LETTERA APERTA / Giovanni Papasso: Riconfermare il Vinitaly al Parco di Sibari

di GIOVANNI PAPASSO – A conclusione della straordinaria edizione Vinitaly and the City, sento di voler rivolgervi un sentito ringraziamento: per la prima volta ha fatto tappa in Calabria, a Sibari, nella culla della Magna Grecia, una speciale edizione fuorisalone della Fiera Internazionale del Vino e dei distillati di Verona.

Il grande successo di questa prima edizione è sicuramente il frutto di un’ottima sinergia interistituzionale tra i vari soggetti coinvolti dove, per suo tramite, il Comune di Cassano All’Ionio ha fatto la sua parte, con grande entusiasmo e abnegazione al fine di contribuire in maniera sostanziale alla buona riuscita dell’evento. Difatti è stato definito eccellente il lavoro svolto dagli uffici, dalla squadra manutenzione e dalla Polizia Locale, in prima linea, per fornire servizi e supporto. Il Comune di Cassano All’Ionio, infatti, è amministrato con cura, attenzione e grande passione. L’arrivo del Vinitaly ha rappresentato un chiaro esempio di come la collaborazione sia fondamentale per arrivare ad organizzare eventi del genere e con una tale complessità logistica.

A fare da cornice a questa importantissima manifestazione, l’inenarrabile bellezza del Parco Archeologico di Sibari, ricco di storia, cultura, magia e fascino, luogo, come ci raccontano le cronache storiche, dove tutto è cominciato, soprattutto per quel che riguarda la diffusione, il riconoscimento e il ruolo che ha oggi il vino nella contemporaneità. Ma anche il mare brillante e le dorate spiagge di Sibari, pulite e ordinate, tanto apprezzate dalle migliaia di turisti che hanno scelto la nostra costa per soggiornare e trascorrere le loro vacanze.

È innegabile che l’evento Vinitaly and the City abbia dato ulteriore slancio alla valorizzazione di questa parte di Calabria, terra molto spesso dimenticata e poco attenzionata, ed è per questo che rispetto all’ipotesi di rendere l’evento itinerante, mi auguro, al contrario, che si possa discutere della sua istituzionalizzazione e del suo ripetersi all’interno di una cornice suggestiva, unica e meravigliosa come quella del Parco Archeologico. Non si tratta di mero campanilismo, ma di riconoscere, finalmente, a Sibari la sua grandezza e il ruolo da protagonista che merita, per la sua prestigiosa storia millenaria.

Come spesso dico, Sibari non appartiene a Cassano All’Ionio, ma al mondo. È patrimonio di tutti e come tale, deve essere sempre più tutelata e valorizzata. (gp)

[Giovanni Papasso è sindaco di Cassano allo Ionio]

In seimila per la prima giornata del Vinitaly and the city- Calabria in Wine

È con un boom di presenze che si è aperto, al Parco Archeologico di Sibari, la prima giornata del Vinitalu and the city – Calabria in wine. Sono state 6mila, infatti, le persone che hanno deciso di partecipare al prestigioso Salone che, per la prima volta, è uscito dalle mura di Verona per sbarcare in Calabria.

La Regione, infatti, è riuscita ad unire un prodotto come il vino e un bene culturale come il Parco Archeologico. Le centinaia di cantine presenti, calabresi, italiane e straniere, le masterclass, i wine talk sono stati il filo conduttore di una serata che ha richiamato migliaia di persone, che hanno potuto anche visitare il Parco archeologico in versione notturna.

La kermesse ha preso il via con la cerimonia di inaugurazione e il taglio del nastro alla presenza del Sottosegretario all’Agricoltura, Sovranità Alimentare e forestale Patrizio La Pietra, del Sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento, Matilde Siracusano, del Presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, dell’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo, di Gianni Bruno, Exhibition Manager di Vinitaly, del Prefetto della provincia di Cosenza, Rosa Maria Padovano, di Monsignor Francesco Savino, Vescovo di Cassano allo Jonio e vicepresidente Cei, del Presidente della Provincia, Rosaria Succurro, del Commissario Arsac, Fulvia Caligiuri, di Filippo Demma, direttore del Parco Archeologico di Sibari e del sindaco di Cassano allo Jonio, Gianni Papasso.

1Credo che sia importante – ha dichiarato il sottosegretario all’Agricoltura, Sovranità Alimentare e forestale, Patrizio La Pietra – essere riusciti a partire dalla la Calabria che rappresenta un’eccellenza nel settore del vino grazie allo sforzo fatto negli ultimi anni, in cui il prodotto è aumentato. Dobbiamo fare un grande lavoro di promozione ma siamo sulla strada giusta. Una narrazione diversa che passa attraverso il racconto delle eccellenze, delle cose che funzionano, delle bellezze che i nostri territori ci possono dare, insieme ai prodotti agroalimentari come il vino, che è un nostro ambasciatore della qualità nel mondo».

Concetto ribadito dal Presidente della Regione, Roberto Occhiuto: «Vino e cultura sono due veicoli straordinari di promozione territoriale, qui stiamo presentando le eccellenze del settore vitivinicolo calabrese e nazionale, in un luogo come il Parco Archeologico di Sibari. Sono molto orgoglioso che la Calabria sia riuscita ad organizzate questa prima edizione del Vinitaly and The City qui a Sibari e sono anche orgoglioso di questa immagine della Calabria che è stata raccontata per troppo tempo come una terra di problemi. La Calabria è una terra di grandissime risorse ed eccellenze e chi la governa deve avere la capacità di farla senza vittimismo. È una bella iniziativa questa che mostra una Calabria che l’Italia non conosce».

«Era inimmaginabile che ci potesse essere in Calabria questo momento – ha dichiarato Gianluca Gallo – per la prima volta Vinitaly and The Cityt esce da Verona e viene in Calabria, noi che non siamo terra di primati, questa volta lo siamo diventati e abbiamo cercato di prepararci al meglio anche nelle attività di promozione. Il vino calabrese è cresciuto molto negli ultimi anni sotto ogni punti di vista. Noi chiediamo ai produttori di avere l’ambizione della qualità».

«Questo sarà un evento moltiplicatore di redditi – ha affermato Gianni Bruno, Exhibition Manager di Vinitaly –. Il fatto di unire territori, vino, bellezze è uno storytelling eccezionale, non solo per i calabresi ma per chi verrà qui a visitare questo salone. L’unione fa la forza, tutti i produttori calabresi insieme possono avere più successo».

«La forza del Vinitaly è stata senza dubbio il lavoro sinergico tra istituzioni – ha sottolineato Fulvia Caligiuri – ma le vere protagoniste sono le 100 presenze, tra aziende vitivinicole, distillati e rappresentanti dell’olio, oltre le otto collettive italiane ed estere che hanno permesso tutto questo. L’evento è stato pensato per tutti, non solo per i wine lovers ma anche per chi vuole degustare un piatto della tradizione calabrese abbinato ad un buon vino. Una vera e propria esperienza che parla di Calabria». (rcs)

 

Il presidente Mancuso: Vinitaly a Sibari evento storico per Calabria e mondo del vino

Per il presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso, il «Vinitaly and the City a Sibari è un evento storico per la Calabria e il mondo del vino».

«Essere la prima regione d’Italia – ha sottolineato – a ospitare questa autorevole manifestazione itinerante è un riconoscimento della nostra eccellenza enologica, ma anche un’opportunità per valorizzare il  territorio e la nostra storia. La scelta di Sibari, con il suo Parco Archeologico Nazionale come tappa iniziale di questo percorso, è emblematica».

«Il sito – ha aggiunto – non solo rappresenta una delle testimonianze più significative della civiltà magnogreca, ma è anche il simbolo di una tradizione vinicola che affonda le sue radici nei secoli. Oggi, come allora, la Calabria continua a distinguersi per la qualità e la tradizione, rinnovandosi e adattandosi alle sfide moderne. Ho potuto constatare, ancora una volta, come l’impegno delle nostre cantine e in specie dei giovani produttori stia portando la nostra enologia verso nuove vette di eccellenza».

«Questo evento – ha sottolineato il presidente Mancuso – non solo promuove i nostri vini a livello internazionale, ma rafforza anche l’immagine della Calabria come terra ricca di cultura, storia e qualità. La Regione sta adoperandosi con visione e competenza,  ottenendo risultati prestigiosi, perciò sono certo che ‘Vinitaly and the City’ rappresenterà un ulteriore trampolino di lancio per il futuro del nostro settore vitivinicolo». (rrc)

Presentato il Vinitaly di Sibari

Promette di essere un’esperienza indimenticabile il Vinitaly and the City – Calabria in Wine, in programma al Parco Archeologico di Sibari da domani fino a domenica 1° settembre. Per la prima volta, infatti, il prestigiosissimo salone di Verona esce dalle mura della città per una tre giorni straordinaria, tra vini che raccontano l’autenticità, la tradizione e la storia che rendono unica la Calabria.

«Siamo la prima regione d’Italia ad ospitare il Vinitaly and the city itinerante e ne siamo onorati, perché è un’opportunità preziosa nella promozione turistica del territorio col Parco di Sibari in vetrina perché si tratta di una perla della nostra Calabria meravigliosa», ha detto il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, nel corso della presentazione in Cittadella regionale.

Presenti, oltre a Occhiuto, l’assessore regionale all’Agricoltura Gianluca Gallo, la commissaria Arsac, Fulvia Caligiuri, il direttore del Parco archeologico di Sibari, Filippo Demma e dell’Exhibition manager di Vinitaly, Gianni Bruno, l’assessore regionale al Turismo e al Lavoro, Giovanni Calabrese, il presidente di Ferrovie della Calabria, Ernesto Ferraro, il direttore generale di Calabria Verde, Giuseppe Oliva, il commissario del Consorzio di Bonifica della Calabria, Giacomo Giovinazzo e il sindaco di Cassano allo Jonio, Gianni Papasso.

«È un’occasione, questa – ha proseguito – davvero importante che segnala la Calabria come una regione all’avanguardia per la qualità delle sue cantine ma è anche un’opportunità per far conoscere i tesori culturali del nostro territorio. Ad esempio, il Parco Archeologico di Sibari rappresenta un luogo di assoluto pregio, forse troppo poco considerato, fino a poco tempo fa, persino dagli stessi calabresi. Vinitaly in the city a Sibari dimostra che c’è l’intento di promuovere realmente la nostra regione. D’altra parte i vini sono un veicolo straordinario di promozione territoriale e le nostre cantine possono rappresentare il tramite per farci conoscere agli occhi del mondo».

«Crediamo che si possa governare questa terra – ha concluso – con ambizione e senza complessi, presentando una regione che siamo impegnati a far percepire all’esterno come una bella Calabria».

«Grazie a un grande lavoro di squadra – ha dichiarato l’assessore Gallo – abbiamo allestito un evento eccezionale. Per la prima volta il Vinitaly esce da Verona per arrivare in Calabria, nel Parco Archeologico di Sibari. Un’iniziativa che abbiamo fortemente voluto per sostenere il settore vitivinicolo calabrese, che in questi anni ha fortemente spinto sulla qualità. Con la scelta di Sibari si ritorna là dove tutto è cominciato, partendo da una storia antica».

«Il settore vitivinicolo oggi – ha proseguito – è uno degli asset più importanti per l’Italia e in Calabria sta crescendo enormemente. Noi vogliamo combinare il prodotto vino, e magari anche il prodotto olio, con il prodotto territorio. Con il Vinitaly in the city si sta facendo proprio questo, un’idea che è stata accolta con interesse dagli organizzatori del Vinitaly. Ringrazio coloro i quali hanno reso possibile la realizzazione di tutto ciò».

«Grazie ad un gioco di squadra – ha spiegato Caligiuri – è stato possibile realizzare questo evento che vedrà la partecipazione di 100 presenze al Parco Archeologico di Sibari, tra aziende vitivinicole, distillati e consorzi dell’olio. Inoltre i wine lovers potranno usufruire di un’area food, dove gli chef con le materie prime del territorio, daranno vita a piatti gustosissimi».

«Ci sarà anche un’area social e tv – ha aggiunto –. Il programma sarà ricco di appuntamenti, suddivisi in: Wine talk, dove sarà raccontata la storia dei vini calabresi; Masterclass, in cui si discuterà di territorialità e tipologia delle uve ed infine l’Isola della biodiversità, dedicata alla presentazione di libri».

A ribadire l’importanza di Vinitaly and the city – Calabria in wine anche Gianni Bruno, Direttore di Vinitaly: «Realizzare per la prima volta il fuori-salone di Vinitaly and the City in Calabria, a Sibari, significa celebrare non solo la qualità dei vini calabresi, ma anche la cultura, l’arte e le bellezze naturali di questo territorio unico. Sarà un’occasione imperdibile per appassionati e wine-lover di immergersi in un’esperienza completa, scoprendo le eccellenze del vino locale».

«Un progetto – ha aggiunto – che non sarebbe stato possibile senza la collaborazione della Regione Calabria e del suo assessorato all’Agricoltura, Arsac e il Parco Archeologico di Sibari. L’auspicio, ora, è che questo evento possa diventare un appuntamento fisso e che coinvolga altre città e realtà produttrici vitivinicole di pregio del Sud Italia».

A sottolineare il valore aggiunto dato dalla location, il direttore del Parco Archeologico di Sibari, Filippo Demma: «Siamo particolarmente felici che la scelta della Regione Calabria e di Verona Fiere sia caduta sul Parco Archeologico di Sibari per questo Vinitaly and the city. Del resto, l’antica Sibari costituisce un sito archeologico di per sé intimamente connesso con la storia del vino in Italia e nell’intero bacino del Mediterraneao».

«Questa manifestazione – ha proseguito – è l’occasione per consolidare un nuovo modello di gestione dei beni culturali calabresi, orientato a considerarli come un elemento fondamentale per perseguire uno sviluppo locale su base culturale, che rappresenta il più fecondo orizzonte possibile per questa regione ricca di storia. In questa occasione, l’enorme tesoro storico e archeologico del Parco dà all’evento una cornice adatta a fornire una profondità culturale all’esperienza che i wine lovers d’Italia proveranno e, allo stesso tempo, la possibilità di ampliare gli orizzonti sensoriali dei nostri visitatori».

In questa edizione tutta calabrese del Vinitaly, a cui aderiscono i quattro Consorzi di Tutela dei Vini calabresi e le più importanti realtà vitivinicole della regione e del settore distillati e liquori, saranno presenti anche otto “collettive” con leader nella comunicazione del vino: Gambero Rosso, Le Donne del Vino, Radici del sud, Merano Wine Festival e, tra “le collettive territoriali”, Pescara Abruzzo Wine e aziende importanti per la produzione del prosecco.

Parteciperanno inoltre due stand internazionali: Wine Vision by Open Balkan con vini provenienti da Macedonia, Albania e Serbia e il Concours Mondial de Bruxelles.
Ad accompagnare il viaggio, i Wine Talk condotti dall’enologa e divulgatrice del vino, Sissi Baratella. Presenti anche le collettive Olio Evo: Elaioteca Regionale Casa degli Oli extravergini d’oliva di Calabria, Consorzio di Tutela e Valorizzazione Olio di Calabria IGP, Consorzio Lamezia DOP, Consorzio di Tutela e Valorizzazione dell’Olio Extra vergine di Oliva DOP Bruzio.

Saranno messi a disposizione dei visitatori diversi parcheggi situati vicino al Parco Archeologico. Le aree saranno segnalate e il personale di servizio sarà presente per aiutare i visitatori a trovare il parcheggio più vicino disponibile.

L’OPINIONE / Giovanni Papasso: Vinitaly a Sibari esempio di come sia fondamentale la sinergia istituzionale

di GIOVANNI PAPASSO – L’arrivo del Vinitaly a Sibari soprattutto – ha commentato Papasso – rappresenta più di ogni altra cosa e al di là della portata dell’evento un chiaro esempio di come la sinergia istituzionale sia fondamentale per arrivare ad organizzare eventi del genere e con una complessità logistica tale.

In un mese si sono susseguite riunioni in Prefettura, su coordinamento del Prefetto di Cosenza, dottoressa Rosa Maria Padovano, in Questura, alla presenza di forze dell’ordine, Enti, Associazioni, comuni, professionisti e tanti altri attori (tra cui Anas in primis) che hanno collaborato fianco a fianco per rendere possibile questa iniziativa che farà conoscere ancora di più al mondo Sibari, la Sibaritide, la sua storia, le bellezze naturalistiche e tutte le sue enormi potenzialità fino ad ora in parte inespresse.

Parlare di meriti singoli sarebbe riduttivo perché in tanti si sono spesi e si spenderanno in questi giorni a cominciare dalla Regione Calabria, per volontà dell’assessore Gianluca Gallo e del presidente Roberto Occhiuto con Arsac in prima linea grazie all’egregio lavoro del commissario straordinario la senatrice Fulvia Caligiuri, da VeronaFiere, dal Parco Archeologico di Sibari diretto da Filippo Demma che ha il merito di aver lanciato questo nuovo corso dei beni culturali calabresi e che ha il fulcro centrale a Sibari, e lo stesso Comune di Cassano All’Ionio che collabora, supporta e stimola sia il Direttore Demma, sia il Parco Archeologico, sia la Regione Calabria.

E lo fa fungendo da esempio: sono sotto gli occhi di tutti i numeri (e la qualità degli eventi) fatti registrare, in ultimo, dall’estate cassanese 2024 che brilla anche per organizzazione. Lo dicono i turisti, i residenti e lo dicono soprattutto le forze dell’ordine e le istituzioni sovra comunali. Grazie proprio alla capacità di gestire eventi di tale portata già rodata in questi ultimi anni si è organizzato tutto in meno di un mese. E in questo il comune che amministro (grazie al lavoro degli uffici, della squadra manutenzione e della Polizia Locale guidata dall’architetto Anna Maria Aiello) è in prima linea per fornire servizi e supporto: Prefettura, Questura e Forze dell’ordine in genere lo sanno bene e per questo si è collaborato fianco a fianco in sinergia istituzionale in maniera unitaria e con grande entusiasmo.

Per questo motivo vanno ringraziati anche per l’impegno messo in campo il Questore della Provincia di Cosenza dr. Giuseppe Cannizzaro, il Vicario del Questore, Primo Dirigente Ferruccio Martucci, il Comandante Provinciale dell’Arma dei Carabinieri, Col. Agatino Saverio Spoto, il Comandante dei Vigili del Fuoco di Cosenza, Ing. Giampiero Rizzo, l’ispettore superiore Sebastiano Brancati, responsabile della Sottosezione autostradale di Cosenza.

La fase organizzativa dell’evento si è svolta in un clima di massima cordialità, sacrificio e collaborazione, un vero e proprio encomiabile lavoro di alta professionalità e di coordinamento istituzionale. Ecco perché stonano le uscite fatte da taluni, peraltro mai visti ai tanti tavoli organizzativi e di lavoro fatti in questi giorni anche a cavallo di Ferragosto, alla ricerca selvaggia di inutili primogeniture di cui eventi di questo tipo non hanno nemmeno bisogno.

A questo punto,  auguro buon Vinitaly a Sibari a tutti e spero che sia l’occasione per esaltare e consacrare definitivamente questo territorio troppo spesso dimenticato dalla politica Regionale e Nazionale. (gp)

[Gianni Papasso è sindaco di Cassano allo Ionio]

Coldiretti Calabria: Cibo ricchezza della regione con un valore sui 3 miliardi di euro

«È il cibo la prima ricchezza dell’Italia e anche della regione con un valore della filiera agroalimentare allargata in Calabria si attesta sui 3 miliardi di euro, e rappresenta per varietà e qualità il simbolo più noto del Paese all’estero». È quanto ha rilevato Coldiretti Calabria in occasione della Giornata del Made in Italy, celebrata al Vinitaly di Verona alla presenza del ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare, Francesco Lollobrigida, sottolineando come nella nostra regione sono sono 10.799 gli ettari vitati autorizzati  e la produzione è di oltre 117mila ettolitri di vino.

«Il settore – ha aggiunto Coldiretti – ha avuto un salto di qualità notevole negli ultimi anni, confermandosi la punta avanzata dell’agroalimentare “made in Calabria”. Una forte e costante azione di promozione ha contribuito alla crescita anche dell’export».

La Coldiretti intende valorizzare tutti i territori ed in anteprima al Vinitaly, ha presentato il video ufficiale della campagna nazionale di promozione dell’agricoltura e del cibo promossa da Coldiretti, Filiera Italia e Fondazione Campagna Amica che coinvolge tutte le regioni italiane, nei centri urbani ma anche nelle aree interne, attraverso le strutture territoriali e la rete dei mercati contadini. L’obiettivo è la valorizzazione del Made in Italy agroalimentare e dell’educazione alimentare secondo i canoni della dieta mediterranea, della stagionalità e del prodotto a km0.

«I primati e la costante crescita – ha spiegato Coldiretti – vanno, però, difesi dal fenomeno del “fake in Italy”, il cibo straniero spacciato per italiano sfruttando il concetto di ultima trasformazione sostanziale per gli alimenti, quello che tecnicamente si chiama codice doganale. In questo modo ad esempio, il latte straniero che diventa mozzarella italiana».

«Una frode contro la quale è partita dal Brennero una grande mobilitazione di Coldiretti con obiettivo la raccolta di un milione di firme per una proposta di legge europea di iniziativa popolare sulla trasparenza di quanto portiamo in tavola. al Brennero – ha aggiunto Ettore Prandini, presidente di Coldiretti –.  L’iniziativa del Brennero è stata di  trasparenza e di risposta nei confronti dei cittadini e dei consumatori».

«Non è una manifestazione di chiusura all’interno dei confini è vero esattamente l’opposto – ha concluso – partiamo dall’Italia per cercare di portare trasparenza sui mercati a livello mondiale e fare anche una lotta concreta al tema dell’Italian sounding che, costa alla Calabria oltre 1 miliardo di euro, tante volte si pensa essere solo fuori dei confini nazionali quando purtroppo l’abbiamo anche all’interno del nostro Paese quando ci sono queste storture». (rrm)

Il Terroir di Spadafora 1915 incanta il Vinitaly

Anche quest’anno Spadafora 1915 ha partecipato al Vinitaly di Verona, affascinando i visitatori col loro Terroir e le loro etichette.

L’azienda – che ha sede a Mangone nell’alta valle del Savuto in provincia di Cosenza, dove si estende su 20.000 metri quadri, di cui 3.000 coperti – partecipa da oltre 15 anni alla kermesse che si chiuderà domani.

«Questa scelta è certamente vantaggiosa per tutti – ha detto Ippolito Spadafora che, assieme al padre, Domenico Spadafora, dirige l’azienda –. Ognuno di noi, come produttori calabresi, ha rapporti che possono essere condivisi con gli altri. Il mercato è ampio e le produzioni calabresi sono ancora limitate, c’è dunque spazio per ciascuno di noi. Creare sinergie, d’altronde, significa crescere insieme. Siamo ancora in una fase embrionale di questo percorso, ma la scelta di riunirsi in un unico spazio della Fiera veronese rappresenta senz’altro un passo fondamentale in avanti e un chiaro messaggio: lavorare insieme è possibile».

Finalmente oggi si parla della Calabria vitivinicola in un modo diverso: con curiosità e minori criticità rispetto al passato. E il prodotto, ormai di qualità, si apre a nuove opportunità di espansione che prima erano proibitive.

«Noi, per esempio, siamo riusciti questanno ad avere una maggiore penetrazione anche sul mercato del Veneto, grazie a collaborazioni sul lago di Garda – ha sottolineato Spadafora – quindi il nostro marchio è ormai presente su questarea. In Italia ci posizioniamo bene nelle aree con alta presenza di corregionali, come le grandi città di Roma e Milano. A livello internazionale, invece, oltre ai mercati tradizionali come Germania e Svizzera, stiamo conquistando nuove aree come il Giappone e la Cina. In questi Paesi, infatti, sta emergendo una maturità nel consumo di vini che li porta a valutare anche prodotti alternativi ai più rinomati».

In quest’ottica naturalmente il Vinitaly rappresenta una tappa importantissima per la visibilità e ulteriori sviluppi di mercato, ma con una nuova visione.

«Il Vinitaly non è più soltanto una splendida vetrina, ma è unoccasione soprattutto per consolidare certi rapporti, è un punto d’arrivo, nel senso che si lavora prima per arrivare poi al momento dell’incontro con una pianificazione, facendo degustare le nuove annate in esposizione e programmando le nuove interazioni», ha detto Spadafora.

Siamo molto soddisfatti – ha proseguito Ippolito Spadafora – per le presenze che abbiamo già registrato nella prima giornata di Fiera. Battezzata peraltro da un brindisi con il Presidente della Regione, Roberto Occhiuto, e con lassessore all’Agricoltura, Gianluca Gallo, che ringrazio per la loro visita al nostro stand, ma soprattutto per il grande lavoro che stanno portando avanti per il settore agricolo calabrese, supportandoci anche con investimenti importanti nella Comunicazione».

Quella dell’azienda Spadafora è una storia di quattro generazioni al lavoro da oltre 100 anni. Da quel lontano 1915, quando il patriarca Ippolito Spadafora iniziò a vendere il suo vino sfuso – nato sulle colline di Donnici, provincia di Cosenza, zona doc del magliocco – in tutta larea circostante, facendo diventare familiare, tra consumatori sempre più numerosi, il suo nome di piccolo e appassionato produttore. Il figlio Domenico, nel 1968, impresse una svolta a quella produzione, iniziando a imbottigliare i vini e tirando su lAzienda che porta il nome di famiglia e che oggi distribuisce in Calabria, in Italia e in molti Paesi del mondo: Spadafora 1915.

«La nostra forza risiede nel profondo legame con il territorio. Il vino è l’espressione del luogo da cui proviene, separati non avrebbero lo stesso valore. Quando si parla dei vini, prima di tutto si discute della loro origine, del clima, degli abbinamenti gastronomici. È quindi naturale e giusto che ogni vino racconti la storia del suo territorio», ha spiegato Ippolito Spadafora.

«Siamo la prima tappa della Strada del vino e dei Sapori”del Brutium e siamo molto felici di poter accogliere visitatori, appassionati e curiosi. È per questo che abbiamo investito – ha spiegato ancora – anche su una cantina molto attrezzata, oltre che, naturalmente e prima di tutto, sulla qualità nella produzione dei nostri vini».

Su circa 40 ettari in collina, tra i 400 e i 700 metri sul livello del mare, Spadafora 1915 usa la tecnica della spremitura soffice, per non maltrattare le uve.

Ma non solo: «La conformazione del territorio su cui nascono le nostre viti ad alberello e quella delle stesse piantine –  ha spiegato il direttore commerciale dell’Azienda – ci consentono solo la raccolta manuale, ma questo rappresenta certamente un plus”. Abbiamo una minore resa per ettaro, in termini quantitativi, tra 500mila e 600mila bottiglie lanno, ma sicuramente una maggiore qualità, che punta, come dicevo poco fa, sulla forte identità di ciascuna delle nostre etichette».

Ogni vino Spadafora si lega, infatti, direttamente a un personaggio o a una località della Calabria: il Telesio, dedicato allillustre filosofo e scienziato cosentino; il Peperosso, per ricordare la tradizione enogastronomica legata al piccante; il Pandosia, per evocare lantica città fortificata fondata da Re Italo e capitale dellEnotria, e tutti gli altri, capaci di creare bellissime suggestioni, a partire naturalmente dal gusto.

«Noi vogliamo che i vini siano raccontati – ha concluso Spadafora – perché la degustazione è unesperienza che inizia ancora prima dellassaggio, coinvolge tutti i sensi e anche limmaginazione, creando così lemozione». (rrm)

L’OPINIONE / Roberto Occhiuto: Il Vinitaly occasione per dimostrare quanta eccellenza ci sia in Calabria

di ROBERTO OCCHIUTO – Quella del Vinitaly è una bella occasione per dimostrare al Paese quanta eccellenza ci sia in Calabria. Tante cantine alle quali la Regione, grazie al lavoro dell’assessore Gianluca Gallo, ha dato la possibilità di esporre i propri prodotti qui al Vinitaly.

Ed è bello che la Calabria abbia scelto questo slogan ’dove tutto è cominciato’, perché la nostra è la terra di Enotria, che ha tanti vitigni eccellenti e tante piccole cantine che necessitano di essere sostenute sui mercati internazionali del vino”.

Un comparto tanto importante perché è profondamente legato al territorio. Promuovere le nostre eccellenze del vino significa fare una grande operazione di marketing anche in campo turistico. Ricordo che molte cantine in Italia hanno fatto la fortuna dei luoghi in cui sono ubicate. Per questo è compito della Regione sostenere sempre meglio le nostre aziende vitivinicole.

Quest’anno al Vinitaly abbiamo cambiato strategia per quanto concerne i nostri spazi di esposizione. Un’operazione che ci consentirà di replicare questa formula anche nei prossimi anni. Eravamo abituati a fiere in cui si facevano allestimenti che poi si rottamavano, invece questo spazio bellissimo che presentiamo quest’anno diventerà proprietà delle cantine calabresi che lo utilizzeranno anche nelle prossime edizioni del Vinitaly.

Qui abbiamo abbiamo tantissimi produttori calabresi che fanno grandi sacrifici per dimostrare quanto sia eccellente la Calabria.
Tra questi voglio segnalare alcune piccole cantine che sono state costituite da giovani e che stanno contribuendo a dare maggiore innovazione ad un lavoro antico che la Calabria sta declinando finalmente in maniera decisamente moderna.

Quest’anno la nostra regione al Vinitaly, dai grandi ai piccoli produttori, si presenta unita in un’unica grande vetrina espositiva.
Un bell’esempio di massa critica, un’operazione importante e intelligente, che dimostra lo sforzo che stiamo compiendo per rendere visibile sia i grandi marchi sul panorama nazionale e internazionale che le piccole ma preziose cantine che producono in quantità più limitata prodotti di grande qualità.

Sulle politiche regolamentari europee relative alle avvertenze delle etichette sui vini, sto apprezzando molto il lavoro che sta facendo il ministro Francesco Lollobrigida. Un’azione incisiva su cui mi sono già confrontato ieri e con cui continuerò a farlo. Credo che tra il lavoro del governo regionale e quello nazionale sui temi del vino e dell’agricoltura ci sia una sintonia assoluta.

È stato molto bello incontralo ieri mentre si festeggiava in piazza con i produttori calabresi durante la presentazione del nostre eccellenze. (rb)

[Roberto Occhiuto è presidente della Regione Calabria]

Al Vinitaly di Verona si racconta l’antico rapporto tra la Magna Graecia, il vino e la Calabria

«La grande ambizione è far sapere al mondo che tutto è cominciato in Calabria». È quanto ha dichiarato Filippo Demma, direttore dei Parchi Archeologici di Sibari e Crotone, nel corso di una conferenza sul tema al Vinitaly di Verona.

«Un’ambizione che stiamo coltivando insieme al Presidente Occhiuto, agli assessori Gallo e Varì – ha aggiunto –. Se sarà utile a questo scopo organizzare il Vinitaly nel Parco archeologico di Sibari ci lavoreremo e ci proveremo con tutte le forze, compatibilmente con le necessità di tutela del sito. Ci stiamo lavorando e probabilmente ci riusciremo. L’ambizione è raccontare al meglio la Calabria».

Per raccontare, appunto, Dove tutto è cominciato, sono stati esposti nello stand della Regione una selezione di reperti collegati alla plurimillenaria storia del vino nell’Italia meridionale ed in particolare nella Regione.

Assieme al direttore Demma, hanno partecipato alla conferenza anche il presidente della Regione, Roberto Occhiuto e l’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo, dove si è parlato delle antiche testimonianze archeologiche, delle moderne tecniche di produzione del vino in Calabria. Si è parlato di archeologia, di storia, di cultura in generale. Si è parlato, soprattutto, di sviluppo locale su base culturale e di una importante collaborazione che darà presto i suoi frutti.

Demma ha raccontato ai presenti che fosse già noto il fatto che le più antiche testimonianze di consumo e addomesticazione della vite sulla penisola italica provenissero dalla Calabria ma, «finalmente, – ha ribadito – proviamo a raccontarlo nei nostri musei, nei nostri parchi archeologici, e proviamo a raccontarlo a chi di vino si occupa e al Vinitaly».

La novità, soprattutto, è rappresentata dal fatto che le istituzioni stavolta fanno squadra per coinvolgere tutti, soprattutto agli stakeholder, per puntare allo sviluppo della Regione e di quella fondamentale area ricca di storia (ma non solo) posta tra Sibari e Crotone.

«La cultura di Sibari – ha aggiunto Demma – è la cultura della Magna Grecia. Abbiamo una profondità storica invidiabile, che trova in Sibari un suo punto focale. Il claim di questo Vinitaly 2024 dello stand della Regione Calabria è questo, “Dove tutto è cominciato”, è la prima volta che viene utilizzato, sappiamo da secoli che tutto è cominciato da noi, è un bel segnale di cambiamento».

La rivoluzione può dirsi iniziata è il Ministero della Cultura – guidato dal Ministro Gennaro Sangiuliano – ne è al centro. (rrm)

Cirillo: al Viniìtaly cambio di passo per i vini calabresi

Al Vinitaly 2023 di Verona si percepisce lo straordinario cambio di passo compiuto dal settore vitivinicolo calabrese, presente all’evento per esprimere la qualità, il valore e il prestigio di un lavoro svolto quotidianamente sia dai nostri agricoltori sia dalla filiera logistica, impegnati rispettivamente in un complesso lavoro teso a portare i nostri vini nel mondo». Ad affermarlo è il Consigliere regionale Cirillo tramite la condivisione di un post sulla sua pagina Facebook. Condivido questa sensazione con immenso piacere – continua Cirillo – perché è questa la direzione che dovremo continuare a percorrere da ora in avanti. Complimenti a tutte le Risorse Umane del Dipartimento agricoltura della Regione Calabria, in particolare all’assessore regionale Gianluca Gallo e al Direttore Generale del Dipartimento agricoltura Giacomo Giovinazzo. Insieme al Presidente del Consiglio regionale Mancuso – prosegue la nota – ho avuto l’onore di rappresentare la Calabria al Vinitaly 2023, condividendo tali soddisfazioni anche con l’europarlamentare Gianna Gancia e Nuccio Caffo, quest’ultimo impegnato da generazioni nella produzione dell’amaro del Capo e di altri pregiatissimi liquori. Osservare l’attenzione dei numerosissimi visitatori, impegnati all’interno di circa 120 stand allestiti dalle aziende calabresi e ascoltare i numerosissimi apprezzamenti è una delle più belle emozioni che porterò a casa, con l’impegno di continuare a lavorare mettendoci cuore e passione.

Infine – conclude Cirillo – non dimentichiamo che la regia di questo risultato è frutto della determinazione politica, impressa alla maggioranza dal Presidente Roberto Occhiuto. (rrm)