Alla Camera di Commercio di CZ, KR, VV incontro sulla Bonifica Sin di Crotone

Condividere informazioni e proposte per una più celere pianificazione delle attività da intraprendere per la bonifica del territorio crotonese. È stato questo il focus dell’incontro operativo, avvenuto alla Camera di Commercio di Catanzaro, Crotone, Vibo Valentia, tra il commissario straordinario, gen, Emilio Errigo, il presidente dell’Ente camerale, Pietro Falbo, il consigliere provinciale Raffaele Gareri, il sindaco del Comune di Crotone, Vincenzo Voce e della vicepresidente dell’ente camerale Emilia Noce e l’ing. Francesco Suraci, dell’Istituto Nazionale Urbanistica – Sezione Calabria.

Tutti i presenti, associazioni di categoria, ordini professionali, organizzazioni sindacali, organi di informazione, singoli cittadini hanno manifestato l’impegno a collaborare per sostenere il percorso di bonifica e per accelerare soprattutto i tempi di realizzazione delle attività previste, nella convinzione che il 2024 possa essere l’anno decisivo per la bonifica degli ex siti industriali di Crotone.

«La città va rispettata e bonificata – ha ribadito il commissario Emilio Errigo –. Il mio compito è quello di coordinare ed accelerare i processi amministrativi per il recupero ambientale di questo territorio che io amo particolarmente. Sto lavorando in modo sinergico con le istituzioni ma è necessario fare squadra tutti insieme, per far rinascere Crotone nella convinzione che insieme vinceremo e sarà una vittoria di civiltà».

«Oggi Crotone deve intraprendere un nuovo percorso, che dev’essere in grado di coniugare la bonifica, ambientalizzazione, riqualificazione e rigenerazione delle aree contaminate», ha aggiunto la vicepresidente dell’ente camerale Emilia Noce.

«In tale prospettiva sono sicura che tutti insieme, istituzioni, associazioni di categoria, ordini professionali, organizzazioni sindacali, enti di ricerca e tutti i portatori di interesse, forniremo, ognuno con le proprie competenze, un doveroso contributo, sostenendo tutte le azioni che possano portare alla ripresa economica e sociale del nostro territorio».

 

«Ho molto apprezzato tutti i qualificati interventi che si sono susseguiti e soprattutto il messaggio comune ricevuto: liberiamo Crotone dai rifiuti, valorizziamo il nostro territorio, sosteniamo i nostri imprenditori e le nostre imprese» ha dichiarato il presidente della Camera di Commercio, Pietro Falbo.

«È questo il momento decisivo per agire e ripartire. Abbiamo una guida esperta – ha proseguito – un uomo di grande sensibilità, che ama e rispetta la Calabria, il nostro commissario Errigo che ringrazio personalmente e a nome dell’ente camerale. La Camera di Commercio manifesta piena disponibilità e collaborazione a tutte le iniziative da intraprendere, dobbiamo andare tutti nella stessa direzione, perché solo lavorando insieme, enti locali, sistema imprenditoriale e tutti gli stakeholders interessati otterremo i risultati tanto auspicati essenziali per lo sviluppo economico e sociale del nostro territorio». (rcz)

Il presidente Falbo (Camera Comm.) ha incontrato Filippo Mancuso

Il presidente della Camera di Commercio di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia, Pietro Falbo, ha incontrato il presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso.

Un incontro informale che si è focalizzato sul futuro della rinnovata Camera e che intende procedere nel solco della collaborazione istituzionale tra i due enti. Massima disponibilità al reciproco sostegno è stata espressa da entrambi i presidenti, rivolta innanzitutto alla crescita dell’ente messo al servizio e a supporto delle categorie commerciali. L’obiettivo è quello di trasformare la Camera di Commercio in un corpo attivo, capace di divenire collettore di progetti e nuove opportunità, sfruttando al meglio gli strumenti offerti dalla Regione. 

«Desidero rivolgere un particolare ringraziamento al presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso, per la vicinanza dimostrata – ha dichiarato il presidente Pietro Falbo –. Resto, infatti, convinto che ogni ente che svolge la sua funzione sul e per il territorio non possa che muoversi nell’alveo di una rete istituzionale che si ponga come unico fine la crescita e lo sviluppo del tessuto imprenditoriale».

«In questo tempo di grave crisi che colpisce il tessuto economico delle nostre comunità, il nuovo corso dell’ente camerale darà senz’altro un ulteriore impulso agli interessi collettivi delle tre province di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia in una logica di sinergia e condivisione delle scelte generali – ha dichiarato il presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso –. L’incontro con il presidente Pietro Falbo, a cui auguro un sincero buon lavoro, mi dà l’opportunità di ringraziare tutti gli operatori della Camera di Commercio e delle attività produttive, per il contributo che danno alla crescita dei territori, soprattutto in questa congiuntura di forte disagio sociale». (rcz)

Falbo (Camera Commercio) incontra il vescovo Maniago: Pianificati insieme i primi interventi

Il presidente della Camera di Commercio di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia, Pietro Falbo, ha incontrato il vescovo di Catanzaro-Squillace, mons. Claudio Maniago.

Un incontro che ha portato alla riflessione su temi di evidente attualità per famiglie, imprese comunità, nella convergenza di una visione che dà centralità all’uomo e alla sua dignità e alla necessità di reciproco ascolto e collaborazione per affrontare le problematiche del territorio e incoraggiarne la ripresa nel più ampio coinvolgimento di tutte le sue espressioni produttive, sociali ed economiche.

Il Presidente Falbo, nel cogliere ampia disponibilità dell’Arcivescovo Maniago alla collaborazione, ha sottoposto alla Sua attenzione alcune idee in cui poter canalizzare l’azione comune, come l’immaginare percorsi di valorizzazione del patrimonio culturale e religioso per esaltarne il valore intrinseco ma anche per promuovere un turismo settoriale e l’indotto di filiera, e proprio in un territorio caratterizzato da una moltitudine di borghi dalle evidenti e importanti testimonianze religiose. Proposta che l’Arcivescovo ha ben accolto, così come l’altra iniziativa di presentare a breve alla Camera di Commercio a Catanzaro, sede anche di una biblioteca storica, il libro di Monsignor Antonio Cantisani, primo arcivescovo di Catanzaro-Squillace, dal titolo “Storia della Diocesi di Catanzaro”, importante perché offre una prospettiva specifica e significativa della Città. 

Non solo, ma in un’ottica di collaborazione più strutturata anche con il prestigioso Museo Diocesano di Catanzaro diretto da Don Maurizio Franconiere, il Presidente Falbo ha proposto a Mons. Maniago di voler condividere l’istituzione del “Museo della Seta”, per esaltare lo storico ruolo di Catanzaro di indiscussa capitale, nei secoli scorsi, del prezioso filato, vocazione richiamata tutt’oggi alla memoria nella denominazione di molti dei suoi quartieri più suggestivi.

In occasione dell’incontro il Presidente Falbo ha voluto portare in dono a S.E. Mons. Maniago il volume Capitoli Ordinazioni e Statuti dell’Arte della Seta di Catanzaro, che rievoca il periodo e l’operosità del territorio in una produzione che, seppur di un tempo, richiama aspetti economici e sociali ampi e contemporanei, quali l’impresa, il lavoro, la formazione, le competenze, ma anche sacrificio, orgoglio e creatività, che rimangono sempre tratti caratteristici della gente di Calabria, fonte preziosa di resilienza per rilanciare sviluppo, economia, benessere diffuso.    

«L’attenzione e la sensibilità mostrata da S.E. Mons. Maniago – ha detto Falbo – sono fonte per noi di grande fiducia ed entusiasmo nella possibilità, che diventa oggi certezza, di poter costruire insieme un cambiamento positivo, reale e tangibile per le imprese e per la comunità. La Chiesa rappresenta una realtà dove si accolgono e si rappresentano le istanze più disparate della collettività e per questo, luogo elettivo di ascolto e riflessione per utile confronto e proficue progettualità condivise. Oggi, con questo incontro, abbiamo gettato le basi di una nuova e fattiva relazionalità che coltiveremo, pertanto, con interesse, riguardo e costanza». (rcz) 

Accordo tra Camera di Commercio e Ente Bilaterale: “Un asse imprese – lavoratori per uscire dalla crisi”

Un asse imprese – lavoratori per uscire dalla crisi. È questo l’accordo tra Camera di Commercio Catanzaro, Crotone, Vibo e l’Ente Bilaterale Interprovinciale del Commercio, del Terziario e dei Servizi di Cz, Kr, VV, dopo l’incontro tra il segretario dell’Ente camerale, Bruno CalvettaFortunato Lo Papa, presidente dell’Ente Bilaterale.

Miscelare le mission dei due enti per rinvigorire il peso di lavoratori e imprese unendo energie, proposte e strumenti è il binario sul quale si muoveranno le iniziative dei prossimi mesi al fine di  creare, in particolare, lavoro di qualità e stabile da un lato, opportunità per le imprese dall’altro.
Il commercio e il terziario secondo gli ultimi dati Istat sono il ramo in cui opera oltre il 50% delle imprese calabresi: è qui che si sviluppa l’imprenditoria, è da questo bacino che portano il pane a casa una buona parte dei lavoratori nostrani. L’alleanza tra il mondo delle imprese e quello della bilateralità che unisce parti datoriali e sindacali non potrà che portare a un confronto costruttivo volto ad un miglioramento dello stato di salute delle imprese e dei lavoratori.

Importante sarà lavorare sulle competenze con processi di upskilling e reskilling delle risorse, patti per il lavoro, sperimentazioni di transizione ecologica onde evitare restringimenti dei bacini lavorativi e aziende in ginocchio in un momento così delicato.
Altro filone sarà quello della sicurezza sul lavoro su cui molto rimane ancora da fare. L’asse tra Ebinter e Camera di Commercio consentirà di agevolare l’incontro tra domanda e offerta e di vigilare sull’applicazione di contratti non pirata per dare dignità al Lavoro.
 Allo stesso tempo tramite la formazione e nuove progettualità ci si adopererà per rendere i lavoratori risorse preziose e appagate di un sistema integrato che vede imprese e dipendenti ingranaggi di una ripresa economica che non può più attendere. (rcz)

 

Industria alimentare, accordo tra Callipo e Fai Cisl CZ, KR, VV per Premio di Produttività

È stato ufficializzato l’accordo stipulato tra Callipo e la Fai Cisl Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia, per il Premio di produttività per i dipendenti dell’azienda Callipo, leader nella produzione di tonno e prodotti ittici.

Grande soddisfazione è stata espressa dal Segretario Generale Fai Cisl Catanzaro-Crotone-Vibo Valentia Daniele Gualtieri e dal segretario di Fai Cisl Calabria, Michele Sapia, in quanto questo risultato «è un limpido esempio di come la contrattazione e le buone relazioni industriali e sindacali costituiscano strumenti formidabili per garantire agli addetti condizioni di lavoro, tutele e welfare sempre crescenti, integrati e complementari a quelli che sono gli interessi delle aziende».

All’incontro, svoltosi nello stabilimento di Maierato, sono intervenuti i vertici dell’azienda, con i proprietari Giacinto e Filippo Maria Callipo e il Direttore del personale Francesco Franco, il Segretario Generale della Fai Cisl del territorio di Catanzaro-Crotone-Vibo Valentia Daniele Gualtieri e le Rsu Fai Cisl Antonio Galati e Anna Serratore.

Merito e competenze, queste le parole chiave che contraddistinguono l’accordo siglato con l’azienda Callipo che interessa quasi 300 addetti tra operai, impiegati, quadri e dirigenti e che prevede l’erogazione di premi, fino ad un massimo di 1.100 € lordi, legati al raggiungimento di alcuni obiettivi di redditività, riferiti all’incremento del fatturato e alla quantità di materia prima lavorata.

«Siamo molto soddisfatti – ha proseguito Gualtieri – soprattutto perché è un risultato che si aggiunge ad altri, come, solo da ultimo, quello dello scorso aprile per l’erogazione dei buoni benzina di 200 €. Un grande lavoro di squadra, in cui merita particolare menzione il protagonismo delle Rsu, dei lavoratori, ma anche il dialogo costante con la proprietà e il management dell’azienda che hanno sempre dimostrato grande attenzione verso la valorizzazione del capitale umano e lo sviluppo del welfare aziendale, l’integrazione dei giovani, che vengono affiancati da lavoratori con maggiore esperienza e la graduale stabilizzazione del personale, in netta controtendenza rispetto alla condizione di precarietà lavorativa che interessa il nostro territorio e i settori dell’agroalimentare».

Anche il Segretario Generale Fai Cisl Calabria Michele ha espresso piena condivisione rispetto all’accordo, dichiarando che: «questo ulteriore accordo aziendale è la dimostrazione chiara che, attraverso il confronto responsabile e la contrattazione, è possibile raggiungere migliori prospettive di lavoro. Un accordo aziendale che in una regione segnata da varie criticità socio-occupazionali, inasprite dall’attuale congiuntura economica, crisi delle materie prime e aumento dei prezzi, rappresenta una buona notizia per il sistema agroalimentare regionale, ma anche un segnale incoraggiante per l’intero sistema produttivo calabrese che necessita di un cambiamento partecipato e condiviso». (rvv)

Enzo Scalese (Cgil Area Vasta): 4 mila occupati in meno solo a Vibo, si apra riflessione su scala regionale

Enzo Scalese, segretario generale della Cgil Area Vasta Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia, ha dichiarato che, «i dati che emergono dal Documento di programmazione comunale di Vibo Valentia, che descrive nel dettaglio come dal settore dell’industria a quello dei servizi, si registra un drammatico calo di posti di lavoro fino alla perdita di 4.797 occupati, dovrebbe aprire una riflessione su più vasta scala regionale».

«Diventa, quindi – ha detto Scalese – ancora più urgente ragionale del blocco dei licenziamenti, tenendo conto anche del fatto che, probabilmente, lo stato di emergenza sarà prolungato sino al 31 luglio. Il settore del Lavoro è quello che ha pagato il prezzo più alto della pandemia che ha aggravato le diseguaglianze».

«E – ha aggiunto – man mano che si perdono posti di lavoro aumenta il livello di povertà, che in un circolo vizioso aumenta la rinuncia del diritto alla cura a causa della mancanza di risorse, rendendo ancora più fragile un tessuto sociale già compromesso. Fino a quando ci sarà una crisi sociale e sanitaria di questa portata, tutti i lavoratori vanno tutelati in maniera eccezionale, anche con l’impegno straordinari dei datori di lavoro e degli imprenditori che dovrebbero preoccuparsi prima di tutto di avviare in maniera seria e produttiva la campagna di vaccinazione nelle aziende. E non solo: serve maggiore sicurezza sui posti di lavoro. La drammatica vicenda di Luana, la 22enne di Prato uccisa dall’orditoio dove stava lavorando, e di tutti quei lavoratori e lavoratrici che in particolare sui nostri territori hanno perso la vita, non può scemare l’attenzione delle istituzioni sulla necessità di una normativa ancora più incisiva in materia di prevenzione».

«Bisogna evitare – ha concluso – che cali la pressione assieme alla inevitabile tensione emotiva del momento. Anche per questo la Cgil Area Vasta di Catanzaro-Crotone-Vibo – in occasione dei 50 anni dello Statuto dei Lavoratori – sta organizzando una mobilitazione unitaria del 20 maggio per la sicurezza sui luoghi di Lavoro. Perché, come dice bene il nostro segretario Maurizio Landini: è arrivato il momento di un nuovo Statuto dei lavoratori sulla salute e sicurezza». (rcz)

Cgil Area Vasta Cz, Kr, Vv chiede incontro con datori di lavoro, Associazioni e Asp per vaccini in azienda

Enzo Scalese, segretario generale della Cgil Area Vasta Cz, Kr, Vv, ha dichiarato che, in merito al piano vaccinale nelle aziende, serve avviare un confronto con datori di lavoro, associazioni di categoria e Asp.

«Ritardi e disorganizzazione – ha dichiarato Scalese – nella somministrazione dei vaccini, assenza di trasparenza su categorie e beneficiari, mancanza di uniformità nei criteri adottati nella distribuzione delle dosi sui territori, piattaforme on line per la prenotazione “zoppicante”: sono alcune delle criticità che si registrano nella campagna di vaccinazione che vede la Calabria, in base ai dati forniti dal Governo, ultima, per dosi somministrate».

«Quanto accaduto a Vibo Valentia nei giorni scorsi – ha aggiunto – la dice sulla sullo stato di confusione che regna sovrano: centinaia di anziani assembrati senza ordine né criterio, nella Calabria in lockdown da Covid, e la folla schierata di fronte alle porte del Palasport fin dalle prime ore del mattino, pronta a sgomitare per la somministrazione, perché l’Asp di somministrare le fiale a qualunque over 60 si presentasse, senza necessità di prenotazione. Alla base di questi disagi vergognosi la mancanza di una visione d’insieme, l’adozione di atti aziendali delle Asp che non sono stati ‘partoriti’ dal confronto con le organizzazioni dei lavoratori. Se questi sono i presupposti sarà davvero difficile ricostruire la disastrata offerta sanitaria ospedaliera e la medicina del territorio».

«Il nostro dovere – ha aggiunto – resta essere costruttivi e propositivi, recuperando il gap che ci relega in fondo alla classifica puntando, ad esempio sull’attuazione del Protocollo nazionale per la realizzazione dei piani aziendali finalizzati all’attivazione di punti straordinari di vaccinazione anti Covid nei luoghi di lavoro. L’iniziativa è rivolta ai lavoratori, a prescindere dalla tipologia contrattuale con cui prestano attività nell’azienda, e ai datori di lavoro. Con il supporto o il coordinamento delle Associazioni di categoria di riferimento, i datori di lavoro possono manifestare la disponibilità ad attuare piani aziendali per la predisposizione di punti straordinari di vaccinazione anti Covid nei luoghi di lavoro destinati alla somministrazione in favore delle lavoratrici e dei lavoratori che ne abbiano fatto volontariamente richiesta. Sarebbe il caso di avviare al più presto il confronto su questo, anche coinvolgendo le Asp che, nel frattempo, dovrebbero già aver messo in campo tutte le misure necessarie a verificare la persistenza di disfunzioni nel funzionamento del piano vaccinale per superare, celermente».

«Senza le vaccinazioni non ne usciamo – ha proseguito Scalese – le saracinesche dei negozi non terneranno ad alzarsi, le piccole e medie imprese non si rimetteranno in modo, la speranza di guardare ad un possibile ritorno alla normale quotidianità rimarrà fuori dalla porta. Ci sembra che la portata della pandemia, e dell’importanza degli interventi di contrasto e contenimento della diffusione del virus, continui ad essere sottovalutata. Che fine hanno fatto i Covid hotel? A che punto è la riqualificazione dell’ex Villa Bianca a Catanzaro in centro Covid? I primi 40 posti avrebbero dovuto essere pronti a febbraio, secondo quanto dichiarato dal presidente f.f., Nino Spirlì nel corso dell’ennesima passerella».

«Invece – ha detto ancora – la Regione ha preferito tergiversare sull’avvio al Policlinico di Germaneto di un Centro di Emergenza e Cura Covid 19, con l’istituzione di un Pronto Soccorso dedicato. Il Padiglione C resta chiuso e inutilizzato, mentre avrebbe potuto essere prontamente allestito per diventare centro covid. Azienda ospedaliero-universitaria “Mater Domini” e Azienda “Pugliese-Ciaccio” devono essere messe in condizione di integrare le loro funzioni, per l’interesse esclusivo della popolazione non soltanto provinciale ma della intera regione».

«Invece  – ha concluso – abbiamo assistito pochi giorni fa alla nuova bocciatura della legge regionale sull’integrazione da parte della Corte Costituzionale. Le parole d’ordine devono essere ‘concertazione, concretezza, azione’: non c’è più tempo per le chiacchiere da bar, anche perché il caffè è possibile prenderlo solo da asporto». (rcz)