Cgil, Cisl e Uil: Passi avanti per Tis, ma irrisolto il problema delle risorse

Le segreterie di Nidil Cgil, Felsa Cisl e Uiltemp Uil, hanno rilevato come l’emendamento per i tirocinanti di inclusione sociale faccia alcuni passi in avanti dal punto di vista normativo, lascia gravemente irrisolto il nodo delle coperture economiche.

Ivan Ferraro, segretario generale Nidil Cgil, Gianni Tripoli, segretario generale Felsa Cisl e Oreste Valente, segretario generale Uiltemp Uil hanno spiegato come l’emendamento, infatti, introduce novità positive che vanno incontro alle richieste avanzate in questi mesi da queste organizzazioni sindacali, come l’ampliamento delle possibilità di assunzione a enti pubblici diversi da Comuni e Province fino al 31 dicembre 2026, la possibilità di stipulare contratti a tempo determinato o indeterminato, anche part-time, come lavoratori sovrannumerari, e l’adozione di procedure semplificate, tra cui l’avviamento a selezione previsto dall’articolo 16 della Legge 56/1987».

«Tuttavia, senza risorse adeguate – hanno rilevato – queste disposizioni rischiano di rimanere lettera morta. Con soli 60 milioni di euro, si sarebbe potuto garantire un contratto dignitoso a circa 4.000 famiglie calabresi, offrendo finalmente diritti e tutele a chi da anni sostiene servizi essenziali nei Comuni e negli enti locali. Il governo, invece, ha scelto di destinare risorse enormemente superiori ad altre finalità: nella Legge di Bilancio 2024, si trovano 13,5 miliardi di euro per il Ponte sullo Stretto, 28 miliardi di euro per le spese militari e 100 milioni di euro aggiuntivi per le scuole paritarie».

«Queste cifre evidenziano una differenza abissale nelle scelte politiche, – hanno proseguito i sindacalisti – che ancora una volta penalizzano i lavoratori precari e il Mezzogiorno, negando risposte a chi vive in condizioni di precarietà assoluta. Queste decisioni sono l’ennesima dimostrazione di una politica romana lontana dalle priorità del Paese, che aggrava le disuguaglianze territoriali e sociali. Il Mezzogiorno e i lavoratori precari vengono ancora una volta dimenticati, subendo scelte che si sommano ad altre misure già adottate, come l’autonomia differenziata, che continua a penalizzare i territori più fragili, privandoli di risorse fondamentali e opportunità di sviluppo».

«La responsabilità ora passa alla Regione Calabria – hanno detto ancora – che avrà il compito di affrontare questa situazione in modo concreto e responsabile, come già dichiarato dal Presidente Occhiuto nell’ultimo incontro. La proposta avanzata dall’Assessore Regionale al Lavoro di un contributo una tantum di 25.000 euro per le assunzioni a tempo indeterminato, per quanto ampiamente condivisibile in linea principio, è troppo ottimistica e non otterrà gli effetti sperati, poiché riguarderà solo una minima parte della platea, incidendo poco sul problema complessivo di 4200 lavoratori. Sappiamo, purtroppo, che quasi il 48% dei Comuni calabresi si trova in condizioni di dissesto o predissesto finanziario e già molti Sindaci sollevano la difficoltà di sostenere gli stipendi oltre il primo anno, finito il contributo regionale. Inoltre, qualsiasi aumento di spesa per il personale richiede l’autorizzazione della Cosfel, un ulteriore ostacolo che complica gravemente la possibilità di avviare le assunzioni necessarie. Anche i Comuni non in dissesto, pur disponendo di condizioni finanziarie leggermente migliori, non sono in grado di assorbire tutti i tirocinanti in utilizzo».

«Di fronte a questa situazione – hanno detto ancora – le organizzazioni sindacali hanno chiesto alla Regione Calabria di attuare una doppia strategia, destinando i 25mila euro anche per finanziare i contratti a tempo determinato di 18 mesi a 18 ore settimanali. Questa proposta rappresenta una soluzione più percorribile per garantire dignità e tutele a migliaia di lavoratori, interrompendo finalmente il percorso di sfruttamento rappresentato dai tirocini ed accedendo ai diritti fondamentali di ogni lavoratore».

«Allo stesso tempo, permetterebbe agli Enti locali di applicare concretamente le deroghe previste dagli emendamenti appena approvati, offrendo una risposta reale e immediata ai lavoratori e alle loro famiglie. È una scelta necessaria per riconoscere il valore di questi lavoratori – hanno concluso – che da anni garantiscono servizi essenziali nei Comuni, nelle Province, nelle Asp, nelle scuole e in altri enti pubblici, e per sostenere il funzionamento della pubblica amministrazione calabrese». (rcz)

Tis, i sindacati incontrano Occhiuto: Si va verso l’assegno di inclusione sociale regionale

Un assegno di inclusione regionale creato appositamente solo per i tirocinanti calabresi e che coinvolge circa 850 persone con un sussidio aggiornato e adeguato alla pensione minima, pari a 627 euro mensili, che accompagnerà questi lavoratori a quiescenza. È il primo risultato tangibile della vertenza dei tirocinanti calabresi ed emerso nel corso dell’incontro tra Luigi Veraldi (CGIL), Ivan Ferraro (NIdiL CGIL), Enzo Musolino (CISL), Gianni Tripoli (Felsa CISL), Mariaelena Senese (UIL) e Luca Muzzopappa (UILTemp). e il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, l’assessore al Lavoro Giovanni Calabrese, il vice capo di Gabinetto Cantarini, il direttore generale Varone.

Un incontro con l’obiettivo di garantire continuità rispetto a quanto già deciso a Roma durante l’incontro ministeriale e nei successivi incontri con l’assessorato al Lavoro. Le organizzazioni sindacali intendono mantenere un dialogo costante per assicurare che i passi avanti fatti finora trovino una veloce e concreta applicazione.

Oltre all’assegno di inclusione, è prevista l’attivazione di voucher da 25.000 euro per incentivare le assunzioni dei tirocinanti da parte dei Comuni e delle aziende, con l’obiettivo di agevolare il passaggio a contratti di lavoro stabili. I voucher riguarderanno sia le assunzioni a tempo indeterminato, sfruttando il primo emendamento sulla stabilizzazione diventato poi legge, sia le assunzioni a tempo determinato, come previsto dal secondo emendamento divenuto legge a febbraio 2024.

Nel frattempo, il presidente Occhiuto si è impegnato a richiedere ulteriori risorse al Governo, oltre ai 5 milioni di euro attualmente disponibili, che risultano insufficienti.

«Con la prossima legge di bilancio – hanno detto i sindacati – si auspica che anche il Governo faccia la sua parte, approvando i necessari correttivi all’emendamento riguardante i contratti a tempo determinato. Le modifiche già note includono la mobilità tra enti, che potrà essere sfruttata anche per le aziende sanitarie e ospedaliere con la funzione di accompagnamento nei pronto soccorso regionali, o in altre strutture sub-regionali come Calabria Verde».

«Inoltre – hanno spiegato – si punta al superamento del limite del 25% per i contratti a tempo determinato, e ad altri adeguamenti che possano garantire una maggiore inclusività e flessibilità nelle assunzioni. Le sigle sottolineano che, mentre le trattative continuano, la priorità rimane quella di garantire il rispetto degli impegni presi dal presidente Occhiuto e dai Ministeri competenti, affinché le risorse necessarie vengano trovate e le normative adeguatamente corrette nella prossima Legge di Bilancio».

Pur ritenendosi soddisfatte dell’interlocuzione avuta con il Presidente Occhiuto le organizzazioni «si dicono consapevoli che molto lavoro resta da fare – si legge in una nota – e garantiscono che manterranno alta l’attenzione su ogni passaggio della vertenza, tenendo sempre aggiornati i lavoratori sugli sviluppi. Rimanendo in attesa della concretizzazione delle misure sopra indicate, i sindacati invitano tutti i lavoratori a restare uniti per ottenere finalmente il riconoscimento dei propri diritti e la stabilità lavorativa che meritano». (rcz)

M5S: Basta promesse vuote per la vertenza dei tirocinanti ministeriali calabresi

«È ora che i colleghi parlamentari del centrodestra si assumano le proprie responsabilità sulla vicenda dei tirocinanti ministeriali calabresi non idonei. Parliamo di una questione su cui pesano come macigni scelte politiche del passato scellerate e soprattutto poco lungimiranti votate al mero consenso elettorale». È quanto hanno detto i parlamentari del M5S, Vittoria Baldino, Anna Laura Orrico, Elisa Scutellà e Riccardo Tucci, sottolineando come «ad oggi, nonostante gli annunci, condite di promesse roboanti perpetrate a mezzo stampa, la vertenza continua a rimanere irrisolta».

«Troviamo, infatti – hanno proseguito – una netta discrepanza tra le promesse della maggioranza e la dura realtà, fatta di interventi legislativi che, troppo spesso, si sono rivelati scatole vuote, probabilmente per convenienza politica e per continuare ad alimentare sacche di clientelismo e speranze».

«Richiamiamo i parlamentari del centrodestra alle loro responsabilità – hanno concluso – perché lavoratori dei ministeri, così come tutti i tirocinanti, meritano chiarezza e non la perpetuazione di un sistema che sistematicamente li illude promettendo facili soluzioni puntualmente disattese». (rp)

Cannizzaro (FI): Risolveremo la questione dei tirocinanti calabresi

Il deputato di FI, Francesco Cannizzaro, ha ribadito come «quella dei tirocinanti è una questione che ci sta molto a cuore, che certamente non lasceremo irrisolta, come fatto in passato da tutti gli altri. Certo, non è una faccenda di facile e rapida risoluzione».

Il vice capogruppo di Forza Italia alla Camera e Coordinatore regionale, infatti, ha evidenziato come «non ricordo un solo giorno a partire dalla primavera 2021 che con Roberto Occhiuto non ci siamo occupati dei tirocinanti di Calabria, sin dai tempi in cui eravamo all’Opposizione in Parlamento. Lo abbiamo fatto a colpi di emendamenti e misure straordinarie, con attività di Commissione complicate e dibattute, quando gli esponenti degli altri partiti si rifiutavano di sottoscrivere i nostri emendamenti, addirittura, disertavano l’Aula per non prendere posizione. Lo abbiamo fatto in maniera costante, seria, rispettosa dei disagi e delle difficoltà che vivono migliaia di padri e madri di famiglia, che l’unica colpa che hanno è quella di aver trovato lungo la loro strada, prima del 2021 ovviamente, solo frasi e soluzioni di circostanza».

«E, questo – ha proseguito – i diretti interessati lo sanno benissimo, in virtù delle diverse interlocuzioni avute nel tempo, dei continui messaggi, telefonate, email, sollecitazioni, che riceviamo ogni giorno, affinché si prosegua su questa strada con la squadra di Governo regionale e con l’attività parlamentare e ministeriale portata avanti da Forza Italia. Le norme realizzate con gli emendamenti a firma Occhiuto-Cannizzaro sono i pilastri su cui oggi si regge ogni soluzione per questa platea. Solo noi nella storia del regionalismo calabrese abbiamo affrontato di petto la questione tirocinanti, riuscendo a farla inserire nell’agenda di Governo. E di questo ce ne vantiamo».

«Ci tengo a ringraziare, per l’ennesima volta – ha ribadito – l’amico Ministro forzista, Paolo Zangrillo, il suo team e tutta la struttura ministeriale per la sensibilità sul tema, affrontando la faccenda con determinazione ed abnegazione. Stesso spirito con cui sin dall’inizio ci siamo impegnati a risolvere il problema con il Presidente Occhiuto. E lo stiamo facendo, passo dopo passo».

«Prossimo step – ha proseguito – è la proroga dei tirocini, successivamente definiremo il percorso lavorativo di ciascuno di loro. L’obiettivo è asciugare completamente il bacino e non permettere che se ne creino mai più altri. È un percorso normativo costruito nel tempo, che ha soprattutto la necessità di ampliare la dotazione finanziaria della copertura riservata alle assunzioni in deroga. Al contempo, il nostro obiettivo è quello di ampliare la platea degli enti che possono procedere alle procedure assunzionali anche per i contratti a tempo determinato (non limitando la possibilità ai soli Comuni)».

«Voglio ricordare – ha aggiunto – che si tratta di circa 4mila lavoratori, che prestano servizio presso gli enti locali e diverse altre amministrazioni della Regione Calabria. Si sta lavorando per trovare nell’ambito delle norme vigenti ulteriori forme di accesso agli enti della Pubblica Amministrazione, attraverso procedure di avviamento a selezione riservate ai Tis, da espletare anche in sovrannumero e in deroga alla dotazione organica, al piano di fabbisogno del personale e ai vincoli assunzionali. Sono allo studio anche ulteriori strumenti per permettere invece a coloro che fanno parte della fascia di età più elevata di avviarsi verso la pensione».

«Devo riconoscere lo straordinario impegno profuso nella vicenda – ha detto ancora – dalla dott.ssa Maria Cantarini, che sta collaborando in qualità di Vicecapo di Gabinetto della Regione Calabria e prima ancora lo ha fatto da membro del Legislativo di Forza Italia alla Camera dei Deputati».

«Complimenti anche all’assessore regionale al Lavoro, Giovanni Calabrese, ed alla sua struttura. Inoltre – ha concluso – sono felice dei rapporti di cordiale e costruttiva collaborazione avviati con i sindacati. Stiamo remando tutti dalla stessa parte per arrivare al risultato prima possibile e con le migliori condizioni contrattuali possibili». (rp)

Incontro al ministero della P.A. per i tirocinanti, le proposte dei sindacati

Sono sei le proposte che Cgil, Cisl e Uil Calabria – assieme a Nidil-Cgil, Felsa-Cisl e UilTemp – hanno presentato all’incontro con il ministro della Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo per discutere le questioni fondamentali della vertenza Tis in Calabria.

Proroga tecnica per i tirocinanti in scadenza nel 2024

Per garantire che nessun tirocinante perda un solo giorno di lavoro, è stata concordata una proroga tecnica per coloro che vedono scadere il loro tirocinio nel 2024. L’impegno della Regione Calabria è quello di fornire una serie di azioni per iniziare a svuotare il bacino già tra 5-6 mesi affinché la legge diventi operativa. In seguito, con l’adozione dei decreti attuativi, i Comuni potranno predisporre i contratti necessari e procedere con la firma dei lavoratori. Questo passaggio è fondamentale per mantenere la continuità lavorativa, vista anche l’assenza di coperture previdenziali come la Naspi. L’emendamento sarà presentato nel contesto del Decreto Omnibus.

Accompagnamento alla pensione su base volontaria per circa 900

È stata stabilita la possibilità di uno scivolo pensionistico su base volontaria per circa 900 lavoratori over 60. I lavoratori che sceglieranno questa opzione riceveranno un sussidio di 600 euro mensili fino al raggiungimento dell’età pensionabile. Questa misura è rivolta principalmente a chi, avendo già accumulato un’anzianità contributiva sufficiente, non trarrebbe ulteriori benefici da una contrattualizzazione. Chi invece non ha ancora raggiunto l’anzianità contributiva necessaria per andare in pensione, può scegliere di continuare e partecipare ai percorsi di contrattualizzazione. Lo scivolo pensionistico è, in sostanza, un’opzione per chi non ha convenienza a restare contrattualizzato, poiché il valore della loro pensione non cambierà con l’eventuale contrattualizzazione o stabilizzazione.

Incremento delle risorse per la contrattualizzazione del bacino Tis e deroghe

L’impegno preso riguarda la modifica dell’emendamento approvato a febbraio scorso, per includere tutti i tirocinanti esclusi, ossia quelli che non rientrano negli enti locali. Inoltre, dovrà essere introdotta una nuova deroga che consenta di superare il limite del 25% per le assunzioni a tempo determinato in part-time rispetto al totale dei dipendenti. Infine, dovranno essere individuate, in collaborazione con il ministero del Lavoro, il Mef e la Regione Calabria, le risorse economiche necessarie per permettere agli enti di procedere alla contrattualizzazione dei tirocinanti in modo efficace e sostenibile.

Incentivo di 25.000 euro per assunzioni a tempo indeterminato

Gli enti che intendono assumere a tempo indeterminato, sfruttando l’art. 16 e l’emendamento trasformato in legge per quanto riguarda le stabilizzazioni, riceveranno un incentivo di 25.000 euro pro capite. Questo incentivo sarà concesso anche ai lavoratori che vorranno avviare un’attività economica in proprio. L’obiettivo è agevolare e velocizzare le assunzioni e stimolare la domanda di lavoro, favorendo una transizione verso l’occupazione stabile e sostenendo anche l’imprenditorialità individuale per chi volesse.

Estensione delle deroghe assunzionali e nuove figure professionali

È stato proposto di estendere le deroghe assunzionali includendo nuovi enti che potrebbero offrire opportunità di lavoro ai tirocinanti. Inoltre, si sta valutando l’introduzione di nuove figure professionali contrattualizzabili come, per esempio, il personale di assistenza nei Pronto Soccorso e in altri settori sanitari. Questo comporterà la creazione di percorsi formativi specifici, che permettano ai tirocinanti di acquisire competenze utili per nuove opportunità occupazionali.

Tavolo tecnico per emendamenti e modifica della normativa

Un tavolo tecnico sarà istituito nei prossimi giorni per lavorare sugli emendamenti alla normativa attuale. L’obiettivo è quello di apportare modifiche legislative che permettano la contrattualizzazione dei tirocinanti nei prossimi mesi, rispettando le condizioni attuali per facilitare la transizione lavorativa.

Da settimana prossima, inoltre, saranno attivati tavoli permanenti tra Regione Calabria, Anci e ministero della Pubblica Amministrazione per definire gli emendamenti di legge necessari e garantire che tutti i tirocinanti ottengano un contratto già a partire dai primi mesi del 2025.

Cgil Calabria: A poco dalla scadenza dei progetti nessuna soluzione per i tirocinanti calabresi

Le Segreterie Regionali Nidil Cgil Felsa Cisl Uil Temp ha ribadito la necessità di «rappresentare alla politica regionale e nazionale la situazione di emergenza sociale che si sta venendo a creare per i tirocinanti calabresi e l’urgenza di coinvolgere il ministero della Funzione Pubblica, così come era stato promesso dal governatore Occhiuto alle Segreterie Confederali di Cgil, Cisl e Uil Calabria».

«Un incontro pazientemente atteso – hanno ricordato i sindacati – e che avrebbe dovuto realmente essere una svolta per l’assorbimento del bacino nell’amministrazione pubblica che tante volte si dimentica di loro, ma se ne ricorda prontamente quando si tratta di sfruttare il lavoro senza dare diritti e tutele».

I sindacati, infatti, hanno rilevato come i prossimi mesi di ottobre e novembre «vedranno la conclusione di quasi tutti i progetti di Tirocinio di Inclusione Sociale, motivo per cui circa 4200 persone rimarranno senza sostegno al reddito, oltre che senza prospettive concrete di una contrattualizzazione».

«Le conquiste sin qui ottenute grazie alle lotte dei lavoratori e sostenute, tra gli altri, da Nidil-Cgil, FelsaCisl e UIltemp-Uil – si legge nella nota – rischiano di rimanere solo inchiostro su carta, e non lavoro vero e dignitoso, vanificando i passi in avanti fatti. Siamo stati facili indovini nell’anticipare che l’emendamento che riconosce le deroghe assunzionali per i tirocinanti negli enti calabresi non avrebbe prodotto un solo posto di lavoro e così è stato».

«Occorre che la Calabria – prosegue la nota – veda il disagio in cui vivono 4200 lavoratori e le loro famiglie che da anni prestano servizio nelle nostre comunità, ma senza un regolare contratto di lavoro, che riconosce loro la dignità che quotidianamente si guadagnano. Occorre che la Politica tutta sia richiamata a rispettare le promesse e gli impegni presi con i lavoratori per una soluzione definitiva di una vergogna che va avanti da troppo tempo».

Per questo motivo hanno indetto, per il 18 settembre, un sit-in in Cittadella regionale.

Sul tema è intervenuto anche il sindaco di Corigliano Rossano, Flavio Stasi, sottolineando come sia il momento di «chiudere con la precarietà».

«Quella del precariato pubblico calabrese – ha ricordato – è una vicenda che si trascina stancamente da decenni.Parliamo di migliaia di lavoratrici e lavoratori che avrebbero dovuto fare esperienze formative per poi entrare stabilmente nel mondo del lavoro e che invece da anni rappresentano una parte integrante dell’ossatura su cui fonda la pubblica amministrazione calabrese pur tuttavia senza alcuna garanzia».

«Come sindaco sono contrario alla precarietà perché sono contrario a lavoratrici e lavoratori ricattati, da chiamare a raccolta ad ogni appuntamento elettorale con illusioni, provvedimenti tampone o proclami», ha aggiunto Stasi, ricordando come «nei primi mesi della nostra prima Amministrazione non solo abbiamo chiuso definitivamente la questione degli ex Lsu-Lpu, ma abbiamo anche proceduto all’aumento delle ore ed eliminare, di fatto, i part-time dall’Ente».

«Lo abbiamo fatto – ha aggiunto – non solo a favore dei lavoratori, ma soprattutto a favore dell’ente e quindi della comunità, dando ai dipendenti medesimi diritti ma anche medesimi doveri.
«Ora è il momento di agire, superando gli “azzurri” proclami elettorali che non hanno avuto alcuni seguito – ha concluso –: si proceda ad individuare le strade amministrative per svuotare anche questo bacino, che nel nostro Comune conta ben 110 unità, valorizzandone la competenza acquisita finora e gli investimenti in termini formativi che ogni ente ha effettuato su questi lavoratori. I tirocini sono uno strumento, non una condizione perenne». (rcz)

I sindacati: Tante promesse e pochi fatti per i tirocinanti

Le Segreterie Regionali Nidil Cgil, Felsa Cisl e Uiltemp-Uil hanno evidenziato come sulla questione delicata dei tirocinanti calabresi sia state fatte tante promesse e pochi fatti concreti.

Un esempio arriva dall’opportunità, emersa nel corso del confronto col presidente della Regione, Roberto Occhiuto, di attingere ai fondi nazionali ed europei inutilizzati per risolvere la delicata questione dei tirocinanti calabresi. Occhiuto, inoltre, si è impegnato a organizzare un incontro presso il ministero della Funzione Pubblica, competente per le modalità di contrattualizzazione del personale degli enti pubblici, inclusi i tirocinanti, ma «nonostante le rassicurazioni iniziali – hanno denunciato i sindacati – ad oggi non abbiamo ricevuto aggiornamenti concreti sul mantenimento di tali promesse. Con l’approssimarsi della scadenza dell’ennesima proroga dei tirocini, come organizzazioni sindacali stiamo lavorando a livello regionale e nazionale affinché vi siano sviluppi tangibili».

«La nostra priorità è la contrattualizzazionedi questi lavoratori – hanno detto le Segreterie – per la quale è fondamentale individuare le risorse necessarie. Questo passaggio è essenziale per dare piena attuazione alla normativa approvata lo scorso febbraio, che rappresenta un primo passo verso il riconoscimento del valore e dei diritti di coloro che, per oltre un decennio, hanno lavorato in condizioni precarie e senza adeguata tutela».

«Settembre sarà un mese cruciale – hanno evidenziato – poiché coinciderà con l’inizio delle discussioni sulla legge di bilancio 2025. Questo momento rappresenta forse l’ultima opportunità per la politica calabrese di dimostrare concretamente il proprio impegno, mantenendo le promesse finora fatte e troppo spesso disattese. Siamo ancora fiduciosi che la vertenza possa trovare una soluzione positiva ma è evidente che, dopo aver superato gli ostacoli normativi, occorre ora una chiara e decisa volontà politica, che finora è stata insufficiente».

«Qualora queste promesse non venissero rispettate, – hanno concluso – è già stata pianificata una grande manifestazione di protesta, concordata in stretta collaborazione con delegati e delegate, e discussa nelle assemblee che teniamo regolarmente. Questa mobilitazione sarà una risposta necessaria e inevitabile per far sentire la voce dei tirocinanti e rivendicare i loro diritti. Indipendentemente dagli sviluppi, siamo determinati a garantire che questi lavoratori ottengano finalmente il riconoscimento e le tutele che meritano, mettendo fine a una situazione di sfruttamento che si protrae ormai da troppo tempo». i(rcz)

Nidil-Felsa-Uiltem: Convocare tavolo ministeriale per i tirocinanti calabresi

È necessario un tavolo ministeriale per i tirocinanti calabresi, «che possa dare attuazione alle norme sin qui approvate, soprattutto con il reperimento di fondi sufficienti alla contrattualizzazione dell’intera platea». È quanto hanno chiesto Nidil-Cgil, Felsa-Cisl e UiltempUil, ripetendo «non più proroghe di sussidi ma lavoro vero, tramite una contrattualizzazione che riconosca la vera natura dell’attività svolta dai 4200 tirocinanti nelle amministrazioni che li ospitano da ormai oltre un decennio».

«È infatti noto a tutti – si legge in una nota – che l’attuale disponibilità di 5 milioni sui 65 necessari rende di fatto irrealizzabile quanto contenuto nell’emendamento approvato col decreto Milleproroghe stante la difficile situazione economica degli enti pubblici calabresi, Comuni e Province in primis. A questo problema si può ovviare rintracciando finanziamenti ad hoc da approvare in appositi provvedimenti legislativi».

«Il governatore Occhiuto ha concordato con tutte le osservazioni sindacali – hanno continuato – ribadendo tutta l’intenzione di affrontare e risolvere la vicenda dei tirocinanti calabresi, e rilanciando la possibilità di attingere ai diversi Fondi nazionali ed europei, che spesso non vengono completamente spesi, e che invece potrebbero dare dignità a tante migliaia di famiglie. Il Presidente si è impegnato ad organizzare rapidamente un incontro presso il ministero della Funzione Pubblica, competente per le modalità di contrattualizzazione dell’apparato statale, compresi gli enti locali che ospitano i tirocinanti. All’incontro parteciperanno la Regione Calabria, le organizzazioni sindacali e l’Anci, che rappresenta i Comuni che ospitano circa il 90% dei tirocinanti».

«Nell’attesa dei progressi concreti e delle azioni necessarie per concludere positivamente la vertenza attraverso le procedure di contrattualizzazione – hanno concluso i sindacati – ci auguriamo che gli impegni presi si traducano in misure effettive che migliorino la situazione dei tirocinanti e risolvano definitivamente le questioni ancora irrisolte.

I sindacati: Contrattualizzare a tempo determinato i tirocinanti

Per i segretari generali di Nidil Cgil Calabria, FelSa Cisl Calabria e Uiltemp Calabria, rispettivamente Ivan FerraroGianni Tripoli e Oreste Valente, «l’unica strada percorribile per questo bacino di precari rimane la  contrattualizzazione a tempo determinato a 18 ore e per 18 mesi già prevista dalla legge approvata con  l’ultimo decreto Milleproroghe, come primo passo per una futura stabilizzazione».

I sindacalisti, «ritenendo che una vertenza che coinvolge 4200 famiglie debba assumere centralità nel dibattito  politico regionale e nazionale», hanno avvisato che, «se non dovesse esserci una convocazione a tempi  brevissimi, saremo obbligati a tornare in piazza con una forte mobilitazione dell’intero bacino prima  della scadenza dello stesso assestamento di bilancio statale prevista per la fine del mese di giugno».

«Durante l’incontro in Regione Calabria alla presenza del Presidente della Giunta Regionale, Occhiuto,  una delle emergenze affrontate riguardava la vertenza sui Tis, per la quale, da parte sindacale è stata  riproposta la piattaforma ormai sostenuta da mesi con le varie iniziative messe in campo», hanno riferito i sindacalisti, ribadendo come «non  sosteniamo la riproposizione di una ulteriore proroga del tirocinio, ma crediamo che le risorse possano  essere meglio impegnate nella compartecipazione della spesa assieme agli stanziamenti statali».

«L’impegno preso dal Presidente Roberto Occhiuto – hanno detto – è stato quello chiedere la convocazione di un tavolo tecnico  ministeriale, alla presenza anche dell’Anci e delle Organizzazioni Sindacali per superare l’attuale stallo  economico che, ad oggi, ruota attorno ai soliti 5 mln di euro a fronte dei 70 mln circa annui necessari  oltre a trovare strumenti per favorire la fuoruscita di chi è prossimo alla pensione».

«Impegno che dovrà essere portato a termine – hanno sottolineato – coinvolgendo anche la deputazione parlamentare calabrese al fine di presentare nelle sedi preposte atti concreti che dovranno tramutarsi in emendamenti per il  reperimento delle risorse e per l’adeguamento normativo per recuperare i tirocinanti presenti nel bacino  attualmente esclusi dalle procedure». (rcz)

 

I tirocinanti calabresi: Servono le giuste risposte, non propaganda elettorale

«Si è trattata di semplice propaganda elettorale o vogliamo dare le giuste risposte a questa platea di lavoratori?». È quanto hanno chiesto i tirocinanti Tes Calabria e Dipendenti ministeriali ex tirocinanti, non vedendo le «ipotetiche novità a favore delle due categorie di lavoratori» e le «liete notizie».

«Al momento – continua la nota – quello che si presuppone per quanto riguarda la categoria dei Tirocinanti Tis Calabria è la previsione di un altro anno di proroga mentre per quanto riguarda i Dipendenti Ministeriali Ex Tirocinanti Calabria (Giustizia, Mic, Mim) al momento c’è solo una prefissata scadenza contrattuale dopo anni di onorato servizio da parte degli stessi. A parte la situazione di disagio e di amarezza dei lavoratori delle due distinte categorie sulla situazione di precarietà e d’incertezza che sono costretti a vivere ancora oggi sulle proprie spalle allo stato attuale e se il loro treno non si è del tutto arrenato, ci sono dei meriti più che giusti da riconoscere nella persona del Presidente della regione Calabria, Roberto Occhiuto e nella persona del Deputato Francesco Cannizzaro».

«A parte ciò – conclude la nota – continua il disagio e il malessere delle due categorie di lavoratori citate con serie ripercussioni nelle proprie sfere sociali continua a permanere per la mancanza delle opportune soluzioni alle proprie vertenze e come dice un famoso detto  “Nun po’ jesse cchiù scurde d’a’ mezzanotte”». (rcz)