Naufragio Roccella, Irto (PD): Governo riferisca immediatamente in aula

Il senatore del Pd, Nicola Irto,  ha chiesto che «il Governo riferisca immediatamente in Aula sul tragico naufragio di Roccella Ionica. Il presidente della Regione Calabria chiarisca che cosa sa su quella triste vicenda».

Una richiesta che arriva dopo il servizio di domenica scorsa su Report, dedicato al caso.

«Quell’accaduto, che inchioda il governo alle proprie responsabilità politiche per i silenzi e le omissioni emersi nella ricostruzione giornalistica, ha condotto alla morte – ha continuato Irto – di decine di esseri umani, tra cui tanti bambini. Da subito il Pd nazionale e quello calabrese si erano pubblicamente interrogati sugli interventi che lo Stato italiano avrebbe dovuto attivare davanti a quel naufragio, rispetto al quale per cinque giorni nessuno si era mosso, lasciando in balia della disperazione donne, uomini e minori in fuga da persecuzioni, conflitti, violenze e violazioni dei diritti umani».

«Anche i media della Calabria – ha aggiunto – si erano interrogati, insieme alla Diocesi di Locri-Gerace, cui va dato il merito di aver cercato di scuotere gli animi, organizzando una veglia di preghiera e di riflessione proprio a Roccella Ionica».

«La ribalta nazionale che Report ha offerto a quei corpi senza vita, nel tentativo di dare giustizia, ci aiuta a riaprire la discussione e a chiedere al governo Meloni – ha spiegato Irto –di finirla con il becero ideologismo e di agire, invece, secondo i princìpi della Costituzione antifascista».

«Il presidente Roberto Occhiuto – ha concluso il senatore del Pd – non metta la testa sotto la sabbia, come se non sapesse o come se il problema non lo toccasse». (rp)

Occhiuto (FI): Rievocazioni come Varia di Palmi o Festa di Madonna memoria vivente

Per il senatore di FI, Mario Occhiuto, «il patrimonio immateriale è ciò che fa sì che un luogo non sia semplicemente uno spazio geografico, ma un’esperienza culturale viva. Le rievocazioni storiche, le tradizioni orali, le botteghe artigiane non sono semplici spettacoli: sono memoria vivente».

«Pensiamo alle grandi manifestazioni – ha aggiunto – come il Palio di Siena, la Varia di Palmi o la festa della Madonna della Consolazione a Reggio Calabria, che, ogni anno, attirano migliaia di visitatori, dimostrando che il nostro patrimonio immateriale è anche un motore per l’economia e il turismo culturale. Il valore di questo ddl è nel riconoscere che queste tradizioni non sono solo eredità del passato, ma risorse vive per il nostro presente e per il futuro».

«Non possiamo permettere – ha proseguito – che scompaiano ed è nostro compito sostenerle. Anche perché la promozione della cultura ha un impatto economico significativo: ogni euro speso in cultura ha un moltiplicatore importante sul PIL del territorio. E poiché molte di queste manifestazioni sono alimentate dal volontariato, l’impatto economico è ancora maggiore. Per questi motivi Forza Italia esprime il proprio voto favorevole». (rp)

Irto (PD): Governo non ignori sulle priorità indicate da Ance

Il senatore del Pd, Nicola Irto, ha evidenziato come «non possono passare nel silenzio le recenti istanze dell’Ance sull’attuazione del Pnrr. Il governo deve rimediare ai propri gravi ritardi, specie per quanto riguarda la progettazione delle grandi infrastrutture, a partire dalle ferrovie».

«L’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza – ha spiegato – dovrebbe essere una priorità del governo, che invece perde molto tempo, spesso su questioni personali di singoli ministri. L’esecutivo di centrodestra è tutto impegnato a spaccare il Paese con l’autonomia differenziata, a definire i Lep in base al costo della vita nei singoli territori, a mantenere gli equilibri interni e a svendere all’estero beni e servizi nazionali strategici».

«Il governo – ha proseguito Irto – non ci vede né ci sente. Perciò gira lo sguardo davanti alle continue lungaggini nei pagamenti dei costruttori e alla necessità di rivedere alla svelta i prezzi dei materiali edili. Eppure, le imprese del settore, che resistono con enormi sforzi, stanno dando un contributo importante alla realizzazione delle opere previste dal Pnrr, all’occupazione e alla crescita dell’economia. Il governo continua a ignorarne le ragioni e i bisogni e, ad oggi, non ha un vero piano rispetto al finanziamento e all’avvio di nuove opere infrastrutturali al termine del Pnrr».

«So bene – ha concluso il parlamentare dem – che parlo di argomenti che non piacciono affatto al centrodestra, incapace di ascolto e di programmazione. Ora, però, è in gioco buona parte del futuro dell’Italia. Se a Palazzo Chigi continuerà a mancare una visione della realtà e la coscienza delle urgenze, il Paese continuerà a sprofondare nell’incertezza e nella crisi». (rp)

Frecciarossa Sibari, Rapani (Fdi) replica a Tavernise: Una posizione «disinformata e superficiale»

Il senatore di Fratelli d’Italia, Ernesto Rapani, ha replicato al consigliere regionale del M5S, Davide Tavernise, in merito alla problematica dei ritardi del servizio navette nella tratta ferroviaria Sibari-Crotone.

Tavernise, in un intervento pubblico, aveva espresso critiche riguardo la gestione della situazione chiamando in causa il parlamentare di Fdi, ma la sua presa di posizione ha innescato una replica dura e senza sconti da parte del senatore calabrese, che non ha esitato a definire la posizione del consigliere «disinformata e superficiale».

«Tavernise ha sprecato un’ottima occasione per stare zitto e scongiurare una brutta figura», ha dichiarato il senatore Rapani, con tono fermo e deciso. «Lui, che si presenta come il paladino di ogni cosa che si fa sul territorio, ha dimostrato di non conoscere nemmeno i fondamentali delle competenze degli enti coinvolti nella gestione delle infrastrutture ferroviarie. Tavernise parla di cose di cui non ha alcuna conoscenza, e questo è un atteggiamento irresponsabile, soprattutto per chi ricopre un ruolo istituzionale come il suo».

Rapani ha puntato il dito sull’ignoranza in materia di Tavernise riguardo le responsabilità specifiche di Rfi (Rete Ferroviaria Italiana) e Trenitalia: «È sorprendente che un consigliere regionale come Tavernise non sappia nemmeno che Rfisi occupa della gestione delle reti ferroviarie, mentre Trenitalia ha il compito di gestire i servizi passeggeri. Eppure, ha parlato con una sicurezza che solo uno sprovveduto e disinformato potrebbe avere». Un’affermazione che lascia poco spazio all’interpretazione, sottolineando quanto, secondo Rapani, Tavernise abbia trattato la questione in modo superficiale e poco professionale.

Ma il senatore di Fratelli d’Italia non si è limitato a evidenziare le mancanze del consigliere pentastellato: «Non è la prima volta che vediamo il Movimento 5 Stelle fare questo tipo di ingerenze. Tavernise ha preso una posizione che non gli compete, sollevando questioni che non rientrano nel suo ambito di responsabilità. Un parlamentare nazionale, così come un consigliere regionale, ha il compito di legiferare e di occuparsi delle grandi questioni di governance, non certo di problematiche che devono essere gestite, orari di navette o turnazioni, per competenze che spettano alla burocrazia o organismi di gestione. Una cosa è informarsi su questioni ordinarie, altra cosa è intercedere bypassando ruolo e funzioni».

Un’affermazione, quella di Rapani, che mira a evidenziare una netta distinzione di ruoli e a rimarcare l’approccio del Movimento 5 Stelle, spesso accusato di ingerenza nelle faccende locali senza possedere le competenze, né l’autorità per farlo, aprendosi a forme di abuso di potere. Ma Rapani non si ferma qui: «Tavernise si è fatto trascinare in una polemica inutile e fuori luogo, dimostrando solo nervosismo e incompetenza».

Comunque sia, il senatore, poiché chiamato in causa, ha poi deciso di entrare nel merito della questione per chiarire alcuni punti fondamentali: «Approfitto per informare il consigliere Tavernise, che evidentemente ignora i fatti, che dal 7 ottobre scorso è attivo un bus navetta che parte da Sibari alle ore 23, con transito a Corigliano-Rossano e fermate in entrambe le aree urbane. Questo servizio è stato previsto proprio per venire incontro alle esigenze del territorio. E non solo: Trenitalia aveva persino previsto un collegamento fino a Crotone, ma purtroppo la proposta non è stata accettata da ArtCal, l’Azienda Regionale dei Trasporti della Calabria. Mi stupisco che Tavernise, che si presenta come il difensore degli interessi del territorio, non conosca neanche questi dettagli».

L’affondo di Rapani è netto e preciso. Il senatore accusa Tavernise non solo di non conoscere i dettagli tecnici, ma anche di non aver utilizzato il suo ruolo istituzionale per cercare soluzioni concrete: «Se Tavernise fosse davvero capace di svolgere il suo ruolo di consigliere regionale, soprattutto di opposizione, si sarebbe già fatto promotore di una soluzione presso ArtCal per far approvare la richiesta di Trenitalia. Se fosse in grado di risolvere la questione, io sarei il primo a plaudire e a complimentarmi con lui. Ma la verità è che preferisce sollevare polemiche senza fondamento piuttosto che lavorare seriamente per il bene del territorio».

Rapani invita Tavernise a mettere da parte le polemiche e di concentrarsi su azioni concrete a favore della Calabria e dei suoi cittadini. «Fino a quando continuerà a parlare di questioni che non conosce, continuerà a fare solo brutte figure. E la sua reazione spropositata dimostra solo una cosa: nervosismo. Tavernise è nervoso perché sa di non essere in grado di affrontare la situazione in modo adeguato. In Calabria abbiamo bisogno di politici seri, preparati e pronti a lavorare per risolvere i problemi reali del territorio, non di personaggi che sollevano polveroni mediatici senza avere alcuna competenza. Quando si dicono le verità, i nervi si scoprono, e Tavernise ha dimostrato di avere molti nervi scoperti. Il Movimento 5 Stelle ci ha abituati a questo tipo di atteggiamenti, ma il territorio calabrese merita molto di più». (rp)

Irto (PD): C’è discriminazione tra regioni per il vaccino contro la bronchiolite dei neonati

«Il ministro della Salute assicuri a tutti i neonati la somministrazione del vaccino contro la bronchiolite, che è un’infezione virale molto insidiosa, specie nei primi mesi di vita del bambino». È quanto ha chiesto il senatore del PD, Nicola Irto, denunciando come «il Dipartimento ministeriale del farmaco ha fermato la campagna vaccinale anti-bronchiolite, rivolta ai neonati, nelle regioni obbligate a rientrare dal disavanzo sanitario».

«Qui siamo davanti – ha osservato Irto – a un atto gravissimo, a una discriminazione intollerabile. Da un lato, infatti, si blocca la campagna vaccinale in argomento nei territori, come la Calabria, più sguarniti e svantaggiati a livello sanitario. Dall’altro lato, invece, si consente l’utilizzo del vaccino in questione nelle regioni più ricche, a carico dei rispettivi bilanci. Ciò significa differenziare i diritti dei bambini appena nati, la cui salute deve essere una priorità di ogni governo, a prescindere dalle sigle politiche. Oltretutto, la Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza impone, per ogni decisione delle istituzioni pubbliche, di considerare sempre il superiore interesse del fanciullo».

«Mi auguro – ha concluso il senatore del Partito democratico – che il ministro della Salute si attivi subito, perché lo Stato ha sempre l’obbligo di tutelare la salute dei cittadini, soprattutto quando sono tanto piccoli di età, dunque più fragili». (rp)

Irto (PD): Il ministro Fitto lascia spesa del Pnrr a un quarto del totale

Il senatore del Pd, Nicola Irto, ha evidenziato come «nonostante abbia portato la spesa del Pnrr soltanto a 51,4 miliardi di euro rispetto agli oltre 194 previsti per l’Italia, il ministro Raffale Fitto sarebbe in partenza per fare il commissario europeo a Bruxelles» e «la spesa in questione è ferma a quasi un quarto del totale, con tutto ciò che ne consegue, soprattutto in territori come la Calabria, fortemente bisognosi delle risorse del Pnrr».

«Ancora, per come lo stesso Piano è stato rimodulato, il 65 per cento degli investimenti dovrà essere finalizzato nei primi otto mesi del 2026, entro cui l’Italia dovrà aver raggiunto il 28 per cento degli obiettivi per incassare il 19 per cento dei fondi». «Davanti a questo quadro impietoso, sorprende – ha sottolineato il senatore del Pd – il silenzio assoluto e assordante della Regione Calabria, che, con l’impiego delle risorse del Pnrr, dovrebbe guadagnare terreno in diversi ambiti fondamentali: dalla sanità all’efficienza energetica, dalla digitalizzazione all’inclusione, dalla mobilità sostenibile al turismo».

«Forse non sarà possibile –  ha concluso Irto – rimediare per tempo agli errori e alle lungaggini del centrodestra nell’attuazione del Pnrr. Temiamo, inoltre, che i ritardi cumulati dal governo colpiscano ancora una volta le regioni meridionali, secondo lo schema, divisivo del Paese, che l’esecutivo Meloni sta applicando con l’autonomia differenziata e con il recente taglio di 750 milioni del Fondo complementare del Pnrr».  (rp)

Irto (PD): Ragioni esposte da Savino vanno raccolte per garantire al Mezzogiorno parità di diritti e servizi

Il senatore del Pd, Nicola Irto, ha evidenziato come «le ragioni di eguaglianza e solidarietà esposte ancora una volta da monsignor Savino devono essere raccolte per fermare l’autonomia differenziata, per invertire la rotta: per annullare, con onestà intellettuale, coscienza e responsabilità politica, i gravi squilibri territoriali; per garantire parità di diritti e servizi al Mezzogiorno d’Italia».

«L’allarme sull’autonomia differenziata lanciato da monsignor Savino non è nuovo», ha ricordato Irto, sottolineando come «da tempo  il vicepresidente della Cei parla dei pericoli della riforma Calderoli, che in una recente intervista ha bollato come “far west”. È un errore clamoroso della Lega e del governo Meloni entrare a gamba tesa nelle posizioni autonome della Cei».

«Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, altera la realtà e non dice parole di verità – ha concluso il senatore dem –. Zaia sa benissimo, infatti, al netto della propaganda cui è abituato, che l’autonomia differenziata va ad aumentare i divari territoriali, a creare diseguaglianze estreme tra le aree del Paese, difficilmente sanabili. Sul tema dell’eguaglianza tra i cittadini, che sono anzitutto persone, non si può giocare né scherzare».

Irto (PD): Tagliati 750 mln dal fondo complementare del Pnrr

Il senatore del Partito Democratico, Nicola Irto, ha denunciato il taglio di 750 milioni dal Fondo complementare del Pnrr, «destinati, in particolare, all’Alta velocità ferroviaria Salerno-Reggio Calabria, ad ammodernare strade e porti e a potenziare la sanità pubblica».

«L’Esecutivo a trazione leghista conferma – ha spiegato il parlamentare dem – la propria avversione politica nei confronti del Mezzogiorno. Al fine di aumentare la dotazione del credito d’imposta nell’ambito della Zes unica, il governo in carica, nemico giurato della coesione territoriale e dell’equità sociale, ripropone il gioco di prestigio che aveva sperimentato, tra l’altro, per finanziare l’inutile ponte sullo Stretto: non mette un centesimo sulle priorità del Paese ma leva i soldi ai servizi e alle infrastrutture indispensabili del Sud e li indirizza altrove, stavolta condannando la Calabria al peggiore isolamento e colpendone al cuore il Servizio sanitario regionale».

«Il governo non può sottrarre – ha sottolineato Irto – risorse preziose per il futuro dei cittadini».

«Ormai è evidente che, per il proprio tornaconto elettorale – ha proseguito – il centrodestra punta all’impoverimento e allo spopolamento delle regioni del Sud. Si tratta di un disegno politicamente cieco e bieco che, centrato sull’autonomia differenziata, sta già producendo una dilatazione dei divari territoriali. Perciò, la nostra lotta politica prosegue con sempre maggiore unità e determinazione».

«Con il completamento della raccolta delle firme per il referendum contro il regionalismo differenziato, daremo al centrodestra – ha concluso il senatore del Pd – un fortissimo segnale di dissenso. Nel frattempo, con le nostre proposte e con l’ascolto delle comunità locali, continuiamo a costruire l’alternativa di governo, giorno dopo giorno».

Irto (PD): Gravissimi gli effetti sulla sanità dell’autonomia

Il senatore del Pd, Nicola Irto, ha denunciato come sono «gravissimi gli effetti sulla sanità dell’autonomia differenziata»: quasi 50mila euro per operare un tumore al seno in Calabria,  circa 400 euro per un check up cardiologico nella stessa regione, 1.500 euro al giorno per un ricovero a bassa complessità e quasi 30mila euro per una degenza di due settimane ad alta complessità nel medesimo territorio.

Numeri che «fanno rabbrividire» e che sono emersi dal Rapporto di Uil in cui vi sono le proiezioni dei costi individuali per l’assistenza sanitaria privata nella regione Calabria, nel caso di declino definitivo di quella pubblica anche per effetto dell’autonomia differenziata. Proprio ieri, come Pd calabrese avevamo denunciato la mancanza di lenzuola per i pazienti ricoverati nel reparto di Medicina dell’ospedale pubblico di Locri».

«Ovunque, non solo in Calabria, la sanità pubblica va sempre peggio a causa del definanziamento generale, dello smantellamento di molte sue strutture e – ha sottolineato il senatore dem – della miopia acuta nella programmazione regionale, sempre più spinta verso le prestazioni delle cliniche private. Il centrodestra vuole la progressiva sostituzione della sanità pubblica con quella privata, con esborsi insostenibili per i residenti in Calabria, che già pagano molto di più per diagnosi e cure».

«L’autonomia differenziata farebbe saltare in maniera irreversibile – ha concluso Irto – quello che resta della sanità pubblica calabrese, con ulteriori costi sociali a carico dei più deboli, ingiusti e assieme inaccettabili. Allora continuiamo a raccogliere le firme per cancellare l’autonomia differenziata con il referendum abrogativo». i(rp)

Irto (PD): In Calabria tumori aumentati, con autonomia peggiorerà situazione

Il senatore del Pd, Nicola Irto, ha denunciato come sia «gravissimo che la Calabria sia ancora indietro nella prevenzione dei tumori, specie nell’esecuzione degli screening per le neoplasie della mammella e del colon retto».

«Ecco perché, in Calabria, nel periodo dal 2001 al 2021, c’è stato un incremento – ha spiegato il parlamentare dem – di circa il 10 per cento della mortalità per queste malattie, come certificato nel primo rapporto del Gruppo di lavoro su equità e salute nelle Regioni, pubblicato dall’Istituto Superiore di Sanità. Nelle regioni del Nord, invece, si è registrata una significativa riduzione della mortalità per il tumore alla mammella e al colon, al contrario del resto del Sud, in cui è stato rilevato un decremento molto più basso».

«Dunque – ha commentato Irto – la Calabria fa sempre storia a sé, purtroppo in negativo. I dati indicano che le vecchie criticità nella prevenzione sanitaria non sono state risolte, come del resto confermato dagli ammalati e dai loro familiari. Il governo Meloni risponda sulla pesante carenza di risorse e di personale, intervenga sulla disorganizzazione negli screening e sulla necessità di prendere in carico il paziente oncologico, che in Calabria resta troppo spesso abbandonato al proprio destino».

«Questi ulteriori elementi depongono contro l’autonomia differenziata, che – ha concluso il senatore Irto – peggiorerà la situazione senza alcuna possibilità di rimedio». (rcs)