;
Nucera scrive a Conte e a Mattarella

Tariffe sullo Stretto, Nucera scrive a Mattarella e a Conte: lo Stato intervenga

Giuseppe Nucera, presidente de La Calabria che vogliamo, ha inviato una lettera ufficiale al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ai Governatori di Calabria e Sicilia, Jole Santelli e Nello Musumeci, al Ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Paola De Micheli, all’ad di Ferrovie dello Stato, Gianfranco Battisti, all’amministratore di Rfi Maurizio Gentile e infine a Paolo Mega, Presidente Autorità di sistema portuale dello Stretto, per trovare una soluzione alle cifre folli per attraversare lo Stretto.

«C’è una situazione non più sostenibile – si legge nella lettera – per tutti coloro che sono obbligati all’attraversamento dello Stretto: le tariffe praticate dalle società private sono altissime e penalizzanti per tutto il traffico sia passeggero che merci. Proprio mentre torna di stretta attualità la questione relativa alla costruzione del Ponte sullo Stretto (che noi del Movimento La Calabria che vogliamo riteniamo indispensabile per lo sviluppo dei territori calabro e siculo), non si può più tacere sui problemi dell’attraversamento via mare dello Stretto».

«Da troppo tempo infatti – prosegue la lettera – nel silenzio generale assistiamo ad un regime di quasi monopolio che è finito sotto la lente d’ingrandimento dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. Quello che lascia stupefatti e amareggia, in particolare durante i mesi estivi, è vedere le navi private prese d’assalto, con migliaia di persone in fila per ore sotto il sole cocente e, allo stesso tempo, le grandi navi dello Stato assenti. È da tempo che le Ferrovie dello Stato hanno dismesso queste navi pur avendo una struttura portuale adeguata e manutenuta».

 

Per quale ragione lo Stato opera nel trasporto dello Stretto in termini minimi al punto che si potrebbe pensare ad un ruolo di copertura alla posizione dominante della società privata. C’è qualcosa che evidentemente non funziona. È una vergogna che non possiamo accettare, il Movimento “La Calabria che vogliamo” chiede chiarimenti al Capo del Governo, al Ministro dei Trasporti, alle società Treni Italia e RFI e ai Presidenti delle due Regioni interessate. Chi è responsabile di questo scempio che si consuma sullo Stretto di Messina deve assumersene le responsabilità senza girarsi dall’altra parte. La politica ha il dovere di amministrare la cosa pubblica nel migliore dei modi, in caso contrario non si comprende l’utilità della sua esistenza.

«Con l’auspicio che anche la magistratura voglia presto far luce sulla vicenda – conclude la lettera – La Calabria che vogliamo continuerà a combattere sino a quando questa vergogna non avrà fine e già sui social in poco tempo, oltre 200 mila cittadini hanno visualizzato la pagina del movimento. Non si può giocare sulla pelle dei cittadini e sulle casse dello Stato». (rrm)