di PIETRO MOLINARO – Roberto Occhiuto conferma, ogni giorno di più, di essere il presidente di cui la Calabria ha bisogno. Il presidente che sta manifestando la Calabria che l’Italia non si aspetta. La decisione di inserire nelle strutture sanitarie calabresi 500 medici cubani ne è una prova ulteriore, perché si tratta di una misura d’emergenza e temporanea, che testimonia la capacità di Roberto Occhiuto di ricercare soluzioni concrete, anche originali quando serve.
E nessuno credo possa affermare che alla sanità calabrese non servano 500 medici! E nel più breve tempo possibile! In questo momento, la misura emergenziale, più sostenibile, per inserire un numero così cospicuo di medici negli ospedali calabresi è quella di chiedere la collaborazione dei medici cubani. E per questo è stato fatto! Certo, in parallelo si deve lavorare per una soluzione stabile e duratura. E mi risulta che stia avvenendo. Comprendo che ci possano essere dubbi o perplessità sulla scelta di far venire in Calabria dei medici cubani. Alcuni avanzano dubbi sulle effettive capacità di questi medici.
Al riguardo credo che le strutture regionali preposte dovranno essere attente a verificare le competenze ed i titoli di qualificazione del personale che arriverà in Calabria. Chiarito questo, i medici ci servono e bene ha fatto il presidente Occhiuto a scegliere questa strada. A tutto il personale sanitario, che opera in Calabria e che non mi stancherò mai di ringraziare per il lavoro che ha fatto e fa in condizioni difficili, chiedo di aprirsi a questa scelta mettendo da parte le critiche.
Oggi è necessario accogliere i colleghi cubani con la consapevolezza che questa scelta, in questo momento, è l’unica strada per alleviare la pressione lavorativa sul personale sanitario e per migliorare la qualità delle prestazioni sanitarie. Arriveranno certamente anche le misure strutturali, ma oggi c’è bisogno di fronteggiare l’emergenza e serve apertura verso il cambiamento. È anche questa la politica che cambia la Calabria. E’ questa la Calabria che l’Italia non si aspetta. (pm)