S. Anna Hospital: Nino Spirlì incontra il Commissario Longo e il sindaco Abramo

Il presidente pro-tempore della Regione Calabria Nino Spirlì si è occupato ieri del caso del Sant’Anna Hospital di Catanzaro. Subito dopo l’intitolazione della Cittadella alla presidente Jole Santelli – dichiarato –, ho incontrato nel mio ufficio il commissario ad acta della Sanità, Guido Longo, e il sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo. Ci siamo occupati a lungo del Sant’Anna Hospital e di tutto il suo personale, sanitario e non. Inutile nascondere che, in relazione al Sant’Anna – sottolinea Spirlì –, in queste ore si stanno intrecciando diverse questioni. Per quanto ci riguarda, abbiamo trattato a lungo due temi che, per noi, sono i più importanti: le sorti del personale e il contratto tra la struttura e l’Asp di Catanzaro. Ci sono competenze che non ci riguardano ma, da parte nostra, c’è la massima disponibilità ad aiutare chi deve decidere in merito alle sorti di una eccellenza sanitaria calabrese e al futuro lavorativo di 300 padri e madri di famiglia».

«Nei prossimi giorni – conclude Spirlì –, continueranno gli incontri al fine di risolvere un problema che, in questo momento, sta preoccupando tutti noi». (rcz)

Sant’Anna Hospital, Anastasi (Iric): La Calabria ha bisogno di chi salva vite umane

Il consigliere regionale di Io Resto in CalabriaMarcello Anastasi, ha partecipato alla manifestazione dei dipendenti del Sant’Anna Hospital di Catanzaro, in quanto «non ritengo accettabile che un’eccellenza calabrese venga lasciata soccombere assieme alla dignità lavorativa di 300 professionisti».

«Se le attività assistenziali oggi si fermano – ha aggiunto – è evidente che qualcosa nella catena di comando non ha funzionato, dunque in attesa di capire gli eventuali risvolti giudiziari di tutta la vicenda forse sarebbe opportuno un passo indietro da parte del management e un intervento unitario e risolutivo da parte della politica regionale». 

«Sono stato stamattina – ha proseguito Anastasi – al fianco dei dipendenti del Sant’Anna non certo per interessi elettorali, visto che sono stato eletto in un altro collegio, ma perché ho sentito il bisogno di testimoniare quanto la permanenza di questo polo cardiochirurgico sia indispensabile per la Calabria e per continuare a salvare migliaia di vite umane. L’ho fatto da cittadino, prima che da consigliere regionale, perché in passato sono stato anche io un paziente a cui la competenza e l’abnegazione di questi operatori sanitari hanno permesso di continuare a vivere».

«Se qualcuno – ha concluso Anastasi – ha commesso degli errori che hanno determinato l’attuale stato di crisi della struttura, deve assumersene le responsabilità di fronte alle autorità competenti; è altrettanto necessario che alla legalità vengano affiancate le garanzie occupazionali per chi, con il lavoro quotidiano, ha fatto sì che questa realtà divenisse un centro di alta specialità del cuore che deve continuare ad esistere e a salvare la vita ai calabresi». (rcz)

 

Sant’Anna Hospital, Centro Studi “D. F. Caporale”: Definire procedura di concertazione per salvare equilibri sociali e sanitari

Il Centro Studi politico-sociali “Don Francesco Caporale”, sul caso del Sant’Anna Hospital, ha sottolineato che «va assolutamente definita una procedura di concertazione per salvare equilibri sociali e sanitari».

«La vertenza aperta – si legge in una nota – a causa della crisi di liquidità che interessa Sant’Anna Hospital, interessa la città di Catanzaro e non solo: la clinica cardiologica che rischia di chiudere i battenti, è un patrimonio dell’intera regione per professionalità e umanità che emerge nel contesto sanitario compromesso da anni di mala gestione e commissariamento».

«Accanto alla grave problematica sociale – prosegue la nota – che interessa 300 dipendenti, si aggiunge l’indotto e soprattutto la capacità assoluta di questo presidio di risolvere problematiche cardiologiche di altissima specializzazione. E, quindi, i pazienti e le loro famiglie. Il Sant’Anna Hospital è diventato il luogo del miracolo laico risolvendo casi difficilissimi. Non si può chiudere un presidio che serve alla collettività, confondendo le responsabilità penali (che restano personali) di chi l’ha prodotta, con l’operato della struttura e di chi la anima con il proprio impegno e la propria professionalità».

«Va assolutamente – viene sottolineato nella nota – definita una procedura di concertazione per che l’Asp riconosca alla struttura il legittimo dovuto, chiarendo una volta per tutte la partita del mancato accreditamento e, soprattutto, dobbiamo garantire la continuità della funzionalità: in gioco ci sono equilibri importanti di carattere sanitario e soprattutto di carattere sociale».

«Questo lo dobbiamo  – conclude la nota – non solo per i dipendenti, ma anche e soprattutto ai futuri malati e alle emergenze che da domani possono diventare tragedie invece che soluzioni». (rcz)

Silvia Vono (IV): Serve piano eccezionale per mantenere i servizi del Sant’Anna Hospital di Catanzaro

La senatrice di Italia VivaSilvia Vono, è intervenuta in merito alla situazione del Sant’Anna Hospital di Catanzaro, un centro di riferimento per tutto il Sud Italia per la cardiochirurgia specialistica in convenzione con il Ssn, che «è oggi al centro di una diatriba che, al di là dell’emergere di gravi carenze, illegittimità e inchieste della magistratura che devono continuare il loro corso, coinvolge non solo la governance della struttura e ovviamente i dipendenti ma, soprattutto, tutti gli utenti calabresi e non».

«Allo stato dell’arte – ha aggiunto – vista la situazione pandemica in corso, a livello generale e in tutti gli ospedali, moltissime prestazioni mediche sono sospese o procrastinate da circa un anno, con la sola eccezione, non senza difficoltà, di cronicità gravi alle quali è necessario prestare sempre le doverose cure. Sebbene la situazione della Sant’Anna Hospital sia da attenzionare in maniera scrupolosa, in questo momento, in cui il piano di sicurezza sanitaria viene costantemente fatto oggetto di eccezioni normative al prioritario scopo di tutelare la salute della collettività, è necessario che le istituzioni preposte si impegnino a sviluppare, in tempi rapidi, una soluzione che consenta alla struttura di continuare a fornire le prestazioni in convenzione, senza rischiare il fallimento con gravi ripercussioni sia sulla tutela della salute dei pazienti in attesa delle prestazioni e legittimamente in lista che sul piano occupazionale del personale sanitario medico e paramedico».

«Un piano eccezionale – ha proseguito la senatrice – di mantenimento dei servizi della Clinica Sant’Anna, deliberato dal Commissario ad acta, da estendersi per tutta la durata dello stato di emergenza nazionale, attualmente fissato al 31 gennaio 2021, permetterebbe alla gestione manageriale della clinica di porre in essere, una volta per tutte, le necessarie misure correttive delle criticità, attualmente denotate nelle carte  documentali come “raccomandazioni” e agli uffici del dipartimento Tutela Salute della Regione Calabria, di trasmettere con sollecitudine, tutti gli atti necessari all’Asp per porre in essere tutte le verifiche».

«Per una volta – ha concluso — la burocrazia lasci il posto al buon senso affinché, valutate le condizioni di estremo rischio per la salute dei cittadini calabresi, affetti da patologie cardiologiche gravi, si possa temporaneamente permettere la ripresa delle attività in sospeso presso la clinica e, nel frattempo, arginare i numerosi problemi derivanti dal mancato rinnovo della convenzione negli anni precedenti». (rcz)

Caso Sant’Anna Hospital, Unindustria Calabria si appella al Commissario Longo: Intervenire con urgenza

Unindustria Calabria chiede al Commissario ad acta alla Sanità in Calabria, Guido Longo, di intervenire con urgenza sul Sant’Anna Hospital di Catanzaro.

«Sono giorni difficili – si legge in una nota –per i vertici e i circa 300 dipendenti del Sant’Anna Hospital di Catanzaro, centro di eccellenza nel campo della cardiochirurgia che, per anni, ha scongiurato la migrazione sanitaria, e che oggi si trova ad un passo dal blocco delle attività per una pesante crisi di liquidità determinata dai mancati rimborsi da parte dell’Asp di Catanzaro».

«Questione ancora più grave – continua la nota – interessa i pazienti attualmente ricoverati, e tutti coloro che potranno avere in futuro necessità delle prestazioni sanitarie di alta chirurgia offerte dalla casa di cura, i quali si vedranno, inevitabilmente, costretti ad intraprendere il c.d. iter di migrazione sanitaria».

«Non vogliamo entrare nella vicenda dell’indagine giudiziaria – ha dichiarato il Presidente di Unindustria Calabria, Aldo Ferrara – e, come sempre, Confindustria, per il massimo rispetto che riserva alle istituzioni ed alla autorità giudiziaria, vuole affrontare esclusivamente la questione, non solo per la negativa ricaduta economica, occupazionale e sociale, ma anche e, soprattutto, perché il diritto alla salute di una comunità territoriale regionale non può essere calpestato ed abbandonato ad un silenzio istituzionale assordante che, certamente, non si comprende in un periodo in cui la popolazione, peraltro, sta vivendo e sta subendo gli effetti di una confusione ed incertezza derivanti dalla gestione di una pandemia non prevista e non  prevedibile».

«Va certamente formulato un plauso al Presidente Spirlì – ha continuato Ferrara – che, con senso di responsabilità, ha dimostrato vicinanza e sensibilità ad una questione che deve essere affrontata con urgenza, senza se e senza ma, rimuovendo le difficoltà e risolvendo i problemi di un polo di eccellenza cardiochirurgico che ha raggiunto, certificato dall’Agenas, il primo posto in Italia».

«Abbiamo l’onore – ha sottolineato Ferrara – di annoverare Sant’Anna Hospital tra gli associati della sezione sanità di Unindustria Calabria,  ed in linea con il nostro ruolo di rappresentanza sindacale abbiamo cercato, nel corso di una recente interlocuzione con i vertici dell’Asp di Catanzaro, di comprendere le motivazioni di tale empasse e devo dire, pur nella consueta disponibilità ed alto senso di responsabilità della dott.ssa Latella, non ci siamo completamente riusciti».

«A questo punto – ha aggiunto – non ci sono più alibi. Dopo le grottesche vicende che hanno interessato la sanità calabrese con le dimissioni di Saverio Cotticelli e tutto il seguito che ne è derivato, finalmente è arrivato un Commissario alla Sanità, il dott. Longo, il quale, tra le diverse ed importanti problematiche, dovrà affrontare la vicenda del Sant’Anna Hospital con determinazione, priorità ed emergenza».

«Lo ribadiamo a scanso di equivoci – ha evidenziato anche il Presidente della sezione Sanità di Unindustria Calabria,  Alfredo Citrigno, l’indagine giudiziaria in essere è una questione, a sé stante, che farà il suo naturale corso, che non riguarda le problematiche che stiamo portando all’attenzione in quanto si tratta di risolvere questioni non controverse che rischiano, se non affrontate, di distruggere un patrimonio sanitario e scientifico che ha rappresentato negli anni un modello idoneo ad attrarre pazienti da tutta Italia. Infatti, l’insieme delle competenze e delle tecnologie non possono e non devono essere disperse».

«Ed è per questo – ha concluso il presidente di Unindustria Calabria, Aldo Ferrara – che invitiamo il commissario Longo a rimuovere ogni lentezza ed ogni ritardo accumulato prima che Lui arrivasse, al fine di impedire che la messa in pericolo della continuità aziendale, in presenza, peraltro, dell’attuale contesto pandemico, possa determinare un aggravio dei costi della sanità calabrese ed una moltitudine di disagi per i tanti cittadini costretti a migrare. Siamo pronti, come Unindustria Calabria, a fornire il nostro contributo ed a partecipare attivamente per affrontare questa complessa vicenda». (rrm) 

 

Caso Sant’Anna Hospital, Spirlì assicura: Sottoporrò il problema al Commissario e al Prefetto

Il presidente f.f. della Regione Calabria, Nino Spirlì, ha incontrato in Cittadella regionale il Consiglio d’amministrazione del Sant’Anna Hospital di Catanzaro, guidato da Gianni Parisi.

«Siamo impegnati al massimo – ha detto Spirlì – per risolvere i problemi della clinica Sant’Anna, che è un polo di eccellenza cardiochirurgico nazionale e che consente ogni anno a centinaia di calabresi di poter godere di cure cIncontro Spirlì - Sant'Annaomplesse, senza bisogno di emigrare verso altre regioni».

«Avevo ricevuto sollecitazioni – ha spiegato Spirlì – da parte dei consiglieri regionali del territorio, ma conoscevo il prestigio e la qualità di questa struttura. Si tratta di un centro cardiovascolare e di terapia intensiva d’eccellenza, a prescindere da situazioni che dovranno essere messe in chiaro quanto prima da altre autorità. Quello che a me importa è che si ascoltino le voci di chi, in questo momento, corre il rischio di dover chiudere un importante centro di riferimento, peraltro dotato di convenzione».

«Ho acquisito le istanze del cda – ha assicurato – e le riporterò al più presto al commissario della Sanità, al direttore generale del dipartimento Salute e al prefetto di Catanzaro. Mi auguro che questa strana e complessa vicenda trovi al più presto una soluzione. Certo è che non mi sarei mai perdonato un silenzio istituzionale che non è nel mio costume, e che ritengo inammissibile quando di mezzo c’è la salute e la vita non solo di pazienti, ma anche di lavoratori».

«I lavoratori della sanità – ha detto ancora il presidente f.f. –siano essi medici, tecnici, infermieri, oss, addetti alle pulizie o alla distribuzione del vitto, mi stanno tutti molto a cuore. Il clima natalizio non c’entra: sono convinto che l’istituzione debba sempre saper ascoltare e attivarsi affinché un problema si possa risolvere, senza nasconderlo come la polvere sotto al tappeto. Non funziona così, non qui, non per me».

«Il presidente Spirlì – ha sottolineato durante l’incontro il presidente del cda del San’Anna, Gianni Parisi – è stato l’unico attore istituzionale ad ascoltare le nostre richieste. Non possiamo garantire la tredicesima ai nostri dipendenti né ulteriori ricoveri, considerato che abbiamo circa 30 milioni di crediti non pagati e che, senza contratto di servizio, nessuna somma ci sarà corrisposta».

Il vertice si è concluso con il reciproco impegno a costruire un tavolo permanente, che possa affrontare e risolvere al più presto le criticità della clinica catanzarese. (rcz)

Sant’Anna Hospital, Guerriero chiede al sindaco Abramo di impedire blocco attività

Il già consigliere comunale di Catanzaro ed esponente di Socialisti&Democratici, Fabio Guerriero ha chiesto al sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo, di convocare un tavolo istituzionale per scongiurare il blocco delle attività al Sant’Anna Hospital.

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«Del Sant’Anna Hospital – ha detto Guerriero –si continua a ripetere, da mesi, che è un centro regionale di cardiochirurgia straordinario dove ogni anno vengono eseguiti circa 900 interventi che abbracciano l’intero spettro della chirurgia cardiaca, un’eccellenza calabrese fatta da donne e uomini che hanno scelto di restare, o di tornare in Calabria per cambiare il corso di una narrazione che parla di malasanità e cattivi servizi nella tutela del diritto alla salute»

«Ma dopo l’inchiesta “Cuore Matto” – ha aggiunto – condotta dalla Guardia di Finanza e coordinata dalla Procura di Catanzaro, che ipotizza falsificazioni dei ricoveri in terapia intensiva per ottenere rimborsi del servizio sanitaria nazionale, la situazione è precipitata, con il rischio di una drammatico blocco alle attività della struttura dove sono impiegate circa 300 persone».

«La magistratura, giustamente – ha proseguito Guerriero – chiamata a svolgere il proprio lavoro e su cui si confida nel fare chiarezza sui fatti contestati, farà il suo corso: tanto che, ad onor di cronaca, sono stati restituiti beni per 7.5milioni di euro sui 10 milioni e mezzo sequestrati alla clinica S.Anna Hospital in seguito all’indagine. Ma, nell’immediato, c’è il grido d’allarme lanciato dal managemet della struttura che parla di un blocco delle attività, e quindi di ricoveri e cure, a partire dal prossimo 28 dicembre. Le ragioni sono note: una crisi di liquidità determinata dai mancati rimborsi da parte dell’Asp».

«Anche su questo aspetto – ha detto l’esponente di Socialisti&Democratici – c’è un gran parlare e molta confusione in particolare sul “prestato” e sul dovuto, quindi sulle prestazioni rimborsabili. Una confusione che potrebbe essere chiarita con la convocazione di un tavolo tecnico alla presenza, oltre che dei vertici aziendali della Struttura, i commissari dell’Asp di Catanzaro, rappresentanti del Dipartimento della Regione, e magari anche il commissario Guido Longo. La personalità che in questo momento ha le competenze e la forza per fa sedere le parti in causa, e chi può risolvere la problematica mettendo in salvo posti di lavoro e l’erogazione dei servizi sanitari di qualità, è il sindaco Sergio Abramo nella sua qualità di autorità sanitaria».

«Capiamo bene – ha detto ancora – che le preoccupazioni e le attenzioni massime in questo momento sono rivolte al contrasto e al contenimento della diffusione del covid 10. Ma non di solo coronavirus si muore in queste latitudini: le patologie cardiovascolari sono ancora la prima causa di morte in Europa».

«Allora – ha concluso Guerriero – il sindaco Abramo pensi anche al Natale di questi lavoratori e delle loro famiglie, e di quanti guardano al Sant’Anna Hospital e alle eccellenze che vi operano come ultima speranza per affrontare la propria malattia e guardare al futuro con fiducia». (rcz)

Tesoro di Calabria: Le istituzioni occupino delle criticità del Sant’Anna Hospital di Catanzaro

Il Movimento Tesoro di Calabria ha sottolineato che «le criticità del Sant’Anna Hospital di Catanzaro sembrano purtroppo non costituire una priorità per il governatore facente funzioni Nino Spirlì».

«Eppure questo presidio clinico – si legge in una nota – pur al netto dell’indagine “Cuore Matto” che dovrà chiarire alcuni aspetti chiave sulla condotta del vertice dirigenziale, rimane una risorsa strategica a cui dedicare la massima attenzione, anche perché nel frattempo abbiamo anche registrato la nomina del nuovo commissario straordinario alla Sanità calabrese Guido Longo».

«Malgrado ciò – prosegue la nota – del tavolo istituzionale che avrebbe dovuto analizzare le criticità del S.Anna non c’è traccia, mentre, tuttavia, circa 300 madri e padri di famiglia sono a rischio di perdere il posto e, come se non bastasse, si  lede il diritto alla salute dei cittadini. Lavoro e salute in gioco, dunque. Priorità assolute che la politica, e soprattutto le Istituzioni, avrebbero il dovere di non trascurare oltre, poiché la Calabria come noto è già messa parecchio male su entrambi i fronti».

«Certo, sul Centro pesano, l’abbiamo già premesso – si legge ancora nella nota – gravi ipotesi di reato. Ma si tratta di responsabilità penali, allo stato per giunta da appurare, che non possono determinare la paralisi, se non addirittura la morte, di un’intera struttura in grado di garantire una stabile occupazione a centinaia di persone e risposte efficaci a migliaia di utenti bisognosi di diagnosi e cure. Resta sempre inteso, però, che l’inchiesta dovrà proseguire senza intoppi, com’è sacrosanto sia. Ecco perché la Regione, nelle diverse articolazioni, ma anche il neo-rappresentante del Governo Longo e il sindaco del capoluogo, sebbene privo delle competenze dirette sullo specifico ambito, non possono non prendere in seria considerazione le implicazioni sociali che la vicenda porta inevitabilmente con sé».

«Il S.Anna – continua Tesoro di Calabria – è un patrimonio irrinunciabile dei calabresi. Eroga prestazioni di qualità elevatissima ed è certificato dai report ministeriali che lo collocano tra le migliori strutture in Italia per la diagnosi e il contrasto alle patologie cardiovascolari. Ha, inoltre, contribuito in modo significativo ad arginare la negativa tendenza, quasi obbligata, ahimé, qui da noi, dell’emigrazione sanitaria. Tutto questo grazie a risorse tecniche e, in particolare, a un capitale umano altamente specializzato e con un’esperienza pluriennale alle spalle».

«Nessuno pare, però – conclude Tesoro di Calabria – dannarsi più di tanto per tale grave situazione, soprattutto fra quanti dovrebbero fornire valide spiegazioni. Noi, tuttavia, li invitiamo a uscire allo scoperto, davanti all’opinione pubblica o, al contrario, a spendersi immediatamente in prima persona per restituire serenità ai lavoratori e certezze ai malati di cuore del nostro territorio». (rrm)