;
La mostra "Segni dei tempi"

VIBO – La mostra “Segni dei tempi”

Fino all’8 dicembre, all’Archivio di Stato di Vibo Valentia è possibile visitare la mostra “Segni dei tempi. Dialoghi tra testamenti segreti e arte contemporanea”.

L’esposizione è stata organizzata dall’Archivio di Stato di Vibo Valentia e dalla Soprintendenza archivistica e bibliografica della Calabria, in collaborazione con la sezione Calabria e Basilicata dell’Associazione nazionale archivistica italiana, il MACA – Museo arte contemporanea Acri, la Fondazione Cesare Berlingeri e l’Archivio Lia Drei & Francesco Guerrieri.

L’evento si inserisce nell’ambito delle manifestazioni organizzate in occasione della “Domenica di Carta” 2022 del Ministero della cultura e aderisce alla “XVIII Giornata del Contemporaneo” dell’Amaci – Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani.

L’intento del progetto espositivo, coordinato da Giulia Barrera – soprintendente archivistica e bibliografica della Calabria e direttrice ad interim dell’Archivio di Stato di Vibo Valentia – e curato da Antonella Bongarzone e Gemma-Anaïs Principe – archiviste della Soprintendenza archivistica e bibliografica della Calabria – è quello di creare un dialogo tra antichi documenti d’archivio e opere d’arte contemporanea.

L’Archivio di Stato di Vibo Valentia conserva un fondo archivistico di atti notarili (1547-1895) che comprende al suo interno una piccola serie di “Testamenti segreti” (1614-1893). I testamenti segreti erano di norma consegnati dal testatore al notaio chiusi e sigillati, affinché fossero aperti solo alla morte di questi e su istanza degli eredi. Se nessuno degli interessati ne richiedeva l’apertura o se un nuovo testamento veniva redatto senza che il testatore ritirasse il precedente, rimanevano chiusi presso l’ufficio del notaio, per poi essere versati all’Archivio di Stato assieme agli altri atti.

La scelta curatoriale della mostra, ovvero porre in dialogo l’arte contemporanea con i documenti archivistici, trova fondamento nelle pratiche artistiche e nelle poetiche di ricerca sviluppate dalle artiste e degli artisti – individuati tra nomi già storicizzati e altri che si stanno affermando sulla scena dall’arte contemporanea –, i cui lavori richiamano a una nuova significazione del segno e a una percezione atemporale della storia, con l’intento di riscriverla e plasmarla attraverso il gesto artistico. Il nucleo di artisti è costituito da Caterina Arcuri, Alberto Badolato, Cesare Berlingeri, Annamaria Brissa, Rosella Cerra, Lia Drei, Niccolò De Napoli, Angelo Gallo, Francesco Guerrieri, Max Marra, Alessio Patalocco, Antonio Saladino, Angelo Savelli, Emilio Scanavino, Massimo Sirelli, Giulio Telarico e Silvio Vigliaturo. (rvv)