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Porto di Gioia Tauro

Uiltrasporti Calabria chiede incontro urgente con i sindacati per il futuro del Porto di Gioia Tauro

Uiltrasporti Calabria ha chiesto un urgente incontro insieme ai sindacati per discutere del futuro del Porto di Gioia Tauro.

Nello specifico, sull’avvio della Zona economica speciale; la piena funzionalità della piattaforma Logistica del Porto di Gioia Tauro, partendo dal Gateway ferroviario; lo sviluppo di sinergie e investimenti nelle aree industriali che insistono nel retroporto e la realizzazione dell’alta velocità.

La segreteria regionale, infatti, ha ricordato che «non è passato tanto tempo da quando il gruppo Til-Msc subentrava al gruppo Contship in un momento particolare e delicato della storia del porto di Gioia Tauro, quel tempo che tutti i lavoratori e anche noi della Uiltrasporti abbiamo affrontato con fiducia e speranza nel nome di un sano cambiamento, confidando in una “nuova governance” capace di rimettere in moto  e sviluppare tutte le potenzialità del terminal, facendo tesoro degli errori del passato».

«Il contributo e la fattiva collaborazione di allora  – si legge in una nota – sono stati preziosi – se non indispensabili – per il raggiungimento di un importante obiettivo. Allora, come Uiltrasporti (con l’ex ministro Danilo Toninelli e il commissario Andrea Agostinelli) abbiamo avuto un ruolo determinante denunciando certe scelte scelerate da parte della vecchia proprietà. Come Uiltrasporti, siamo sempre stati in prima linea, cercando di risolvere tutte quelle problematiche che hanno afflitto il Porto di Gioia Tauro, dall’incapacità manageriale alla disattenzione dei nostri cari politici».

«In questi anni – si legge ancora nella nota – la Uiltrasporti ha denunciato, con forza, alle istituzioni competenti le cose incomprensibili  che si sono verificate dentro al porto. Per aver evidenziato, sempre perseguendo l’interesse supremo della legalità, alcune cose che non andavano siamo stati oggetto di intimidazioni. Solo per rinfrescare la memoria agli smemorati, vogliamo ricordare la nostra denuncia per evitare che la Calabria venisse estromessa dalle direttrici europee, o quando veniva firmato un accordo non in linea con le normative vigenti che, in maniera discriminatoria, licenziava 377 lavoratori, finendo per creare preoccupazioni tra i lavoratori rimasti in servizio e, allo stesso modo, abbiamo levato forte le nostra vice quando veniva proibito ai lavoratori di riprendere le attività operative dopo il blocco spontaneo».

«Nonostante tutto – continua la nota – continuiamo convinti su questo percorso perché Gioia Tauro è fondamentale per la ripartenza della Calabria e del Paese. Oggi, però, nonostante il porto abbia ripreso a funzionare, nessuno può rifiutare il confronto con il sindacato. Questa, infatti, è un’azione fondamentale per garantire che anche lo sviluppo sia sostenibile per il rilancio del lavoro e per il miglioramento della sua sicurezza lavorativa, per evitare che vengano mortificate le aspettative dei lavoratori confluiti in agenzia».

«In un territorio come il nostro – viene spiegato nella nota – il confronto è uno strumento fondamentale per avviare un dibattito informato che è il presupposto fondamentale per mettere in moto il confronto sociale. Chi vuole evitare il confronto deve sapere che così facendo rischia, inconsapevolmente, di favorire dinamiche e logiche che non sono quelle ispirate dalla legalità. In un territorio come il nostro, non si può pensare che possano essere assunti pochi fortunati, scelti con criteri fuori da ogni logica. Siamo convinti, infatti, che non ci possano essere figli e figliastri da privilegiare, ma che ci sia un mercato lavoro calabrese, fatto di giovani preparati che è giusto abbiano una possibilità occupazione dentro il porto».

Ed è per questo che la segreteria regionale ha richiesto l’incontro: «solo così – conclude la nota – e, soprattutto, tutti insieme, saremo pronti per affrontare le sfide che si prospettano, per il bene e il benessere dei lavoratori e delle aziende del Porto di Gioia Tauro. Nella certezza che la nostra azione di denuncia non si fermerà, nella convinzione che alcune dinamiche che si stanno sviluppando all’interno del porto non siano rispettose delle previsioni contrattuali e rischino di sfidare il senso comune di legalità». (rrc)