DALLA CALABRIA L’APPELLO PITAGORICO
CONTRO LE GUERRE E LE ARMI NEL MONDO

di SANTO STRATI – Parte dalla Calabria, dalla Nuova Scuola Pitagorica, un appello ai popoli e ai governi della terra per la pace e la distruzione di tutte le armi. Alla presenza del Premio Nobel per la Medicina Thomas Südhof, l’appello, che ha come primi firmatari lo Scolarca della Nuova Scuola Pitagorica, il filosofo Salvatore Mongiardo, e l’ex Presidente della Regione Calabria Giuseppe Nisticò, è stato inviato al Papa, ai grandi della terra e prossimamente sarà portato a Bruxelles al nuovo Parlamento europeo. Il documento era stato approvato dal direttivo della Nuova Scuola Pitagorica di cui Presidente è Marco Tricoli e consigliera Rosa Brancatella.

È un accorato appello, un grido di allarme che parte dalla Nuova Calabria portatrice dei valori universali «che vogliamo far arrivare alle coscienze di tutti i popoli in un periodo sconvolto da guerre inaccettabili che potrebbero degenerare in un tragico conflitto mondiale», dice Salvatore Mongiardo..

È un’iniziativa che farà rumore, mettendo in primo piano la Calabria, all’anticamera della sessione del G7 che si svolgerà a Santa Trada di Villa San Giovanni la prossima settimana. La Calabria culla della civiltà classica e centro del Mediterraneo.

« Noi – si legge nell’appello – siamo i diretti eredi della civiltà italica e dell’etica pitagorica, basata sui principi universali di libertà, amicizia, comunità di vita e di beni, dignità della persona specialmente della donna, e rispetto della vita degli animali. Infatti, nel lontano passato, i nostri popoli festeggiavano la raccolta del grano, infornando un bue di pane per ringraziare l’animale che aveva tirato l’aratro, tradizione ancora praticata in alcuni paesi della Calabria.

«Oggi l’umanità vive nella paura per le guerre in Ucraina e Medio Oriente che potrebbero portare a un olocausto nucleare. Negli ultimi seimila anni infinite guerre hanno causato milioni e milioni di vittime, distruzioni, conquiste, schiavitù e sfruttamento dei vincitori sui vinti. Noi non vogliamo più portare questo peso inaccettabile e pensiamo che il modo più efficace per fermare le guerre sia la distruzione di tutte le armi.

«Molti dicono che questo è un sogno irrealizzabile, ma noi pensiamo che più un sogno sembra irrealizzabile, più è destinato a realizzarsi. L’uomo ha sempre desiderato volare, Icaro ci ha provato con ali di piume e morì in quel tentativo. Ma alla fine noi possiamo volare in ogni continente e fin sulla luna. Il vero problema è che i popoli hanno perso la speranza: ma, senza speranza si spegne il desiderio e non si opera per cambiare le cose.

«L’umanità desidera la pace, ma governi e potentati economici finanziano la costruzione di nuove armi con cifre enormi. Tuttavia, nessun governo al mondo potrà resistere al desiderio di pace che si può realizzare con la distruzione delle armi: bombe tradizionali e atomiche, aerei, missili, sottomarini, carri armati, cannoni, mitraglie. È giunto il momento di dire basta! Le cifre colossali spese per le armi devono essere date ai popoli che hanno diritto a una vita vissuta nel benessere e libera dalla paura delle guerre». 

È un appello destinato «a tutti perché con libera coscienza operino pacificamente a tutti i livelli, anche nei governi e nelle organizzazioni internazionali, per la pace e la distruzione delle armi», ed è un messaggio di pace che arriva dalla culla della civiltà occidentale, quella Magna Grecia i cui principi fioriti in Calabria costituiscono una testimonianza mai soffocata di come la pace sia l’elemento dominante per la crescita dei popoli e lo sviluppo della civiltà. Dalla patria di Pitagora e di Zaleuco parte, dunque, un  messaggio-appello di speranza che sarà consegnato a papa Francesco e ai rappresentanti del pianeta perché il raggiungimento della pace nel mondo dev’essere un impegno comune e un obiettivo di civiltà.

La presenza in Calabria del Premio Nobel Südhof ha fatto accelerare la scrittura di questo manifesto di pace con l’idea di coinvolgere altri Premi Nobel, oltre a personalità della cultura e della scienza, in un comune impegno etico che porti alla riappacificazione nei conflitti in corso, ma soprattutto sottolinei la necessità di gridare a una sola voce BASTA GUERRE E BASTA ARMI.

Il mondo – secondo l’etica pitagorica che il filosofo della Magna Grecia Salvatore Mongiardo professa e porta avanti da lungo tempo – vuole la pace, non cerca conflitti, né supremazie o sopraffazioni. E da quale luogo ideale se non Crotone, culla dell’etica pitagorica, poteva venire un messaggio di tale portata?

Secondo l’ex Presidente Giuseppe Nisticò, che è ambasciatore della Nuova Scuola Pitagorica  e la presenza di un testimonial di livello internazionale come il Premio Nobel Südhof è di buon auspicio per la firma di tanti altri scienziati e uomini di cultura italiani e stranieri. Mi auguro di poter raccogliere in brevissimo tempo l’adesione di numerose altre personalità di tutto il mondo che, guardando al manifesto partito dalla Calabria, possano risvegliare il sentimento della pace, ispirato ai valori della nostra cultura. La Calabria ha rappresentato nei secoli e rappresenta ancora oggi un modello e uno stimolo per trovare la via più veloce per la riappacificazione tra i popoli, contro ogni conflitto e sopraffazione».

Il manifesto pitagorico che parte da Crotone potrebbe far semplicemente sorridere, e invece può costituire una pietra d’angolo su cui costruire un’iniziativa di pace che coinvolga il nuovo Parlamento europeo sullo spirito dei messaggi sempre più sofferti di papa Francesco perché cessi ogni conflitto e gli uomini tornino a essere uomini. (s)