Al via, a Reggio, a Piazza Italia, Natale in Piazza, la rassegna della Città Metropolitana che, fino al 29 dicembre, animerà la piazza nel segno della buona musica e della partecipazione.
Obiettivo della rassegna, fortemente voluta dalla Città Metropolitana, valorizzare e rilanciare il talento e le capacità in ambito artistico e culturale delle realtà del territorio calabrese e reggino in particolare che saranno protagoniste di questa rassegna.
Il grande jazz di Natale sarà il primo appuntamento che aprirà la kermesse musicale, oggi, con l’esibizione della Rhegium Jazz Orchestra. A seguire, sabato 25 dicembre, A Christimas Carol ad opera del Cult Interno Uno. L’indomani, domenica 26 dicembre e poi di nuovo *martedì 28*, protagonista l’atmosfera magica del Gospel con le performance della Free Gospel Band e del Corona Chorus. Ultimo appuntamento previsto per mercoledì 29 dicembre con la Musica Sacra eseguita dagli artisti dell‘Accademia Pentakaris.
«Siamo davvero felici di poter aggiungere questa ulteriore proposta artistica al più ampio percorso che la Città metropolitana ha avviato per la promozione di spettacoli su tutto il territorio. Un lavoro incessante che va avanti da mesi e che pone al centro della propria azione, la valorizzazione dei nostri artisti e delle bellezze delle nostre comunità». È quanto affermato dal consigliere metropolitano, Quartuccio che ha, inoltre, rimarcato che tale evento «si inserisce nel quadro delle manifestazioni artistiche promosse dal nostro Ente e che da questa estate ad oggi ha visto mettere in scena oltre cento spettacoli per un investimento di centinaia di migliaia di euro».
«Un indirizzo – ha concluso – che tutta l’amministrazione metropolitana ha voluto attuare con grande determinazione e con l’obiettivo di rilanciare il mondo della cultura, in ogni suo aspetto”. Il rappresentante di palazzo Alvaro ha infine rivolto l’invito alla cittadinanza “a partecipare a questi eventi all’aperto, sostenendo questi straordinari artisti che con il loro talento allieteranno queste festività facendoci sentire tutti parte di un’unica grande famiglia». (rrc)