In Calabria, come ha rilevato il consigliere regionale della Lega, Pietro Molinaro, «abbiamo la presenza di diverse stazioni termali, dislocate in diverse zone della regione e sempre più apprezzate sia dai turisti in vacanza sia da chi vive in Calabria. Da nord a sud, si contano ben sei terme ovvero le Terme Sibarite, di Spezzano Albanese, Luigiane, Caronte, Galatro e di Antonimia – Locri».
«C’è una volontà – ha dichiarato Molinaro – che ho raccolto sui territori che fotografa un comparto economico in crescita e con grandi potenzialità. Ma nello stesso tempo, l’approccio necessario si deve aprire alla contemporaneità: marchio unico “Terme di Calabria”, promozione, innovazione, marketing territoriale e aziendale per valorizzare il turismo termale. Le terme in Calabria rappresentano una sorta di modernità terapeutica che vide i primi rudimentali impianti sorgere già in epoca pre-romana e anticipare così i fasti termali dei re e degli imperatori».
«È il tempo di un approccio concreto – ha proseguito il consigliere regionale – in considerazione del peso economico, capacità produttiva, andamenti, tendenze, posizionamento, che il turismo termale possiede e che aiuta anche la destagionalizzazione con un turismo che in Calabria può durare dodici mesi l’anno Sostengo e valorizzerò questa fortissima richiesta che va dalla diversificazione nei servizi offerti e dall’innovazione perché sono convinto che è attrattiva e stimolante; raggiungendo la piena maturità, è in grado di generare un’offerta turistica integrata: effetti curativi delle acque termali, cura del benessere e itinerari locali ed enogastronomici che ci permette di vivere appieno l’unione tra uomo e natura, tra terra, acqua e mare».
«Questa precisa scelta – ha concluso il consigliere Molinaro – è anche una forte occasione di nuovi servizi specializzati con possibilità di lavoro per tanti giovani come ad esempio “operatori dell’accoglienza e del benessere». (rcz)