di PINO NANO – Venerdì 24 febbraio a Roma, alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, rende onore ad Antonio Catricalà, gran Commis di Stato, di origini calabresi, che dopo la sua morte ha lasciato tracce indelebili della sua personalità giuridica e della sua competenza amministrativa un po’ dovunque.
A ricordarlo saranno in tanti, il suo amico più caro e forse anche più fedele negli anni, Gianni Letta, il Ministro degli Esteri Antonio Tajani, il Presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto che lo conosceva profondamente bene, Carlo Deodato e il Presidente dell’Enac, Pierluigi Di Palma insieme al Direttore Generale Alessio Quaranta. Ma non poteva mancare lei, la donna della sua vita, sua moglie Diana Agosti Catricalà, anche lei personalità di spicco e di assoluto rilievo a Palazzo Chigi.
Come si fa a non ricordarlo. Il 7 febbraio scorso avrebbe compiuto 70 anni. Considerato un civil servant poliedrico e tra i più stimati uomini dello Strato, Antonio Catricalà era nato a Catanzaro, dove è rimasto fino agli anni dell’Università. Suo padre Celestino era uno degli avvocati più noti del Foro di Catanzaro, la mamma Vincenzina Scalamogna una insegnante molto amata dagli allievi. Aveva due sorelle più piccole Annamaria (futura capo struttura a RaiTre dove ha curato trasmissioni famose come Ballarò e Report) e Maria, docente ordinaria di Glottologia e Linguistica all’Università di Roma Tre. In realtà la famiglia Catricalà era originaria di Chiaravalle Centrale: il nonno, sindacalista e antifascista fu mandato al confino, e il papà Celestino, storico repubblicano calabrese, era amico personale di Ugo La Malfa.
Studente dalle doti non comuni, Antonio Catricalà frequentò il Liceo Classico Galluppi di Catanzaro, dove ebbe come maestri Giovanni Mastroianni e Augusto Placanica, e dove conseguì la maturità con il massimo dei voti. Si iscrisse all’università di Roma La Sapienza e a ventidue anni si laureò con lode in Giurisprudenza. Allievo del prof. Pietro Rescigno, rimase come assegnista universitario presso la prima cattedra di istituzioni di diritto privato collaborando alle attività didattiche e di ricerca. Due anni dopo, giovanissimo, vinse il concorso in magistratura e superò l’esame di abilitazione all’esercizio della professione di avvocato. Quindi vinse il concorso per procuratore dello Stato e, a soli ventisette anni, quello per avvocato dello Stato.
Nel 1982 superò anche il primo concorso per consigliere di Stato, anche se volle tornare agli studi di economia, sociologia, storia e scienza dell’amministrazione presso l’Istituto Luigi Sturzo di Roma, dove per due anni fu allievo del prof. Federico Caffè. Sposa Diana Agosti che lavora dal 1984 a Palazzo Chigi come dirigente centrale, e dalla loro unione sono nate Michela e Giulia.
Il suo curriculum è ricco di successi professionali. Negli anni 1986-1987 collaborò con l’Ufficio legislativo della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Nel ruolo di avvocato cassazionista, ha difeso lo Stato anche nella Suprema Corte e in rilevanti processi di Corte d’Assise, tra i quali il processo Moro.
Come magistrato, invece, ha svolto funzioni giurisdizionali e consultive presso le Sezioni I, III e IV, del Consiglio di Stato e presso commissioni speciali. Più volte – come recita il suo dettagliato curriculum – è stato relatore in Adunanza Generale: ha presieduto in adunanza la Sezione III quale consigliere più anziano, ed è stato presidente della II Sezione fino al 31 ottobre 2014, quando comunica ufficialmente di avere dato le dimissioni «per intraprendere la carriera di avvocato» e diventò partner dello Studio Lipani Catricalà & Partners.
Nello stesso 2014 fu candidato alla carica di giudice della Corte costituzionale, ma all’ultimo momento ritirò la sua candidatura. Nominato presidente dell’Antitrust, l’Autorità garante della concorrenza e del mercato (9 marzo 2005 – 16 novembre 2011), vi introdusse grandi innovazioni particolarmente nella tutela dei consumatori. Quale presidente dell’Antitrust ha prodotto e presentato annualmente in Parlamento, dinanzi al Capo dello Stato, le relazioni sull’attività svolta dal 2004 al 2010.
Lasciò l’incarico quando fu chiamato da Mario Monti come Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri (Segretario dello stesso Consiglio) incarico che ricoprì dal 16 novembre 2011 al 27 aprile 2013. Nel successivo governo formato da Enrico Letta venne nominato Vice ministro dello sviluppo economico con delega alle comunicazioni dal 3 maggio 2013 al 21 febbraio 2014. Il 30 giugno 2015 fu nominato presidente dell’Oam (Organismo per la gestione degli Elenchi degli Agenti in attività finanziaria e dei Mediatori creditizi).
Parallelamente alle attività istituzionali, ha dedicato parte del suo impegno all’insegnamento universitario. È stato docente di Diritto privato all’Università di Roma Tor Vergata, ha insegnato Diritto dei consumatori all’Università Luiss Guido Carli, ed è stato professore straordinario di Diritto Privato presso l’Universitas Mercatorum di Roma, nonché Presidente del Corso di Laurea in Giurisprudenza al Link Campus University di Roma.
Dopo la sua tragica scomparsa, Link Campus University ha istituito il Premio Antonio Catricalà per promuovere la cultura del merito, e l’Enac ha istituito nel 2021 la borsa di studio “Tributo per Antonio Catricalà”, come contributo concreto a giovani giuristi appassionati di trasporto aereo. Siamo dunque ai giorni nostri. (pn)