Soverato Vecchia partecipa al progetto corale “Una boccata d’arte”

È il sito archeologico di Soverato Vecchia, con l’installazione dell’artista Matteo Nasini, dal titolo Sparkling Matter, a partecipare, per la Calabria, al progetto di arte contemporanea diffuso e corale Una boccata d’arte, realizzato da Fondazione Elpis in collaborazione con Galleria Continua.

Il progetto, in programma fino all’11 ottobre 2020, «è una scintilla di ripresa culturale, turistica ed economica basata sull’incontro tra l’arte contemporanea e la bellezza storico-artistica di 20 borghi italiani».

«Con Una boccata d’arte – si legge sul sito del progetto – Fondazione Elpis desidera anche dare un significativo contributo per il sostegno dell’arte contemporanea e la valorizzazione del patrimonio storico e paesaggistico italiano».

In questa prima edizione, Una boccata d’arte inaugurerà, in tutti i borghi che hanno aderito, le installazione artistiche, che saranno esposte per un mese, «offrendo una grande occasione di visibilità ai borghi coinvolti, favorendo gli incontri all’aria aperta, per gli appassionati d’arte, i collezionisti e gli operatori del settore, e incentivando il turismo di prossimità e la curiosità di chi ama vivere il proprio territorio e le iniziative che esso propone».

L’installazione di Nasini, sarà inaugurata questa sera alle 19.00, al sito archeologico di Soverato Vecchia.

«L’intervento dell’artista Matteo Nasini nei ruderi di Soverato Vecchia – si legge sul sito del progetto – trae ispirazione dal rito d’incubazione, una pratica ancestrale diffusa nell’antica Grecia e in gran parte delle culture arcaiche. Il rito d’incubazione è l’atto di dormire in un luogo sacro, e il sogno vissuto nella notte è il responso divino a cui affidarsi. Questa antica pratica spirituale che coinvolge la dimensione onirica rivive oggi in forma laica e artistica nell’installazione e nella performance Sparkling Matter. Matteo Nasini trasforma le onde cerebrali generate durante la fase Rem in solidi scultorei e in composizioni sonore automatiche, attraverso una tecnologia capace di tradurre l’attività elettrica del nostro cervello in forme e suoni».

«Le sculture disposte all’interno del rudere, simili alle linee delle colonne – si legge ancora – sono frutto di una trasposizione dei dati registrati durante le fasi Rem in forme geometriche, stampate in ceramica tridimensionale attraverso un processo digitale. L’aspetto architettonico di queste colonne di natura onirica sono, insieme al contesto ambientale e storico di Soverato Vecchia, lo scenario in cui si terrà la performance. Un performer sarà addormentato e collegato a un encefalografo. Nell’arco del suo sonno sarà possibile ascoltare la trasformazione degli impulsi celebrali in differenti suoni e armonie, dettati dalle fasi del sonno in tempo reale».

«L’aspetto partecipativo dell’ascoltare la trasformazione in suono degli impulsi di un cervello addormentato nel contesto di Soverato Vecchia – si legge ancora – evoca nello spettatore le diverse strade – sia logiche che spirituali e astratte – con cui l’uomo da sempre tende al proprio futuro, mitigando l’incertezza degli eventi storici tanto con la scienza quanto con la spiritualità». (rrm)