La Locride territorio ottimale per la zootecnia

di ARISTIDE BAVA – «Puntare sulla qualità dei prodotti, la sostenibilità ambientale e il benessere animale per uno sviluppo del comparto zootecnico che produca redditività e soddisfi le richieste del consumatore». Questo in sintesi il risultato del convegno sul tema “Il ruolo del pascolo nell’alimentazione del bovino da carne”, finanziato dal Gal Terre Locridee e attivato con il progetto Valbiopas nell’ambito del Psr Calabria 2014-2020 a sostegno a progetti pilota ed allo sviluppo di nuovi prodotti, pratiche, processi e tecnologie nel settore agroalimentare ed in quello forestale.

Il progetto ha avuto come partner tre aziende della Locride e il Dipartimento Agricoltura, Ambiente e Alimenti dell’Università degli Studi del Molise. All’incontro che si è tenuto a Palazzo Nieddu di Locri è stato presente ed ha aperto i lavori l’Assessore regionale all’Agricoltura Gianluca Gallo che ha affermato che : «Si tratta di un progetto di grande interesse in un campo, quello del benessere animale, sul quale la Regione Calabria ha voluto investire molto e su cui si intende continuare a investire, contrariamente a quanto accade invece nel resto del Paese, dove chiudono molti allevamenti in favore dell’acquisto di carni dall’estero. Questo progetto invece rispetta l’ambizione di puntare sulla qualità e rendere anche la produzione di carne un marcatore identitario in grado di incentivare lo sviluppo economico territoriale».

Sul progetto si è soffermato Giuseppe D’Alessandro di VmLab: indicandolo come «una misura di cooperazione che ha coinvolto l’Università degli studi del Molise e tre imprese del territorio e che, partendo dall’analisi del comprensorio della Locride, ha proposto buone pratiche da trasferire alle aziende per esaltare le caratteristiche botaniche ed ecologiche del territorio affinchè vengano sfruttate per esaltare le qualità del prodotto carne».

Particolarmente interessante, poi, la relazione del Prof. Giuseppe Maiorano del Dipartimento Agricoltura, Ambiente e Alimenti dell’Università degli Studi del Molise: «Il pascolo – ha detto – è un’entità biologica quasi sempre eterogenea per la diversità delle piante presenti ma che dipende, nel tempo, dall’insieme delle condizioni non solo ambientali, ma anche antropiche e, particolarmente, dalle modalità della sua utilizzazione da parte del bestiame. Il progetto ha inteso valutare la componente floristica del pascolo presente in alcune aree rappresentative della Locride, I risultati del progetto hanno evidenziato che le famiglie botaniche presenti nei pascoli delle aree oggetto di studio sono rappresentate soprattutto da Graminacee (55%) e Leguminose (25%), oltre ad altre specie (20%). La presenza di differenti componenti floristiche, riscontrata nei pascoli, presuppone un diverso contenuto di sostanze fitochimiche».

Scendendo sul piano pratico, quindi, l’imprenditore capofila, Giuseppe Fragomeni, ha affermato che «Il progetto si sta rivelando di fondamentale importanza per il territorio e dà una grossa mano per una produzione di qualità, oltre che contribuire attivamente a un controllo del territorio limitando gli incendi e garantendo una cura dei terreni che prevengono gli allagamenti».

Il direttore regionale dell’assessorato all’agricoltura Giuseppe Giovinazzo ha, poi, precisato che «Non c’è mai stata una politica della carne al sud, ma neppure nel resto del Paese. Gran parte delle difficoltà oggi sono determinate dall’imposizione europea di modelli per rispondere a delle necessità di sostenibilità che vengono da altri settori».

Michele Colucci, presidente Ara Calabria ha detto: «Siamo perfettamente in linea con questo tema che vede al centro la salvaguardia della biodiversità anche per la difesa dalla tradizione. Ma questo non basta: bisogna continuare lavorare per alzare il livello della produzione. Abbiamo tutte le carte in regola per poter affrontare insieme le problematiche in essere e affrontare il futuro in serenità».

Nella conclusione, poi, Francesco Macrì, presidente del Gal Terre Locride, dopo aver ringraziato l’assessore Gallo per il suo impegno ha rimarcato che «Il comparto zootecnico ha un ruolo strategico per lo sviluppo economico della Locride e dell’intera regione. La Locride – ha precisato – è dotata un territorio splendido, idoneo alla produttività e al benessere, un territorio che però va gestito nella maniera adeguata perché possa produrre al meglio. Il progetto Valbiopas, in questa direzione, rappresenta un viatico importante ed efficace per le buone pratiche aziendali, per rafforzare la sicurezza alimentare e la sostenibilità ambientale. Uno sviluppo concreto e importante della zootecnia è possibile; dipende dalle nostre azioni, dalla capacità di mettere in campo sinergie, idee, e richiede l’impegno di tutti». (ab)

Legacoop Calabria scrive alla Regione: serve sostegno economico alle aziende del settore zootecnia

Legacoop Calabria ha scritto alla Regione chiedendo di riconoscere lo «stato di crisi e calamità naturale per le aziende del settore della zootecnia che, in questa fase di emergenza sanitaria ed economica, sono state escluse dalle misure a sostegno diretto di competenze regionali».

«Siamo vicini – si legge in una nota – alle cooperative che operano nel settore della zootecnia, rilanciamo la richiesta riconoscimento dello stato di crisi e calamità naturale e di provvedimenti che garantiscano in primis l’erogazione degli anticipi alle aziende zootecniche del pagamento dei contributi Pac e Psr, per come sollecitato in una lettera inoltrata nei giorni scorsi via pec all’attenzione, tra gli altri, del presidente facente funzioni, Nino Spirlì, e l’assessore regionale al ramo, Gianluca Gallo».

«Chiediamo, inoltre – si legge ancora – la proroga, almeno al 10 dicembre, per le assegnazioni straordinarie di carburante per chi ha finito la dotazione in quanto  utilizzata per le irrigazioni di soccorso. I pascoli a secco per le temperature elevate ed assenza di pioggia con l’esaurimento delle scorte e aumento dei costi per acquisti extra aziendali di fieno e cereali ormai introvabili hanno aumentato fino al collasso la difficoltà di alimentare e pascolare gli animali,  così come è avvenuto in tutti questi anni».

«La mancanza della vendita delle carni  ha spiegato Legacoop Calabria – dovuta soprattutto alla chiusura della catena horeca, la mancanza della vendita dei vitelli perché i commercianti hanno difficoltà a muoversi e quindi ad acquistare gli animali, stanno determinando maggiori oneri e spese a carico degli allevatori. Tutto ciò ha determinato la diminuzione di liquidità, difficoltà nella vendita con prezzi in caduta libera, ulteriormente aggravata dalla mancata proroga per l’assegnazione del carburante agricolo (un eccesso di burocrazia che pagano gli allevatori). Ricordiamo che la zootecnia da carne rappresenta un settore economico importante e fondamentale soprattutto nelle aree interne dove, oltre ad un ruolo economico,  riveste un ruolo sociale ed ambientale molto significativo».

«Ci auguriamo che le nostre richieste – conclude la nota – che scaturiscono da un confronto di tutti i soci e  frutto di un’approfondita valutazione, trovino la giusta considerazione da parte della Regione Calabria e siano da subito portate avanti dall’assessore Gallo, di cui apprezziamo l’impegno profuso nel  quotidiano lavoro svolto a sostegno dell’intero e generale comparto agricolo,  perché  indispensabili  alla sopravvivenza del settore. Tutto ciò al fine di evitare esasperazioni che comporterebbero problematiche di ordine pubblico fuori da ogni controllo». (rrm)