Terme Luigiane, il sindacato nazionale Simmas si rivolge al Governo per tutelare i posti di lavoro

di FRANCO BARTUCCI – Sulla questione Terme Luigiane interviene, con una dichiarazione, il direttivo del sindacato Italiano masso fisioterapisti e massaggiatori sportivi (Simmas), nella quale si afferma: «Le Terme Luigiane rischiano di non riaprire più!».

«La Sateca,ì – prosegue la nota – la S.p.a che gestisce le Terme, nonostante i continui sforzi per continuare una gestione difficile, è costretta ad annunciare la chiusura. Alla base di tutto ci sarebbero dei provvedimenti emanati dai Comuni di Guardia Piemontese e Acquappesa, provvedimenti che secondo l’azienda, impediscono di fatto la prosecuzione dell’attività».

«Ciò determinerà – si puntualizza nella nota – l’impossibilità di soddisfare la richiesta di quasi 20.000 curanti e l’erogazione di 500.000 prestazioni sanitarie annue, ma soprattutto la disoccupazione di 250 persone (senza calcolare tutto l’indotto) che dal 2021 non avranno più un lavoro. Tra queste 250 persone si contano 15 dipendenti del settore riabilitativo, fisioterapisti e massofisioterapisti, che svolgono regolarmente da anni la loro attività».

«In un periodo così delicato in cui si perdono quotidianamente posti di lavoro, una realtà che continua ad investire da anni sul nostro territorio e che continua a far lavorare centinaia di persone, è comunque ostacolata dalla burocrazia. E’ una questione puramente politica e ci appelliamo  – conclude la dichiarazione del sindacato Simmas – al Presidente Giuseppe Conte, al ministro Luigi Di Maio e al ministro Roberto Speranza per trovare presto la soluzione al problema». (rcs)