CHE DISASTRO, I TRAPIANTI IN CALABRIA
SU 186, SOLO 68 LI EFFETTUANO IN REGIONE

Tra tanti problemi che affliggono la sanità in Calabria, ce n’è uno che non deve passare inosservato, ossia la possibilità di trapianti. Nella nostra regione, infatti, dei 186 pazienti calabresi inseriti in lista trapianto di organo solido fuori regione, solo 68 effettuano la delicata operazione in Calabria. È il dato pre-covid del Centro Regionale Trapiani illustrato da Pasquale Scarmozzino, presidente dell’Associazione Emodializzati e Trapiantati, che ha chiesto al presidente della Regione, Roberto Occhiuto, un incontro urgente.

Quello che si chiede Scarmozzino, riferendosi al presidente «che non si è sottratto agli slogan dei precedessori», «si può sperare in una svolta nella sanità tenuto conto che, finora, non ha profferito parole come Prevenzione e Trapianti?», definiti dal presidente Aned «strumenti ottimali per contrastare l’aumento delle malattie e salvare o migliorare la vita dei trapiantandi nonché punti qualificanti per una efficiente politica sanitaria».

Ma non è solo questione di avere strumenti ottimali per salvare o migliorare vite, si tratta anche di avere medici adeguatamente preparati a effettuare ciò. E ci sono, ma non bastano, perché tanti sono andati via. Un esempio lampante è la notizia di qualche giorno fa dove, al Gemelli di Roma, è stato fatto un passo storico verso la vista bionica, dove è stata impiantata una retina artificiale a un 70enne non vedente, dal direttore della Divisione Oculista dell’Ospedale, il cosentino Stanislao Rizzo.

Quanti altri, come Stanislao Rizzo, considerato tra i pionieri al mondo negli impianti di retina artificiale, sono andati via? Quanto farebbe la differenza, sapere che in Calabria ci sono medici capaci che possono effettuare un’operazione delicata come il trapianto delle cornee? Tanto, se si considera che, nella nostra regione, «a fronte di una potenzialità di 300 trapianti annui, ne sono stati eseguiti solo 75, due terzi dei quali  acquisiti fuori regione» ha denunciato il presidente Aned.

«Il 91% dei trapianto cornee – ha spiegato Scarmozzino – è stato eseguito dalla divisione di oculistica diretta dal professore Vincenzo Scorcia al policlinico Materdomini di Catanzaro, anche in tanti pazienti provenienti da altre regioni, mentre il restante 9% eseguito tra Reggio e Cosenza. Materia questa dei trapianti di cornee da trattare approfonditamente e urgentemente».

«Insomma, la gestione dei pazienti calabresi in lista trapianto è anacronistica e allucinante!» ha denunciato ancora Scarmozzino, sottolineando come «qui permangono molte sacche di ingiustificabile inefficienza come i tempi d’inserimento in lista trapianto, per i renianche 30 volte superiore ad altre regioni, la razionalizzazione e inadeguatezze strutture di trapianto e la carenza di personale dedicato,  al bisogno il personale infermieristico viene recuperato in prestazione da altre discipline».

Quello che serve, ha concluso Scarmozzino, è quella di «prestare la massima attenzione al mondo della prevenzione e del trapianto» perché, la Calabria può scrivere belle pagine di sanità che funziona.