Si tratta di «iniziative di valore», quelle intraprese all’Università della Calabria, dove sono saranno inaugurati, il 20 giugno, lo sportello antiviolenza e il baby pit stop, realizzati in collaborazione con il Cug di Ateneo presieduto da Giuliana Mocchi, la rete UNIRE – Università in Rete contro la violenza di genere – e la delegata alle Pari Opportunità, Giovanna Vingelli, che saranno allocati nella sede del Comitato Unico di Garanzia.
In particolare, lo Sportello antiviolenza garantirà un servizio, anonimo, gratuito e senza obbligo di denuncia, gestito in collaborazione con il Centro Antiviolenza “R. Lanzino” e a completa disposizione di una vasta comunità di persone tra docenti, studenti e personale amministrativo. Lo Sportello sarà sempre attivo, da remoto, e un giorno a settimana assicurerà il servizio in presenza tramite due operatrici professionali.
Qualunque componente della comunità accademica abbia subito atti di discriminazione e/o violenza legati al genere, anche in spazi esterni a quelli universitari, potrà trovare nello Sportello uno spazio sicuro d’ascolto, assistenza, informazione, aiuto. In caso di bisogni particolari, il personale dello sportello potrà fare da ponte tra l’utenza e le strutture, associazioni, istituzioni socio-sanitarie o giudiziarie del territorio.
Il Baby pit stop, che nasce in collaborazione con l’Unicef e con il Rotaract di Rende, invece, è un ambiente protetto, attrezzato con fasciatoio, lavandino e scalda biberon, che permetterà ai genitori di allattare ed accudire il proprio bebè con riservatezza e comodità.
«Con queste iniziative di valore – ha spiegato il Rettore Nicola Leone – lanciamo un messaggio forte: all’UniCal la dignità e il benessere delle persone sono messe al primo posto. Non a caso poche settimane fa l’ateneo ha ricevuto dalla Commissione Europea l’HR Excellence in research, che testimonia come il campus sia un ambiente ideale per ricercatrici e ricercatori. Lo Sportello antiviolenza offre un supporto concreto a chi si trova in situazioni delicate, anche difficili da denunciare alle autorità competenti».
«Il progetto – ha proseguito – nasce con l’intenzione di far sentire coloro che frequentano l’Università parte di una comunità consapevole di vivere in un luogo in cui ci sia rispetto verso tutti e tutte. Il Baby pit stop, invece, è uno spazio nato per favorire la conciliazione dei tempi di vita, di lavoro e di studio della comunità universitaria ma utilissimo anche alle persone in visita all’interno della struttura universitaria».
L’inaugurazione dello Sportello antiviolenza e del Baby pit stop sarà accompagnato, sempre lunedì 20, a partire dalle 9 e 30, da un incontro pubblico in Aula Magna che, dopo l’apertura dei lavori da parte del rettore Nicola Leone, prevede gli interventi di Giuliana Mocchi (presidente Cug), Marina Calloni (responsabile dell’Accademic network UN.I.RE.), Angela Costabile (delegata orientamento); Chiara Gravina (delegata Centro Antiviolenza R. Lanzino); Maria Francesca Longo (presidente Rotaract Rende 2019-2020); Monica Perri (presidente Comitato provinciale Unicef); Patrizia Piro (Prorettrice delegata al centro residenziale); Antonella Veltri (presidente D.i.Re.), Giovanna Vingelli (delegata pari opportunità). L’incontro, che è aperto al pubblico, sarà concluso dalla vicepresidente della Regione Calabria, Giuseppina Princi. (rcs)