Spiragli per le strutture psichiatriche reggine: Sospesa l’occupazione all’Asp

«Ancora una volta i lavoratori delle strutture psichiatriche provano a dare fiducia agli impegni assunti dalla Regione Calabria». Lo hanno annunciato Usb Reggio Calabria e la Coolap a seguito dell’incontro in Cittadella regionale, con il sub Commissario alla Sanità Ernesto Esposito e la dirigente del settore accreditamenti Rosalba Barone per la Regione Calabria, la direttrice generale Lucia Di Furia e la direttrice amministrativa Maddalena Berardi per l’ASP 5, i rappresentanti delle cooperative e una delegazione di USB e Coolap. Presenti anche i politici reggini Tilde Minasi, Giovanni Muraca e Antonino Zimbalatti.

«È stata una lunga discussione – dice la nota congiunta – che ha permesso di mettere a fuoco le maggiori problematiche di un settore ormai al collasso, mettendo in un lungo elenco cronologico tutti i passaggi, gli errori, le mancanze che negli anni hanno prodotto un intrigo talmente contorto che non si può certo rimuovere con un colpo di spugna».

«Dal tavolo è venuto fuori l’ennesimo iter per l’accreditamento delle strutture esistenti dal ‘90 – viene spiegato – con il necessario ampliamento dell’insufficiente numero dei posti letto, anche attraverso una rimodulazione delle diverse tipologie di strutture, e il conseguente sblocco dei ricoveri. Inutile nascondere che avremmo voluto una risposta immediata sullo sblocco dei ricoveri, dramma sociale oltre che spada di Damocle sulla testa dei lavoratori, ma la garanzia della dott.ssa Di Furia, che si è caratterizzata come un’interlocutrice seria e puntuale nell’assolvere gli impegni presi, e la promessa del dott.Esposito di un avvio immediato di quanto concordato hanno portato a sospendere l’occupazione».

«Si chiudono, così – continua la nota – sei faticosissime giornate, per lavoratori che si sono dovuti barcamenare tra turni nelle strutture e turni nell’occupazione. Ma è stata un’azione necessaria a rendere chiara a tutte le istituzioni la drammaticità della situazione. Ringraziamo tutti quelli che ci hanno dato sostegno in questi giorni, dal Vescovo Fortunato Morrone, al sindaco Giuseppe Falcomatà, a tutti i politici del territorio e alle realtà associative che ci hanno sostenuto e che sollecitiamo a verificare con noi il percorso di questo iter, in modo che non si interrompa per l’ennesima volta. Naturalmente un grande ringraziamento anche ai familiari che hanno partecipato all’occupazione con noi».

«L’occupazione si sospende, quindi – conclude la nota – ma preannunciamo già da adesso nuove e più eclatanti azioni se quanto sottoscritto ieri si tramuterà in una ulteriore presa in giro per i lavoratori e, soprattutto, per i pazienti e i loro familiari». (rrc)

PROBLEMA STRUTTURE PSICHIATRICHE RC
LE ISTITUZIONI LO RENDANO UNA PRIORITÀ

di GIUSEPPE FOTI, VINCENZO BARBARO E FILIPPO LUCCISANO – Il 10 ottobre in tutto il mondo si terrà la giornata mondiale della salute mentale. Quale momento più favorevole per impegnarsi nella risoluzione di un problema come quello delle strutture psichiatriche reggine che perdura da oltre trent’anni? Proprio per questo la Coolap ha scritto una lettera aperta, con l’obiettivo di scuotere gli animi, assopiti da tempo, su un settore come il nostro.

Una lettera nata dall’esigenza di far comprendere che il tempo per le strutture psichiatriche reggine sta volgendo al termine e, con loro, il sacrificio e l’impegno più che trentennale di oltre 150 operatori.

Crediamo che sia superfluo ricordare che tale apocalittica tragedia comporterebbe conseguenze nefaste e irrimediabili per tanti pazienti, famigliari, operatori e per un territorio in piena crisi sociale ed economica.

Sebbene la salute mentale sia riconosciuta e tutelata dalla Costituzione e dall’organizzazione mondiale della sanità, ancora i servizi a lei dedicati soffrono dell’indifferenza e dello scarso pragmatismo di chi li dovrebbe tutelare e riconoscere.

Noi operatori del Coolap lottiamo da tempo e con ogni mezzo per scongiurare tale tragedia, ma l’indifferenza e il benaltrismo politico ci sconforta e ci rende consapevoli che il disagio mentale, che fa parte della complessità umana, non interessa a nessuno.

È necessario che tale considerazione sia da parte Vostra riconsiderata così da agire nel più breve tempo possibile.

Vi ricordiamo, a tal proposito, che da oltre otto anni i ricoveri sono bloccati e questo ha comportato il venir meno del diritto alla cura per tanti pazienti, che avrebbero come unica alternativa la strada.

Molti vengono, passateci il termine poco ortodosso, “deportati” in altre strutture fuori regione, rendendole più che mai traboccanti e assumendo sembianze manicomiali: tutto il contrario di quanto compiuto dall’Italia con la legge Basaglia, tesa proprio ad eliminare questo tipo di strutture. Abbiamo constatato con la pubblicazione della rete territoriale, che i numeri dei posti letto (170 circa) non sono assolutamente corrispondenti alla richiesta di un territorio vasto come quello di Reggio Calabria e provincia.

Il rapporto ISTISAN (istituto superiore di sanità) di giugno 2023 presenta un’analisi dettagliata della residenzialità psichiatrica in Italia, che vede la Calabria essere sotto il valore medio nazionale del 50%, sia per strutture psichiatriche attive (-93%), posti letto residenziali psichiatriche (-81,1%), presenze in strutture psichiatriche (-98,4%) e ammissioni in strutture residenziali psichiatriche (-98%).

Numeri, a parer nostro, che dovrebbero fare riflettere e che vedono la Calabria fanalino di coda nella cura e nel trattamento del disagio mentale.

Ovviamente, messi in condizione di farlo, noi operatori avremmo la possibilità di fare meglio e di più, ma purtroppo siamo costretti ad una lotta psicologica e quotidiana per mantenere la sopravvivenza e per non far mancare il nostro supporto ai nostri pazienti che, vi assicuriamo, vedono in noi un punto di riferimento e in alcuni casi una famiglia.

Quest’ultimo e fondamentale punto ci spinge verso la lotta dei diritti e ci sprona a non mollare fino allo stremo delle nostre forze e alla risoluzione dei problemi.

Il delicato lavoro terapeutico e riabilitativo che noi svolgiamo non è sostenuto ed è in balia d’inerzie amministrative che ne bloccano la crescita, questa è la realtà dei fatti. Partendo da queste consapevolezze, Vi chiediamo un confronto immediato e che dia delle reali soluzioni e non ulteriori perdite di tempo o di energie.

L’obbiettivo da raggiungere dev’essere comune e deve contrastare la rassegnazione e l’inoperosità che aleggia nella mente di chi ancora non comprende l’importanza di certi temi, che evidenziano quelle fragilità umane più devastanti nei giovani, portandoli a idee suicide di cui sono piene le cronache odierne.

La cura della salute mentale dev’essere “strumento maturo” e sufficientemente attendibile, ma al momento risulta ostaggio di criticità e di carenze di risorse economiche e strutturali di cui la politica, e non solo, si deve fare assolutamente carico, come facciamo noi da sempre e con spirito di sacrificio. (gf, vb e fl)

[Giuseppe Foti, Vincenzo Barbaro e Filippo Lucisano sono operatori della Coolap]

Strutture psichiatriche reggine, domani nuovo presidio degli operatori

Domani è previsto un presidio presso gli uffici dell’Asp di Reggio Calabria da parte di Usb RC e di Coolap – Coordinamento Lavoratori Psichiatria per denunciare «ancora una volta – si legge in una nota – a tutta la cittadinanza la vergogna rappresentata dal blocco dei ricoveri, che impedisce di fatto la cura nel nostro territorio per patologie la cui diffusione, secondo l’Oms, aumenta costantemente».

Un presidio che si terrà in occasione dell’incontro in programma con la direzione dell’Asp, per discutere, appunto, della situazione delle strutture psichiatriche reggine.

Quello dei blocchi dei ricoveri, infatti, è un problema ben noto che vige dal 2015.

«E così – continua la nota – mentre il governo parla di riforma del settore, di riorganizzazione del tavolo sulla psichiatria, di incremento di strutture e personale sanitario, la realtà che vivono pazienti, familiari e lavoratori nel territorio dell’Asp 5 di Reggio Calabria è sempre più precaria e incapace di delineare un minimo di prospettiva di futuro».

Obiettivo del presidio, quello di chiedere, con forza, «la salvaguardia degli operatori, che da anni – alcuni dalla chiusura del manicomio reggino – assistono i pazienti con dedizione e che, dovesse rimanere inalterato il percorso intrapreso dalla Regione Calabria, in diverse decine rischiano di perdere il proprio posto di lavoro».

«L’invito a partecipare – conclude la nota – è per gli operatori e i familiari dei pazienti, ma soprattutto chiediamo di partecipare anche ai singoli cittadini, perché questa non è una semplice vertenza lavorativa ma una battaglia sociale e di civiltà, e tragedie come quella della dott.ssa Barbara Capovani ce lo ricordano benissimo. Facciamo che questa morte, passato il momento, non venga dimenticata come i precedenti eventi drammatici». (rrc)

Strutture psichiatriche a Reggio, Legacoop Calabria chiede un tavolo di conciliazione

Legacoopsociali Calabria chiede l’attivazione di un tavolo di conciliazione, e di ogni atto necessario ad aprire un dialogo con i vertici dell’Asp di Reggio Calabria, per individuare una soluzione per gli oltre 100 lavoratori delle strutture residenziali psichiatriche a Reggio Calabria che rischiano di rimanere senza lavoro.

Richiesta fatta scrivendo al prefetto, Massimo Mariani: «Imbarazzante il silenzio della politica e delle istituzioni rispetto ad una situazione divenuta oramai esplosiva – si legge nella lettera –.  Lo stato di agitazione e la proclamazione di sciopero da parte dei lavoratori delle cooperative sociali che operano nelle strutture residenziali psichiatriche a gestione “mista”, insieme all’Azienda Sanitaria Provinciale n. 5 di Reggio Calabria, sembra non interessare nessuno. Eppure oramai da tantissimo tempo si continua a denunciare una situazione non più sostenibile che rischia di produrre effetti devastanti dal punto di vista sanitario, sociale ed economico in un territorio impoveritosi fortemente negli anni di servizi anche essenziali».

«Oltre cento lavoratori impegnati in tali strutture – si legge ancora – da più di trent’anni, rischiano di rimanere disoccupati. Forte è la preoccupazione dei familiari degli utenti ricoverati di ritrovarsi da soli, abbandonati al proprio destino ed a dover gestire in solitudine l’eventuale dimissioni dei propri congiunti per la chiusura di tali servizi». (rrc)

REGGIO – Strutture Psichiatrice, USB incontra il commissario Asp Di Furia

Un importante incontro si è svolto tra la delegazione della USB Reggio Calabria e il commissario straordinario dell’Asp di Reggio, Lucia Di Furia, per discutere dell’annosa questione delle strutture psichiatriche e del blocco dei ricoveri nella Provincia reggina.

«La dott.ssa Di Furia – si legge – che nei giorni scorsi ha incontrato su questo punto i presidenti delle diverse cooperative, ha dimostrato di avere competenza e sensibilità sulla questione e ha garantito il suo impegno per cercare di addivenire a un incontro con gli uffici regionali per verificare lo stato del processo di accreditamento».

USB, comunque, ha ricordato come «le cooperative che gestiscono le strutture in questione continuano ad operare dietro continue proroghe emergenziali, non essendo accreditate e rimanendo confinate in una sorta di limbo. Il percorso di accreditamento è stato formalmente avviato dalla Regione Calabria nell’ormai lontano 2012, senza che ad oggi vi sia stato alcun esito, né in positivo né in negativo».

«Il principale effetto di tutto ciò, di contro, è stato il blocco dei ricoveri per l’area della Città della Metropolitana reggina che dal 2015 impedisce ai malati psichiatrici di potersi curare nel proprio territorio, se non affrontando la malattia dentro le mura domestiche» conclude la nota, insistendo sulla necessità di trovare «una soluzione per ottenere al più presto lo sblocco dei ricoveri che, oltre ai danni a pazienti e familiari, grava sui bilanci della nostra sanità». (rrc)

Tilde Minasi: dopo l’Hospice ora si pensi alle strutture psichiatriche in Calabria

La consigliera regionale Tilde Minasi ha dichiarato che l’accreditamento dell’Hospice ‘Via delle Stelle’ «rappresenta un tassello fondamentale che cristallizza il nostro impegno a beneficio di una struttura da anni fiore all’occhiello del territorio reggino per tutte le attività che svolge con abnegazione e professionalità, nonostante i difficili periodi che ne hanno scandito la storia.  Un passaggio che testimonia un cambio di passo nel settore rispetto al passato: quindi non solo buona volontà e presa in carico della vicenda da parte del presidente Spirlì e del dirigente regionale Autorizzazioni e Accreditamenti, Cosimo Caridi, ma un vero lavoro di squadra che ha prodotto un risultato atteso ed auspicato, aprendo anche nuovi scenari per le altre strutture nella medesima situazione. E proprio conoscendo la sensibilità del governatore Spirlì, sono certa che la stessa attenzione sarà riservata alle esigenze delle strutture psichiatriche impegnate, ormai da più di 30 anni, in tale servizio.

«Prestazioni mai venute meno, pur a fronte di disagi di natura burocratica legati all’accreditamento ed alle autorizzazioni, e a mancanze di remunerazioni per diverso tempo. Nonostante questo gli operatori hanno, con continuità, garantito il loro prezioso apporto, colmando, quando necessario, le insufficienze sanitarie, soprattutto in piena pandemia. A tali problematiche si aggiungono anche ostacoli connessi al mantenimento, nelle strutture preesistenti, di un certo numero di posti per determinate tipologie di pazienti quali anziani e diversamente abili. Ciò che al momento viene richiesto, infatti, e che noi faremo in modo venga accolto celermente, è la riconvocazione da parte del presidente Spirlì e del commissario alla Sanità di un apposito tavolo tecnico che affronti la questione messa in luce dalle stesse. Un iter che seguirò personalmente affinché vengano tutelati e corrisposti gli interessi non solo delle strutture coinvolte e di chi vi opera quotidianamente, ma soprattutto, dei pazienti e delle loro famiglie».  (rp)

Psichiatria, il Coordinamento chiede lo sblocco dei ricoveri

Il Coordinamento unico delle strutture psichiatriche, esprimendo soddisfazione per l’impegno assunto dal commissario dell’Asp di Reggio e dal commissario ad acta di effettuare il pagamento delle spettanze ai soggetti gestori dei servizi  e ad accelerare la procedura di accreditamento, definendolo «sicuramente un importantissimo risultato», ha chiesto di intervenire sul blocco del ricoveri, in vigore dal 2015.

« Il motivo, paradossale – viene spiegato in una nota – risiede nella circostanza che le strutture esistenti, ancora pubbliche in quanto cogestite dall’Asp,  non sono ancora transitate verso il nuovo regime di strutture private accreditate in capo alle cooperative che gestiscono il servizio di riabilitazione. Un singolare teatrino dell’assurdo, anche  ove si pensi che così facendo l’Asp corrisponde gli stipendi ai propri dipendenti impegnati nelle strutture, al contempo obbliga i propri pazienti a trasferirsi in altro territorio, con evidente  raddoppio dei costi per l’Asp 5 medesima. Quali sono gli interessi che muovono questo assurdo teatrino, ove da un lato si impedisce l’accreditamento alle cooperative, mentre dall’altro si vieta  il ricovero  in strutture ancora pubbliche, considerando anche che non esiste certo motivo logico e giuridico alcuno per impedirlo?».

«Questo coordinamento – continua la nota – ritiene che il Commissario dell’Asp 5 ed il Commissario alla Sanità della Regione Calabria possano dare una sola ed immediata risposta a questo quesito, provvedendo a sbloccare  immediatamente i ricoveri nelle strutture. Si resta pertanto in attesa di questo provvedimento, in mancanza del quale si sarà costretti, nostro malgrado, a riprendere lo stato di agitazione».

«Orbene – conclude la nota – questo coordinamento, ben consapevole del quadro che ha sino ad oggi dominato lo scenario, vigilerà con la dovuta attenzione affinché stavolta il processo venga condotto realmente e non solo nei proclami da parte di  Asp e Regione nell’interesse della collettività, dei pazienti e dei loro familiari. Occorre rispondere ai fabbisogni concreti, stabilendo parametri adeguati  rispetto ai servizi da prestare ed agli standard, anche di operatori,  da adottare, ispirandosi alle regioni virtuose e non ad ignobili interessi che troppe volte hanno preso il sopravvento». (rrc)

 

Strutture psichiatriche, Minasi (Lega): Bene garantire rimborso ai lavoratori

La consigliera regionale della LegaClotilde Minasi, ha espresso soddisfazione per le «azioni messe in campo con determinazione dal commissario dell’Asp Gianluigi Scaffidi, che, insieme al commissario regionale alla sanità Guido Longo, ha garantito a questi lavoratori i rimborsi dovuti».

«Dopo tanti giorni di lotta, finalmente – ha aggiunto – sembra essersi delineata l’auspicata svolta per le cooperative reggine, che con il loro impegno e la loro abnegazione garantiscono un servizio indispensabile ai malati psichiatrici ed alle loro famiglie».

«Una decisione – ha proseguito – che attesta la precisa volontà dell’Azienda sanitaria a fornire le giuste risposte per dei nostri concittadini che si trovavano a vivere un grave disagio sia di natura economica sia di natura sociale, essendo impossibilitati, per oltre sei mesi in cui sono mancate le remunerazioni, ad affrontare la propria quotidianità con tutte le conseguenze che ne derivano».

«Sono certa – ha concluso – che il commissario Scaffidi, che ha gestito questa vicenda delle strutture psichiatriche con forte piglio decisionale, saprà affrontare con la medesima verve ed egregiamente anche le altre problematiche che riguardano l’Asp di Reggio Calabria, avendo dimostrato che, nonostante sia insediato da qualche mese, con il lavoro e la professionalità si raggiungono traguardi significativi». (rrc)

Il Coordinamento uniche Strutture Psichiatriche chiede l’intervento del ministro Speranza

Il Coordinamento uniche Strutture Psichiatriche ha inviato una lettera al ministro della Salute, Roberto Speranza, chiedendo l’immediato intervento non solo del ministro, ma anche del presidente del Consiglio, Mario Draghi, per le problematiche che incombono nel settore della psichiatria in Calabria.

Ciò affinché si convinca «il Commissario ad accettare nelle immediatezze l’incontro e, soprattutto, ad adottare, di concerto con Regione ed ASP, tempestivamente i provvedimenti richiesti. In mancanza si chiede al governo di provvedere alla nomina immediata di un commissario ad acta».

Il Coordinamento, inoltre, ha ricordato che «ad oggi permane lo stato di agitazione che proseguirà con tutti gli strumenti di protesta civile non essendo tollerabile la scellerata sufficienza con cui le istituzioni hanno sinora risposto alle gravissime problematiche create dall’ente pubblico. Si preannuncia altresì che si è dato avvio alla raccolta delle tessere elettorali che, in vista delle prossime tornate, saranno restituite al Presidente del Consiglio a sottolineare la totale mancanza di fiducia ingenerata dai comportamenti sinora tenuti dalle istituzioni».

«Il Ministero della Salute – si legge in una nota – guidato dal ministro Roberto Speranza, ha indetto, pochi giorni fa, una conferenza: Per una salute mentale di comunità. Importantissimi gli obiettivi enunciati : riaffermare il principio, come sostenuto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che non c’è salute senza salute mentale, e che essa è condizione per lo sviluppo economico e sociale delle comunità; ribadire la responsabilità pubblica delle politiche per la Salute Mentale, per garantire in modo uniforme sul territorio nazionale il diritto alla cura e all’inclusione sociale; analizzare in maniera partecipata e trasparente il funzionamento dei servizi per la salute mentale, i modelli organizzativi, le risorse umane ed economiche impiegate, la qualità delle risposte ai bisogni di salute della popolazione e le pratiche per il rispetto dei diritti di cittadinanza; ripensare le politiche future, anche alla luce delle vulnerabilità emerse nel corso della pandemia, valorizzando le buone pratiche e assumendo come cornice di riferimento la salute mentale di comunità».

«Principi sacrosanti che, purtroppo – continua la nota – stridono, in diverse circostanze, con una gravissima ed imbarazzante realtà. Come quella dell’affidamento della gestione della sanità, quindi della psichiatria, in Calabria, ad opera del governo Conte e dello stesso ministro Speranza, trasformatasi in una farsa tragicomica degna delle migliori rappresentazioni messe in scena dal mitico Eduardo. Alla fine dal “cilindro magico” del governo e del Ministro è uscito il nome del commissario: Guido Longo. A questi il compito (così ingrato da essere oggetto di diversi e clamorosi rifiuti) di risollevare le sorti della Sanità in Calabria, compreso, se non in particolare, il settore della psichiatria che certo costituisce una sorta di “cartina al tornasole” per misurare il livello della qualità della pubblica amministrazione in un territorio».

«E non vi è dubbio alcuno che, sul versante dell’assistenza psichiatrica – prosegue la nota – la Calabria recita il ruolo di cenerentola sul panorama nazionale, potendo al più risultare in competizione con i paesi del terzo mondo. Come si può giustificare, in un paese civile, il blocco dei ricoveri nelle strutture psichiatriche nell’Asp di Reggio Calabria che perdura da 6 anni?  Un atto di estrema inciviltà, accompagnato da altre gravissime omissioni: il blocco delle spettanze ai soggetti che erogano le prestazioni, la scarsa o nulla considerazione verso gli utenti, i parenti ed i lavoratori che operano in questo delicatissimo settore».

«Con parametri dei servizi erogati (per numero e qualifiche degli operatori impiegati) fermi all’era ante Basaglia – dice ancora la nota –. Eppure, basterebbe poco per rimettere le cose in sesto: i pagamenti delle spettanze, così come lo sblocco dei ricoveri, rientrano nell’ambito delle prerogative costituzionalmente riconosciute, pertanto vanno attuati immediatamente e senza indugio.  È necessario portare a termine il processo di accreditamento in capo ai soggetti che da 30 anni gestiscono il servizio. Per la riconfigurazione dei servizi resi basterebbe ispirarsi ai modelli delle Regioni virtuose, attraverso un copia-incolla con ogni probabilità non confacente agli occulti obiettivi che hanno generato il teatrino dell’inefficienza, ma di certo sin troppo semplice da adottare».

«In atto gli interlocutori della vicenda – spiega la nota – sono il presidente f.f. della Regione Calabria, Nino Spirlì, il Commissario dell’Asp, Gianluigi Scaffidi, ed il commissario alla Sanità della Regione Calabria, Guido Longo. Il coordinamento delle strutture psichiatriche ha chiesto più volte ai tre un incontro simultaneo, ai fini di stilare in unica riunione un documento programmatico condiviso sui temi in questione per la soluzione immediata delle problematiche emergenti».

«Ad oggi – conclude la nota – mentre i primi due interlocutori almeno hanno dato la loro doverosa disponibilità, permane il rifiuto all’incontro da parte del Commissario Longo. Non può essere accettato da questo coordinamento tale atteggiamento, proprio perché costituisce compito essenziale da parte del Commissario coordinare e rendere efficace ed efficiente l’azione della pubblica amministrazione nel settore. E la psichiatria in Calabria, proprio per colpa dei tre enti chiamati in causa, proprio per colpa del governo, compreso gli ultimi due esecutivi con Ministro alla Salute Roberto Speranza, è allo sfascio». (rrm)