Marco Franchini è il nuovo amministratore unico di Sacal

La Sacal, la società che gestisce il sistema aeroportuale calabrese, ha il suo nuovo manager: Marco Franchini.

Attuale accountable manager dell’aeroporto di Catania, Franchini è stato scelto dal presidente della Regione, Roberto Occhiuto, per «le sue competenze, per il lavoro svolto egregiamente presso l’aeroporto di Catania, il quarto scalo d’Italia, per lo straordinario processo di riorganizzazione della rete aeroportuale pugliese», ha spiegato il Governatore.

«La Sacal – ha spiegato Occhiuto – ha bisogno di gente dinamica e propositiva. Gli aeroporti di Crotone, di Lamezia Terme e di Reggio Calabria, rappresentato una grande opportunità per la Regione».

«La Calabria vuole crescere – ha concluso – vuole attrarre turisti e investimenti, e quindi deve ammodernare e migliorare i suoi scali, e aumentare notevolmente le rotte, nazionali e internazionali. Buon lavoro a Franchini». (rcz)

I 5 Stelle interessano il Governo del caso Sacal, d’Ippolito: A rischio sistema aeroportuale

Il deputato del Movimento 5 StelleGiuseppe d’Ippolito, ha reso noto che «come Movimento 5 Stelle, stiamo interessando il governo rispetto alla grave situazione di Sacal, cui Enav ha già anticipato l’avvio del procedimento di revoca della concessione, peraltro annunciando un esposto alla Procura riguardo alla passaggio della maggioranza societaria in mano privata».

«Nello specifico – ha spiegato – bisogna evitare che il sistema aeroportuale calabrese vada in tilt. Devo però ricordare che da tempo, insieme al collega Antonio Viscomi, del Pd, e al coordinatore dem lametino, Franco Lucia, avevo lanciato l’allarme sulla possibilità che la mista Sacal passasse in mano a privati. Allora il presidente facente funzione Nino Spirlì non ci ascoltò, oggi il presidente Occhiuto conferma quanto avevamo previsto».

«Peraltro – ha proseguito il deputato del Movimento 5 Stelle – Sacal ha ulteriori problemi di bilancio, per come emersi dalle carte, legati alle ondate Covid del 2020. Inoltre, la società non ha mai reso noto il Piano industriale e la Regione Calabria, socio di Sacal, sotto la presidenza di Spirlì non ha investito risorse adeguate a garantire la tutela e il rilancio di questa azienda. Il risultato è che il sistema aeroportuale calabrese rischia grosso e l’ammodernamento dell’aeroporto di Lamezia Terme è ancora fermo».

«Si tratta – ha rimarcato il parlamentare – di un altro problema serissimo della nostra Calabria, che si aggiunge a quello dell’affidamento della gestione del servizio idrico, il quale non potrà essere dato a Sorical, come in tempi lontani avevo avvertito, inascoltato dalla maggioranza di Spirlì».

«Mi auguro che con spirito di collaborazione istituzionale si riesca, insieme al presidente Occhiuto, a trovare – ha concluso D’Ippolito – pronta soluzione per il futuro di Sacal e degli aeroporti calabresi. Infine spero che chi ha sbagliato paghi, perché i calabresi non possono sempre rimetterci a causa dell’indifferenza, dell’incompetenza e dell’insufficienza di parte della politica». (rp)

Scalese (Cgil Area Vasta): Occhiuto e i sindaci di Catanzaro e Lamezia dicano cosa vogliono fare per impedire privatizzazione Sacal

Enzo Scalese, segretario generale di Cgil Area Vasta Catanzaro-Crotone-Vibo, ha chiesto al presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto e ai sindaci di Catanzaro e Lamezia, Sergio AbramoPaolo Mascaro, «cosa pensano e cosa intendono fare per evitare che il sistema aeroportuale calabrese sia privatizzato, con tutte le ripercussioni che ne deriverebbero per i lavoratori».

«Le potenzialità dell’Aeroporto internazionale di Lamezia Terme – ha spiegato Scalese – continuano ad essere depotenziate da una società di gestione con cui è sempre più difficile dialogare. Continuiamo a restare all’oscuro del contenuto del Piano industriale e soprattutto delle logiche relative alle scelte occupazionali dei dipendenti, soprattutto di quelli stagionali. Chiedevamo investimenti e attenzione, attraverso un rilancio progettuale che rafforzasse il coinvolgimento della parte pubblica in Sacal, ma anche degli altri scali calabresi, invece a distanza di sei mesi ci troviamo quasi senza ritorno verso la scelta di svendere la società che gestisce l’aeroporto ai privati».

«Speriamo di non vedere versate, nei prossimi giorni – ha proseguito – lacrime di coccodrillo sull’ormai concreto rischio di privatizzazione della società di gestione del sistema aeroportuale calabrese. È da 6 mesi che abbiamo denunciato il rischio della deriva della Sacal, nel silenzio più assoluto di tutti coloro che invece avrebbero dovuto parlare per tempo».

«Oggi è già tardi. Ma non si deve fare confusione – ha concluso – non si tratta di dare un giudizio sui soci privati come fa il sindaco di Lamezia. Al contrario si tratta, invece, di non giustificare decisioni dei soci pubblici sulla loro volontà di non ricapitalizzare e della Sacal di aver negato la possibilità ad altre amministrazioni pubbliche di rilevare quote inoptate». (rcz)