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Uiltrasporti Calabria: Per rilancio aeroporti calabresi servono interventi più robusti

La Uiltrasporti Calabria, prendendo atto dell’azione intrapresa dal deputato Francesco Cannizzaro e dal neo presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, ha ricordato che «per il rilancio degli aeroporti calabresi servono interventi molto più robusti e soprattutto provvedimento legislativi di tipo strutturale».

Nei giorni scorsi, infatti, il sindacato aveva scritto al neo presidente della giunta regionale calabrese per avviare, con prontezza europea, un confronto serrato sul futuro di tutto il trasporto aereo calabrese.

«È strano – scrive il sindacato –che il presidente Occhiuto trovi il tempo per andare a Roma, ritornare con un risultato minimo, piuttosto che, su una questione delicatissima, fare quadrato con le parti sociali per provare ad indirizzare il governo nella direzione di mettere in campo una azione importante a favore degli aeroporti calabresi». 

«In questa delicata fase sociale ed economica, la Uiltrasporti Calabria – si legge in una nota – ha operato per difendere ogni singolo posto di lavoro e lo ha fatto senza illudere lavoratrici e i lavoratori con annunci spot, ma operando insieme ad essi per ottenere: dal Governo, la continuità territoriale peraltro già riconosciuta legislativamente per i territori di Reggio Calabria e Crotone rispettivamente nel 2002 e 2003, in ragione delle condizioni di particolare marginalità territoriale e depressione sociale ed economica della Calabria, e l’applicazione della clausola sociale come principale elemento a salvaguardia della occupazione e dall’Enac l’eliminazione di tutte le restrizioni che ne condizionano lo sviluppo e probabilmente un futuro incerto con il rischio di chiusura totale». 

«Queste sono solo alcune rivendicazioni, fatte in questi anni dalla Uiltrasporti – continua la nota – realmente preoccupata del sistema trasportisco calabrese».

«In conclusione – si legge ancora – una politica che si rispetti deve essere in grado di governare tutti i  processi  del sistema aeroportuale regionale, senza alcuna discriminazione tra i territori, bensì creando le sinergie necessarie affinché possano essere messe in atto le strategie del tanto auspicato trasporto integrato, rendendo facilmente accessibili le infrastrutture per lo sfruttamento dell’intero potenziale offerto».

«Per fare ciò – ha specificato la Uiltrasporti Calabria – è necessario intervenire su più livelli. Intanto, è determinante agire sui vertici di Sacal: la società di gestione che ad oggi non ha partorito un serio piano di sviluppo e rilancio degli aeroporti calabresi, agendo per sostituire un management inefficiente e impreparato a gestire una fase di delicato mutamento storico di questo asset determinante per il futuro della Calabria».

«In seconda battuta – viene spiegato – è necessario, tenuto conto degli effetti negativi che la pandemia da Coronavirus ha dispiegato sul settore trasportistico italiano, stimolare il Governo a mettere in campo delle risorse importanti per ridare slancio agli aeroporti calabresi, colmando così quel vuoto che nemmeno il Pnrr prevede di sanare».

«Ancora – si legge – alla deputazione calabrese chiediamo di esercitare un pressing costante sul Consiglio dei ministri e sul premier Draghi al fine di riaprire il confronto sul futuro di Ita e per chiudere la partita Alitalia senza caricare sulle spalle delle lavoratrici e dei lavoratori responsabili a loro estranee».

«Il piano di Ita, infatti, è inaccettabile – ha evidenziato il sindacato – riduce il personale, riduce la percorrenza, taglia le disponibilità di aeromobili ed esercita sul personale e sulla loro tenuta contrattuale inaccettabili limitazioni. Infine, per rimettere in sesto il settore aeroportuale calabrese è dirimente intervenire sulla continuità territoriale, investire su di essa nel rispetto di quelle norme che la prevedono e la regolano. E’ questo, infatti, l’unico strumento in grado di far uscire il territorio calabrese dalla marginalità economica, sociale e territoriale in cui è stato relegato in questi anni di mancati investimenti».

«Sono questi i nodi da sciogliere per liberare la Calabria ed aprirla al resto del Paese, all’Europa, al mondo – ha concluso la Uiltrasporti Calabria –. Il resto è aria fritta, è voler curare tutti questi mali con l’aspirina». (rrm)