di GUIDO LEONE – Con la chiusura dell’anno scolastico arrivano le vacanze lunghe per li 79.000 allievi delle scuole di ogni ordine e grado della provincia di Reggio Calabria. L’ultima campanella sta, dunque, per suonare ma non per i quasi diecimila allievi della scuola dell’infanzia che termineranno le loro attività educative sabato 29 giugno.
Poi sarà vacanza per i più fino al 16 settembre 2019 inizio del nuovo anno scolastico, tre mesi pieni lontani da compiti,interrogazioni e libri. Però, non per tutti sarà così . Per i ragazzi di terza media la fine delle lezioni di fatto è sinonimo di esami di Stato. Per i quattordicenni le vere vacanze scatteranno il 30 giugno, ultimo giorno utile fissato dal Ministero della P.I. per gli esami di Stato. I diciottenni, invece, saranno alle prese con gli esami almeno fino a metà luglio.
Intanto, è già tempo di scrutini e i prossimi giorni saranno dedicati nelle scuole alle valutazioni finali:scrutini per le ammissioni alla classe successiva e agli esami di Stato.
Gli scolari di scuola primaria non affronteranno alcun esame, visto che quello di licenza è stato abrogato dal 2005.
Si sta concludendo,dunque, un anno di lavoro molto intenso, che ha visto le scuole reggine impegnate ogni giorno nell’offrire un servizio altamente qualitativo dal punto di vista didattico, educativo e formativo, attento alle istanze dell’utenza e volto alla valorizzazione di conoscenze, abilità personali e competenze di ciascuno studente.
Ultimati gli scrutini,perciò, molti studenti e docenti saranno impegnati negli esami di Stato.
A cominciare per primi saranno i cinquemila e quattrocento alunni di terza della scuola secondaria di primo grado che affronteranno la loro ultima fatica, il conseguimento della cosiddetta ‘minimaturità’. A seguire i quasi cinquemilatrecento maturandi delle scuole secondarie superiori che inizieranno i loro esami di stato il 19 giugno.
Così cambia l’esame di terza media.
Quest’anno ci sarà l’esordio della nuova formula di esami introdotta dal decreto legislativo 62/2017 che ha introdotto delle modifiche. Ma vediamo le novità nei vari passaggi.
Ammissione
L’ammissione agli esami che concludono il primo ciclo di istruzione compete al Consiglio di classe che può disporre, in via generale, l’ammissione anche nel caso di parziale o mancata acquisizione dei livelli di apprendimento in una o più discipline, con voto di ammissione anche con un voto pari a 5, che sarà però ovviamente tenuto in conto per il risultato finale dell’esame.
Per essere ammessi occorre aver frequentato almeno tre quarti del monte ore annuale e aver fatto le prove Invalsi che quest’anno sono state anticipate da giugno ad aprile e che non verranno più considerate ai fini del voto finale.
Il calendario degli esami
Gli esami iniziano dopo gli scrutini e le date variano da istituto a istituto. Tuttavia è presumibile che la riunione preliminare di insediamento delle commissioni avvenga subito dopo la chiusura delle lezioni tra l’ 11 ed il 13 giugno.
Il calendario delle operazioni d’esame viene definito e comunicato al collegio dei docenti dal dirigente scolastico, che ha le funzioni di presidente di commissione d’esame nella propria scuola. In caso di assenza, impedimento o di reggenza, le funzioni di presidente sono svolte da un docente suo collaboratore, appositamente delegato.
Presso ogni scuola è costituita una commissione che si articola in un numero di sottocommissioni corrispondenti alle terze classi. Le sottocommissioni sono composte da tutti i docenti dei singoli consigli di classe compresi gli insegnanti di sostegno, religione, materie alternative.
Tre prove scritte e un colloquio
Le prove scritte sono tre: quella di italiano, matematica e una per entrambe le lingue straniere
Rispetto agli anni precedenti, inoltre, queste prove terranno in maggior considerazione il profilo degli studenti e dei traguardi di sviluppo delle competenze definiti nelle Indicazioni Nazionali per il curricolo.
La prova di italiano non consisterà più in un semplice tema, ma sono previste tre tipologie diverse di prova: il testo narrativo o descrittivo, il testo argomentativo e la comprensione e sintesi di un testo, anche mediante richiesta di riformulazione
La prova scritta di matematica consisterà in diversi problemi con una o più domande a risposta aperta, probabilmente comprendendo anche qualche richiesta di rappresentazione dei dati e dei grafici.
La verifica della conoscenza delle due lingue straniere saranno racchiuse in un’unica prova distinta in due parti.
Gli alunni dovranno dimostrare di essere in possesso delle competenze di livello A2 del Quadro comune europeo per la lingua inglese e A1 per la seconda lingua straniera.
Le prove scritte riguardano italiano, competenze logico-matematiche, lingue straniere articolata in due sezioni in un’unica giornata. Il colloquio deve tenere conto anche dei livelli di padronanza delle competenze connesse alle attività svolte nell’ambito di Cittadinanza e Costituzione. Ogni scritto non può durare più di quattro ore. Spetta alla commissione, nell’ambito della riunione preliminare, predisporre le tracce delle prove sulla base delle proposte dei docenti delle discipline coinvolte e in coerenza con i traguardi di sviluppo delle competenze previste dalle Indicazioni nazionali, nonché definire criteri comuni per la correzione e la valutazione.
Il voto finale
Il voto finale dell’esame viene espresso in decimi. Superano l’esame conclusivo del primo ciclo di istruzione gli alunni e le alunne che conseguono un voto finale non inferiore a sei decimi. Può venire attribuita la lode ai candidati che ottengono il voto di 10/decimi, tenendo a riferimento sia gli esiti delle prove d’esame sia il percorso scolastico triennale.
COME E’ ANDATA LO SCORSO ANNO NELLE NOSTRE SCUOLE
Il tasso di ammissione agli esami si è attestato sul 98,6% con un tasso di licenziati del 99,8% in linea con la media nazionale. Le votazioni conseguite dai candidati sono state :voto sei, pari al 21,2 % ; voto sette, pari al 28,2%; voto otto, pari al 22,3%; voto nove, pari al 17,2%; voto dieci, pari all’ 8,0%; la lode è pari al 5,5%.
IL GAP DELLA SCUOLA MEDIA, TERRA DI MEZZO ALLA RICERCA DI UNA SUA IDENTITÀ
Per l’ ISTAT, i ragazzi che frequentano l’ultimo anno (delle Scuole Medie) arrivano alle superiori con gravi insufficienze: il 34,4% infatti non raggiunge la sufficienza nelle competenze alfabetiche, riportando gravi difficoltà nella comprensione dei testi, mentre il 40,1% ha seri problemi con la matematica.
Tutti i test, scientifici ed oggettivi, (nazionali ed internazionali) ce lo certificano: il rendimento degli alunni della Scuola (dell’ obbligo), crolla nel passaggio dalle elementari alle medie.
Le due aree principali su cui lavorare nell’immediato futuro sono gli apprendimenti in italiano e matematica, è un gap territoriale che parte sin dalla scuola primaria e si accentua nella scuola media, il ventre molle o se vogliamo l’anello debole del nostro sistema educativo.
La scuola media, una terra di mezzo, è da molti anni alla ricerca di una sua identità, attratta dalla scuola superiore (il piano alto della “secondaria”), ma poi richiamata alla comune appartenenza alla scuola di base (il c.d. “primo ciclo” dell’istruzione). L’alternarsi di diverse denominazioni (scuola – di volta in volta – media, secondaria I grado, del primo ciclo, di base) da l’imprinting a questa vera e propria sindrome pirandelliana, nella non risolta ambiguità della sua secondarietà – di accesso ai saperi formali e al pensare per modelli – o di completamento della formazione primaria, quindi di consolidamento dell’alfabetizzazione strumentale.
Occorre affrontare presto e con energia questa profonda crisi della scuola media, che da molti anni ha smarrito la propria identità e il senso della sua missione. Occorre ridarle una missione chiara aggiornando le sua offerta pedagogica e didattica, attraverso un forte orientamento alla personalizzazione dell’insegnamento da realizzarsi attraverso un’estensione del tempo scuola con una vera “scuola del pomeriggio”. (gl)