di FRANCO BARTUCCI – Un primo maggio di “j’accuse”, da parte di don Massimo Aloia, parroco della Chiesa di S. Teresa d’Intavolata (frazione di Acquappesa) pronunciata durante l’omelia della celebrazione della messa, organizzata dalla Cisl provinciale di Cosenza con i lavoratori delle Terme Luigiane e loro familiari, sul piazzale antistante lo stabilimento “Thermae”, dove sono confluiti inoltre i dirigenti della Sateca e i proprietari delle strutture alberghiere e stabilimenti termali, Sonia e Dante Ferrari, per denunciare lo stato di blocco delle attività termali fin dal mese di dicembre del 2020.
Dello stato della vertenza ne ha parlato il segretario provinciale di settore della Cisl cosentina, Gerardo Calabria, che ha auspicato con fiducia l’apertura degli stabilimenti della Sateca a partire dal prossimo 1° luglio per decisione ed intervento risolutore ad opera del presidente della Giunta regionale calabrese, on. Roberto Occhiuto.
Una chiusura delle Terme Luigiane che ha creato per molti lavoratori, con la perdita del posto di lavoro, delle situazioni di crisi e disperazione rese più lievi con l’aiuto e l’assistenza dello stesso parroco, don Massimo Aloia, grazie ad un contributo ricavato dai fondi Caritas di 25 mila euro, appositamente destinati dal vescovo della diocesi di San Marco Scalea, mons. Bonanno, per i dipendenti delle terme in situazioni di gravi difficoltà. Una comunicazione, questa, fatta dallo stesso parroco don Massimo, che dopo il pensiero spirituale legato alle letture evangeliche del giorno, ha rimarcato il suo pensiero attraverso delle riflessioni molto forti e di grande impatto sociale, politico e culturale avendo al centro la questione della crisi termale del compendio luigiano.
“Ora basta!”, ha esordito nel suo dire durante l’omelia. “Accuso davanti agli uomini e davanti a Dio tutti i politici di ogni livello che non hanno avuto a cuore il lavoro. Avreste cercato soluzioni mentre si lavorava, questa è la prova che l’obiettivo non era garantire il lavoro a 250 persone. Accuso – ha proseguito – le istituzioni: la Procura che ha da anni sulla scrivania denunce e prove, mentre persegue la criminalità dimenticando il loro semenzaio, la povertà e l’ignoranza. La Prefettura, la più assente, in questa vicenda che non ha dato nemmeno alcuna risposta sulla validità di quell’accordo del 2019 raggiunto e sottoscritto dalle parti nella sua sede istituzionale; come anche le forze dell’ordine presenti a sorvegliare i protestanti mentre sotto i loro occhi si consumavano atti illegittimi. La Regione che non ha applicato la legge della decadenza della concessione per paure elettorali”.
Altre accuse sono state poi rivolte agli imprenditori del territorio che “sono stati assenti in merito alla vicenda – ha affermato ancora – evidentemente non interessati all’indotto termale o perché sottomessi per chissà quali motivi; come accuso quei lavoratori assenti durante la vicenda probabilmente per paura!”.
Non di meno sono state le parole indirizzate alla stessa popolazione del posto. “Accuso soprattutto questo popolo, naturale proprietario dell’unica risorsa di questo territorio e che muto ed indifferente assiste a questo scempio ed ad altri. Non ci si può lamentare e piangere di fronte all’emigrazione dei propri figli. L’individualismo ed il “divide et impera” non ci permetterà mai di crescere con la partecipazione di politici scelti per convenienza”.
L’intervento del parroco sulla problematica delle terme durante l’omelia si è chiuso con un appello rivolto al Presidente Occhiuto. “Mentre si studiano le soluzioni come arrivare ad acquistare le azioni della Sateca per creare una rete sinergica termale regionale che richiede tempi lunghi di concertazione, mandi a lavorare gli operai lavoratori. Se non si vuole applicare la legge sulla concessione, faccia in modo di fare applicare almeno la sentenza del tar sulla validità degli accordi presi in prefettura nel mese di febbraio del 2019. Le terme non sono un chiosco di gelati che si può aprire in un giorno. Abbi cognizione di causa e soprattutto di tempo”.
Dello stesso tenore è stato l’intervento del Segretario CISL Gerardo Calabria, che, nell’intervento a conclusione della manifestazione, ha ribadito l’importanza delle Terme nell’economia del territorio, ha evidenziato la positività del lavoro del Presidente Occhiuto, ma allo stesso tempo ha invocato, visto il clima e le preoccupazioni dei lavoratori, un immediato intervento per la riapertura, con l’erogazione dell’acqua termale, che oggi viene sprecata nel fiume Bagni. La riapertura della stagione 2022 non può più essere procrastinata ed occorre un immediato intervento del Presidente per ripristinare quel lavoro ingiustamente perso. “I lavoratori rimangono in stato di agitazione e come evidenziato nei loro interventi – è stato ribadito in un comunicato del Sindacato Cisl – si sono detti pronti ad ulteriori azioni di mobilitazione, nel caso di ulteriori ritardi”.
La manifestazione si è chiusa con una raccolta di beni da parte di tutti i partecipanti per essere destinati, attraverso la Croce Rossa, al popolo Ucraino che soffre per questa assurda guerra. (fba)