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L'OPINIONE/ Antonio Errigo: Sport e salute, trekking, kayak e canoa come leva di un turismo sostenibile in Calabria

L’OPINIONE/ Antonio Errigo: Sport e salute, trekking, kayak e canoa come leva di un turismo sostenibile in Calabria

di ANTONIO ERRIGO – Non tutti sono a conoscenza del fatto che i sentieri collinari o montuosi, i fiumi, i torrenti e le fiumare della Calabria ogni anno sono le mete preferite dagli sportivi e praticanti di trekking, kayak e canoa. Lo avreste immaginato?

In effetti, che il mare e le spiagge della Calabria siano internazionalmente considerate un patrimonio ambientale di incomparabile bellezza paesaggistica e di indiscutibile valore ambientale è una realtà nota in tutto il mondo. Ma quel che è meno noto è che i territori aspro-montani, collinari e costieri della regione Calabria sono luoghi accuratamente scelti da migliaia di praticanti e appassionati di queste particolari discipline sportive.

Albert Einstein diceva “Non ho particolari talenti, sono soltanto appassionatamente curioso”. Pertanto, non vivendo in Calabria, essendo nato, cresciuto e vissuto fuori da questa bella Regione, mosso dalla curiosità ho deciso di saperne di più ed ho iniziato a “Googlare” e, pagina web dopo pagina web, ho scoperto una marea di cose a me sconosciute fino ad oggi.

Distese di verde, aree boschive affascinanti, sentieri, acque, grotte, antiche miniere, parchi, giardini e ville storiche, fiumi lunghissimi (alcuni dei quali che superano i 70 Km di lunghezza), torrenti, cascate mozzafiato, fiumare, frutteti, castagneti, mirteti, meleti… insomma la Calabria è una riserva naturale che meriterebbe maggiore diffusione e promozione; anche perché almeno la natura – è il caso di dirlo – grazie a Dio, fino ad oggi non ha subito palesi contaminazioni, anche se le speculazioni sono sempre dietro l’angolo. Ma questa è un’altra storia…

Questa regione ha un suo particolare fascino, un ricco patrimonio storico, artistico, architettonico, paesaggistico e ambientale. I piccoli borghi situati nelle alture più aspre della Sila, Pollino, Serre, dell’Aspromonte, sembrano dei quadri dipinti da artisti famosi e ogni anno naturalisti, studiosi, ricercatori e amanti del buon vivere, visitano questi angoli sperduti di paradiso. Un tempo questi luoghi sono stati abitati dai “briganti di Calabria”, personaggi che hanno ispirato decine di scrittori che hanno narrato con grande fantasia (a volte troppa!) grandi verità (ma anche incredibili menzogne) su questa terra e sulla sua bella gente.

Per fortuna, ancora oggi, qualche autore – figlio illustre della Calabria – si impegna per delineare i tratti magnifici di questi luoghi, fotografandone la bellezza paesaggistica ed esaltando il meglio degli aspetti sociologici.

Certamente, il fatto che la Calabria sia così attrattiva per una nicchia di sportivi provenienti da tutto il mondo per praticare alcuni sport così particolari, è un vantaggio competitivo dal punto di vista dello sviluppo del turismo. Ma anche in questo caso, l’elemento culturale è determinante. Occorre impegnarsi per diffondere questo plus. Proprio in questa direzione, di recente,  una delegazione di professori calabresi, rappresentanti di un famoso Istituto Scolastico Superiore di Vibo Marina, ha effettuato una visita presso il Centro Sportivo  di Castel Porziano (Roma) delle Fiamme Gialle, accolti con viva cordialità dal Generale Comandante del Centro, il Gen.B. Flavio Aniello, insieme al Comandante del Gruppo Polisportivo, il Gen.B. Vincenzo Parrinello.

È stata una di quelle occasioni dove ci si è potuti confrontare sulle buone pratiche sportive, sui benefici sociali dello sport (anche quello di nicchia), sui valori che lo sport trasmette per sua stessa natura, sul benessere psico-fisico che alcuni particolari sport potrebbero generare sui giovani calabresi.

Lo sport è vita e salute. Ma lo sport è anche leva economica che giustificherebbe, non solo una maggiore attenzione da parte del Conie delle singole federazioni nazionali sportive che avrebbero più interesse verso questa regione, ma anche lo stanziamento di importanti misure incentivanti delle quali la Calabria necessita. Oggi praticare il trekking, il kayak, canoa e gli sport acquatici, permette a pochi individui (specificamente interessati) di trascorrere un salutare periodo di vacanze in piena libertà in Calabria.

Domani, la maggiore diffusione delle attrattive naturali e la creazione di strutture sportive ad hoc, potrebbe essere una “best practice” di turismo comunitario individuata sul territorio nazionale. Una vera opportunità, da non perdere, di sviluppo di turismo sostenibile. (ae)