tempo stesso la filiera tradizionale e home made. Un vero miracolo che non a caso ha richiamato sulla piccola azienda di San Floro l’attenzione di Gucci, che l’ha scelta per il suo progetto nature positive “From the ground to the collection”, in virtù della straordinarietà della sua produzione 100% made in Italy, anzi made in Calabria. Ancora più sorprendente è stato poi il risultato ottenuto con l’Academy: per tramandare gli antichi saperi e avere più persone formate su questa coltivazione, Nido di Seta ha organizzato una serie di corsi tematici su molteplici aspetti, dalla lavorazione alla tessitura, dall’allevamento del baco da seta ai vari metodi di tintura naturale. Mai, i lungimiranti ragazzi avrebbero pensato di ricevere un’inaspettata e consistente risposta dall’estero, da paesi come Stati Uniti, Argentina, Inghilterra, Slovenia, Germania.

Turismo ma non solo, visto che quello didattico è uno degli ambiti che ha caratterizzato fin dall’inizio la Cooperativa, la quale ha ospitato moltissime scolaresche, di tutta la Calabria e non solo: per Nido di Seta investire sui giovani e sulla scuola è fondamentale, per far scoprire alle nuove generazioni una realtà ricca di valori, determinante per la crescita del territorio: «Mostrare ai bambini e ai ragazzi che da un bruco nasce il tessuto più prezioso del mondo è un prodigio: si può solo rimanere incantati di fronte a qualcosa di cui noi non siamo artefici».

Il professor Scaglione ha ricordato ai suoi studenti – che al termine della presentazione hanno potuto toccare, affascinati e incuriositi, i bozzoli, i filati e vari strumenti di produzione – quanto preziose siano testimonianze come questa per far conoscere pratiche di recupero del passato che rappresentano anche una strada per il futuro. (mm)

SAN FLORO (CZ) – Convegno sulla chiesa di Sant’Anna fra storia, arte, cultura e tradizione

La pittoresca cittadina di San Floro si appresta ad accogliere un imperdibile appuntamento culturale che invita cittadini e visitatori ad esplorare l’affascinante mondo della Chiesa di Sant’Anna.

L’evento, previsto per il giorno 8 agosto alle ore 18:00, si terrà presso il suggestivo Palazzo Pugliese e rappresenterà un’opportunità unica per immergersi nel patrimonio storico, artistico e culturale di questo grazioso borgo calabrese.

Il Convegno “Chiesa di Sant’Anna a San Floro: fra storia, arte, cultura e tradizione” vedrà la partecipazione dello storico ed esperto in conservazione e restauro, Ernesto Lamanna, il quale guiderà gli spettatori in un viaggio affascinante attraverso i secoli di storia che hanno plasmato la chiesa e il suo significato per la comunità locale. A moderare l’evento sarà il dott. Mario Mauro, presidente delle Guide Turistiche della Calabria.

Voce narrante sarà l’attrice Anna Lidia Rao, la quale, con la sua eloquenza, condurrà il pubblico attraverso le storie e le leggende che circondano la Chiesa di Sant’Anna.

Il convegno vedrà la presenza del sindaco di San Floro, Bruno Meta, il quale evidenzierà l’importanza di valorizzare e preservare il patrimonio culturale e artistico della cittadina.

L’evento si prefigge l’obiettivo di educare, ispirare e celebrare la profonda connessione tra la comunità di San Floro e la Chiesa di Sant’Anna, al fine di preservare la memoria storica e artistica per le future generazioni.

La partecipazione è aperta a tutti gli interessati, cittadini locali e visitatori che desiderano scoprire questo antico tempio di Sant’Anna e la suggestiva atmosfera di San Floro. (rcz)

SAN FLORO (CZ) – Ritorna al Mulinum il dottor Franco Berrino

A distanza di 5 anni dal convegno che ha attirato centinaia di persone, il dott. Franco Berrino, noto epidemiologo, già direttore del Dipartimento di Medicina preventiva e predittiva dell’Istituto nazionale dei tumori di Milano, sabato 15 e domenica 16 luglio, a grande richiesta torna in Calabria, ospite del Mulinum di San Floro (CZ), per un evento unico in tutto il Sud Italia.

Nella piena condivisione di obiettivi e valori con Stefano Caccavari, fondatore dell’azienda agricola che difende il territorio recuperando la filiera dei grani antichi, lo scienziato esperto di alimentazione terrà un seminario divulgativo sull’importanza del cibo sano e naturale come appunto i grani antichi, fondamentali nella dieta macro mediterranea che favorisce l’equilibrio fisico e mentale. Ad affiancarlo la dott.ssa Enrica Bortolazzi che si soffermerà su un argomento strettamente correlato, sempre più attuale e urgente: la sostenibilità e la salvaguardia della natura. Tematica approfondita anche ne “La foresta di perle”, libro scritto a quattro mani, che sarà disponibile durante l’evento, insieme agli altri successi editoriali, grazie a Nunzio Belcaro e alla sua Libreria Ubik di Catanzaro Lido.

Ad accoglierli vi saranno anche i biologi e i nutrizionisti calabresi, guidati da Domenico Laurendi, presidente dell’Associazione Italiana Biologi, e da Alessio Gravina, presidente dell’Associazione biologi-nutrizionisti calabresi.

Tutti insieme consacreranno la Festa della trebbiatura, momento topico della tradizione contadina, a cui, domenica 16 luglio, seguirà un laboratorio di panificazione – aperto a un numero limitato di appassionati – con Silvia Bellotti, cuoca de La grande via (associazione fondata da Berrino e Bortolazzi per la promozione del benessere) e i fornai di Mulinum, impreziosito dalle pillole di saggezza del dott. Berrino.

Entrambe le serate saranno suggellate da un momento conviviale, a base di pizze agricole e prodotti genuini. Gli eventi avranno posti limitati, è prevista la prenotazione su www.mulinum.it.

Dunque, l’appuntamento per gli appassionati del cibo sano e per gli innumerevoli fan del dott. Berrino è per sabato 15 e domenica 16 luglio, dalle ore 18.30, per trascorrere momenti unici all’insegna delle antiche tradizioni, tra spighe di grano e balle di fieno, al Mulinum, a due passi dalla sede della Regione Calabria e dell’Università “Magna Graecia”, perseguendo insieme i principi del benessere psicofisico, guidati dal guru dell’alimentazione. (rcz)

Anche a Buonconvento Mulinum produce il miglior pane d’Italia

Farine integrali di grani antichi, lievito madre e forno a legna: con questi ingredienti semplici ma genuini, richiamando l’antica tradizione, l’azienda agricola Mulinum Buonconvento ha sbaragliato 150 pani competitors provenienti da 10 regioni, imponendosi sul podio della XVIII edizione del “Premio Roma” per i migliori pani d’Italia, organizzato dalla Camera di Commercio di Roma.

Il pane ai 5 semi – impreziosito appunto da semi di girasole, sesamo, lino, zucca e papavero blu – e il pane 100% segale, prodotti con grani locali nel casolare in bioedilizia immerso tra le dolci colline senesi, hanno catturato i sensi di un panel di degustatori professionali, sulla base di una rigorosa griglia di requisiti organolettici e sensoriali.

Non è una novità per l’azienda agricola – nata in Calabria, nel 2017, grazie a un crowdfunding lanciato dal giovane imprenditore Stefano Caccavari per recuperare un mulino a pietra e dunque la filiera dei grani antichi – che, nelle scorse edizioni, si era già aggiudicato un riconoscimento per il pane prodotto nella sede di San Floro. Ma, stavolta, il doppio primo posto in 2 categorie sulle 9 presenti, tra 43 panifici in gara, ha un significato ancora più profondo: arriva a neanche un anno dall’apertura della sede toscana che comprova il modello d’impresa vincente e replicabile in tutta Italia.

L’ennesima conferma per il team giovane e dinamico guidato da Caccavari che, quotidianamente, coltiva e macina quintali di grani antichi con cui panifica piccoli capolavori dell’arte panificatoria. Tra le maglie dell’impasto si intrecciano anche le storie dei due fornai, Kevin Sciascia e Matteo Materazzo, che, giovedì 8 giugno, insieme al fondatore di Mulinum hanno ritirato il premio presso la sede della Camera di Commercio di Roma.

«Dopo 12 anni a Copenaghen, in cui ho collaborato con i migliori panificatori, ho sentito il richiamo della mia terra, dove ci tenevo a portare le competenze acquisite» racconta Sciascia, fornaio 33 ligure, che in Mulinum Buonconvento ha trovato il luogo ideale per sperimentare nuove tecniche di panificazione, senza mai perdere di vista la tradizione. È una storia di emigrazione al contrario quella di Kevin, affiancato da Matteo, 34enne calabrese doc, che, invece, dopo anni di servizio presso la sede di San Floro, ha accettato la nuova sfida di trasferirsi a Buonconvento per condividere il know how ben consolidato nel mulino calabrese e sviluppare nuovi prodotti.

«Siamo entusiasti, ma questo premio non rappresenta un traguardo, bensì un punto di partenza: miscelando le nostre farine di alta qualità con competenza e passione siamo certi di raggiungere tanti altri successi» commentano i due fornai che, insieme a Caccavari, sono pronti a festeggiare a Buonconvento con una degustazione gratuita, a base dei pani premiati tra i migliori d’Italia. (rcz)

Stefano Caccavari alla Scuola Internazionale di Cucina italiana con le farine Mulinum

Un grande riconoscimento per il mondo della panificazione calabrese è quello che ha ricevuto Stefano Caccavari, che approda all’istituto Alma – la Scuola Internazionale di Cucina.

Oltre al modello d’impresa che si sta rivelando replicabile in tutta Italia, dopo la sede ormai ben consolidata a San Floro, nello scorso mese di luglio è stata inaugurata la seconda struttura a Buonconvento, in Toscana, e a breve partiranno i lavori a Mesagne, in Puglia, Mulinum, l’azienda agricola fondata dal giovane imprenditore catanzarese Stefano Caccavari, si sta contraddistinguendo anche per il metodo di panificazione.

Innumerevoli le sperimentazioni che, quotidianamente, vedono impegnati gli appassionati fornai e pizzaioli del team Mulinum, che, tra Calabria e Toscana, sfornano sempre più delizie genuine ispirate alle ricette dell’antichità. A tal punto da ideare un metodo di panificazione riconosciuto e apprezzato da chef e appassionati del settore. 

Le farine di grani antichi Mulinum, infatti, hanno attirato l’attenzione anche del direttore didattico di Alma – la Scuola internazionale di cucina italiana, lo chef Matteo Berti che ha coinvolto Caccavari nel Corso di Panificazione moderna incentrato su pane, lievito madre e tecniche di panificazione.

Lunedì 20 marzo, infatti, nell’ambito del modulo dedicato ai grani antichi, Caccavari ha tenuto una lezione teorica sull’importanza del recupero della tradizione per garantire cibo genuino sulle tavole italiane, soffermandosi sui benefici dei grani antichi. A seguire il momento formativo 12 allievi del più autorevole centro per l’alta formazione in cucina, che, nel pomeriggio, guidati dal sous chef Marco Cattaneo, hanno sperimentato la panificazione con le farine integrali e il lievito madre Mulinum.

«È stato un bel momento di confronto, soprattutto in questo momento in cui siamo in fase di startup a Mulinum Buonconvento e siamo alla ricerca di giovani talenti da coinvolgere nella nuova sede toscana per realizzare sempre più varietà di pane e prodotti da forno ispirati alla tradizione locale», ha commentato Caccavari rinnovando il suo ringraziamento all’Alma per l’ospitalità, con la speranza di poter consolidare questa collaborazione con i “grandi” della cucina italiana. (rrm)

 

SAN FLORO (CZ) – Riapre per questo weekend la mostra “Corajisime”

Oggi e domani, sabato 23 aprile, a partire dalle 18, sarà possibile visitare la mostra Paese che vai, corajisima che trovi a cura di Andrea Bressi, ospitata all’interno di Palazzo Pugliese.

Inaugurata il giorno della Domenica delle Palme, l’esposizione è una singolare collezione di oltre quaranta pupattole quaresimali di varie località calabresi e di altre regioni del Sud Italia e di pannelli fotografici che ritraggono alcune delle ultime custodi di questa affascinante usanza dalle origini remote.

È molto facile infatti,  ancora oggi, in alcuni borghi calabresi,  imbattersi, dai giorni successivi al carnevale in delle bamboline di pezza sospese ad un filo e penzolanti alle finestre o ai balconi,  utilizzate un tempo come calendario per scandire il trascorre delle settimane fino alla Pasqua. Questa funzione di datario era affidata a sette penne, incastonate in una arancia o una patata posta molto spesso ai piedi di questi fantocci magico rituali le cui origini si perdono nella notte dei tempi.

Ogni settimana si estirpa una penna, l’ultima che solitamente è di colore differente decreta la fine delle restrizioni quaresimali e annuncia la Pasqua di Resurrezione.

Andrea Bressi,  cantastorie, polistrumentista tradizionale e libero ricercatore catanzarese, referente per la Calabria della Rete Nazionale Bambole Quaresima, ha condotto una approfondita ricerca etnografica sulle corajisime in Calabria.

La sua ricerca è partita proprio dalla cittadina di San Floro grazie all’avvistamento di una rudimentale pupa di pezza che  penzolava ad una finestrella verde su Corso Umberto I.   Si trattava  della corajisima di Francesca Pilò, una delle ultime custodi sanfloresi di questa tradizione.  La pupattola di Francesca non passava inosservata a nessuno, anzi è stata per anni, attrattiva di giornalisti e fotografi provenienti da tutta la regione.

Dopo quel prezioso “incontro” Andrea ha cominciato a inseguire queste pupattole in tutta la Calabria. Ne è venuta fuori una importante ricerca che ha fatto emergere una particolarità:  “Paese che vai. Corajisima che trovi”  proprio così in ogni località questi fantocci sono caratterizzati da proprie peculiarità, simboli, addobbi, dimensioni e colori differenti. (rcz)

SAN FLORO (CZ) – Le Associazioni vicine alla Cooperativa “Nido di Seta”

Domani pomeriggio, a San Floro, alle 18, al Museo della Seta,il Fai Calabria, insieme alla delegazione Fai Catanzaro e Fai giovani Catanzaro, il Wwf Catanzaro, Italia Nostra, Lega Ambiente, Rotary Catanzaro, Rotary Tre Colli e Rotaract, faranno visita al Gelseto di San Floro, colpito dagli incendi.

Le Associazioni, infatti, per esprimere il proprio dolore per gli incendi che nei giorni scorsi hanno colpito il territorio, hanno deciso, in modo simbolico, di portare la propria testimonianza di solidarietà ai ragazzi della Cooperativa “Nido di Seta” di San Floro.

L’azienda, che negli anni, grazie alla dedizione e al lavoro dei giovani promotori, ha recuperato l’antica pratica della gelsi bachicoltura, una delle tradizioni più antiche del territorio, ha subito danni rilevanti a causa di uno dei tanti roghi divampati. (rcz)

SAN FLORO (CZ) – Domenica escursione al Nido di Seta

Domenica 6 giugno, a San Floro, è in programma un’escursione speciale ed unica, in cui il Cammino Basiliano re-incontrerà l’antica tradizione della gelsibachicoltura e della seta, facendo tappa al Nido di Seta.

La giornata, patrocinata dall’Associazione Cammino Basiliano e co-promossa con l’A.Op.T. “Riviera e Borghi degli Angeli”, è l’occasione giusta, ideale per famiglie con bambini, per i tanti viaggiatori calabresi della domenica che stanno programmando un’uscita fuori città/paese alla ricerca di ampi spazi e di momenti a stretto contatto con la natura.

La Cooperativa “Nido di Seta” è composta da un gruppo di giovani calabresi che ha deciso di intraprendere una sfida ben precisa, ritornare e restare in Calabria. Le loro parole chiave sono: tutela dell’ambiente e del paesaggio, crescita del territorio e sviluppo sostenibile. Ripartendo dalla “terra”, la loro terra di origini, e sfruttando al meglio le risorse che quest’ultima offre, hanno ripreso l’antica filiera della gelsibachicoltura.

Facendone la propria attività principale, hanno costruito giorno per giorno quel circuito virtuoso che riesce ad orchestrare artigianato, momenti culturali, artistici e culinari, rendendo nei fatti il Nido di Seta un polo di attrazione per il turismo nazionale e internazionale.

Il programma

 Appuntamento alle ore 10.00 nel centro storico di San Floro e visita al Museo della Seta;

– Passeggiata nel borgo;

– Visita all’allevamento dei bachi con spiegazione e dimostrazione del lavoro di estrazione della seta grezza dai bozzoli;

– Passeggiata nel gelseto;

– Pranzo bio completo.

Per dettagli, informazioni e prenotazioni bisogna chiamare al numero: +393472472207. (rcz)