Piras (Uiltec): Realizzare il progetto del rigassificatore a Gioia Tauro

Per Daniela Piras, segretaria generale di Uiltec, «è importante he si realizzi un mega rigassificatore nel retroporto di Gioia Tauro in Calabria, perché si tratta di un’opera strategica utile a soddisfare il fabbisogno energetico in ambito nazionale ed europeo. Insomma, è un’occasione imperdibile».

«È bene – ha aggiunto – sollecitare al più presto questa società ad andare avanti nella realizzazione del progetto».

La leader della Uiltec ha spiegato i buoni motivi che stanno alla base di questa presa di posizione: «la crisi del gas – ha ribadito – ripresentatasi ad inizio 2025 con i suoi effetti rialzisti sui prezzi, dimostra che servono infrastrutture per garantire sicurezza energetica e per abbandonare il carbone. Gli alti prezzi del gas riscontrati in questi giorni, prossimi ai 50 euro per megawattora, sono più del doppio delle medie di lungo termine precedenti la crisi e circa quattro volte i prezzi degli Stati Uniti da dove sta crescendo il flusso di esportazioni di gas naturale liquefatto, il cosiddetto Gnl».

«Tutto il mondo – ha spiegato – ha abbondanti riserve che si stanno valorizzando con impianti di esportazione proprio del Gnl ed è per questo che servono strutture di importazione come il rigassificatore di Gioia Tauro, la cui realizzazione è rimandata da troppo tempo. I terminali galleggianti sono di dimensione inferiore a quella necessaria a garantire un maggiore accesso al mercato internazionale per il sistema gas italiano a servizio, in prospettiva, all’intera Unione Europea».

«La possibilità che l’Italia – ha proseguito – possa effettivamente sfruttare la sua posizione geografica per diventare un hub del gas per l’intera Europa e per permettere la diversificazione delle forniture dalla Russia dipende anche dalla realizzazione di un’abbondante capacità di importazione, fino anche ad arrivare ad una capacità di molto superiore alla domanda. La costruzione del mega rigassificatore di Gioia Tauro risponde a questa prospettiva».

Anche la Uiltec della Calabria è sulla stessa lunghezza d’onda di quanto espresso dall’Organizzazione nazionale di riferimento:

«Non vorremmo – ha sottolineato Vincenzo Celi, segretario regionale dell’organizzazione sindacale dei lavoratori dei settori tessile, dell’energia e della chimica – che anche quella del rigassificatore fosse l’ennesima occasione persa per una realtà che soffre la deindustrializzazione e la crisi del lavoro. Quest’opera rappresenta la possibilità di guardare con fiducia al futuro». (rrm)

Uiltec e Uil Calabria: Bonifica di Crotone, da questione di contrapposizione a questione di opportunità

«Non è più procrastinabile l’avvio della bonifica di un territorio che aspetta da tanto, troppo tempo. E’ necessaria, indispensabile e urgente, perché rappresenta anche un’opportunità, in quanto, ripristinando quei siti, si consentirà che ci siano nuove attività». È quanto ha dichiarato Daniela Paris, segretaria nazionale della Uiltec Calabria, nel corso del Consiglio Regionale della Uiltec Calabria, svoltosi a Lamezia Terme, e al quale ha partecipato tutto il gruppo dirigenziale calabrese dell’organizzazione sindacale, tra cui il segretario regionale di Uiltec, Vincenzo Celi e la segretaria generale della Uil, Mariaelena Senese.

«È necessaria, indispensabile e urgente – ha sottolineato – perché rappresenta anche un’opportunità, in quanto, ripristinando quei siti, si consentirà che ci siano nuove attività. Accogliamo in modo estremamente positivo la proposta del direttore generale del Dipartimento Economia Circolare e Bonifiche del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Luca Proietti, in occasione della sua recente visita in Calabria, che ha lanciato l’istituzione di un tavolo tecnico in Prefettura, a Crotone, con tutti i soggetti istituzionali, politica, associazioni datoriali e sindacati».

«Il risanamento ambientale, sociale e industriale di Crotone e della Calabria – ha ribadito – passano da una vera, leale e concreta bonifica anche del terreno del confronto politico ed istituzionale verso una strategia sinergica e di cooperazione che favorisca un approccio costruttivo al problema della bonifica di Crotone. L’ambiente, la salute dei cittadini di Crotone, non si curano con i vincoli, con gli atti che dimostrano una determinazione piuttosto che un’altra ma trovando soluzioni».

«Non interessa più a nessun crotonese, a nessun calabrese, chi ha detto no o si – ha concluso – la bonifica del SIN di Crotone deve partire».

Il segretario Celi, nel suo intervento, ha ribadito la volontà di «cambiare la narrazione che sta dentro l’interlocuzione tra le parti che guardano alla bonifica di Crotone, un’area industriale che è tra le grandi del Sud e non può non essere utilizzata e valorizzata».

«Occorre produrre idee e progettualità – ha sottolineato – altrimenti temiamo che la bonifica non si faccia più. Troppi vincoli posti e troppi ricorsi al Tar. Eni deve essere indotta ad investire, come avvenuto in altre parti di Italia, con, ad esempio, progetti di economia circolare, possibilità di rifiuti trasformati in biocarburanti. Vogliamo essere attori principali e non spettatori di questa straordinaria e complicata partita che guarda al destino della Calabria, ma non solo».

«Lo stesso generale Emilio Errigo, commissario straordinario delegato a coordinare, accelerare e promuovere la realizzazione degli interventi di bonifica e riparazione del danno ambientale nel sito di Crotone, in una recente dichiarazione stampa – ha aggiunto – ha sostenuto che la bonifica dei siti di interesse nazionale, e quindi anche Crotone, sono una questione nazionale. Per noi, la bonifica di Crotone non è una questione di contrapposizione ma di opportunità».

«Si tratta di una pagina drammatica della nostra regione – ha sottolineato Maria Elena Senese –. Il Sin è stato istituito nel 2002. Siamo davanti ad un caso evidente di politica tardiva che è stata incapace di risanare un ecosistema ambientale, sociale, industriale ed occupazionale».

«Quello a cui stiamo assistendo è uno scontro istituzionale – ha concluso – che continua a discostarsi dal vero problema che caratterizza il Sin, ovvero la permanenza dei rifiuti e delle sostanze inquinanti a Crotone. Conosciamo bene i numeri elevati dei malati oncologici legati a questo territorio, moltissime persone sono morte. C’è una responsabilità da parte di tutti. Noi non abbasseremo la guardia e continueremo a far battaglia.