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Mimmo Tallini

Tallini replica al Pd: «Non sono in guerra contro il Governo per difendere la Santelli»

Sullo scontro ormai avviato tra Governo e Regione Calabria (il ministro Boccia ha confermato il ricorso al Tar dopo la formale diffida contro l’ordinanza della Santelli che data facoltà ai locali pubblici di aprire – in presenza di determinate misure di sicurezza) s’innesta un altro filone di polemiche. Il commissario regionale del Pd in Calabria, on. Stefano Graziano in un’intervista si è scagliato contro il sen. Maurizio Gasparri a proposito delle iniziative della Regione: «L’unica cosa inaccettabile di questi ultimi giorni è l’ordinanza Santelli che mette a rischio la salute dei calabresi. Dal territorio arrivano tante segnalazioni video di mancato rispetto delle prescrizioni per cui l’unica cosa sensata sarebbe evitare il braccio di ferro con il Governo». Graziano inoltre auspica una rapida convocazione del Consiglio regionale: «A fronte dell’irresponsabilità del centrodestra e della sua governatrice l’opposizione unita ha chiesto la convocazione urgente del Consiglio regionale che mi auguro sia accordata nel più breve tempo possibile».

Il presidente del Consiglio regionale Mimmo Tallini ha replicato immediatamente anche al capogruppo Pd in Consiglio Mimmo Bevacqua: «Sono molto attento – ha detto Tallini –  al ruolo di terzietà e alle delicate  funzioni in capo alla carica che ho l’onore di esercitare, perciò escludo in assoluto di avere compiuto scivoloni istituzionali. Certo, non me la sento di rassicurare il capogruppo del Pd. Non sarò un Presidente del Consiglio che si limiterà a chiamare l’appello in Aula, né avallerò mai, come accaduto nella scorsa legislatura, palesi violazioni dei diritti dei consiglieri (in particolare delle minoranze), impedendo persino l’iscrizione al Gruppo dove si era stati eletti dopo la proclamazione della Corte D’Appello. E neanche consentirò le pesanti interferenze della maggioranza durante le votazioni per le Commissioni e per l’Ufficio di Presidenze, volte a dividere ed indebolire l’opposizione, che si sono verificate nella X legislatura. Difendere le prerogative costituzionali della Regione in materia sanitaria e in riferimento alla ‘fase 2’ nella polemica col Governo, a proposito delle ordinanze della presidente Santelli, tutto mi pare tranne che un atto di parte. Il dibattito sulla potestà legislativa concorrente come disciplinata dalla riforma del Titolo V della Costituzione nel 2001 e che nell’emergenza pandemica ha generato molteplici e vistose incomprensioni,  è d’altronde di stringente attualità non solo fra costituzionalisti ma anche tra le forze politiche, come dovrebbero sapere i due esponenti del Pd. Contrariamente a quanto sostengono il commissario e il capogruppo del Pd, non ho minacciato alcuna ‘guerra’ contro il Governo per difendere un atto dell’Esecutivo. Si rileggano le mie dichiarazioni sull’argomento con la dovuta attenzione e magari senza vena polemica. Se ho deciso di prendere posizione l’ho fatto non per difendere l’Esecutivo, che tra l’altro sa difendersi da sé, ma esclusivamente perché preoccupato per il disorientamento che le contrapposizioni fra Istituzioni pubbliche producono sui cittadini. Avevo suggerito al Governo di limitarsi alla diffida e di evitare l’impugnativa al Tar che, a me pare, ha tutta l’aria di una prova di forza con l’obiettivo di far prevalere una sorta di clausola di supremazia. E, ancora adesso – puntualizza il presidente Tallini -, se i due esponenti del Pd consentono al Presidente del Consiglio regionale di esprimere liberamente la propria opinione, ribadisco la necessità che, soprattutto in questo grave frangente per il Paese, si evitino strappi e, anzi, si riesca ad intavolare fra Istituzioni centrali e periferiche un proficuo rapporto di collaborazione». Tallini, senzarinunciare a un filo d’ironia, pur nella gravità delle insinuazioni ha concluso sarcastico: «Circa le allusioni sulla legge ‘Interventi di manutenzione normativa’ approvata in Consiglio su mia proposta, non avrò alcuna difficoltà a rispondere, ma per poterlo fare, essendo francamente incomprensibile il linguaggio del capogruppo del Pd, sarà necessario che mi si fornisca un’interpretazione autentica del messaggio». (rp)

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