Il Biondo Tardivo di Trebisacce e il ‘Verdone’ di Montegiordano nell’Arca del Gusto Slow Food

Il Biondo tardivo di Trebisacce e il Verdone di Montegiordano sono stati inseriti da Slow Food nell’Arca del Gusto.

Questi due prodotti si affiancano a quelli già presenti nell’Arca del Gusto e ricadenti nel territorio della condotta Magna Graecia Pollino: la piretta calabrese, il moscato al governo di Saracena, il pane di Cerchiara, la felciata di Morano Calabro, il limone di Rocca Imperiale, la Razza Podolica Calabrese, il Suino Nero calabrese e l’oliva Spezzanese.

La nuova condotta Slow Food Magna Graecia Pollino, coordinata dal fiduciario Andrea Casaleno, ha sostenuto e promosso l’inserimento nel catalogo internazionale che si occupa di segnalare e sostenere un patrimonio straordinario di gemme alimentari che rischiano di scomparire, e che resistono grazie al lavoro di coraggiosi produttori in tutto il mondo.

Il biondo tardivo, segnalato dal segretario della condotta Magna Graecia, Giuseppe Gatto, è una varietà di arancia rinomata dal gusto sapido che si coltiva nei dintorni di Trebisacce. La particolarità di questo prodotto è che si lasciano sulla pianta fino a primavera inoltrata, ecco perché il biondo tardivo di Trebisacce è conosciuto come un frutto estivo.

Inoltre, lasciarlo sulla pianta permette di mantenere inalterato il profilo organolettico, migliorando così l’equilibrio fra dolcezza e acidità. Frutto dalla forma ovoidale, dal colore molto chiaro e che pesa mediamente 180 grammi. La buccia racchiude una polpa compatta e succosa, dal profumo deciso e delicato al tempo stesso. Si consuma fresco al naturale, in macedonia ma anche in liquori. Ogni anno a maggio si svolge una festa per promuovere il prodotto, anche con nuovi usi gastronomici, ed il territorio di Trebisacce.

Il Verdone di Montegiordano, segnalato da Enzo Arcuri, membro della Comunità per lo sviluppo della coltivazione del pisello verdone fulminante presieduta da Saro Costa, è, invece, una varietà tradizionale dell’alto ionio cosentino (Rocca Imperiale, Montegiordano, Roseto Capo Spulico, Oriolo, Amendolara) dalla forma piccola e compatta e dal colore verde scuro (da qui il termine u’verdon in dialetto). Il sapore è dolce ed è buonissimo da mangiare crudo, si raccoglie in primavera, da marzo ad aprile, a mano. Dopo il boom degli anni ’30, la sua coltivazione oggi è affidata solo a piccoli produttori che tutelano e tramandano questa coltivazione.

«Raccontare e tutelare – ha sostenuto il fiduciario Casaleno – è uno dei compiti che ci spinge a sostenere e stimolare i produttori nel continuare a tramandare, per generazioni, queste identità alimentari che fanno parte della storia delle nostre comunità. Continueremo ad impegnarci per garantire sostenibilità a questi prodotti, coinvolgendo gli agricoltori in iniziative e momenti di confronto, sviluppando una filiera corta che stimoli i consumatori a scegliere queste realtà territoriali rispetto a prodotti di altri territori».

«Raccontare e promuovere i prodotti dell’Arca del Gusto – ha concluso –sarà anche occasione per creare momenti esperienziali, turismo sostenibile, lento, attento alle dinamiche delle comunità, per creare connessioni ed incontri tra viaggiatori e produttori». (rcs)

DELIANUOVA (RC) – L’olio sinopolese è presidio Slow Food

Prestigioso riconoscimento all’Azienda agricola Loria di Delianuova, che è diventato nuovo Presìdio nazionale dell’olio extravergine d’oliva.

L’azienda, che opera nel settore olivicolo dal 1960, produce olio di oliva extra vergine da cultivar autoctone, prevalentemente “sinopolese” e “ottobratica”; con l’etichetta Tenute Santa Caterina, monocultivar di Sinopolese.

Alberto Carpino, responsabile regionale dei Presidi Slow Food Calabria, ha ricordato che «in Calabria sono quattordini i Presìdi dell’olio extravergine di oliva».

«Si tratta – ha proseguito Carpino – si un risultato mai raggiunto prima, che evidenzia una crescita professionale dei nostri produttori che non temono alcun confronto».

La sinopolese è una delle cultivar più rappresentative dell’olivicoltura reggina. Una cultivar che, fino a pochi anni fa, era considerata adatta a essere utilizzata quasi esclusivamente come oliva da mensa (livuzza/pianota). Solo con l’applicazione di nuove tecniche agronomiche si è potuto produrre olii di qualità, anche dalla sinopolese.

Nel 2020, sempre in provincia di Reggio Calabria, sono stati confermati meritatamente gli oli Dolciterre delle Sorelle Garzo di Seminara e L’Ottobratico dei F.lli Fazari di S. Giorgio Morgeto, che continuano a produrre olio extra vergine di qualità dalla pregiata cultivar Ottobratica. (rrc)

CERZETO: AL VIA L’OTTAVA EDIZIONE DELLO SLOW FOOD

7 luglio – Prende il via oggi, a Cerzeto, alle 18.30, presso Piazza Risorgimento, l’ottava edizione del Festival Slow Food di Cerzeto.
La manifestazione è stata organizzata dall’Amministrazione Comunale di Cerzeto in collaborazione con Slow Food Pollino Sibaritide Arberia, e fa parte delle “tappe Convivium” organizzate da Slow Food Pollino che terminerà il 18 agosto.
Il tema di questa edizione è  “Il grano, la cultura e i sapori in festa”. Si parte, alle 18.30, a Piazza Risorgimento, con la presentazione del Progetto Mulinum, il primo mulino dei contadini. Nel corso del convegno, l’imprenditore Stefano Caccavari riceverà il “Premio Cerzeto Slow Food 2018”.

Contemporaneamente, in Piazza A. Santori, a San Giacomo di Cerzeto, il gruppo di ricerca etnomusicale Shpirti Arbëresh presenta le “Vallje”, la danza popolare in costume.
Alle 20.00, in via XXV Aprile, alla presenza delle autorità, sarà presentato il murales 2018 di Maurizio Musacchio, mentre alle 20.30, in Piazza SS. Pietro e Paolo, si esibiranno i gruppi 
arbëresh, a cui seguirà il concerto di Zalles, storica band arbëreshe.