L’appello del Centro Agape e Forum Famiglie: I parlamentari seguano iter riforma per tribunali dei minori

I parlamentari calabresi seguano, con forte impegno, l’iter della riforma sui tribunali per i minorenni, «rappresentando a livello di Governo e del parlamento la situazione degli uffici giudiziari della regione coinvolti». È l’appello lanciato Lucia Lipari, del Centro Comunitario Agape e Claudio Venditti, del Forum Famiglia, rivolgendo particolare attenzione ai tribunali per i minorenni di Reggio e di Catanzaro «che operano  in contesti dove la criminalità organizzata, le sacche di povertà e la debolezza del sistema del Welfare producono fenomeni gravi e diffusi di disagio sociale e di devianza, veri e propri avamposti di legalità che rischiano di essere  privati della loro funzione di tutela dei minori  per la mancanza di risorse a cui si unisce la complessità del nuovo quadro legislativo».

Per Agape e Forum Famiglie, infatti, «è una buona notizia l’approvazione da parte del Consiglio dei ministri del  Decreto Legge che determina il rinvio di una delle parti più significative della riforma Cartabia in materia di giustizia civile. Si posticipa di un anno la messa a sistema del tribunale della famiglia, arco temporale che dovrebbe, si auspica, permettere di ponderare le criticità sollevate da magistratura e avvocatura rispetto al nuovo iter e tra gli aspetti preoccupanti spiccano la carenza di organici e l’adeguata copertura finanziaria».

In una nota congiunta Claudio Venditti del Forum regionale delle Associazioni familiari e Lucia Lipari del Centro Comunitario Agape, hanno ricordato che con  la riforma del processo civile, attuata con il decreto legislativo n. 149/2022, è stato infatti istituito il Tribunale Unico per persone, minori e famiglia con un rito unico per i procedimenti che riguardano questi soggetti. Si tratta di una attribuzione di competenze in precedenza ripartite tra tribunale ordinario, giudice tutelare e tribunale per i minorenni. Il differimento dell’entrata in vigore del tribunale per le persone, i minorenni e le famiglie ad ottobre 2025, permetterà, quindi, l’applicazione degli strumenti essenziali e dei correttivi atti ad assicurare l’effettiva operatività del personale che ne sarà parte attiva e della opportuna dotazione delle strutture».

«Questo è l’auspicio condiviso – si legge nella nota – perché risulta quanto mai importante garantire la prosecuzione dei procedimenti maggiormente incisivi sulla responsabilità genitoriale in questa fase di passaggio e in vista della costituzione del nuovo Tribunale favorire la specializzazione delle sezioni di Corti d’Appello dedicate alla materia familiare e minorile, introdurre un’adeguata disciplina transitoria. Il nostro sistema giudiziario non può permettersi ritardi nei processi e atti che compromettano la qualità della giustizia in danno delle famiglie, dei minori e dei soggetti vulnerabili».

«L’attività svolta dal Tribunale per i Minorenni finora è stata cruciale – hanno evidenziato – per salvaguardare in particolare i diritti dei minori vittime di crimini domestici, inseriti in quei contesti in cui il paradigma offensivo si sviluppa quotidianamente. Si deve fare pertanto  di tutto per  scongiurare possibili disfunzioni nel sistema giudiziario».

«Per questo è necessario considerare che, oltre allo slittamento – hanno concluso – il Ministero della Giustizia provveda alla destinazione di fondi per l’assunzione di personale, anche di carattere amministrativo, che possa supportare la  riforma  che sin dalla sua stesura non ha ritenuto di prendere in considerazione le effettive realtà degli uffici giudiziari e dei territori.