LOCRI (RC) – L’iniziativa su Sicurezza e Salute nei luoghi di lavoro

Domani mattina, alle 9, a Locri, all’Ipsia di Siderno-Locri, si terrà l’iniziativa sulla Sicurezza e salute sui luoghi di lavoro. 

L’iniziativa si inserisce nel novero di quelle organizzate in preparazione della giornata mondiale della sicurezza e della salute sul lavoro e mette in primo piano la necessità di far crescere la cultura della sicurezza sul luoghi di lavoro già dalla scuola, dove si formano studentesse e studenti che saranno le lavoratrici ed i lavoratori di domani.

E’ nelle istituzioni scolastiche, infatti, che deve trovare spazio quella che è una questione nazionale di primaria rilevanza, nella convinzione che il tema della sicurezza e della salute sui luoghi di lavoro debba trovare il giusto spazio nei programmi scolastici.

Ai lavori, che si apriranno alle ore 9.00, porteranno i loro saluti Francesco Carnovale (Ance) e Maria Elena Senese (Flc Calabria), per il comitato di presidenza dell’Esefs e il dirigente dell’Ipsia Siderno-Locri, Gaetano Pedullà.

Al dibattito, invece, parteciperanno l’assessore regionale alle Politiche per il lavoro Giovanni Calabrese; il direttore del Dipartimento prevenzione dell’Asp di Reggio Calabria Francesco Gangemi; il tecnico della prevenzione dell’Asp di Reggio Calabria Carlo Antonio Lizzi; Massimiliano Quirico, direttore di Sicurezza e lavoro e il cartonista Tiziano Riverso.

Uno spazio importante, infine, sarà dedicato al personale della sezione di Polizia stradale di Reggio Calabria che interverranno sul tema della sicurezza stradale e degli incidenti in itinere.

All’iniziativa, sostenuta dal Formedil (Ente unico di formazione e sicurezza), infine, è prevista la presenza degli Rlst Calabria. (rrc)

Parte da Siderno il tour della Uil Calabria sulla sicurezza sul lavoro nel mondo della Scuola

di ARISTIDE BAVA – È iniziato da Siderno il tour promozionale della Uil calabrese per mettere a fuoco il problema della sicurezza nel mondo della scuola sotto lo slogan A scuola in sicurezza per non morire sul lavoro.

A questo primo incontro che ha avuto luogo presso l’Istituto Commerciale “Marconi” ha preso parte anche il segretario nazionale dell’importante sindacato, Pierpaolo Bombardieri che ha stimolato lo svolgimento dell’iniziativa nella “sua” Calabria. Forte il suo messaggio finale all’affollata platea di studenti: «Ragazzi, non arrendetevi mai, seguite sempre i vostri sogni, non piegate mai la testa, non abbandonate la scuola, non omologatevi mai agli altri e non abbiate paura di sentirvi  diversi».

Il noto sindacalista era accompagnato dal segretario regionale, Santo Biondo e dal segretario regionale della Uil Scuola Calabria, Andrea Codispoti. Il messaggio di Bombardieri è arrivato al termine dell’incontro che ha avuto proprio negli studenti i principali protagonisti anche perchè sono stati direttamente  chiamati a fare una serie di domande alle quali il segretario nazionale della Uil ha dato puntuali risposte.

Risposte che hanno riguardato anche importanti aspetti della vita sociale come il lavoro, l’occupazione, l’alternanza scuola-lavoro e la disciplina delle norme ad essa collegata, la legalità e la differenza tra nord e sud. Un incontro a tutto campo moderato da Manuela Tiberi, press officer presso la Uil romana, al seguito anche lei del segretario nazionale. I lavori sono stati aperti dal segretario regionale Santo Biondo che ha spiegato il perchè la Uil si è voluta impegnare, in Calabria, sulla tematica della sicurezza scolastica  evidenziando  la necessità di rompere il muro del silenzio che esiste nel nostro Paese dove ancora si contano circa 1000 morti all’anno sui posti di lavoro e ben 500.000 incidenti e ricordando che nella scuola almeno il 60% degli Istituti scolastici non è a norma e che buona parte di questi sono proprio in Calabria.

Quindi l’intervento della Direttrice scolastica del “Marconi”, Maria  Giuliana Fiaschè, che ha voluto evidenziare che la cosa più importante è “uscire” fuori dalla preoccupazione e cercare, invece, la soluzione dei problemi. Quindi è intervenuta Francesca Lopresti, assessore alla cultura del Comune di Siderno, che ha parlato della necessità di non accreditare  gli studenti come i protagonisti del futuro ma riconoscere che  il nostro oggi, per loro è già futuro.

È stato, poi, Andrea Codispoti a soffermarsi sulle scuole calabresi convinto che la sicurezza di questi luoghi  deve essere al centro dell’attenzione di chi ci amministra. Quindi, prima dell’intervento di Pierpaolo Bombardieri sono stati annunciati e trasmessi due video elaborati dalla Uil con protagonista Mr Job,  la mascotte ideata per accompagnare la campagna sindacale nei quattro incontri programmati in Calabria (dopo questo di Siderno, gli altri tre sono previsti per il 26 aprile all’ Itc “Fermi” di Catanzaro, il 24 maggio all’ Itc “Pertini-Santoni” di Crotone e il 25 maggio all’ Itc “Monaco” di Cosenza).

Poi il segretario nazionale della Uil si è sottoposto di buon grado alle domande degli studenti, stimolati anche da Manuela Tiberi, evitando, inizialmente, di entrare direttamente sulla delicata tematica e preferendo, invece, dare le sue risposte  alle domande individuali postegli da una ventina di studenti. Le sue risposte, ovviamente, sono state accompagnate dalle sue considerazioni che hanno spaziato in vari ambiti sociali.

Poi il suo messaggio finale, fortemente applaudito dagli studenti,  molti dei quali hanno voluto indossare la maglietta predisposta dalla Uil, per la campagna scolastica con la tradizionale foto di gruppo finale. Ovviamente  Pierpaolo Bombardieri, prima di prendere parte al programmato convegno sulla sicurezza, assediato da molti giornalisti, si è soffermato anche su quella che attualmente è la situazione del nostro Paese e, particolarmente della Calabria,  dove – ha precisato – uno degli aspetti più gravi è costituito dalla problematica sanitaria, «rispetto alle emergenze del Paese – ha detto – non ci sono da parte del Governo delle risposte neppure di fronte alle emergenze. I cittadini stanno pagando costi enormi a causa dell’inflazione e le risorse sono sempre di meno».

«Lo stesso cuneo fiscale è stato affrontato in maniera parziale e di detassazione, che sarebbe certamente necessaria per favorire assunzioni e investimenti, non se ne parla, malrado nostrte precise proposte. Anche per questo abbiamo preparato una mobilitazione in tutto il Paese che prenderà l’avvio il 6 maggio a Bologna, per poi passare il 13 a Milano e il 16 a Napoli. Il nostro obiettivo è quello di condizionare in qualche modo le scelte del Governo e far capire quelle che sono le reali necessità dei cittadini. Necessità – ha aggiunto – che in questa terra e nel Mezzogiorno sono particolarmente gravi».

Non sono mancate le domande sulla ventilata realizzazione del Ponte sullo Stretto «abbiamo sempre detto che siamo favorevoli ad ogni tipo di investimento – ha detto, a questo proposito, il segretario della Uil – ma nessuno può disconoscere che la realizzazione del  Ponte si deve legare anche alla creazione delle infrastrutture. Appena ieri sono sceso in Calabria in auto e sono stato costretto a fare molti tratti dell’autostrada, da Salerno a Reggio, a senso unico alternato. Su questo bisogna riflettere. Qui da noi, ma il discorso riguarda anche la Sicilia, mancano le strade a scorrimento veloce , manca la ferrovia con i doppi binari, e mancano anche i soldi perché siamo andati a leggere il testo unico del Decreto e ci siamo resi conto che le difficoltà sono molteplici. Sarebbe opportuno che venissero fatte  delle attente valutazioni».

A conclusione dell’incontro con gli studenti, a microfoni spenti, Pierpaolo Bombardieri, prima di lasciare l’ Istituto scolastico ha espresso il suo compiacimento per la riuscita di questa prima tappa del suo tour scolastico calabrese. 

«È stata una bella giornata – ha detto – e sono convinto che la nostra iniziativa è molto importante per dare spinta ad un necessario cambiamento della nostra società nel delicato settore della sicurezza. La scuola è il settore giusto per far capire che la sicurezza sul lavoro diventa pure  una questione culturale che riguarda anche la famiglia e gli stessi genitori dovrebbero  condividere, appunto, il valore della cultura e della sicurezza e, soprattutto della prevenzione. abbiamo già verificato in altre Regioni che la “risposta” è stata positiva  e sono convinto che anche in Calabria con il confronto e l’informazione si possono ottenere importanti risultati positivi». (ab)

Sicurezza sul lavoro, intesa tra Inail e Opra

Realizzare iniziative volte alla divulgazione della cultura della sicurezza e prevenzione nei luoghi di lavoro sull’intero territorio regionale. È questo l’obiettivo del protocollo d’intesa siglato tra InailOpra – Organismo Paritetico Regionale dell’Artigianato.
Presenti per l’Istituto il direttore regionale Fabio Lo Faro, Anna Rita Lofrano, responsabile dell’ufficio “Attività Istituzionali” e Carla Rodinò, responsabile del processo “Prevenzione e Sicurezza”; per Opra Calabria il Presidente Michele Gigliotti, affiancato da Andrea Monteleone, direttore dell’Ente Bilaterale dell’Artigianato di cui Opra è organismo interno, deputato alla Sicurezza sui luoghi di lavoro.
«Siamo lieti – ha dichiarato il Presidente Gigliotti – di riscontrare ancora una volta la sensibilità e l’immediata disponibilità dell’Istituto a realizzare iniziative di informazione e formazione che riguardano la prevenzione di infortuni e malattie professionali. Abbiamo già avuto diverse esperienze progettuali con l’Istituto e questo nuovo protocollo rafforza una collaborazione dalla quale già sono emersi risultati importanti».
«I lavoratori dell’artigianato – ha aggiunto – sono esposti spesso a rischi con cadenza quotidiana e altrettanto spesso senza neanche una presa di coscienza vera e propria. Iniziative simili hanno l’obiettivo di porre l’attenzione su un tema molto delicato di cui si parla troppo poco e si conosce ancora meno. Molti credono che la sicurezza sia un mero adempimento burocratico: formazione, uso dei d.p.i., visite mediche, documento valutazione rischi. Quello che Inail e Opra faranno sul territorio è far capire a imprese e lavoratori che investire in sicurezza vuol dire salvaguardare la propria vita e salvaguardare la propria salute».
«Occorre ripartire anche dalle scuole – ha aggiunto il direttore Fabio Lo Faro – perché è lì che si formano i futuri lavoratori di domani e la cultura della prevenzione deve nascere nell’età scolastica di ognuno. Occorre replicare iniziative simili, non solo nel comparto artigiano ma in tutti i settori produttivi, infatti gli incidenti purtroppo non hanno una selezione dei lavoratori ma avvengono trasversalmente in ogni attività».
«Dal mio insediamento – ha proseguito Lo Faro – Opra Calabria e le parti sociali dell’artigianato si sono immediatamente attivate per una collaborazione proficua ed efficace, sulla scorta di un’esperienza già sperimentata da entrambe le parti, con ampia soddisfazione per gli obiettivi raggiunti».
«L’impegno dell’Istituto è noto a tutti, ma i risultati per noi non sono mai abbastanza se è vero che si continuano a registrare ogni giorno infortuni sul lavoro. La collaborazione con Opra Calabria, però, ci permette – ha concluso – di guardare con ragionevole ottimismo al futuro, soprattutto a quello delle prossime generazioni». (rcz)

Senese (Fenealuil): Sicurezza sul lavoro è una responsabilità comune

La segretaria genereale della Fenealuil Calabria, Maria Elena Senese, ha ribadito che «la sicurezza sul lavoro è una responsabilità comune. Serve l’impegno di tutti!».

Per Senese, infatti, «occorre un massiccio ricorso alla formazione, con un piano che preveda come punto di partenza di una nuova cultura del lavoro già dalla scuola dell’obbligo, offrendo alle ragazze ed ai ragazzi informazioni utili all’inserimento maturo e cosciente nel mondo del lavoro». 

«Non bisogna mai dimenticare, infatti – ha proseguito – che accanto all’aggiornamento professionale per gli operai e i tecnici, in una concezione di formazione continua, ogni Scuola edile svolge corsi di ingresso in cantiere, corsi per l’avviamento al lavoro, corsi per la sicurezza e formazione professionalizzante a carattere integrativo. Gli Enti scuola, poi, sono accreditati presso la Regione per la formazione professionale e per i servizi al lavoro. E, dunque, gli strumenti per una corretta formazione professionale ci sono ma vanno rigorosamente utilizzati».

«Lavorare non può significare porre a rischio la propria vita – ha detto ancora Senese –. L’affermazione dei diritti sui luoghi di lavoro, primo quello alla vita, oltre che essere un termometro della vita civile, è un generatore di valore per la società, per i lavoratori, per le imprese”

Queste le parole importanti e significative del Presidente della Repubblica in occasione della giornata nazionale delle vittime del lavoro che si uniscono al monito che come Uil facciamo da tanto tempo con la nostra campagna Zero morti sul lavoro».

«E come dice il nostro Segretario generale, Pierpaolo Bombardieri – ha ricordato – “non siamo disposti ad accettare una politica che ci dia semplicemente ragione. Noi vogliamo un impegno concreto a favore di un lavoro sicuro e dignitoso!”».

Poi, l’appello al presidente della Regione, Roberto Occhiuto: «affinché decida, rapidamente, viste le grandi risorse destinate alla formazione, di sostenere finanziariamente queste esperienze professionali e, così facendo, compartecipare ai costi della formazione e creare un nuovo bacino di operai altamente professionalizzati per riscrivere il presente ed il futuro di un settore, quello edile, che da sempre è stato motore dell’economia».

«Non può esserci – ha evidenziato – una vera ripresa senza una decisa inversione di rotta degli incidenti sul lavoro. La collaborazione tra tutti i soggetti che ruotano intorno al settore edile è essenziale se si vuole porre fine a questa strage umana».

«La sicurezza nei luoghi di lavoro è una battaglia di civiltà che riguarda tutti – ha ribadito –. Bisogna rafforzare l’idea che dietro un mercato del lavoro competitivo e concorrenziale in grado di garantire crescita e sostenibilità fa da sfondo un lavoro regolare delle giuste tutele in termini di formazione salute e sicurezza per i lavoratori nonché la spinta alla consapevolezza che solo il mettersi in gioco all insegna della legalità e della correttezza può sancire un mercato del lavoro sano».

«Di conseguenza – ha concluso – l’applicazione del Ccnl, l’interlocuzione con le istituzioni di governo, la definizione dei perimetri di attività degli enti bilaterali, che sono il fiore all occhiello del nostro settore edile, l’incremento delle visite dell’ispettorato del lavoro, nonché del nucleo ispettivo dei carabinieri e delle Asl sono tutti fattori determinati per porre fine a questa lunga tragedia umana». (rcz)

Casartigiani Vibo e Uil Artigianato nelle aziende vibonesi per promuovere la sicurezza sul lavoro

Una importante tappa nelle aziende associate all’Unione provinciale Casartigiani per promuovere la sicurezza sui luoghi di lavoro è stata fatta da Casartigiani Vibo e Uil Artigianato Calabria, di concerto con Opra Calabria.

All’iniziativa erano presenti oltre che Andrea Monteleone quale Direttore di E.B.A.C. Calabria, diversi titolari di imprese artigiane e molti lavoratori a cui è stato consegnato un kit d.p.i. e vari opuscoli illustrativi relativi alle corrette prassi inerenti la sicurezza sui posti di lavoro.

Soddisfatto il Presidente Mario Malfarà Sacchini, il quale nel lodare il lavoro di sensibilizzazione che la Uil sta portando avanti, ha anche invitato i vertici sindacali ad approfondire il tema molto delicato anche ai tavoli istituzionali provinciali e regionali, nei prossimi mesi.

Benedetto Cassala, coordinatore UIL Artigianato accompagnato da Pasquale Barbalaco (Uil Vibo), ha tenuto a ringraziare le parti datoriali per la propria presenza e nell’intervento di saluto ha ringraziato l’impresa Ceravolo Costruzioni Meccaniche di Vibo dimostratasi virtuosa e sensibile al tema della sicurezza sui posti di lavoro, consentendo la visita aziendale e facendo partecipare con entusiasmo i propri dipendenti alla sessione formativa. (rvv)

Lunedì a Catanzaro si presenta l’iniziativa nazionale sulla sicurezza sul lavoro di Uil Calabria

Lunedì 4 luglio, alle 9.30, a Piazza Matteotti a Catanzaro, è in programma la presentazione dell’iniziativa nazionale Scendiamo in campo per la sicurezza. Un camper per la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro, che è stata rilanciata dalla Uil Calabria e della Uil artigianato Calabria.

L’iniziativa, che si inserisce nella campagna Zero morti sul lavoro promossa dalla Segreteria nazionale della Uil, sarà itinerante e in Calabria darà vita a sette tappe.

Si partirà da Catanzaro e Catanzaro Lido il 4 luglio, per poi proseguire alla volta di Vibo Valentia e Pizzo, dove il camper sosterà l’11 luglio; Polistena e Reggio Calabria con sosta prefissata il 13 luglio; Crotone il 15 luglio; Rossano il 18 luglio e Cosenza come tappa conclusiva il 20 luglio. (rcz)

Incidenti sul lavoro: una tesi di laurea calabrese ricorda la povera Luana

di MARIACHIARA MONACO – Ilaria Colombraro, originaria di Strongoli, e neolaureata in economia aziendale presso l’Università della Calabria con una tesi incentrata sull’importanza della sicurezza sul posto di lavoro, ha deciso di ricordare la sua giovane cugina, Luana D’Orazio, morta a soli 22 anni a Prato, in un’azienda tessile che l’aveva assunta da soli 2 anni.
Sono passati molti mesi dalla tragedia, ed il suo ricordo è ancora molto vivo, soprattutto nella neodottoressa, “incoronata” proprio dalla madre di Luana, Emma Marrazzo, legata indissolubilmente alla nipote come alla figlia.
Ilaria racconta con voce spezzata: « È stato emozionante che mia zia abbia fatto questo gesto. La storia di Luana ha toccato tutto il paese, ed è giusto che anche a livello universitario di diffonda la cultura della sicurezza ».
Continua poi, parlando del loro forte legame: «Ci sentivamo quasi tutti i giorni, prendevo spesso il pullman, il treno, l’aereo per andare a trovarla ».
Ma la sua, come quella di molte altre vittime, era una morte che si poteva evitare? Questa domanda aleggia indisturbata, nella mente dei familiari della giovane vittima, ed in ognuno di noi. Perché quella di Luana è solo una delle tante “morti bianche”, che apprendiamo ogni giorno quando accendiamo la TV.
Secondo la ricostruzione del perito del Tribunale di Prato, la giovane operaia di origine calabrese, perse la vita mentre lavorava accanto ad un orditoio sprovvisto di rete protettiva, manomesso di proposito dai titolari dell’azienda tessile proprio per favorire una più veloce e proficua produzione.
La ragazza era stata assunta come apprendista da poco più di due anni, e per questo, avrebbe dovuto essere affiancata da un supervisore, che in realtà non è mai esistito.
Luana lascia l’affetto della sua famiglia ed un bambino di sei anni, cresciuto amorevolmente dai nonni e dai numerosi cugini , che quando possono, partono dalla lontana Calabria per recarsi a Prato dal piccolo.
Se è vero che la Costituzione (negli articoli 2, 32 e 41), prevede la tutela della persona umana nella sua integrità psico-fisica, come principio assoluto ai fini della predisposizione di condizioni ambientali sicure e salubri, allora perché nel nostro paese, ogni giorno muoiono almeno due persone sul posto di lavoro?
I dati Inail aggiornati al primo semestre 2022, raccontano di un trend in costante aumento, che probabilmente continuerà a crescere se non si effettuerà un cambio di rotta, proveniente dalle stanze del potere. (mcm)

Venerdì l’iniziativa pubblica di Cgil Area Vasta, Cisl Magna Graecia e Uil sulla sicurezza sui luoghi di lavoro

Venerdì 25 febbraio, alle 10, nella Casa della Cultura del Palazzo della Provincia di Catanzaro, l’iniziativa di Cgil Area Vasta Cz, Kr, Vv, Cisl Magna Graecia e Uil sul tema “Un impegno comune per la salute e la sicurezza sul luogo di lavoro”, le cui conclusioni saranno affidate dal segretario nazionale Slc-Cgil, Riccardo Saccone.

«L’appuntamento di venerdì 25 febbraio arriva a conclusione della settimana di iniziative e assemblee nei luoghi di lavoro organizzata dalle segreterie nazionali di Cgil, Cisl e Uil per fermare le morti sul lavoro», ha spiegato il segretario generale della Cgil Area Vasta Catanzaro-Crotone-Vibo, Enzo Scalese.

«Davanti ai continui infortuni – ha spiegato – che hanno stroncato le vite di uomini e donne, spesso anche molto giovani, usciti di casa per guadagnarsi il pane o per imparare un mestiere che di fatto sono morti di lavoro, servono provvedimenti concreti, norme rigide in grado di fermare quella che si configura come una vera e propria strage».

«Migliorare e potenziare i controlli, garantire una formazione specifica, agli studenti, ai tutor e ai dipendenti già presenti in azienda con linee guida condivise su come operare in queste situazioni, sono solo alcune delle misure da attuare per dare risposte concrete in tema di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro», ha aggiunto il segretario generale Scalese. 

«Nel corso di questa settimana ne abbiamo discusso e ne discuteremo ancora a lungo nelle assemblee con i lavoratori e le lavoratrici organizzate dalle federazioni di categoria, ma venerdì 25 febbraio alle ore 10.00 a Catanzaro –ha concluso Scalese – avremo modo di allargare la partecipazione, il dibattito e quindi la sintesi per produrre idee e una progettualità concreta da promuovere ai livelli istituzionali in grado di trasformare le proposte in azioni». (rcz)

L’Associazione Slc Calabria: La sicurezza nei cantieri calabresi è un optional, serve patente a punti per imprese

L’Associazione SLC Calabria, ha sottolineato come «la sicurezza, in tanti, troppi, cantieri calabresi è un optional. Il rispetto delle norme di legge fissate per la salvaguardia dell’integrità fisica delle lavoratrici e dei lavoratori è carente», e ha ribadito la necessità di «un potenziamento dei servizi di controllo nei cantieri da parte degli ispettori del lavoro, la cui categoria, necessita in tempi brevissimi di un’immediato potenziamento».

Per l’Associazione, poi, «non è più rinviabile la patente a punti per le imprese che rispettano le norme sulla sicurezza ed una legge sull’omicidio colposo sui luoghi di lavoro. Solo così facendo si premiano le imprese virtuose che investono in formazione e sicurezza».

«Prendiamo, ad esempio – si legge in una nota – lo stato di fatto della provincia cosentina, quella nella quale come associazione regionale “Slc Calabria” abbiamo portato a compimento un primo giro di verifica nei cantieri, grazie ai nostri Rappresentanti Territoriali per la Sicurezza (Rlst), per misurare il grado di rispetto delle predisposizioni di legge. Ebbene, la fotografia scattata è a tinte fosche!»

«Non ci lascia certo ben sperare – prosegue la nota – e ci dice chiaramente che le norme finalizzate alla sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori non vengono assolutamente rispettate.  Tutte le imprese presso le quali è stata svolta la prima visita risultano essere in regola con i documenti prescritti dalle norme. Questo rispetto, però, si ferma alla carta, si tratta di un espletamento formale dovuto per legge a partire dalla nomina degli Rls. I documenti risultano essere un copia e incolla  delle norme generali della sicurezza sui cantieri e non trovano alcun riscontro con l’applicazione veritiera dell’attività di cantiere. Insomma, in questo caso la forma non è sostanza».

«La maggior parte delle imprese, poi – prosegue ancora la nota – non fornisce ai propri dipendenti i Dispositivi individuali di protezione. Il materiale, dove presente in cantiere, rimane conservato gelosamente da qualche parte ed i lavoratori, soprattutto quelli impegnati in lavorazioni ad altezze superiori ai due metri, quasi mai indossano il casco. Scarsa, se non scarnissima, è apparso il grado di percezione della cultura della sicurezza».

«Nemmeno la pandemia da Covid-19 – dice ancora la nota – con le sue pesanti ricadute, pare essere stata presa in considerazione dai datori di lavoro. Il protocollo anti contagio, infatti, non è stato preso in considerazione su molti cantieri. Poca considerazione, infine, viene prestata alla cura degli ambienti nei quali le lavoratrici ed i lavoratori si ritrovano per consumare un pasto frugale o riposare nei momenti di stacco dal turno di lavoro».

«Con il nostro impegno, declinato nell’attento lavoro di controllo e verifica dei nostri Rlst – conclude la nota – stiamo provando a far cambiare la percezione della sicurezza, stiamo cercando di elevare il grado di sicurezza nei cantieri distribuiti su tutto il territorio calabrese».

 

Infortuni sul lavoro aumentati del 12%, l’Ugl Calabria chiede urgente incontro con Spirlì

Ornella Cuzzupi, segretario Ugl Calabria, ha chiesto un incontro urgente al presidente f.f. della Regione Calabria, Nino Spirlì, per definire una strategia condivisa per la sicurezza sul lavoro.

Nel corso del primo quadrimestre 2021, in Calabria, si è registrata una crescita degli infortuni sul lavoro di oltre il 12%. Un dato che dimostra in maniera inequivocabile come la mancanza d’interventi atti a limitare il fenomeno porta ad una diminuzione della soglia di attenzione. Questo vale per le aziende ma anche per gli enti delegati alla prevenzione che mostrano lacune di personale enormi. Il tutto senza dimenticare la necessità di formare un’educazione alla sicurezza che troppe volte latita. 

«Non è possibile – ha sottolineato Cuzzupi – assistere passivamente a questa sorta di strage silenziosa che dimostra come la sicurezza sul lavoro sia ancora un qualcosa di formale e non di sostanziale nel mondo produttivo. Un dato, quest’ultimo, da modificare con urgenza attraverso azioni mirate e precise nelle quali le Organizzazioni Sindacali, le Associazioni Datoriali e il mondo politico locale e nazionale devono essere elementi determinanti».

«Non nascondiamo la realtà – ha proseguito la segretaria Ugl Calabria – spesso il tema è affrontato con una certa superficialità e riportato alla luce solo per drammatiche evenienze. Una cosa inammissibile e sulla quale occorre intervenire. Da qui la nostra lettera ai Presidenti delle Regioni, da qui le nostre proposte che vanno dall’assunzione di personale per i controlli alla definizione di adeguati e costruttivi corsi di formazione sulla prevenzione; dall’attivazione dei Comitati di Coordinamento regionale sino ad un monitoraggio sull’applicazione del Testo Unico sulla Sicurezza; dalla collaborazione organica di tutti gli Enti interessati sino ad una appropriata azione nelle scuole per la formazione di una cultura del lavoro basata sulla sicurezza».

«Senza queste cose – ha concluso – ci troveremo ancora a piangere su tragedie evitabili e quindi, se possibile, ancora più dolorose. Da parte nostra aspettiamo di essere convocati per presentare le proposte e dare seguito concreto alle parole!». (rcz)