A Sibari sono nate 63 tartarughe Caretta Caretta

Nell’area Sic tra Marina e i Laghi di Sibari sono nati – e hanno preso il largo – ben 63 esemplari di Tartaruga Caretta Caretta.

Erano circa le 2 di notte quando, sotto l’osservazione dei volontari del Wwf, è avvenuta la schiusa delle 72 uova deposte oltre un mese fa. Ringraziamo questi volontari che hanno difeso il nido da luglio, quando venne fatta la scoperta del nido, fino a stanotte quando hanno aiutato i piccoli a raggiungere il mare.

Questo il report dettagliato: uova deposte 72, uova schiuse 71, successo di schiusa 99%, successo di emersione 87.5%, piccoli a mare 63.

«Non si tratta di un unicum – ha spiegato il sindaco di Cassano, Giovanni Papasso – ma dell’ennesima nascita nell’area SIC di Marina che dimostra l’importanza di questa piccola oasi superstite ancora selvaggia che lo scorso luglio è stata seriamente danneggiata dall’operato dei piromani. Ma la natura, fortunatamente, non si ferma davanti a nessuno e oggi festeggiamo la nascita di questi nuovi 63 esemplari».

«Una bella notizia per Sibari ma anche per l’intera Calabria perché è simbolo del fatto che il nostro mare e le nostre spiagge sono pulite e incontaminate», ha concluso. (rcs)

Tartaruga Caretta Caretta, Legambiente: Servono controlli rigorosi per tutela specie

Serve che «vengano effettuati controlli sempre maggiori e molto rigorosi per la tutela delle specie protette e dei loro habitat e che l’iter sanzionatorio venga perseguito con determinazione e fino in fondo». È quanto ha dichiarato Anna Parretta, presidente di Legambiente Calabria, ribadendo che «è in gioco la legalità ma soprattutto un importante cambio di prospettiva che deve coinvolgere tutti dalle amministrazioni ai singoli cittadini, nella consapevolezza che il rispetto della normativa ambientale costituisce il passaggio fondamentale anche per la crescita socio- economica della nostra Regione a partire dal settore turistico».

Dichiarazioni che arrivano a seguito dell’ennesimo episodio grave, avvenuto nella Provincia di Reggio Calabria, qualche fa sull’arenile tra i Comuni di San Lorenzo (RC) e Condofuri ( RC) dove venivano riscontrate diverse emersioni di Caretta caretta lungo la costa che dalla foce della fiumara Agrifa va verso Condofuri.

Infatti, la stessa area, soggetta ad obbligo di Vinca in quanto ricadente interamente nella ZSC IT9350145 in cui è stata riscontrata l’emersione per la nidificazione della tartaruga,  è stata spianata con una ruspa su incarico del comune di Condofuri. La tipologia di intervento effettuato comporta la distruzione o l’eccessivo interramento del sito di nidificazione della Caretta caretta, tartaruga marina  inserita quale specie protetta negli allegati II e IV della Direttiva Habitat, nell’allegato II della convenzione di Berna, nell’allegato II del protocollo SPA/BIO della Convenzione di Barcellona e negli allegati I e II della Convenzione di Bonn oltre che nella Convenzione Cites.

«Vista la gravità dell’accaduto Legambiente ha inviato alla Regione Calabria ed alla locale Stazione dei Carabinieri forestali una segnalazione urgente a firma del Responsabile nazionale Fauna e Benessere animale Antonino Morabito», viene spiegato nella nota.

«Le spiagge calabresi  – ha ricordato Legambiente – sono luogo privilegiato per la riproduzione delle tartarughe marine Caretta caretta, ma anche per il Fratino Charadrius alexandrinus  e su molte di esse fiorisce lo splendido giglio di mare Pancratium maritimum. Per questi motivi Legambiente Calabria ha reiteratamente chiesto alle Amministrazioni comunali che gli interventi di pulizia delle spiagge fossero effettuati, in tempo utile rispetto all’inizio della stagione balneare, con modalità non invasive, senza l’utilizzo di mezzi meccanici che letteralmente distruggono i fragili ecosistemi presenti sugli arenili in applicazione della normativa vigente».

«La Regione Calabria, Dipartimento Territorio e Tutela dell’Ambiente con la nota prot. 244072/2023,  inoltrata a tutti i comuni costieri calabresi, ha richiamato le misure di conservazione esistenti emanate sulla scorta delle direttive comunitarie, ribadendo il divieto di uso di mezzi meccanici per la pulizia della spiaggia, il divieto di transito sul litorale di fuoristrada o altri mezzi su ruota e il divieto di sbancamento e spianamento che possa alterare il contorno delle dune – viene ricordato –. Ma soprattutto, finalmente, la Regione Calabria ha cominciato ad emettere le relative sanzioni a salvaguardia delle specie protette e dei loro habitat».

Infine, l’Associazione ha annunciato che nella nostra regione sta per partire Life Turtlenest, co-finanziato dall’Unione Europea attraverso il programma LIFE, coordinato da Legambiente, recentemente avviato e finalizzato al miglioramento della conservazione della tartaruga marina comune (Caretta caretta) del Mediterraneo, attraverso attività di monitoraggio e messa in sicurezza dei nidi.

Il progetto prevede il monitoraggio, per quattro stagioni di nidificazione consecutive, di circa 8mila chilometri di coste, che includono 64 aree protette della Rete Natura 2000, in Italia, Francia e Spagna con l’intento di creare una rete internazionale a protezione dei nidi di tartaruga marina Caretta Caretta e mitigare gli impatti antropici sui lidi e le spiagge che ricadono in aree di ovodeposizione.

Nel Mediterraneo, infatti, l’habitat della specie ed i siti di nidificazione sono minacciati dall’inquinamento, dallo sviluppo turistico incontrollato, dai cambiamenti climatici, dalle catture accidentali durante la pesca e dall’uso intensivo delle spiagge e delle dune che costituiscono preziosi ecosistemi in cui vivono e si riproducono, importanti specie protette. (rcz)

Legambiente, nidificazione tartarughe Caretta Caretta, la Calabria in testa con 61 nidi

In Calabria c’è il maggior numero di nidi delle tartarughe marine Caretta Caretta, che sono 61. È quanto è emerso dai dati di Legambiente, che posiziona la Calabria prima, seguita da Campania e Sicilia (43), Puglia (11), Lazio (8), Sardegna e Toscana (5), Basilicata (2) e Veneto (1). Un numero di ovodeposizioni oltre le aspettative, se si pensa che nel 2020, a fine stagione, se ne contavano complessivamente 250.

Mai così tante nidificazioni registrate ai primi di agosto, mai così tanto a nord nel Mar Mediterraneo: da Lampedusa fino a Venezia, le tartarughe marine continuano a “conquistare” sempre più litorali e attenzione. Sono almeno 179, dall’inizio dell’estate al primo agosto, i nidi di Caretta caretta censiti da un capo all’altro della Penisola dai vigilanti attivi sulle spiagge italiane – in prima linea, tra loro, i Tartawatchers di Legambiente.

«La Caretta caretta, l’unica specie di tartaruga marina che ancora depone le proprie uova lungo le nostre coste – ha spiegato Anna Parretta, presidente di Legambiente Calabria – è un animale in  pericolo di estinzione  a causa dell’inquinamento  dei nostri mari soprattutto da plastica, oltre che per la pesca e per il traffico nautico. Legambiente insieme a Fiba ha lanciato una campagna per coinvolgere gli stabilimenti balneari nella protezione delle spiagge adatte alla nidificazione di questi animali che avviene nel corso della stagione estiva da giugno ad agosto. Invitiamo i gestori dei lidi interessati a contattare Legambiente Calabria perchè l’iniziativa “Lidi Amici delle Tartarughe” è ancora aperta».

«Ricordiamo – ha concluso Parretta – che l’adesione al protocollo impegna gli imprenditori balneari, a promuovere iniziative di formazione per gli addetti alla pulizia degli arenili per il riconoscimento delle tracce di tartaruga marina e le regole da adottare in caso di presenza di nidi o di piccoli, a diffondere le informazioni corrette ai turisti sui comportamenti più idonei da adottare per non danneggiare nidi e non spaventare o confondere con luci o rumori eccessivi gli esemplari in cerca di un luogo appartato; a distribuire materiale informativo sulle tartarughe marine oltre che a predisporre progetti locali, nazionali e comunitari per la tutela delle tartarughe marine. A conclusione del percorso i lidi interessati verranno insigniti, dopo l’adozione delle linee guida per la gestione sostenibile delle spiagge per la nidificazione, della bandiera azzurra di Tartalove». (rcz)

 

Legambiente Calabria: Nidi tartarughe “Caretta Caretta”, Regione fermi uso delle ruspe per pulizie delle spiagge

Legambiente Calabria, ha chiesto alla Regione Calabria di fermare l’uso delle ruspe per la pulizia delle spiagge, e incentivi l’utilizzo di tecniche sostenibili, in modo da preservare e tutelare i nidi delle tartughe “Caretta Caretta”.

«In vista della stagione estiva – viene spiegato in una nota – e dell’avvio delle attività turistiche in spiaggia, gli interventi di pulizia vengono spesso avviate, da molti Comuni, senza prestare la dovuta attenzione, utilizzando pesanti trattori e persino bulldozer cingolati che sconvolgono la struttura del suolo e le comunità animali e vegetali presenti. La spiaggia e la duna non sono un mucchio di sabbia inabitato, bensì rappresentano un prezioso ecosistema in cui vivono, e si riproducono, specie protette ed emblematiche come la tartaruga marina Caretta carettae il Fratino Charadrius alexandrinus».

«In riferimento a queste specie – continua la nota – stigmatizziamo il comportamento della Regione Calabria che è pronta a fregiarsi, in molte occasioni, del successo annuale di tante ovodeposizioni che si registrano sulle nostre coste, ma che poi non dimostra altrettanta prontezza quando occorre invece proteggerle attivamente, in particolare attraverso l’applicazione delle numerose leggi e regolamenti, nazionali e comunitari, che si stratificano a loro tutela. La tartaruga marina Caretta Caretta si riproduce in Calabria più che in ogni altra regione italiana e, stante ai numeri forniti dall’Associazione “Caretta Calabria Conservation”, che si occupa del monitoraggio e della tutela dei nidi della specie in tutta la regione, non meno di 50-100 deposizioni all’anno interessano le nostre coste. Sebbene il maggior numero di nidiate si rinvengono lungo la costa ionica della provincia di Reggio Calabria, il fenomeno interessa tutte le spiagge della regione, senza alcuna esclusione».

«Proprio nel rispetto dei nidi di Tartaruga marina – ha spiegato Antonio Nicoletti, responsabile nazionale aree protette e biodiversità – la gestione delle spiagge da parte dei comuni dovrebbe quindi essere più attenta, evitando in primis la pulizia meccanica degli arenili che, oltre a distruggere le covate eventualmente presenti, turba l’equilibrio chimico fisico delle spiagge, rendendole meno accoglienti per le femmine di Carettache annualmente vi ritornano sperando di trovarla intatta e ospitale come quando da cuccioli, appena emersi dal nido, la lasciarono per la prima volta almeno 25-30 anni fa».

«Facciamo appello – ha dichiarato Anna Parretta, presidente di Legambiente Calabria – a tutti i sindaci dei comuni rivieraschi calabresi e alle altre istituzioni che sovrintendono alla gestione del demanio marittimo, affinché il fragile confine tra terra e mare sia preservato. La Regione intervenga in maniera efficace nel definire i criteri e le linee guida da seguire, facendo in modo che i Comuni possano ricevere risorse regionali solo nei casi di gestione manuale e sostenibile degli arenili; ampli le aree non idonee e il periodo di non utilizzo dei mezzi meccanici per la pulizia delle spiagge; verifichi che i comuni seguano le linee guida previste e  la coerenza delle operazioni  pulizia delle spiagge e metta a disposizione dei cittadini, infine, un numero verde per denunciare abusi e cattiva gestione degli arenili». (rcz)