di FRANCO BARTUCCI – «Sono venuto da San Francesco di Paola per attraversare con lui il Mare della guerra e chiedergli con insistenza di intercedere per la Pace». Sono parole pronunciate a tarda sera nella nuova Chiesa del Santuario, dove i fedeli si sono ritrovati a chiusura della terza giornata di festeggiamenti dedicati al Santo paolano e rendergli onore in quanto “Patrono della gente di mare”.
Un pomeriggio guastato dal maltempo non ha consentito di portare la reliquia del mantello di San Francesco al porto di Cetraro per fare in barca lungo la costa fino a Paola la tradizionale processione. Ma non ha impedito che questa si svolgesse regolarmente dalla marina di Paola fino alla chiesa di Santa Maria di Portosalvo (rione Colonne), dove si è svolto il canto dei Vespri, anche se la processione, sorpresa dalla pioggia, è stata costretta a delle soste lungo il tragitto.
È stata una fase del pomeriggio di festa, in cui il Cardinale Matteo Maria Zuppi, Arcivescovo metropolita di Bologna e Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, accolto sul lungo mare di Paola dal Correttore generale dell’Ordine dei Minimi, Padre Gregorio Colatorti, nonché dal Provinciale, padre Francesco Maria Trebisonda, ha avuto modo di assistere all’omaggio floreale di una corona gettata in un mare tempestoso da due marinai del luogo in ricordo delle vittime del mare.
Come i tanti fedeli giunti a Paola per partecipare alla processione si è incamminato anche lui lungo in tragitto a piedi recitando il “Rosario della pace”, avendo accanto il frate minimo, padre Domenico Crupi, con i Vescovi: Giovanni Checchinato, della diocesi di Cosenza/Bisignano; Francesco Savino, della diocesi di Cassano Jonio; Stefano Rega, della diocesi di San Marco Scalea; Attilio Nostro, della diocesi di Mileto Nicotera Tropea.
Ciò che ha stupito e sorpreso piacevolmente i fedeli e coloro che in quel momento si erano accostati alla processione è stato quando a un certo punto ha chiesto ad un portantino del Sacro Mantello di San Francesco di sostituirlo per mettersi al suo posto per un breve tratto e si è letto in quel momento sul volto la sua gioia in sintonia con lo spirito missionario di pace del Santo della “Charitas”. Imitato pure dai Vescovi Savino e Nostro.
A tarda sera il Santo Mantello di San Francesco, a conclusione della giornata dedicata alla “gente di mare” e alla “pace”, è arrivato nella nova chiesa del Santuario, dove il Cardinale Zuppi, si è intrattenuto a riflettere, insieme ai tanti fedeli che lo hanno seguito, compreso il sindaco di Paola, Giovanni Politano, sul significato di alcune lettere di San Francesco scritte appositamente sulla pace, cosicché oggi la sua figura viene identificata a livello europeo quale “Messaggero di Pace”. Questa una delle tre lettere portate all’attenzione del Cardinale Zuppi.
«Amore e verità si incontreranno, giustizia e pace si baceranno. La verità germoglierà dalla terra e la giustizia si affaccerà dal cielo. il Signore donerà il suo bene e la nostra terra darà il suo frutto. La Giustizia camminerà davanti a Lui, i Suoi passi tracceranno il cammino. Amate la pace, che è più grande di qualunque tesoro possano avere i popoli. Fate di tutto per comporre ogni sorta di liti che potrebbero essere e sorte tra i fratelli e le sorelle, conducendoli amorevolmente alla vera concordia e pace. Pregate giornalmente per la pace e la concordia dei principi (coloro che esercitano il potere). La pace, infatti, è una mercanzia che merita di essere comprata ben cara. Vi prego, mettete da parte tutti gli odi e le inimicizie e amate la pace, perché è migliore di qualsiasi altro tesoro che possono avere i popoli. Sappiate con certezza che siamo vicini alla fine del mondo e tutto questo per i nostri peccati che muovono all’ira Dio. Per questo, correggetevi per il futuro e pentitevi del passato. Dio è misericordioso e vi aspetta a braccia aperte. Sappiate che, se ci nascondiamo al mondo, non ci possiamo nascondere davanti a Dio. Fate perciò vera confessione, se osserverete queste cose, come veri cristiani avremo la benedizione e l’aiuto dell’Eterno Dio e della Sua Madre e Figlia, la Vergine Maria. Per tutto questo, Dio mitichi il grande supplizio che riceverà la povera Italia a causa della sua cattiveria. Non vi scrivo altro se non che la pace sia con voi».
Nel suo intervento il cardinale Zuppi, ha ringraziato il provinciale, padre Francesco Maria Trebisonda, per la lettera invito inviatagli per partecipare a questa particolare giornata facendola con piacere. Una volta nominato presidente della Cei ha spiegato che per entrare a fondo nei contenuti della sua nuova funzione ha inteso per prima recarsi a Pavia per riflettere sulla missione e i valori straordinari vissuti da Sant’Agostino perché sapeva parlare al cuore. Poi ha compiuto il viaggio a Pagani, per incontrare la figura di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori, che ha saputo spiegare il valore della morale.
Rendeva la morale quella che è, farci star bene e per farci trovare la capacità di voler bene. Mentre l’incontro con San Francesco di Paola è stato cercato in quanto per lui niente era impossibile, compreso la pace. «Non c’è futuro senza la pace per chiunque. Sono venuto a Paola per chiedere a San Francesco affinché ciascuno di noi possa essere uomo di fede che cercano la pace».
«L’altro motivo – ha spiegato il Cardinale Zuppi – è per l’Europa perché penso che l’Europa ha una grande responsabilità, quella di difendere la pace nel ricordo di quanto avvenuto con la seconda guerra mondiale a causa delle ideologie dei confini che vanno superati. Il ricordo di quel conflitto, di quelle sofferenze che hanno causato la morte di milioni di persone debbono portarci a conquistare la pace. Ma di ciò che ha detto ancora sarà ampiamente riportato in un servizio speciale in fase di elaborazione». (fb)