TEATRO, REGIONE E METROCITY DISTRATTE
E SERVONO RISORSE PER POTER RIPARTIRE

di ANTONIETTA MARIA STRATI – In Calabria, i festival musicali e teatrali «non s’hanno da fa’». Ma non per mancanza di volontà da parte degli organizzatori, ma da parte di chi, invece, dovrebbe, in questo periodo di pandemia, aiutare tutti coloro che, negli anni, hanno organizzato rassegne che hanno permesso a personalità, attori, registi e performer nazionali e internazionali, di venire in Calabria e innamorarsi di una terra che ha da offrire tantissimo in tutti gli ambiti, soprattutto in quello culturale.

Di sicuro, non aiuta la situazione in cui si trova la nostra regione – è ancora in zona arancione, e chissà se diventerà gialla, permettendo, così, altre riaperture importanti, come quelle dei musei – ma non aiuta, sopratutto, la mancanza di aiuti da parte della Regione che si è limitata, nel mese di marzo, di avviare un bando per finanziare con 700 mila euro in totale, «progetti che ne valorizzino l’interconnessione con il vasto patrimonio artistico del territorio e facciano da spinta alla promozione del turismo culturale». Poi il nulla. Eppure, il presidente f.f. della Regione, Nino Spirlì, ha ribadito la necessità di «sostenere il teatro calabrese che, assieme a tutto il mondo della cultura, è stato travolto e soffocato dall’emergenza, dalle chiusure e dai necessari distanziamenti» e che «fosse necessario dare impulso a una diversa distribuzione degli eventi che guardi al digitale, e alle nuove tecnologie, come a un modo nuovo di incontrare il pubblico e far rinascere un settore che è custode di storia, conoscenza, emozioni».

Spirlì, parlando di questo bando, ha parlato di una sfida «che questa amministrazione regionale intende cogliere assieme agli operatori del settore per far rialzare il sipario» ma che, probabilmente, non è stata colta con le dovute attenzioni, dato che, dopo questo bando, non si è più parlato di teatro o di rassegne culturali. Eppure, la stagione estiva è alle porte e, con essa, anche tutti gli eventi culturali che, ogni anno, vengono organizzati e che animano tutta la Calabria, da nord a sud. Purtroppo, non ci saranno tutte le rassegne che, ogni anno, hanno ‘colorato’ la Calabria ma, almeno quelle storiche o che comunque sono ritenute importanti, dovrebbero essere confermate esattamente come l’anno scorso ma, purtroppo, pare non essere così.

È il caso della rassegna Fatti di Musica, il festival del promoter Ruggero Pegna e giunto alla 35esima edizione che, ogni anno, grazie ai suoi concerti e spettacoli teatrali, ha reso la Calabria internazionale ma che, quest’anno, è stato escluso dalla graduatoria dei Grandi eventi regionali.

«Valuterò il da farsi con il mio legale Tiziano Lio, in base a quanto verificheremo, innanzitutto dopo il primo accesso agli atti che faremo lunedì. Fatti di Musica è un progetto storicizzato di fatto, oltre che certificato ogni anno dalla stessa Regione Calabria» ha detto Pegna, aggiungendo che «La storia non si cancella per ignoranza. Il suo format di oscar della musica dal vivo, che presenta e premia alcuni dei migliori live d’autore di ogni anno con il Riccio d’Argento di Gerardo Sacco, è unico nel panorama nazionale. È un fatto straordinario già che si svolga in Calabria! Avevo tante opportunità di fare le valigie, ma la mission che mi sono posto 35 anni fa, finiti gli studi di ingegneria, era chiara: organizzare i grandi live nella mia terra, portare le stelle internazionali che qui prima erano fantascienza, accendere i riflettori dei grandi eventi televisivi in Calabria…».

Per Pegna, infatti, «in Calabria  la situazione è ulteriormente peggiorata rispetto al passato, a causa di una gestione disastrosa da parte della Regione Calabria delle linee che, negli anni, hanno accompagnato e sostenuto questo comparto. Gestione caratterizzata da confusione, mancanza di una visione e impreparazione. Basti pensare, ad esempio, che la graduatoria del Bando per Grandi Eventi Storicizzati che si dovevano tenere nel 2020 è arrivata lo scorso 1 aprile, trasformandosi in una farsa per l’evidente incompetenza e incapacità della stessa Commissione che ha valutato i progetti, addirittura con responsabile del procedimento una funzionaria del settore Protezione Civile, esperta di fognature, reti idriche, rifiuti e cose simili».

Nonostante ciò, Pegna ha assicurato che Fatti di Musica, «sarà anche questa un’edizione straordinaria», con due spettacoli in programma a dicembre e maggio 2022:  La Divina Commedia di Andrea Ortis e le musiche di Marco Frisina e Notre Dame De Paris.

E, se da una parte c’è una Regione e una ‘gestione disastrosa’, dall’altra ci sono il Comune e la Città Metropolitana di Reggio Calabria che ‘ignorano’ una delle rassegne più importanti del territorio: CatonaTeatro che, da 35 edizioni, anima l’estate reggina con pièce teatrali di grande spessore ma che, quest’anno, rischia di non andare in scena.

Lillo Chilà, patron di Catonateatro, ha ribadito che «l’obiettivo di Catonateatro è quello di essere presente anche questa estate» aggiungendo che «nel corso della nostra storia, abbiamo sempre denunciato la precarietà con cui la nostra cooperativa deve tristemente convivere e, di recente, il covid-19 non ha fatto che aumentare le difficoltà».

La Polis Cultura, infatti, dal Governo ha ricevuto poco più di 10 mila euro di ristori: «una cifra misera – ha spiegato Chilà – per la nostra cooperativa che, seppure senza scopo di lucro, è a tutti gli effetti un’azienda con costi fissi di fitto, utenze ecc., per un totale di oltre 25mila euro annui».

L’accusa che Chilà ha rivolto alla Città Metropolitana e al Comune, è quella di essere «stati del tutto assenti con noi». «Abbiamo solo ascoltato chiacchiere – ha dichiarato Lillo Chilà e assistito sbalorditi a  dirette su facebook da parte del Sindaco che ha utilizzato la nobile location del teatro Cilea per dare seguito alle proprie consuete manie di protagonismo. E mentre, nella sua diretta social, il primo cittadino annunciava la sua vicinanza ai lavoratori del settore dello spettacolo costretti ad un lungo periodo di inattività, nel frattempo, lo stesso, continuava e continua tutt’ora a lasciare in stand-by la somma complessiva di 175 mila euro messa a disposizione per le 50 associazioni ritenute ammissibili dalla commissione di valutazione dell’avviso 2020. La Polis Cultura rimane, pertanto, ancora ferma in attesa di sapere e ricevere quanto gli sarà assegnato (sorpresa?!) mentre tutte le spese per le attività dell’Estate 2020 organizzata dallo stesso ente sono state liquidate in breve termine per un totale di 263 mila euro». La Polis Cultura, in merito ai contributi a sostegno delle attività svolte nel 2019, «è stata costretta – ha riferito Chilà – a ricorrere al Tar per far valere le proprie ragioni in merito a una riduzione del contributo determinato dall’applicazione del tutto erronea e arbitraria di un regolamento diverso rispetto a quello con cui era stato emanato l’avviso di partecipazione al bando».

A intervenire sulla questione, il consigliere delegato alla Cultura della Città Metropolitana di Reggio Calabria, Filippo Quartuccio, specificando che Chilà, «sa bene come il Tar, relativamente al ricorso promosso dalla sua stessa cooperativa, abbia dichiarato “cessata la materia del contendere” in quanto la Città Metropolitana, con l’adozione della procedura ripartizione delle economie di spesa generatasi a seguito delle liquidazioni dei contributi 2019, ha interamente soddisfatto quanto richiesto in sede di ricorso, prima della definizione dello stesso, così come ha provveduto a ripartire le somme su tutti gli aventi diritto. La Città Metropolitana, dunque, si è semplicemente e perfettamente attenuta ai rigidi vincoli del regolamento».

E per quanto riguarda i nuovi bandi, Quartuccio ha specificato che si tratta di «un Avviso esplorativo per i servizi di spettacolo. In questo caso, attesa la recente scadenza del termine per la presentazione delle istanze, non so se la Polis Cultura vi abbia partecipato, o se abbia i requisiti previsti per prenderne parte».

«Infine – ha aggiunto – corre l’obbligo specificare che l’istituzionalizzazione di specifici eventi segue un iter ben preciso, supportato da relazioni e istruttorie, tenendo conto del fatto che, l’evento in questione, deve essere consolidato nel tempo, e cioè da più di 10 anni, con una grande rilevanza culturale e turistica, oltre alla presenza di artisti e personaggi di fama nazionale e internazionale. Soltanto dopo, il Consiglio metropolitano si può pronunciare su ogni eventuale istituzionalizzazione. Tuttavia, non risulta alcuna richiesta in tal senso da parte della Polis Cultura che, diversamente, ha inoltrato un’istanza, nel 2019, quando personalmente non mi occupavo ancora direttamente delle delega allo spettacolo, per la creazione di un capitolo di spesa per le attività svolte, in generale, dalla cooperativa, non riferito a un evento specifico. Una cosa, insomma, ben diversa e che il regolamento, in tema di contributi, non contempla».

Alle dichiarazione del consigliere metropolitano Quartuccio ha replicato il responsabile di CatonaTeatro Lillo Chilà: «Dopo la nostra denuncia della scorsa estate, dove attaccavamo il Sindaco per il taglio del contributo per l’anno 2019 con l’applicazione di un regolamento diverso rispetto a quello  con cui è stato emanato il bando, siamo stati pazienti nell’attesa del giudizio del TAR. Ma, per distrarre l’attenzione sul vizio operato e a pochi giorni dalla pronuncia a cura del TAR Calabria, i funzionari di Palazzo Alvaro, con una velocità mai vista negli ultimi due anni, hanno pensato bene di ripartire il residuo generato dalle mancate rendicontazioni, inducendo così il TAR a non pronunciarsi in merito essendo “cessata la materia del contendere in ragione del risultato raggiunto con il versamento dell’importo ulteriore” poiché il “contributo economico complessivo di poco superiore a quello assegnabile applicava gli invocati criteri stabiliti dal Regolamento del 2018”. Esito che sicuramente ci gratifica avendo lottato per far applicare il giusto regolamento. Quartuccio poteva fornire un riscontro alla denuncia cautelativa da noi inoltrata all’Ente in merito alla ripartizione di quelle somme che non tengono in considerazione il regolamento del 2018 e i parametri di valutazione del progetto, che avrebbero consentito equa e proporzionale ripartizione. Infatti Polis Cultura con un punteggio di valutazione di 53 punti ottiene un incremento di 1000 euro, mentre altri con una valutazione di 31 punti ed un valore di progetto inferiore di quasi 40.000 euro ottiene un aumento di contributo di oltre 13.000 euro. Per cui Polis Cultura è stata costretta ad aderire per una seconda volta al TAR».

Per quanto riguarda i bandi esplorativi, «il primo incontro avuto con Quartuccio – dice Chilà – era proprio su questo argomento. Abbiamo manifestato che gli avvisi emanati non erano attinenti alla nostra attività, poiché la Città Metropolitana intende acquisire manifestazioni per l’anno 2021 “da svolgere in luoghi e date da stabilire a cura dell’Ente, anche sulla base delle eventuali richieste avanzate dai Comuni del territorio metropolitano”.  L’attività svolta da Polis Cultura ha una sede ben precisa ed una propria autonomia e non è certo alla mercè della Città Metropolitana per questa o quella piazza. Quindi come potrà notare Catonateatro, come altre attività dello stesso genere, sono fuori da questi avvisi. Avremmo gradito un riscontro più incisivo con azioni che mirassero a sostenere, soprattutto in questo periodo, il settore culturale a 360°, non solo chi vende spettacoli e concerti. Ne prendiamo atto e continueremo a vigilare».

La replica a Quartuccio non finisce qui: rispetto ai ritardi delle attività 2020,  un riscontro – dice Chilà –, anche se Quartuccio non aveva la nomina, ce la poteva dare considerato che per altri argomenti lo ha fatto. Invece è un argomento sul quale glissa e non affronta. Fondi per 175 mila euro per il settore cultura ancora fermi. A tal riguardo invito i colleghi in graduatoria a non chiamarmi per avere informazioni, ma a svegliarsi e scendere in campo». (ams)

(foto di copertina: courtesy CatonaTeatro / Antonio Sollazzo)