Russo (Cisl Calabria): Governo dia concretezza a impegno per salvaguardia posti di lavoro di Abramo CC

Il segretario generale di Cisl Calabria, Tonino Russo, ha evidenziato la necessità, da parte del Governo, nella Vertenza di Abramo Customer Care, di «dare senza indugi concretezza all’impegno assunto per la salvaguardia dei posti di lavoro nell’immediato e per aprire prospettive dignitose alle tante competenze maturate in anni di lavoro precario, competenze che non devono andare perdute per non impoverire ulteriormente il già gravemente lacerato tessuto occupazionale della Calabria».

«La vertenza Abramo Customer Care – ha spiegato – riguarda circa 1100 lavoratori che operano nelle province di Catanzaro, Crotone e Cosenza e che vedono messo gravemente a rischio il loro posto di lavoro. Il 30 giugno, infatti, segnerà per l’azienda la cessazione delle commesse e l’8 agosto scadrà l’amministrazione straordinaria. Le conseguenze per gli operatori e per le loro famiglie possono essere devastanti».

«La Cisl – ha concluso il Segretario regionale Russo – è in prima fila nell’impegno per la crescita del territorio e nella difesa dei diritti dei lavoratori. Anche domani sarà con loro nella manifestazione di Catanzaro per esigere che il Ministero delle Imprese e del Made in Italy convochi immediatamente un tavolo di confronto e di soluzione per l’importante vertenza». (rcz)

L’OPINIONE / Mons. Claudio Maniago: Le istituzioni scongiurino chiusura dell’Abramo Customer Care

di MONS. CLAUDIO MANIAGO – Quale vescovo della Chiesa di Catanzaro-Squillace, intendo manifestare tutta la mia solidarietà a favore dei 493 lavoratori del call center Abramo Customer Care di Catanzaro, Montalto Uffugo, Crotone e Palermo, per la loro critica situazione aziendale a rischio chiusura dopo che la Tim ha deciso di cessare i contratti commerciali con il call center. Dal primo gennaio scatterà la cassa integrazione, a zero ore, e per alcune di queste sedi, esiste il rischio di essere chiuse definitivamente.

Chiedo alle pubbliche Istituzioni competenti (Regione, Ministero delle Imprese e del Made in Italy) di adoperarsi con il massimo impegno affinché si possa scongiurare li rischio che questa situazione, considerando l’indotto, metta in crisi oltre mille lavoratori e le loro famiglie.

Ho a cuore le sorti delle famiglie, che vivono ormai da diverso tempo nel pericolo del licenziamento. Tutti immaginiamo quale sia lo stato d’animo di un padre e di una madre che devono quotidianamente assicurare la sussistenza della famiglia e il necessario perché i figli possano vedersi garantito un degno futuro.

Chi può deve fare! Ciò nel rispetto della dignità della persona umana e con particolare attenzione alle categorie più deboli.

Come pastore della Chiesa di Catanzaro-Squillace, insieme a tutta la comunità diocesana, presento al Padre le preghiere e le suppliche di coloro che soffrono per la perdita del lavoro in questo difficile momento storico e chiedo alle Istituzioni preposte che possono offrire un significativo contributo a questa vertenza, intervenendo concretamente per la risoluzione positiva di questa situazione.

Oltre alla solidarietà indispensabile in questa ulteriore vicenda di crisi nel mondo del lavoro, è auspicabile anche una riflessione approfondita per una più ampia “conversione” che porti verso un modello di sviluppo più rispettoso delle regole e della dignità della persona umana, che produca benessere per tutti e migliori la qualità della vita sociale e culturale. Solidarietà e sussidiarietà sono li binomio vincente di una società che intende puntare veramente sulla qualità della vita umana. (cm)

[Claudio Maniago è arcivescovo metropolita di Catanzaro-Squillace]

A Catanzaro vertice tra Cgil, il Prefetto Ricci e Occhiuto sulla Vertenza Abramo: Soluzione è clausola sociale

La soluzione p una sola, per la vertenza Abramo Customer Care: la clausola sociale. È quanto emerso dall’incontro svoltosi nella Prefettura di Catanzaro, tra il prefetto Enrico Ricci, il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, l’assessore regionale al Lavoro, Giovanni Calabrese e le Segreterie Confederali di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, le Segreterie Regionali di Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom-Uil e Ugl Telecomunicazioni nonché le Rsu di Abramo Customer Care.

«Sia il Presidente Occhiuto che S.E. il Prefetto si sono impegnati ad attivare tutti i canali istituzionali disponibili affinché la convocazione avvenga nel più breve tempo possibile», hanno riferito le Segreterie, ringraziandoli «per la convocazione di questo tavolo in tempi così brevi in quanto le imminenti scadenze delle commesse (30 giugno) e dell’amministrazione straordinaria (8 agosto) sono due spade di Damocle che pendono sulle teste di 1000 famiglie calabresi».

«Abbiamo rimarcato al Prefetto ed alla Regione Calabria – hanno detto – che i progetti di riqualificazione di cui si è discusso non sono attuabili nel breve/medio periodo, quindi è necessario trovare una soluzione differente per mettere in sicurezza i lavoratori per poi eventualmente concentrarsi nello sviluppo delle ulteriori opportunità che la Regione dice di voler attuare».

«Bisognerebbe – hanno rilevato – riassegnare la commessa ad un’azienda solida, togliendola definitivamente ad Abramo C.C in Amministrazione Straordinaria e successivamente ragionare di progetti formativi di riqualificazione.
Per fare questo è fondamentale la convocazione del tavolo di crisi ministeriale specifico per la Vertenza Abramo Customer Care che tramite Segreterie Nazionali abbiamo richiesto, per richiamare Tim alla propria responsabilità sociale che gli deriva anche dal fatto di essere un’azienda partecipata dello Stato e che è presente in numerose strutture e commesse pubbliche».

«Li abbiamo informati – hanno concluso le Segreterie – che procederemo nelle prossime ore a convocare le assemblee in tutti i siti produttivi della Abramo CC – per definire con i lavoratori il percorso di mobilitazione e protesta da mettere in campo già dai prossimi giorni».

La riunione è terminata con l’impegno di riconvocare il tavolo non appena si avranno novità da parte del Ministero. (rcz)

Tavernise (M5S): Dare risposte concrete ai lavoratori dell’Abramo Customer Care

Il consigliere regionale del M5S, Davide Tavsernise, ha ribadito l’urgenza e la necessità di dare risposte concrete ai lavoratori e lavoratrici dell’Abramo Customer Care, «che perderebbero l’unico sostentamento per la propria famiglia, oltre alla dispersione di una professionalità lavorativa anche ventennale».

Per questo il pentastellato ha presentato una interrogazione alla Regione, chiedendo «i tempi per il progetto di reskilling e ricollocazione dei dipendenti sui progetti di digitalizzazione per la pubblica amministrazione e per far rispettare al gruppo Tim l’impegno assunto ai tavoli ministeriali di ripristinare i volumi di traffico, nelle more che si realizzi la procedura di ricollocamento».

«Ricordiamo che nel tavolo ministeriale di gennaio 2024 – ha spiegato – si è concordata una ulteriore proroga della commessa Tim e l’attivazione di un reskilling dei lavoratori dell’Abramo CC per il loro impiego in nuovi progetti di digitalizzazione e di servizi per la pubblica amministrazione e per i cittadini. Il progetto annunciato durante il tavolo prevede di traghettare questi lavoratori verso mansioni come le attività di dematerializzazione degli archivi cartacei della Pubblica Amministrazione».
«Ad oggi, però, Tim non ha aumentato, come promesso – ha spiegato – i volumi delle commesse, che risultano ancora indubbiamente insufficienti e notevolmente al di sotto dei livelli ante dicembre 2023, e la Regione Calabria ed il Ministero delle Imprese e del Made in Italy non hanno avviato le procedure per la realizzazione del protocollo d’intesa per utilizzare i lavoratori per i progetti di digitalizzazione nella Regione. A tutto ciò si si aggiunge il silenzio dei Commissari Straordinari; i tempi di realizzazione del protocollo d’intesa non saranno brevi e, pertanto, difficilmente potranno incastrarsi con i termini della procedura di Amministrazione Straordinaria, prevista per il 7 agosto 2024, così come con la scadenza della proroga della commessa Tim, prevista per il 30 giugno 2024».
«È necessario mantenere le promesse fatte – ha ribadito – considerata la grave emergenza occupazionale che sta interessando i lavoratori, circa mille per la sola Calabria. Il tempo che trascorre rende ogni soluzione più difficile e sottopone i lavoratori ad ulteriori disagi e sacrifici economici. Si configura, così, un disastro occupazionale, una bomba sociale che nessuna Regione italiana riuscirebbe a mitigare senza difficoltà ma che per la Calabria, già in ginocchio per mobilità del lavoro e tasso di disoccupazione e col contesto macroeconomico in cui ci troviamo, significherebbe una catastrofe lavorativa senza precedenti». (rrc)