Cgil, Cisl e Uil Calabria: Abbandonare Vertenza Calabria errore inaccettabile

I segretari di Cgil Calabria, Cisl Calabria e Uil Calabria, rispettivamente Angelo SposatoTonino RussoSanto Biondo, hanno lanciato un appello al presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto e al presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso, affinché dichiarino le loro «reali intenzioni su una vertenza (Calabria ndr) sostenuta dai vertici nazionali dei Sindacati confederali e alla quale si era catalizzato il sostegno di un campo largo di istituzioni e politica».

Per i sindacalisti, infatti, «accantonare questa piattaforma sia un errore madornale, inaccettabile», soprattutto se, il 21 luglio 2020, «i Segretari generali Cgil, Cisl, Uil, dalla piazza di Siderno, hanno coralmente lanciato la vertenza Calabria – hanno ricordato Sposato, Russo e Biondo – mettendo un tratto di evidenziatore su quelle che sono le tante problematiche ancora aperte in questo territorio. L’appello di Bombardieri, Landini e Sbarra è stato raccolto e rilanciato dal Presidente della giunta regionale e dal Consiglio regionale ma, ad oggi, i temi contenuti nella Vertenza Calabria non sembrano essere più al centro dell’agenda politica di chi governa la cosa pubblica in questa regione».

Ma non è solo questo il tema che preme i sindacati. Nei giorni scorsi, infatti, si sono svolte le Segreterie unitarie di Cgil, Cisl, Uil Calabria con l’obiettivo di fare un’analisi di quella che è la situazione del quadro regionale e rilanciare l’azione del Sindacato Confederale  calabrese tenuto conto anche delle tre manifestazioni unitarie di piazza di Milano, Bologna e Napoli che hanno segnato un punto di svolta nell’azione di mobilitazione unitaria delle sigle confederali.

«Manifestazioni che, poi, hanno posto con chiarezza quali sono le proposte di Cgil, Cisl, Uil, nei confronti del governo sui temi del lavoro, del fisco, delle infrastrutture, della sanità, delle pensioni e dello stato sociale – hanno evidenziato –. Cgil, Cisl, Uil Calabria, hanno partecipato, in maniera propositiva e numericamente forte, alla manifestazione di piazza di Napoli, da dove sono stati rilanciati i temi dello sviluppo del Mezzogiorno e chiesto, con forza e determinazione, un deciso cambio di passo al governo nel merito del confronto e delle questioni ancora aperte».

«Durante i lavori delle Segreterie unitarie, ancora – viene spiegato nella nota unitaria – è stato affrontato in maniera specifica il momento in cui si trova lo stato del confronto con la regione Calabria e il contesto che si sta aprendo, alla luce del fatto che la Calabria avrà la possibilità di utilizzare i fondi messi a disposizione dall’Europa attraverso il Piano nazionale di ripresa e resilienza e le politiche di coesione sociale. Tutte risorse che, è giusto evidenziarlo ancora una volta, dovranno essere canalizzate nella giusta direzione, puntando alla realizzazione di progetti ben definiti, per evitare che le stesse possano perdersi negli stessi rivoli nei quali è finita una grossa fetta della programmazione europea di questi ultimi anni».

«Il confronto avviato con la Regione Calabria nel 2022 è stato positivo – hanno ricordato –, sono state tante le problematiche affrontare con chi ha la responsabilità di governare questa regionale, ma tante sono ancora quelle da affrontare e portare a risoluzione. Adesso, dopo una prima fase di stabilizzazione dell’azione amministrativa che ha ricevuto la nostra ampia disponibilità all’analisi ed al confronto nel merito delle questioni sempre scevro da condizionamenti politici o di partito, è necessario un cambio di passo radicale che sia in grado di produrre, nell’anno in corso, quei risultati tanti attesi dalle calabresi e dai calabresi».

«Quello che ci preoccupa – hanno sottolineato – in questa fase storica sono i rallentamenti che si stanno registrando nella gestione, nella programmazione e nella trasformazione in opere concrete dei fondi messi a disposizione con il Piano nazionale di ripresa e resilienza. I rallentamenti a livello nazionale, purtroppo, si riflettono pesantemente anche in ambito regionale e locale, per questo è necessario dare operatività a quella cabina di regia che è stata istituita un anno e mezzo fa per la verifica di questi finanziamenti».

«Solo un’attenta ed informata azione di controllo, infatti – hanno rilanciato – può portare al corretto investimento di queste risorse che rappresentano l’ultima occasione per cambiare il volto di questa regione e rendere operativi e funzionali quei settori, a partire dalla sanità, che sono sempre stati i punti più dolenti per chi ha scelto di vivere in questo territorio. Lo strumento della sorveglianza sociale, lo ribadiamo ancora una volta, è di fondamentale importanza per verificare gli investimenti del Piano nazionale di ripresa e resilienza e le sue ricadute su comparti, quale quello sanitario, che aspetta di vedere realizzata la medicina del territorio, resi operativi i nuovi ospedali e aperte quelle case della comunità che, ad oggi, sono rappresentate solo nei documenti progettuali».

«Ma non solo. Applicare lo strumento della sorveglianza sociale all’investimento di questi fondi – hanno evidenziato Sposato, Russo e Sposato – vuole dire mettere al riparo gli stessi dalle attenzioni poco meritorie della criminalità organizzata. Purtroppo, poi, siamo stati costretti a registrare un rallentamento del confronto sul tema del lavoro. Ad oggi, fra le altre cose risultano trascurate le istanze provenienti dal bacino del precariato storico, nei confronti del quale il governo regionale aveva assunto una serie di impegni che, ancora oggi, risultano disattesi».

«Per noi vincere le sfide aperte sul lavoro – hanno proseguito i segretari generali – vuol dire sapere mettere insieme il piano Gol – sul quale purtroppo dobbiamo segnalare la totale assenza di confronto con la giunta regionale – al fine di evitare che le politiche attive si realizzino in contrasto con le reali necessità del territorio e con lo sviluppo delle attività produttive attraverso l’atteso potenziamento della Zes».

«Proprio sul futuro della Zona economica speciale, poi – hanno aggiunto –  non possiamo non segnalare l’incomprensibile rallentamento della marcia del governo sulla concreta applicazione di questo strumento indispensabile, insieme ad un corretto ripensamento sulla gestione delle politiche attive per il lavoro, come sostanziale leva di sviluppo per la Calabria. Per questo, ancora una volta ed unitariamente, chiediamo alla Regione Calabria di mettere mano ad un Piano per lavoro, per il lavoro di qualità ed in sicurezza, che riesca a dare concretezza a tutti gli investimenti messi a disposizione dall’Europa e dalla Nazione e, segnando un tratto di discontinuità reale con il passato, siano in grado di evidenziare impatti occupazionali positivi, mettendo al centro il merito, puntando sulle qualità dei giovani calabresi e ricercando quella parità di genere che, sino ad oggi, è stata troppo spesso accantonata».

«Adesso, poi – hanno continuato – sono maturi i tempi per avviare un confronto costruttivo e di merito sulla programmazione del Por 2021/2027 – strumento determinante per consentire alla nostra regione di agganciare senza ritardi le politiche di transizione che provengono dall’Europa – mettendo come solida base dello stesso la discussione con il partenariato economico e sociale. Transizioni, soprattutto quella ambientale, che non possono discostarsi da interventi urgenti e mirati al potenziamento del settore della forestazione, per il quale siamo scesi in piazza lo scorso dodici maggio, che necessita di un potenziamento assunzionale, rispetto al quale la Regione si è impegnata, indirizzato alla cura dell’ambiente, al contenimento del dissesto idrogeologico e, come sintesi di questi due interventi, al rilancio delle aree interne della nostra regione».

«Non possiamo, poi, dimenticare che in Calabria è ancora viva un’emergenza sanitaria fatta di ritardi, omissioni e inadempienze. Noi siamo convinti che, anche su questo settore, sia necessario e non più rinviabile un confronto serio ed approfondito, aperto ai responsabili di Aziende sanitarie provinciali e Aziende ospedaliere – hanno concluso – per stabilire quali debbano essere le linee di indirizzo applicabili per realizzare, finalmente, la medicina del territorio; procedere alla stabilizzazione del personale precario, individuare le risorse necessarie alla creazione di nuovi posti di lavoro e, in ultimo ma non per ultimo, realizzare un’attenta ricognizione, propedeutica ad un’azione di razionalizzazione, degli accreditamenti del settore privato». (rcz)

A Crotone e a Cosenza si chiude la campagna Uil sulla sicurezza sui luoghi di lavoro

È con le tappe di Crotone e di Cosenza che si chiude la prima fase della campagna di sensibilizzazione sui temi della sicurezza sui luoghi di lavoro, lanciata dalla Uil Calabria.

Una campagna che, con l’avvio del nuovo anno scolastico, vedrà la ripresa degli incontri con le studentesse e gli studenti degli Istituti scolastici superiori della regione.

A scuola in sicurezza per non morire sul lavoro approderà domani all’Istituto tecnico commerciale “Pertini-Santoni” di Crotone, con inizio alle 9.30, e il giorno successivo (25 maggio) all’Istituto tecnico commerciale “Monaco” di Cosenza, con avvio dei lavori alle ore 10.00.

Agli incontri con gli studenti prenderanno parte Santo Biondo, Segretario generale della Uil Calabria; Giuseppe D’Aprile, Segretario generale della Uilscuola Rua; Marco Lupi, responsabile nazionale sicurezza sui luoghi di lavoro della Uil e i Segretari generali delle camere sindacali di Crotone, Fabio Tomaino e Cosenza, Paolo Cretella(rcz)

Verso le mobilitazioni, a Lamezia l’attivo regionale unitario con i tre sindacali confederali

In vita delle mobilitazioni nazionali in programma il 6, il 13 e 20 maggio, si è svolto a Lamezia Terme l’attivo regionale unitario dei quadri e delegati Filctem CGIL, Femca/Flaei CISL e Uiltec UIL.

Presenti i segretari confederali Angelo Sposato, Enzo Musolino e Santo Biondo, oltre che i segretari generali delle categorie Francesco Gatto (Filctem CGIL), Nicola Santoianni (Femca CISL), Antonino Mallone (Flaei CISL) e  Vincenzo Celi (Uiltec UIL).

Durante l’assemblea si è discusso con i lavoratori dei temi alla base del calendario di mobilitazioni nazionali indette contro il governo e il sistema delle imprese al fine di ottenere un cambiamento delle politiche industriali, economiche, sociali e occupazionali.

«Senza provvedimenti strutturali il Paese rischia il default – ha affermato Sposato –, il decreto lavoro ha confermato la necessità di scendere in piazza. Quelli contenuti nel provvedimento, ad esempio, sono solo dei bonus sul fisco, non un taglio al cuneo fiscale. Si andrà ad aumentare la precarietà, specie nel Mezzogiorno della desertificazione economica e sociale. I calabresi hanno più ragioni per manifestare, nelle assemblee che stiamo facendo sta venendo fuori tanto disagio, tanto malessere, perché il lavoro è diventato povero. Bisogna individuare strumenti per far diventare questo Paese più giusto e solidale. Ecco perché noi saremo in piazza».

«L’azione del governo non è rispettosa di quelli che erano gli impegni assunti a suo tempo con Cgil, Cisl e Uil. Parlano di riduzione di cuneo fiscale enfatizzandone la cifra, ma secondo i nostri calcoli non è quella che il governo annuncia. Ma non solo, il beneficio per i redditi medio bassi da luglio a dicembre non può bastare, una reale riduzione del cuneo fiscale, delle imposizioni ai redditi da lavoro e da pensione, va resa strutturale», ha detto il segretario Musolino.

«Vogliamo chiedere al governo di legarsi al Paese reale, di sentire le nostre rivendicazioni. Chiediamo un lavoro più sicuro, più stabile, ben retribuito. Rivendichiamo investimenti sulla sanità perché possa essere finalmente pubblica e universale e investimenti sull’istruzione. C’è poi il tema previdenziale e del fisco: chiediamo da tempo – ha dichiarato Biondo– alla politica di allargare la tassa sugli extra profitti ma si continua a bastonare le persone in maggiore difficoltà e non si interviene sui poteri forti. È ora di lanciare un segnale forte, saremo il 6 maggio a Bologna, il 13 maggio a Milano e il 20 a Napoli in una grande manifestazione per il Sud».

Dalle categorie è emersa una particolare attenzione sui temi legati alla transizione ecologica e trasformazione digitale che possono diventare concrete opportunità di sviluppo per la Calabria facendo leva sugli investimenti pubblici e privati. La nostra regione è vocata a poter diventare Hub energetico, non solo per il transito dell’energia ma anche per lo sviluppo  di filiere industriali energetiche e ambientali. (rcz)

Unindustria e i sindacati a confronto col commissario Romano su Zes e aree industriali

Il presidente di Unindustria Calabria, Aldo Ferrara, e i segretari regionali dei sindacati confederali, Angelo Sposato (Cgil), Tonino Russo (Cisl) e Santo Biondo (Uil), si sono ritrovati per una riunione con il Commissario straordinario per la Zes in Calabria, Giosy Romano.

L’appuntamento è servito ad affrontare alcuni temi legati allo sviluppo della Zona economica speciale calabrese e dell’area su cui essa insiste. Tra questi è da segnalare la condivisa sensibilità sull’esigenza di stabilizzare le misure di vantaggio che rendono la Zes uno strumento competitivo capace di dare slancio alle politiche industriali calabresi. Tali misure, tra cui il credito d’imposta e gli sgravi fiscali per i nuovi insediamenti produttivi, sono infatti oggetto di proroga da parte del governo nazionale, una circostanza che impedisce la pianificazione di investimenti a medio e lungo termine e che dovrebbe quindi essere resa strutturale. Nella discussione si è anche trattato della riperimetrazione delle aree Zes in funzione di una maggiore funzionalità rispetto alle esigenze di insediamento delle imprese. 

Intanto, dopo l’allarme lanciato nei giorni scorsi da Romano sul rischio di non riuscire a utilizzare i fondi del Pnrr a disposizione per le infrastrutture a supporto della Zes, la discussione non ha potuto che concentrarsi sulla necessità impellente di definire le strategie di finanziamento perché siano profondamente riqualificate le aree industriali: «Che si tratti di intervenire con i bandi a valere sui fondi Pnrr o si rimodulino i fondi Por 2014-20 ancora a disposizione – hanno spiegato Ferrara, Sposato, Russo e Biondo al termine dell’incontro –, riteniamo non sia più rinviabile in ogni caso un’azione di riqualificazione in termini di viabilità, accessibilità, ambiente  e sicurezza e di infrastrutturazione complessiva, tutti aspetti che costituiscono condizioni attrattive primarie per gli investitori interni ed esterni alla nostra regione».

L’attenzione di Unindustria Calabria e delle organizzazioni sindacali è rivolta a strutturare un fronte comune per il complessivo sviluppo economico regionale che passi dal consolidamento e dall’evoluzione del mercato del lavoro e delle imprese capaci di determinare tale sviluppo.

Dall’incontro è quindi emersa una forte uniformità di visione sulle potenzialità offerte dalle aree Zes, tanto da ritenere perseguibile, con un protocollo di relazioni industriali, l’introduzione di accordi di secondo livello specifici per le imprese che decideranno di investire nella Zes calabrese. Questi sono ritenuti, infatti, strumenti in grado di rafforzare il sistema produttivo e garantire stabilità alle imprese e ai lavoratori, costruendo e andando poi a consolidare sempre più il rapporto tra il territorio e le attività produttive che vi si insedieranno.

Sul tavolo, infine, nel novero degli strumenti individuati in maniera congiunta e finalizzati a migliorare la capacità attrattiva della Zes e delle aree industriali calabresi, Unindustria Calabria, Cgil, Cisl e Uil hanno messo anche l’esigenza di dare sostanza a protocolli di legalità condivisi che rafforzino il senso di sicurezza generale per imprese e lavoratori, così come la volontà di promuovere nei confronti dell’amministrazione regionale – e con la sua necessaria collaborazione – specifiche soluzioni nell’ambito delle politiche attive per il lavoro. Questa serie di azioni potrà servire da stimolo per rafforzare l’efficacia della Zes sul territorio e – questo è un forte auspicio emerso nel corso dell’incontro – all’insediamento in Calabria anche di importanti investitori pubblici. (rcz)

Biondo (Uil): Politica regionale metta in piedi commissione itinerante per le scuole

Il segretario generale di Uil CalabriaSanto Biondo, ha lanciato un appello, affinché «la Calabria, la politica regionale in particolare, metta in piedi una commissione itinerante che visiti le scuole calabresi».

Una commissione che «accolga le richieste della comunità scolastica e sostenga le necessità di quella educante per limitare gli effetti della povertà educativa e frenare quello della dispersione scolastica» ha spiegato Biondo, a margine della seconda tappa della campagna regionale A scuola di sicurezza per non morire di lavoro, svoltasi all’Istituto Superiore “Enrico Fermi” di Catanzaro Lido.

«Sulla scuola – ha detto Santo Biondo – dove si costruisce il futuro professionale e sociale della nostra terra, bisogna costruire una grande fase di attenzione ed è necessario investire le risorse necessarie per formare la nuova classe dirigente».

Per il Segretario generale della Uil Calabria, poi, «dei temi della sicurezza e della salute sui luoghi di lavoro non bisogna parlare solo in occasione di eventi drammatici. Per questo siamo convinti della correttezza della nostra campagna Zero morti sul lavoro. Mille morti sui luoghi di lavoro e 500 mila infortuni sono numeri inaccettabili per una nazione che si definisce democratica».

«La prevenzione – ha concluso Santo Biondo – è l’unica arma che possiamo usare per ribaltare il paradigma attuale. Per questo siamo oggi qui. Attraverso la conoscenza e la formazione si matura la sensibilità verso un tema che, spesso, viene trascurata nel mondo di lavoro. Per questo chiediamo che quella della sicurezza e della salute sui luoghi di lavoro entri nel a pieno titolo nel programma delle nostre scuole». (rcz)

 

Parte da Siderno il tour della Uil Calabria sulla sicurezza sul lavoro nel mondo della Scuola

di ARISTIDE BAVA – È iniziato da Siderno il tour promozionale della Uil calabrese per mettere a fuoco il problema della sicurezza nel mondo della scuola sotto lo slogan A scuola in sicurezza per non morire sul lavoro.

A questo primo incontro che ha avuto luogo presso l’Istituto Commerciale “Marconi” ha preso parte anche il segretario nazionale dell’importante sindacato, Pierpaolo Bombardieri che ha stimolato lo svolgimento dell’iniziativa nella “sua” Calabria. Forte il suo messaggio finale all’affollata platea di studenti: «Ragazzi, non arrendetevi mai, seguite sempre i vostri sogni, non piegate mai la testa, non abbandonate la scuola, non omologatevi mai agli altri e non abbiate paura di sentirvi  diversi».

Il noto sindacalista era accompagnato dal segretario regionale, Santo Biondo e dal segretario regionale della Uil Scuola Calabria, Andrea Codispoti. Il messaggio di Bombardieri è arrivato al termine dell’incontro che ha avuto proprio negli studenti i principali protagonisti anche perchè sono stati direttamente  chiamati a fare una serie di domande alle quali il segretario nazionale della Uil ha dato puntuali risposte.

Risposte che hanno riguardato anche importanti aspetti della vita sociale come il lavoro, l’occupazione, l’alternanza scuola-lavoro e la disciplina delle norme ad essa collegata, la legalità e la differenza tra nord e sud. Un incontro a tutto campo moderato da Manuela Tiberi, press officer presso la Uil romana, al seguito anche lei del segretario nazionale. I lavori sono stati aperti dal segretario regionale Santo Biondo che ha spiegato il perchè la Uil si è voluta impegnare, in Calabria, sulla tematica della sicurezza scolastica  evidenziando  la necessità di rompere il muro del silenzio che esiste nel nostro Paese dove ancora si contano circa 1000 morti all’anno sui posti di lavoro e ben 500.000 incidenti e ricordando che nella scuola almeno il 60% degli Istituti scolastici non è a norma e che buona parte di questi sono proprio in Calabria.

Quindi l’intervento della Direttrice scolastica del “Marconi”, Maria  Giuliana Fiaschè, che ha voluto evidenziare che la cosa più importante è “uscire” fuori dalla preoccupazione e cercare, invece, la soluzione dei problemi. Quindi è intervenuta Francesca Lopresti, assessore alla cultura del Comune di Siderno, che ha parlato della necessità di non accreditare  gli studenti come i protagonisti del futuro ma riconoscere che  il nostro oggi, per loro è già futuro.

È stato, poi, Andrea Codispoti a soffermarsi sulle scuole calabresi convinto che la sicurezza di questi luoghi  deve essere al centro dell’attenzione di chi ci amministra. Quindi, prima dell’intervento di Pierpaolo Bombardieri sono stati annunciati e trasmessi due video elaborati dalla Uil con protagonista Mr Job,  la mascotte ideata per accompagnare la campagna sindacale nei quattro incontri programmati in Calabria (dopo questo di Siderno, gli altri tre sono previsti per il 26 aprile all’ Itc “Fermi” di Catanzaro, il 24 maggio all’ Itc “Pertini-Santoni” di Crotone e il 25 maggio all’ Itc “Monaco” di Cosenza).

Poi il segretario nazionale della Uil si è sottoposto di buon grado alle domande degli studenti, stimolati anche da Manuela Tiberi, evitando, inizialmente, di entrare direttamente sulla delicata tematica e preferendo, invece, dare le sue risposte  alle domande individuali postegli da una ventina di studenti. Le sue risposte, ovviamente, sono state accompagnate dalle sue considerazioni che hanno spaziato in vari ambiti sociali.

Poi il suo messaggio finale, fortemente applaudito dagli studenti,  molti dei quali hanno voluto indossare la maglietta predisposta dalla Uil, per la campagna scolastica con la tradizionale foto di gruppo finale. Ovviamente  Pierpaolo Bombardieri, prima di prendere parte al programmato convegno sulla sicurezza, assediato da molti giornalisti, si è soffermato anche su quella che attualmente è la situazione del nostro Paese e, particolarmente della Calabria,  dove – ha precisato – uno degli aspetti più gravi è costituito dalla problematica sanitaria, «rispetto alle emergenze del Paese – ha detto – non ci sono da parte del Governo delle risposte neppure di fronte alle emergenze. I cittadini stanno pagando costi enormi a causa dell’inflazione e le risorse sono sempre di meno».

«Lo stesso cuneo fiscale è stato affrontato in maniera parziale e di detassazione, che sarebbe certamente necessaria per favorire assunzioni e investimenti, non se ne parla, malrado nostrte precise proposte. Anche per questo abbiamo preparato una mobilitazione in tutto il Paese che prenderà l’avvio il 6 maggio a Bologna, per poi passare il 13 a Milano e il 16 a Napoli. Il nostro obiettivo è quello di condizionare in qualche modo le scelte del Governo e far capire quelle che sono le reali necessità dei cittadini. Necessità – ha aggiunto – che in questa terra e nel Mezzogiorno sono particolarmente gravi».

Non sono mancate le domande sulla ventilata realizzazione del Ponte sullo Stretto «abbiamo sempre detto che siamo favorevoli ad ogni tipo di investimento – ha detto, a questo proposito, il segretario della Uil – ma nessuno può disconoscere che la realizzazione del  Ponte si deve legare anche alla creazione delle infrastrutture. Appena ieri sono sceso in Calabria in auto e sono stato costretto a fare molti tratti dell’autostrada, da Salerno a Reggio, a senso unico alternato. Su questo bisogna riflettere. Qui da noi, ma il discorso riguarda anche la Sicilia, mancano le strade a scorrimento veloce , manca la ferrovia con i doppi binari, e mancano anche i soldi perché siamo andati a leggere il testo unico del Decreto e ci siamo resi conto che le difficoltà sono molteplici. Sarebbe opportuno che venissero fatte  delle attente valutazioni».

A conclusione dell’incontro con gli studenti, a microfoni spenti, Pierpaolo Bombardieri, prima di lasciare l’ Istituto scolastico ha espresso il suo compiacimento per la riuscita di questa prima tappa del suo tour scolastico calabrese. 

«È stata una bella giornata – ha detto – e sono convinto che la nostra iniziativa è molto importante per dare spinta ad un necessario cambiamento della nostra società nel delicato settore della sicurezza. La scuola è il settore giusto per far capire che la sicurezza sul lavoro diventa pure  una questione culturale che riguarda anche la famiglia e gli stessi genitori dovrebbero  condividere, appunto, il valore della cultura e della sicurezza e, soprattutto della prevenzione. abbiamo già verificato in altre Regioni che la “risposta” è stata positiva  e sono convinto che anche in Calabria con il confronto e l’informazione si possono ottenere importanti risultati positivi». (ab)

Unindustria e i sindacati insieme per lo sviluppo della Regione: «Fare presto e bene»

Unindustria Calabria, Cgil, Cisl e Uil insieme per stimolare il percorso di crescita economico e sociale della Calabria.

Un incontro che si basa sul presupposto che lo sviluppo della Calabria passa dalla sua capacità di sfruttare le opportunità offerte dalle risorse economiche della programmazione unitaria, ma anche e soprattutto dalla collaborazione tra le parti sociali che possono trasformare in valore e lavoro quelle opportunità. Il presidente di Unindustria Calabria, Aldo Ferrara, il direttore Dario Lamanna, e i segretari di Cgil, Cisl e Uil, rispettivamente Angelo SposatoTonino RussoSanto Biondo si sono, dunque, confrontati sui temi dello sviluppo che Unindustria ha inserito nel suo programma “Agenda Calabria”, presentato nelle scorse settimane, e che sono alla base della piattaforma programmatica “Vertenza Calabria” lanciata dalle organizzazioni sindacali.

Nel corso dell’incontro è emerso chiaramente come le due piattaforme convergano su molti punti. È stato quindi condiviso come sia evidente e necessario che ci si confronti con forte senso di responsabilità e di unità, proprio nel momento storico in cui la nostra regione si gioca una partita delicatissima per il suo futuro. 

«Bisogna fare in fretta e bisogna fare bene» è il concetto di fondo emerso nel corso dell’incontro e ampiamente condiviso da tutti i partecipanti, stante l’esigenza non più differibile di allocare in maniera efficace ed efficiente le risorse e guardando agli investimenti finalizzati a facilitare l’evoluzione del sistema economico locale: tra questi ci sono certamente quelli sulle reti di collegamento fisico, come il completamento dell’elettrificazione della linea ferroviaria jonica, il finanziamento dei lavori per la SS106 in tempi molto più rapidi di quelli previsti, la realizzazione dell’Alta Velocità che non deve essere vincolata alla realizzazione di altre infrastrutture.

E, poi, occhi puntati sul rigassificatore e la connessa piastra del freddo di Gioia Tauro, sulle aree interne e la loro connessione fisica e digitale al resto della regione e del Paese, sulla messa in sicurezza del territorio rispetto al rischio idrogeologico e sui processi di digitalizzazione delle imprese e dei rapporti con la PA. Perché tutto possa essere realizzato e le risorse a disposizione trovino rapida ed efficace allocazione è necessario un piano delle assunzioni che rafforzi la Pubblica Amministrazione e in cui trovino spazio i giovani e le loro competenze. 

Le parti, nel condividere l’esigenza di programmare una serie di incontri operativi, hanno quindi manifestato accordo sulla volontà di lavorare insieme su specifiche priorità strategiche e sulla necessità di implementare al più presto le proposte condivise sul piano di investimenti produttivi per accelerare la crescita economica della regione. Da un lato, infatti, si guarda alle iniziative volte a sostenere la nascita di nuove imprese, la transizione energetica, le nuove tecnologie, alle industrie e alle filiere industriali del futuro, e dall’altro alle aree Zes, che oltre all’ottima attività di semplificazione delle procedure autorizzative fin qui messa in atto, devono prevedere che le misure di incentivazione siano stabili e non soggette a proroghe di pochi mesi. Imprescindibile, poi, la riqualificazione delle aree industriali. Tutto ciò può inoltre contribuire a rendere la Calabria una regione attrattiva per gli investimenti delle aziende pubbliche italiane. (rcz)

Biondo (Uil): Il Governo frena su attuazione del Pnrr

Il segretario generale di Uil Calabria, Santo Biondo, ha denunciato come il Governo, mentre accelera sul progetto Calderoli, «che autonomia differenziata non è, frena su attuazione del Pnrr e la politica locale e gli amministratori locali, il Mezzogiorno e la Calabria stanno a guardare».

«In questi giorni il governo, nel silenzio da parte della Calabria – ha spiegato – ha provveduto a rivedere la governance del Pnrr e delle politiche di coesione 14/20 e 21/27, questo è un fatto che non aiuta la velocizzazione sull’attuazione delle risorse e degli investimenti per l’apertura dei cantieri proprio nel 2023 anno in cui bisogna avviare gli investimenti, promuovere l’occupazione e migliorare i servizi così come prevede il Pnrr».

«Piuttosto – ha sottolineato – sarebbe più utile e opportuno avviare un confronto sul territorio, avviare la cabina regia, avviare il monitoraggio su piano attuazione per evitare che il Pnrr non diventi un nuovo miraggio come quello del ponte sullo Stretto che ci accompagna dagli anni Settanta».

«La macchina in questa direzione – ha spiegato ancora – è completamente ferma, il rischio di perdere le risorse è pesante, la politica è disattenta. È necessario, invece, che vengano applicate queste risorse e anche trovi applicazione la clausola della destinazione del 40% dei delle risorse del Pnrr allocabili territorialmente, indipendentemente dalla fonte finanziaria di provenienza, sia destinato  alle  regioni  del  Mezzogiorno».

«Purtroppo – ha detto ancora – si perseguono metodi da vecchia politica, non ci si concentra sull’attuazione progetti e non si risolve il problema che impedisce la giusta applicazione dei fondi che, nei fatti, è il ritardo della pubblica amministrazione locale, la sua incapacità a poter assolvere ai compiti che gli sono stati assegnati».

«In primo luogo – ha suggerito – occorre affrontare, sul livello nazionale e regionale, il tema dell’incapacità amministrativa della pubblica amministrazione, soprattutto dei Comuni. Occorre un piano straordinario di assunzioni a tempo indeterminato di personale specializzato, che riveda anche i parametri per le assunzioni di quegli enti locali che si trovano in situazioni di dissesto e predissesto, e in Calabria sono più del 50% i comuni che si trovano in questa condizione, e non possono di fatto procedere alle assunzioni di personale. Vanno stabilizzati, così come fatto per i loro colleghi nei ministeri, i tecnici assunti nei mesi scorsi nei comuni calabresi con contratti tempo determinato per attuare il Pnrr».

1Nel frattempo – ha continuato – che si dia l’avvio alle assunzioni, la Regione promuova l’aggregazione dei comuni per ambito territoriale per l’attuazione del Pnrr. Questa è un’operazione funzionale a mettere in campo tra gli enti territoriali una “solidarietà amministrativa” che abbia come centralità la messa a disposizione di competenze da alcuni comuni in favore di altri che ne sono carenti».

«Si convochi subito – ha rilanciato – la cabina di regia per il Pnrr in Regione e nei comuni per facilitare l’azione di sorveglianza sociale sulla spesa di questi importanti finanziamenti europei. Allo stesso tempo vanno attenzionati i cronoprogrammi sulle opere e gli impatti occupazionali delle stesse in Calabria e gli investimenti previsti dal Piano. Vanno applicati i protocolli di legalità e sicurezza sui luoghi di lavoro tra istituzioni, procure e prefetture».

«Solo la corretta applicazione di questi percorsi virtuosi – ha concluso – può evitare alla Calabria di vedere sprecata questa importante occasione di ripartenza e di cadere nella trappola del sottosviluppo». (rcz)

Biondo e Comi (Uil): Sosteniamo battaglia civile di Martina Scavelli

Santo Biondo, segretario generale di Uil Calabria e Anna Comi, responsabile del Coordinamento Pari Opportunità di Uil Calabria, hanno ribadito come «la Uil Calabria sostiene la battaglia civile di Martina, le sarà accanto e si muoverà per evitare che la stessa sia costretta a vedere sacrificati i suoi sogni e mortificato il suo impegno».

«Il talento – hanno evidenziato – non può essere soffocato da qualche centimetro in più, la passione non può essere schiacciata dal peso di visioni medioevali. Il merito deve essere il solo metro di paragone utilizzabile per definire il nostro impegno in ambito professionale o sportivo. L’aspetto fisico, il peso, l’altezza, il colore della pelle non possono e non devono essere delle discriminati per essere messi ai margini, per inibire le nostre passioni o delegittimare la nostra professionalità. La Costituzione parla chiaro e nessun regolamento può contraddirne il dettato. Bene ha fatto Martina Scavelli a ribellarsi, a mettere un tratto di evidenziatore su una pratica inaccettabile, a scoperchiare un aspetto antistorico di un mondo, quello sportivo, nel quale, come segnalato dal Segretario generale Pierpaolo Bombardieri – che proprio pochi giorni addietro ha avuto modo di confrontarsi con i vertici nazionali del sindacato pallavolisti – stanno emergendo notevoli criticità».

«In tempi non sospetti – hanno ricordato Biondo e Comi – la nostra Organizzazione sindacale, attraverso l’impegno del suo Segretario generale Pierpaolo Bombardieri, aveva chiesto al Governo di chiudere definitivamente una partita rimasta per troppo tempo aperta che ha lasciato nell’incertezza e nella fragilità centinaia di migliaia di persone, tra collaboratori sportivi e atleti dilettanti: la riforma dello sport».

«Ci vuole coerenza, aveva detto Bombardieri – hanno continuato – alle pacche sulle spalle e alle celebrazioni pubbliche per le tante vittorie dei nostri sportivi segua il riconoscimento del lavoro sportivo per l’affermazione dei loro diritti e della dignità di lavoratori. Siamo allo step finale. Si renda giustizia a chi è rimasto ingiustamente nell’invisibilità e più esposto ai rischi della crisi, si scriva una nuova pagina senza più attese e rinvii».

«La vicenda di Martina Scavelli, infine – hanno concluso – si consuma proprio mentre l’Italia non riesce a colmare il gap tra occupazione femminile e maschile, mentre si allarga la forbice delle diseguaglianze e le differenze salariali e sociali si fanno ancora più pesanti. E’ un ritorno al passato intollerabile». (rcz)

Autonomia, Bombardieri (Uil): Priorità rimettere tutti sullo stesso piano

«Prima noi dobbiamo rimettere tutti sullo stesso piano, e poi possiamo parlare di autonomia». È quanto ha dichiarato Pierpaolo Bombardieri, segretario generale di Uil, nel corso del Consiglio Uil Calabria, svoltosi a Lamezia Terme.
«Siamo qui oggi – ha detto – per ricordare che c’è un tema che riguarda questa terra, il tema sul quale si era preso un impegno con il presidente della Regione per rivendicare nei confronti del governo una serie di risposte concrete su sanità, infrastrutture, su un piano di sviluppo. Mi sembra che nonostante il lavoro fatto dalle organizzazioni sindacali le risposte da parte della politica siano ancora un po’ tiepide».
«Quindi, siamo qui oggi a chiedere – ha detto ancora il sindacalista – che si riprenda quel tema e si ridiscuta di come chiedere al governo, nel momento nel quale si parla dell’autonomia differenziata, di come restituire alla Calabria e non levare».
«C’è bisogno di un piano di sviluppo per fare interventi mirati su sanità, infrastrutture e gli altri temi – ha proseguito – che richiedono un’attenzione concreta da parte del Governo, non solo chiacchiere. Quando ci viene detto che i soldi ci sono e non vengono spesi o che la mafia controlla il territorio, io ricordo che è vero. Ma la politica dov’è?».
«Noi siamo sempre in prima fila – ha ribadito Bombardieri –. Sempre pronti a batterci a sostegno di chi è in difficoltà, di chi ha bisogno, di chi non arriva a fine mese e di certo non può aspettare i tempi della manovra di bilancio. Siamo sempre pronti a lottare anche quando si parla di legalità. Non possiamo e non vogliamo abbassare la testa dinnanzi alla mafia e ai poteri forti».
«Continuiamo a mobilitarci per far capire alle persone che, anche grazie al nostro impegno quotidiano, le cose possono cambiare» ha detto ancora Bombardieri, sottolineando che «insieme possiamo rivendicare più diritti e meno disuguaglianze per la Calabria e per un Paese migliore».
Bombardieri, nel corso del suo intervento, ha parlato anche di infrastrutture e Ponte sullo Stretto: «Io continuo a dire che siamo favorevoli a qualsiasi tipo di investimento, soprattutto nelle infrastrutture, poi qualcuno mi dovrebbe spiegare come ci arriviamo al Ponte, sia da questa parte sia da parte della Sicilia, perché anche lì c’è una grande carenza di autostrade».
«Qui – ha proseguito Bombardieri – c’è un’autostrada che tutti conosciamo e se per caso si blocca questa terra è isolata. C’è una Statale 106 per quale abbiamo chiesto di avere risposte e ancora non ce ne sono, e c’è un sistema ferroviario assolutamente insufficiente. Quindi, va bene il Ponte, però tutto questo sia accompagnato da una serie di investimenti in infrastrutture che siano in grado di dare risposte a questa terra».
«C’è una vergogna nazionale che si chiama opzione donna, che pensiamo debba essere ripresa immediatamente com’era prima» ha detto poi Bombardieri, spiegando che «per risparmiare 90 milioni, si è vietato a migliaia di donne, che avevano le regole già fissate per andare in pensione, di fruire di questa opportunità. Noi, invece, pensiamo che sia opportuno ricominciare subito da qui e dare alle donne la possibilità di farlo».
Nel suo intervento, il segretario generale di Uil Calabria, Santo Biondo, ha spiegato come «a breve nella Vertenza Calabria, al fianco di problemi annosi e irrisolti come è quello della carenza di infrastrutture, ai deficit della sanità, al mancato potenziamento del porto di Gioia Tauro e della sua Zes, saremo chiamati ad aggiungere anche l’emergenza del settore forestazione che, in questi anni, è stato depauperato da scelte irrispettose verso il territorio ed i cittadini calabresi e, a breve, si troverà a corto di risorse utili ad affrontare non solo la sfida rappresentata dal dissesto idrogeologico ma anche la norma amministrazione».
«È necessario – ha sottolineato – liberare questo territorio, soprattutto in riferimento agli ambiti imprenditoriali e di sviluppo economico, dall’alibi della presenza della ‘ndrangheta. Una criminalità organizzata pervasiva, potente, che è diventata emergenza nazionale se non mondiale, la cui ombra non può e non deve fermare il possibile sviluppo economico e sociale di questa terra».
«Dalla Calabria le aziende scappano non solo per colpa della violenza mafiosa – ha proseguito – lo dimostra il fatto che uno dei più grandi processi imbastiti contro la ‘ndrangheta si sta svolgendo in Emilia Romagna: una regione dalla quale le imprese non sono scappate. In Calabria le imprese non attecchiscono perché non trovano l’humus normativo, politico e fiscale di sostegno».
«Quella sull’autonomia differenziata – ha detto poi Biondo – è una proposta confusa che mette in evidenza le difficoltà di un ministro che vuole portare a compimento una riforma identitaria che allargherà il divario territoriale, economico e sociale fra il Nord del Paese e il resto dell’Italia, di quella parte che ha bisogno di maggiore solidarietà, che ha bisogno della concreata applicazione della norma di finanza perequativa presente in Costituzione».
«Se si vuole vincere la sfida rappresentata dalla corretta spesa dei fondi stanziati con il Piano nazionale di ripresa e resilienza – ha ribadito – è necessario che il Governo comprenda la necessità di rafforzare gli organici della pubblica amministrazione, avviando una nuova stagione concorsuale che dia nuova spinta professionale agli enti locali che saranno chiamati a gestire la programmazione di questi fondi e la concreta realizzazione delle opere progettate». (rcz)