È stato un vero e proprio successo la 41esima edizione della Rassegna del Costume e della Cultura Arbëreshe, che ha visto il borgo di Vaccarizzo Albanese essere invaso dai visitatori.
La lunga cerimonia e festa dedicata agli abiti e agli ori arbëreshe identitari ha preso il via con la Zëmi Vallen për Katundin, l’antica danza itinerante arbëreshe che, da Largo Maria Montessori, attraversando le strade e i vicoli del borgo circolare ha raggiunto Piazza Scura, accompagnata da un nutrito corteo composto da visitatori e curiosi da tutto il territorio e soprattutto da tantissimi bambini in festa.
Tra gli osservatori speciali della 41esima edizione della Rassegna del Costume e della Cultura Arbëreshe c’erano anche il gruppo di fotoamatori guidati da Gaetano Gianzi, presidente del Corigliano Calabro per la Fotografia, il festival che celebra quest’anno i suoi 21 anni e la famosa cantastorie Francesca Prestia.
A rappresentare la Regione Calabria, delegata dal Presidente Roberto Occhiuto a coordinare i rapporti tra le comunità italo-albanesi e le attività legislative dell’Assise Regionale, c’era il consigliere regionale Pasqualina Straface, sottolineando come «ancora una volta nel Salotto Diffuso di Vaccarizzo Albanese mi sono sentita parte di un’unica grande storia e di un’unica grande famiglia. Insieme a tutti i co-protagonisti della 41esima edizione della Rassegna dei Costumi Arbëreshe, uno degli eventi più importanti, storicizzati e di qualità di tutto il panorama italo-albanese, mi sono sentita erede, testimonianza e ambasciatrice di un patrimonio culturale di cui l’intera Calabria, il Sud e l’Italia intera possono e devono andare orgogliosi».
«E sulla promozione strategica di questa minoranza linguistica, valore aggiunto per il rafforzamento internazionale della nostra terra come destinazione turistico-esperienziale, come Regione Calabria – ha spiegato Straface – abbiamo messo in piedi un impegno non solo legislativo ma finanziario senza precedenti».
«Ringrazio nuovamente l’amico sindaco di Vakarici, Antonio Pomillo – ha aggiunto – e con lui tutta l’Amministrazione Comunale, la comunità intera, gli organizzatori e tutti i gruppi di danza tradizionale che giunti da più territori si sono esibiti in una serata davvero emozionante, rinnovando a tutti gli Arbëreshe la mia attenzione e la mia dedizione nel portare avanti gli obiettivi comuni di tutela e valorizzazione di questa ricchezza e bellezza inimitabile che custodiamo nel nostro entroterra».
Ad esprimere soddisfazione per la grande partecipazione che ha fatto registrare l’evento identitario è il sindaco Antonio Pomillo sottolineando come, insieme al Concorso dei Vini Arbëreshe con la firma del gemellaggio con Berat svoltasi nelle scorse settimane ed al prossimo Fish Festival in programma per sabato 17 agosto, «la Rassegna del Costume si confermi essere tra i pilastri non soltanto della programmazione socio-culturale Vakarici, il Salotto Diffuso ma – scandice – della nostra visione di riposizionamento turistico-esperienziale dell’entroterra come destinazione competitiva per autenticità e qualità della vita».
«La possibilità di vivere lo speciale borgo circolare di Vakarici, al di là degli eventi importanti e partecipatissimi che in esso vengono organizzati durante tutto l’anno, resta forse – ha continuato Pomillo ringraziando il Presidente del Consiglio Comunale, Francesco Godino per il notevole impegno organizzativo e la Regione Calabria che ha finanziato l’evento – l’elemento più apprezzato dai tantissimi che da territori diversi hanno deciso anche in questa occasione di raggiungere l’entroterra e di vivere un’esperienza autentica. Perché si sta bene a Vaccarizzo Albanese (#iostobeneavakarici)».
Dopo la consegna alla comunità di tre opere in occasione del Concorso dei Vini Arbëreshe alla presenza tra gli altri del sindaco di Berat Ervin Demo e dell’assessore regionale alla tutela della minoranza Gianluca Gallo, la Rassegna del Costume è stata l’occasione per una nuova inaugurazione dell’Amministrazione Comunale Pomillo al suo terzo mandato. Alla presenza del consigliere regionale Straface alla quale l’Amministrazione Comunale ha fatto dono della bambola tradizionale ed artigianale, simbolo identitario di Vakarici, è stato inaugurato infatti il nuovo Museo del costume nel restaurato Palazzo Gigli in piazza Scura e la bella vetrina che, realizzata nel restaurato Palazzo Elmo, da sabato scorso espone pubblicamente e permanentemente uno dei preziosi costumi tradizionali.
Shqiponjat di Santa Sofia d’Epiro, Katundi Jonë di San Marzano e Të Bukurit ka Ungra di Lungro: sono stati, questi, i gruppi ospiti dell’edizione 2024 che hanno animato e riempito di suoni e colori il Salotto Diffuso. Al termine delle Vallie, imitata nelle movenze da bambini ed adulti, c’è stata l’immancabile proposta enogastronomica identitaria, con i prodotti della tradizione italo-albanese e la sfilata degli ori e gioielli. Presentati da Francesco Benincasa ed Erminia Madeo, sul palco nella gremita Piazza Scura, insieme al Primo Cittadino, sono intervenuti anche il Presidente del Consiglio comunale Francesco Godino, lo storico Francesco Marchianò, l’artista Francesco Scorza ed il linguista Costantino Bellusci. (rcs)