È importante rilanciare la Vertenza Calabria». È quanto ha dichiarato il segretario generale di Uil Calabria, Santo Biondo, nel corso del 18esimo Congresso Nazionale della Fenealuil di Pizzo.
Tanti i temi toccati nel corso della manifestazione, a partire dal Pnrr e alla necessità di una sua attenta applicazione sul territorio, con l’obiettivo di non far perdere al Mezzogiorno, ed in particolare alla Calabria, quella che sembra essere l’ultima occasione per riscrivere il suo futuro, oltre che quello della sicurezza sui luoghi di lavoro.
E proprio sul Pnrr, Biondo ha evidenziato come «sul Mezzogiorno si continua a tentennare. In questi mesi addirittura si è aperta nel Paese, una forte contraddizione tra gli obiettivi, che l’Europa assegna all’Italia attraverso il Pnrr e la richiesta, proveniente da alcune regioni del centro-nord e sostenuta da una parte politica, di una autonomia differenziata che contrasta fortemente con la visione solidaristica dell’Europa post pandemia».
E, per quanto riguarda la Vertenza Calabria, per il sindacalista si tratta di «una partita che ancora non è iniziata, che bisogna giocarsi a muso duro e con schiena dritta, dato che la Vertenza Calabria non è ancora nel cuore e nella testa della politica nazionale».
«E, dunque, dopo il 25 settembre – ha concluso Biondo – occorre lavorare sodo affinché questa “Vertenza Calabria” diventi una richiesta che l’intera classe dirigente avanza nel rapporto con i vertici nazionali. Una rivendicazione di carattere regionale che ha messo al centro cinque punti chiari: Strada statale Jonica 106; Zes; porto di Gioia Tauro; Alta Velocità ferroviaria e assunzioni di personale nella sanità».
Sul tema del Pnrr è intervenuto anche il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, che ha ribadito essere «uno strumento utile per aiutare a ridurre le diseguaglianze territoriali. Serve, però, un cronoprogramma per gli investimenti e serve capire quale sarà l’impatto occupazionale. Senza contare che anche gli altri fondi europei devono essere utilizzati dalle autonomie locali e dagli enti regionali – ha detto ancora Bombardieri – per raggiungere gli obiettivi prefissati e concludere nel tempo dovuto i relativi progetti».
Durissimo, poi, sugli infortuni sul lavoro: «non sono incidenti, ma omicidi» ha rimarcato Bombardieri.
«La politica è poco attenta alle questioni del lavoro e della sicurezza – ha evidenziato il sindacalista – ci sono 1.200 morti ogni anno e noi chiediamo che ci si ponga l’obiettivo di zero morti sul lavoro. Questo è il nostro impegno: continuiamo a rivendicare misure utili per cancellare questa tragedia. Lo dobbiamo a chi ha perso la vita mentre lavorava, lo dobbiamo a tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori. Qualche risultato lo abbiamo ottenuto nel confronto con il precedente Governo, ma non basta. Dobbiamo proseguire lungo questa strada».
Prevenzione e messa in sicurezza del territorio, lavoro e sicurezza, qualità, lotta alle diseguaglianza, innovazione e sviluppo sostenibile del settore, ancora, sono stati tra i temi al centro del congresso, il cui leit motiv ruota intorno allo slogan Valorizzare il lavoro, Riqualificare il futuro.
«Un messaggio semplice – ha detto il Segretario generale della FenealUil, Vito Panzarella – ma chiaro che va dritto al cuore delle questioni per noi fondamentali. Il settore delle costruzioni vive oggi un momento straordinario di crescita dopo anni di crisi ma non mancano criticità importanti che vanno affrontate se non vogliamo mettere in pericolo la grande occasione offerta dal Piano nazionale di ripresa e resilienza».
«Al primo posto, per noi – ha proseguito – c’è la questione sicurezza, per niente affrontata durante l’ultima campagna elettorale, per la quale il nostro settore continua purtroppo a detenere un triste primato essendo tra quelli più esposto ai rischi».
«Tra pochi giorni si terranno le elezioni politiche – ha ricordato Panzarella – questo appuntamento elettorale, vista la posta in gioco, sarà fondamentale per il futuro del nostro Paese. Comunque vada quello che noi continueremo a chiedere al nuovo Parlamento e al nuovo Governo è un serio cambio di rotta. Confidiamo che la politica possa riappropriarsi del suo ruolo di guida, che non si limiti ad affermazioni demagogiche e propagandistiche, che operi scelte e adotti strategie avendo come obiettivo il bene e la qualità della vita di tutti i suoi cittadini». (rvv)