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Villa San Giovanni alla Conferenza dei Servizi del Mit per il Ponte

Villa San Giovanni alla Conferenza dei Servizi del Mit per il Ponte

«È fondamentale per noi un approfondimento rispetto a tutte le problematiche del progetto che, anche in questa sede, sono state rappresentate e che (in maniera anche meno evidente) erano state a noi rappresentate il 19 marzo». È quanto ha ribadito Giusy Caminiti, sindaco di Villa San Giovanni, nel corso della Conferenza dei servizi indetta dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per il progetto del Ponte.

Assieme al primo cittadino, la presidente del Consiglio comunale di Villa San Giovanni, Caterina Trecroci e il responsabile dell’ufficio tecnico, Salvatore Foti,

«Sembrerà banale, ma continuiamo a ricordare che la città di Villa San Giovanni è la città dell’impatto del ponte sul versante calabrese dello Stretto – ha aggiunto –. Per cui il livello di approfondimento di cui noi abbiamo bisogno come città è massimo. Villa San Giovanni è una città che si sviluppa su una costa meravigliosa: nell’area a vocazione turistica già in cui un chilometro e mezzo è occupato  dal porto storico e gli approdi in uso alle società private di traghettamento; poi il cantiere ponte per almeno un altro chilometro».
«L’opera ha i suoi piedi nello Stretto – ha proseguito Caminiti – con i piloni e la sua testa (il blocco di ancoraggio) a forte Beleno, che è l’unico sito archeologico che ha Villa San Giovanni, un fortino murattiano del 1888. Una città che già solo dall’apertura del cantiere verrebbe tagliata in due e, quindi, continuiamo a sostenere che è prioritaria la risoluzione delle interferenze, perché la città non può assolutamente sopportare il cantiere. Siamo più preoccupati forse dalla cantierizzazione dell’opera che dall’opera stessa! Per noi risoluzione delle interferenze vuol dire affrontare in maniera sistematica il problema della rete viaria innanzitutto, la viabilità alternativa. Già noi sopportiamo milioni di mezzi ogni anno e non possiamo anche sopportare il peso del cantiere Ponte. E poi anche i sottoservizi (quindi rete idrica fognaria, pubblica illuminazione)».
«Abbiamo sentito in conferenza dei servizi – ha detto ancora – che due fasi eventualmente potrebbero essere anticipate a dopo l’approvazione del Cipess, ossia la stazione base a Santa Trada e il blocco di ancoraggio a Forte Beleno: sarebbe importante capire che numeri di  accoglienza avrà quel campo base, perché se i numeri sono importanti come quelli che ci sono stati presentati (da quattromila a settemila lavoratori) questo inciderà molto sulla vivibilità della città».
«La prioritaria preoccupazione è quella di garantire una vivibilità – ha ribadito –. Come abbiamo detto più volte, infatti, questa città rischia di distruggersi, di scomparire sotto questo cantiere. Al netto di quelle che sono le valutazioni che tutti abbiamo letto nelle 42 pagine di richieste di integrazione documentale della commissione di esperti della commissione Via del Ministero dell’Ambiente, non può esserci detto ‘stiamo valutando e stiamo approfondendo’: noi, probabilmente perché quelle osservazioni le avevamo presentate, quelle richieste le abbiamo lette invece molto velocemente e dobbiamo dire che ci sono le nostre perplessità, quelle che avevamo presentato a Villa San Giovanni già il 19 marzo, proprio sulla carenza documentale e degli studi, sullo scarso approfondimento del progetto rispetto ad un definitivo standard».
«Un’attenzione ai temi ambientali ancora minore – ha evidenziato la sindaca di Villa San Giovanni – sul versante calabrese rispetto a quello siciliano. Ma questa è sicuramente colpa della politica, che rappresentiamo in continuità e di cui ci assumiamo ogni responsabilità: però c’è un livello di approfondimento minimo da garantire. E ci aspettiamo anche di vedere progettato e inserito adesso il sistema della mobilità sull’area calabrese. Ci aspettiamo di avere la risoluzione di tutte le problematiche che sono state avanzate e ci aspettiamo che questa conferenza istruttoria non sia solo finalizzata ad esprimere un parere in 60 giorni, ma sia veramente un luogo di approfondimento di quelle che sono le questioni tecniche legate a questo progetto».
«Le questioni di valutazione impatto ambientale, Vinca e Put (piano utilizzo delle terre e rocce da scavo) – ha detto – le sta risolvendo un’altra conferenza dei servizi, ma qui  al Mit il comune di Villa San Giovanni si aspetta davvero che il progetto venga visto dettagliatamente e vengano risolte adesso, ante approvazione Cipess, tutte quelle che saranno le richieste che avanzeremo come amministrazione».
«Nonostante gli elaborati siano un copioso numero – ha detto Foti – non abbiamo una completezza delle valutazioni. Tant’è che ci riserviamo a trasmettere delle richieste di integrazione scritte. L’ufficio tecnico indipendentemente dagli aspetti della risoluzione delle interferenze, come ha anticipato il sindaco, che devono essere trattate sul territorio direttamente con la stretto di Messina, deve esprimere pareri soprattutto sotto i vari vincoli che gravano sul territorio a partire dal vincolo dello strumento urbanistico. Anche se poco fa ho sentito che una tavola viene inserita all’interno della pianificazione, la pianificazione che oggi c’è al comune di Villa è quella del consumo di suolo zero».
«È normale che il suolo sarà consumato – ha spiegato – solo con la cantierizzazione, però quelle opere di mitigazione e d’impatto che sono state distribuite su tutto il territorio provinciale e non solo, devono essere magari concentrate anche sul territorio comunale, andando a restringere dove è possibile e ridurre quelle aree di cantiere o di servitù di cui si può fare a meno. Allo stesso tempo che cosa succede? Rientrando nell’aspetto dei vincoli e della pianificazione, ci sono dei vincoli e delle fasce di rispetto per cui si potrebbero tranquillamente non rilasciare dei pareri o autorizzazioni in deroga: mi riferisco soprattutto al cimitero di Cannitello dove all’interno della fascia di rispetto c’è collocato un impianto di betonaggio. Quella è un’altra delle interferenze che dovremmo sicuramente andare a risolvere anziché rilasciare un parere in deroga».
«Allo stesso tempo, per quanto riguarda tutti gli aspetti acustici, di viabilità, degli scariche delle acque reflue, dell’installazione di esercizi di distribuzione del carburante – ha rilevato – va rivisto perché vanno a contrastare non solo con la pianificazione ma con la programmazione delle nostre stesse opere. Per quanto riguarda la cantierizzazione voglio solo collegarmi a quanto già ha preannunciato il sindaco e aprire una breve parentesi: dalle tavole che abbiamo visto e da quelle che ci sono state ripresentate oggi, sostanzialmente non c’è una soluzione durante tutto l’arco del tempo di utilizzo dell’area di Villa San Giovanni come cantiere ma c’è una soluzione iniziale e una soluzione finale».
«Sicuramente Villa San Giovanni sarà modificata e trasformata prima, durante e dopo l’esecuzione dell’opera – ha concluso –. Le tavole di cantiere devono entrare nel dettaglio e capire come funzionerà la città di Villa San Giovanni, a maggior ragione come l’ente potrà garantire i servizi ai cittadini e come la società Stretto di Messina dovrà venire incontro alla città». (rrc)